tmpsvita
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mercoledì 17 gennaio 2018
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progetto morto dalla nascita
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Non ho mai letto nessun libro appartenente a questa saga, è in generale non mi sono neanche mai approcciato ad un libro di Stephen King, ma mi piacerebbe molto rimediare, forse in futuro ci proverò, semplicemente perché da quello che ho letto su Internet mi è parso di capire che questa sia una straordinaria saga.
Ma ciò di cui sono al 100% sicuro è che questo non è uno straordinario film, anzi è qualcosa di estremamente lontano dall'essere straordinario, l'attributo che gli si addice di più è "disastro".
Credo che sia però un risultato inevitabile visto che si sta parlando di otto libri racchiusi, più o meno, in un unico film, per giunta parecchio breve (soltanto 1 ora e mezza) soprattutto per film di questo tipo.
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Non ho mai letto nessun libro appartenente a questa saga, è in generale non mi sono neanche mai approcciato ad un libro di Stephen King, ma mi piacerebbe molto rimediare, forse in futuro ci proverò, semplicemente perché da quello che ho letto su Internet mi è parso di capire che questa sia una straordinaria saga.
Ma ciò di cui sono al 100% sicuro è che questo non è uno straordinario film, anzi è qualcosa di estremamente lontano dall'essere straordinario, l'attributo che gli si addice di più è "disastro".
Credo che sia però un risultato inevitabile visto che si sta parlando di otto libri racchiusi, più o meno, in un unico film, per giunta parecchio breve (soltanto 1 ora e mezza) soprattutto per film di questo tipo.
Questo ha portato ad un prodotto morto in partenza e praticamente niente poteva evitarlo.
I problemi sono davvero tantissimi, perfino le cose più semplici e scontate per un blockbuster di questa portata, in questo film non funzionano.
Addirittura gli effetti speciali, nonostante il budget di 60 milioni di dollari, risultano veramente mediocri e visivamente finti.
Anche la componente d'azione non svolge il lavoro che dovrebbe: le scene più movimentate e che dovrebbero divertire ed intrattenere, sono dirette in maniera confusa e amatoriale e producono il risultato opposto confondendo e infastidendo lo spettatore.
Ma a dir poco confusa e anche la sceneggiatura che, nel tentativo di riassumere i vari libri, non riesce mai a sviluppare i vari contenuti, risultando estremamente superficiale, banale ed insoddisfacente, questa viene inoltre pesantemente penalizzata dalla durata irrisoria.
L'unico che prova ad alzare l'asticella qualitativa della pellicola è Idris Elba che, non solo offre un'ottima interpretazione, è anche perfettamente in sintonia con il personaggio che interpreta, soprattutto esteticamente.
Non vale la stessi per Matthew McConaughey che con il suo ruolo di villan ci regala una delle più brutte interpretazioni della sua invidiabile carriera; McConaughey in questo film, infatti, è quasi insopportabile e la sua performance è tanto ridicola quanto dimenticabile.
Ciò che non è dimenticabile è, invece, il triste ma meritato risultato al box-office con solo 111 milioni di dollari incassati in tutto il mondo.
Ora non mi resta che sperare nella serie tv che sembra uscire tra non molto, per lo meno tornerà Idris Elba nei panni del Gunslinger ma con lui purtroppo torna anche il regista.
Voto: 4/10
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elgatoloco
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martedì 25 agosto 2020
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king trasposto...
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Spesso la trasposizione di opere letterarie notevoli delude. E'il caso anche di Stephen King o meglio delle sue riduzioni/trasposizioni filmiche, dove spesso passa la frase ad effetto("Spara col cuore, non con la pistola"), ma non il senso nella sua interezza. E' il caso di questo"The Dark Tower"(Nikolaj Arcel, anche co-sceneggiatore, film tratto dall'omonimo romanzo-.saga di King, 2017)dove, appunto, la parte relativa alla maturazione-evoluzione del ragazzo dotato di poteri"extrasensoriali"viene "cassata"o meglio ridotta al minimo per far posto alle parti più spettacolari; con tutto ciò e dunque con i limiti imposti dal linguaggio filmico rispetto a quello letterario ,ma ancora di più dall'esigenza di venire incontro a un pubblico anche adolescenziale(soprattutto tale, in realtà), il film non è complessivamente disprezzabile.
