giuseppetoro
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lunedì 22 marzo 2021
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bellino
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Film che gira attorno ad una rapina in banca carino
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sellerone
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venerdì 30 ottobre 2020
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rapina da "manuale"
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CLICHE’ CLASSICO DEL FILM D’AZIONE, NIENTE SORPRESE MA PURA VIOLENZA E SODDISFACIMENTO DELLO SPIRITO DI VENDETTA. BUONO PER IL SUO GENERE. CAGE COMPASSATO
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felicity
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lunedì 6 luglio 2020
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ennesimo film inutile per cage. solo per veri fan.
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Nuovo film, nuovo personaggio per Nicolas Cage, che sempre più in questi anni si divide tra i più variegati e mediocri progetti.
Quantità per Cage, in questi ultimi anni, non fa mai rima con qualità, e 211 – Rapina in corso non fa eccezione.
Il film si caratterizza per una debole costruzione dei personaggi e per il fatto di proporre situazioni che, mirando al coinvolgimento dello spettatore, risultano in realtà poco credibili.
Le forzature con cui questi vengono messi in scena impedisce tuttavia un concreto trasporto emotivo, generando invece fastidio e prevedibilità.
La tensione latita. Risulta difficile provare apprensione per i personaggi e la regia anonima non aiuta nella costruzione di un pathos che è del tutto assente.
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Nuovo film, nuovo personaggio per Nicolas Cage, che sempre più in questi anni si divide tra i più variegati e mediocri progetti.
Quantità per Cage, in questi ultimi anni, non fa mai rima con qualità, e 211 – Rapina in corso non fa eccezione.
Il film si caratterizza per una debole costruzione dei personaggi e per il fatto di proporre situazioni che, mirando al coinvolgimento dello spettatore, risultano in realtà poco credibili.
Le forzature con cui questi vengono messi in scena impedisce tuttavia un concreto trasporto emotivo, generando invece fastidio e prevedibilità.
La tensione latita. Risulta difficile provare apprensione per i personaggi e la regia anonima non aiuta nella costruzione di un pathos che è del tutto assente.
La stessa recitazione è poco convincente, certamente frenata da banalità di sceneggiatura che non forniscono appigli su cui poter lavorare.
Cage, lui per primo non sembra convinto di quanto sta facendo, benché il suo sia il personaggio più intenso e interessante.
211 – Rapina in corso parte da premesse poco convincenti che porta avanti con altrettanta poca convinzione, riuscendo in parte ad attirare un minimo di attenzione sulle sequenze finali. Un film che non ti lascia nulla.
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giovedì 4 ottobre 2018
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realmente orribile.
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Penso mai potessi credere di visionare un film, nel 2018, di così basso profilo. No trama, no emozioni, tutto scontato. Attori pessimi. Me ne ricorderò per un bel pezzo.
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udiego
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martedì 10 luglio 2018
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211 rapina in corso
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York Alec Shakleton, praticamente un esordiente, ispirandosi liberamente ad un fatto di cronaca accaduto a Los Angeles nel 1997, porta sul grande schermo con “211 – Rapina in Corso”, la storia dell’agente Chandler che, dopo aver vissuto gli ultimi anni della sua vita in depressione per la perdita della moglie ed in continuo conflitto con la figlia, avrà finalmente la sua occasione per riscattarsi, per dimostrare il suo valore e per recuperare quei rapporti familiari ormai persi da tempo.
Al di là delle aspettative e degli obiettivi che si era prefissato chi ha realizzato quest’opera, “211- Rapina in Corso” è un film che non funziona.
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York Alec Shakleton, praticamente un esordiente, ispirandosi liberamente ad un fatto di cronaca accaduto a Los Angeles nel 1997, porta sul grande schermo con “211 – Rapina in Corso”, la storia dell’agente Chandler che, dopo aver vissuto gli ultimi anni della sua vita in depressione per la perdita della moglie ed in continuo conflitto con la figlia, avrà finalmente la sua occasione per riscattarsi, per dimostrare il suo valore e per recuperare quei rapporti familiari ormai persi da tempo.
