miriam
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venerdì 27 ottobre 2017
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lo rivedrei un' altra volta
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Molto interessante, una leggenda che non conoscevo!
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mercoledì 25 ottobre 2017
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da vedere!
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Storia, folckore, scetticismo e religione. Francesco Trudu riconferma, dopo Il Peccatore, di riuscire a coniugare perfettamente questo quadrinomio. Facendo emergere grazie alla precisione del suo occhio una perfetta armonia tra ambientazione e trama, ci trasporta in una Sardegna antica fatta di storie, voci e dove la tradizione popolare non scritta, ma tramandata, si sposa con l'apparente lontana istituzione religiosa. La Pana, nella tradizione sarda, rappresenta uno spirito, una donna colpevole di esser morta durante il parto. Di aver incontrato la morte mentre coltivava la vita, è questo il suo peccato. Figura interpretata dall'attrice sarda Alessandra Muntoni, nel film di Trudu si fa vittima non semplicemente di un culto e dei suoi fantastici processi, ma della cupidigia di suo marito Giovanni e della distrazione di suo fratello.
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Storia, folckore, scetticismo e religione. Francesco Trudu riconferma, dopo Il Peccatore, di riuscire a coniugare perfettamente questo quadrinomio. Facendo emergere grazie alla precisione del suo occhio una perfetta armonia tra ambientazione e trama, ci trasporta in una Sardegna antica fatta di storie, voci e dove la tradizione popolare non scritta, ma tramandata, si sposa con l'apparente lontana istituzione religiosa. La Pana, nella tradizione sarda, rappresenta uno spirito, una donna colpevole di esser morta durante il parto. Di aver incontrato la morte mentre coltivava la vita, è questo il suo peccato. Figura interpretata dall'attrice sarda Alessandra Muntoni, nel film di Trudu si fa vittima non semplicemente di un culto e dei suoi fantastici processi, ma della cupidigia di suo marito Giovanni e della distrazione di suo fratello. Sono il tema della Scelta, della Responsabilità e del Rimorso a prendere forma minuto dopo minuto, dove la Pana affronta la sua pena perchè lasciata sola, abbandonata al suo dolore da un marito che sceglie di inseguire il suo lavoro ignorando ciò che ha di più caro. Interpretato da Alberto Masala, è su Giovanni che il regista fa cadere la vera dannazione: cosciente della sua responsabilità e consumato dal dolore, affronterà un processo di rinunce materiali e tormenti fisici nella ricerca di una pace eterna. Il film, ambientato nella Sardegna del 1800, ci riporta così ad un conflitto contemporaneo, mostrandoci tutto il potere del tempo e il nostro limite nel valorizzarlo, ponendo l'attenzione su come certe scelte, mosse da stimoli superficiali, possano comportare importanti effetti collaterali. Francesco Trudu, attraverso questa bellissima metafora, ci porta a riflettere sulle conseguenze che possono derivare dalla nostra tendenza a trascurare ciò che è davvero importante e dalla nostra negligenza. Panas, oltre a farci riflettere, riconferma la scelta registica già evidenziata ne Il Peccatore di mostrare al grande pubblico una Sardegna poco pubblicizzata, perchè la Sardegna non è solo costa e nei suoi film Trudu ne da gran prova.
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cinemaetv
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martedì 24 ottobre 2017
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film bello che rispetta le premesse
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Un film ben strutturato, piacevole, che rappresenta la Sardegna dal punto di vista culturale e storico. Belli i personaggi e bravo il regista!
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