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Spesso la trasposizione di opere letterarie notevoli delude. E'il caso anche di Stephen King o meglio delle sue riduzioni/trasposizioni filmiche, dove spesso passa la frase ad effetto("Spara col cuore, non con la pistola"), ma non il senso nella sua interezza. E' il caso di questo"The Dark Tower"(Nikolaj Arcel, anche co-sceneggiatore, film tratto dall'omonimo romanzo-.saga di King, 2017)dove, appunto, la parte relativa alla maturazione-evoluzione del ragazzo dotato di poteri"extrasensoriali"viene "cassata"o meglio ridotta al minimo per far posto alle parti più spettacolari; con tutto ciò e dunque con i limiti imposti dal linguaggio filmico rispetto a quello letterario ,ma ancora di più dall'esigenza di venire incontro a un pubblico anche adolescenziale(soprattutto tale, in realtà), il film non è complessivamente disprezzabile. Rimane la problematica dell'esclusione in famiglia, causa la morte del padre, sostituito da un brutale patrigno che non sa distinguere un"dreamer"da un"fool"(sempre ammesso che"follia"sia definizione esatta, mentre sappiamo che è almeno da Laing e Cooper che il concetto viene messo in discussione anche in misura radicale)e che non vede l'ora di internarlo, rimane altro, anche se in complesso è l'approdo all'altra dimensione che viene poi esaltata come"parte importante", decisamente a scapito di tutta la ricchezza narrativo-psicologica(dove la narrazione, in King, è sempre uno scavo psicologico, anche contro e fuori dagli schematismi psicologici invalsi in modo anche"onnipervasivo"nella cultura USA), in modo che, a quanto pare,"di più e di meglio non si poteva fare"... scusa sempre pronta ma parzialmente"vera". QUalche sequenza notevole rimane, Iris Elba come"pistolero"rimane una certezza e qualche altro/a interprete convince. El Gato
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andreagiostra
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lunedì 18 settembre 2017
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non è per questo che perdiamo?perché non crediamo?
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“The Dark Tower” è la trasposizione cinematografica delle serie di romanzi di Stephen King che prende lo stesso nome … e qui, almeno dal punto di vista del botteghino, il nome è una assoluta garanzia considerato che ad oggi il film ha già incassato oltre 100 milioni di dollari con un budget di produzione di poco più di 60 milioni. Da questo punto di vista non si discute il successo commerciale!
La sceneggiatura non originale scritta a molte mani di Akiva Goldsman, Jeff Pinkner, Anders Thomas Jensen, Nikolaj Arcel, ne fa un prodotto commestibile cinematograficamente solo per gli amanti del genere fantasy-action-western … un fritto misto da bancarella della Cala (vedi alla voce street food palermitano) di successo.
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“The Dark Tower” è la trasposizione cinematografica delle serie di romanzi di Stephen King che prende lo stesso nome … e qui, almeno dal punto di vista del botteghino, il nome è una assoluta garanzia considerato che ad oggi il film ha già incassato oltre 100 milioni di dollari con un budget di produzione di poco più di 60 milioni. Da questo punto di vista non si discute il successo commerciale!
La sceneggiatura non originale scritta a molte mani di Akiva Goldsman, Jeff Pinkner, Anders Thomas Jensen, Nikolaj Arcel, ne fa un prodotto commestibile cinematograficamente solo per gli amanti del genere fantasy-action-western … un fritto misto da bancarella della Cala (vedi alla voce street food palermitano) di successo.