Al di là delle aspettative e degli obiettivi che si era prefissato chi ha realizzato quest’opera, “211- Rapina in Corso” è un film che non funziona. La sceneggiatura è un’accozzaglia di luoghi comuni e di clichè. L’incipt, interminabile, è del tutto irrilevante rispetto al resto della storia ed ha solo il compito di includere nella vicenda un personaggio femminile agente dell’interpool che risulterà del tutto inutile per lo sviluppo della storia. La struttura narrativa è blanda, noiosa e non è nemmeno supportata da un impianto cinematografico di rispetto: quest’ultimo si rivela infatti piatto e poco incisivo anche nelle scene di maggior azione.
Il film poggia tutto sul personaggio di Nicolas Cage, attore che accetta ormai qualsiasi lavoro e che ci propone la sua ennesima scialba, poco convincete e del tutto anonima performance. Ovviamente riuscire attraverso l’interpretazione a dare una certa caratterizzazione a personaggi così mal costruiti non è facile, diciamo però che il buon Cage sembra trovarsi perfettamente a suo agio in questi ruoli ed in queste sceneggiature.
Per concludere “211- Rapina in Corso” è un film assolutamente da evitare e nemmeno consigliato per chi vuol godersi un po’ di cinema tutto action-movie davanti ad una birra ed una pizza. Qui solo noia e tristezza nel vedere un’opera di cui avremmo fatto tutti volentieri a meno.
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elemi
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giovedì 21 giugno 2018
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qualcosa è andato storto...
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Le premesse per un bel film d’azione c’erano tutte: rapina in banca, ostaggi, criminali armati fino ai denti, inevitabili sparatorie… ma poi qualcosa è andato storto: a cominciare dal trailer italiano che parlava di un negoziatore che invece non c’è mai stato, a partire dalla scarsa recitazione degli attori in cui si salva solo Nicholas Cage per il rotto della cuffia, per finire con gli scontati cliché del cinema (es. poliziotto quasi in pensione che rischia la vita) e i dialoghi banali e superficiali. Si aggiunge un prologo troppo lungo e fuori luogo (tanto che all’inizio ho pensato di aver sbagliato film); tanti inutili retroscena buttati lì e poi non sviluppati (come la storia dell’anniversario di matrimonio del direttore della banca); l’insignificante partner, nonché genero, di Cage che appena viene colpito a una gamba continua a ripetere “sto per morire, ora muoio me lo sento” dimostrando meno coraggio e forza d’animo del ragazzino che era con loro.
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Le premesse per un bel film d’azione c’erano tutte: rapina in banca, ostaggi, criminali armati fino ai denti, inevitabili sparatorie… ma poi qualcosa è andato storto: a cominciare dal trailer italiano che parlava di un negoziatore che invece non c’è mai stato, a partire dalla scarsa recitazione degli attori in cui si salva solo Nicholas Cage per il rotto della cuffia, per finire con gli scontati cliché del cinema (es. poliziotto quasi in pensione che rischia la vita) e i dialoghi banali e superficiali. Si aggiunge un prologo troppo lungo e fuori luogo (tanto che all’inizio ho pensato di aver sbagliato film); tanti inutili retroscena buttati lì e poi non sviluppati (come la storia dell’anniversario di matrimonio del direttore della banca); l’insignificante partner, nonché genero, di Cage che appena viene colpito a una gamba continua a ripetere “sto per morire, ora muoio me lo sento” dimostrando meno coraggio e forza d’animo del ragazzino che era con loro.
Anche la trama di base aveva un non so che di poco realistico: criminali ex-forze speciali ricercati dall’Interpol, con un armamentario da far invidia a un esercito, esplosioni di C4 su innocenti come diversivo, piani di riserva e altro ancora, il tutto per rubare 1 misero milione di dollari (che non bastava neanche per ripagare granate, proiettili ed esplosivi) da una banca del Massachusetts, neanche fosse Fort Knox… più volte decantati come abili strateghi, in grado di sovvertire qualsiasi attacco in via di fuga, decidono poi di uscire dalla banca uno alla volta, dalla porta principale, davanti a un esercito di poliziotti armati di fucili… decisamente qualcosa non ha funzionato.
Unica nota positiva, a mio avviso, la freddezza e l’assoluta assenza di coscienza del capo dei rapinatori, che lo rendono un cattivo coi fiocchi, che quando dice “zitto o ti sparo” poi ti ammazza per davvero, senza girarci troppo intorno come spesso succede nei film.
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giovedì 26 aprile 2018
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tu che scrivi, sei un genio
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Descrizione trama con finale annesso!
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