Idris Elba (Roland Deschain/Il pistolero) è un pistolero invincibile, da generazioni, il cui compito è quello di proteggere “La Torre Nera” dal terribile mostro travestito da “bello e impossibile” uomo del ventunesimo secolo” Matthew McConaughey (nel film L’uomo in nero), la cui cinica spietatezza appare irreale e mai percettivamente violenta … mette a nanna eterna, con un semplice tocco gentile di dita, tutti quelli che lo contrastano nei suoi propositi o falliscono miseramente nelle missioni loro affidate. Chi salverà il mondo, come avviene da cliché in tutte queste storie, è l’innocenza, la genialità, la peculiarità spirituale assolta, il messia insomma … un messia che come sempre … anche questo un ossessivo cliché … non sa di essere il messia, sbeffeggiato dalla sua stessa famiglia che cerca di internarlo, e via di seguito con le stesse solite storielle scopiazzate spudoratamente dal Vangelo secondo Luca (Luca 2,41-50). In questo caso il messia è ben interpretato dal giovanissimo e bravo Nicholas Hamilton (nel film Lucas Hanson).
Il condimento narrativo della sceneggiatura si diverte a scoccare colpi ad effetto per impressionare il potenziale spettatore che guarderà il trailer, ed oggettivamente ci riesce bene con l’utilizzo dialoghi da rivisitata filosofia new-age quali:
Sulla fede nell’uomo e dell’uomo:“Non è per questo che perdiamo? Perché tutti hanno smesso di credere?”. Sulla figura dei cavalieri salvatori del mondo di mezzo: “Per migliaia di generazioni i pistoleri sono stati cavalieri. Dedicati a proteggere il nostro mondo dalle tenebre”. Sulla inesorabile lotta tra il bene e il male dei pistoleri:“Io non miro con la mano. /Colui che mira con la mano ha dimenticato il volto di suo padre. Io miro con l’occhio. / Io non sparo con la mano. / Io sparo con la mente. / Colui che spara con la mano ha dimenticato il volto di suo padre. / Io non uccido con la pistola. / Colui che uccide con la pistola ha dimenticato il volto di suo padre. / Io uccido con il cuore”. Sull’arruolamento finale del nuovo messia:
“- Perché non vieni con me? Mi farebbe comodo una mano.
- Sì pistolero!”
L’ambientazione spazia tra il Mid-World, una sorta di mondo invisibile parallelo popolato di mostri e di coraggiosi, e la caotica e bella NYC.
Sembrerebbe che l’intenzione della produzione sia quello di lanciare una lunghissima serie televisiva dal titolo “The Dark Tower”, e che il film del quale stiamo scrivendo sia stato una sorta di sperimentazione diffusa per saggiare la presa sugli spettatori: anche in questo caso il successo è assai ovvio. La sperimentazione ha dato esito positivo e il campione rappresentativo della popolazione di cinefili mondiale ha risposto riempiendo le sale cinematografiche del pianeta. Quindi, certamente, assisteremo ad una bella e lunga television series diventata ormai il vero cinema di successo planetario … non c’è alcun dubbio su questo.
Per la cronaca dobbiamo scrivere che il film “The Dark Tower”, il 31 luglio 2017, è stato premiato dal Museum of Modern Art di New York come un eccellente prodotto d’arte di qualità. Mentre, sempre per la cronaca, dobbiamo scrivere che tutte le critiche più autorevoli degli Stati Uniti, e di buona parte del pianeta, hanno letteralmente massacrato il film di Nikolaj Arcel, descrivendolo come un pessimo prodotto cinematografico che ha tradito le belle narrazioni di Stephen King.
La domanda a questo punto è: chi è che oggi capisce di settima arte? I critici cinematografici che si affannano a dare giudizi che possano orientare il pubblico di cinefili? I cineamatori che riempiono le sale cinematografiche come per “The Dark Tower”? I detentori del concetto di bellezza universale quali i più prestigiosi musei del mondo, come nella fattispecie il Museo d’Arte Moderna di NY?
La risposta? Può darla solo lo spettatore che andrà al cinema per vedere il film e poi dire a sé stesso: “mi è piaciuto!” ovvero “non mi è piaciuto!” … a nostro avviso nessun altro!
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