ilaria
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martedì 13 marzo 2018
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il buco nero dell'adolescenza
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Il film di Paco Plaza, famoso in particolare per essere regista e sceneggiatore del fortunato [Rec], usa l'horror come espediente per narrare la critica fase del ciclo vitale della giovane protagonista: il momento in cui avviene il passaggio dall'infanzia all'adolescenza conclamata (uno sviluppo palesato dalla comparsa del menarca).
In questa fase già così delicata di per sé per qualsiasi individuo (con tutte le complicazioni che un ragazzino deve affrontare nell'accettare un corpo che si trasforma, la difficoltà dell'essere accettati dal gruppo dei pari, la scoperta della sessualità...) la situazione viene ad aggravarsi dalle condizioni di vita del sistema familiare in cui vive Veronica: una madre assente (non per dolo, ma per lavoro, ma comunque impossibilitata a svolgere il suo ruolo genitoriale), un padre defunto e 3 fratelli piccoli di cui la ragazza deve farsi completo carico, mettendo tra parentesi la sua vita, così come la necessità di avere uno scambio con i suoi coetanei, di fare esperienze sociali, di andare alle feste ("Ah già, tu non puoi venire alla festa perché devi badare ai tuoi fratelli!").
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Il film di Paco Plaza, famoso in particolare per essere regista e sceneggiatore del fortunato [Rec], usa l'horror come espediente per narrare la critica fase del ciclo vitale della giovane protagonista: il momento in cui avviene il passaggio dall'infanzia all'adolescenza conclamata (uno sviluppo palesato dalla comparsa del menarca).
In questa fase già così delicata di per sé per qualsiasi individuo (con tutte le complicazioni che un ragazzino deve affrontare nell'accettare un corpo che si trasforma, la difficoltà dell'essere accettati dal gruppo dei pari, la scoperta della sessualità...) la situazione viene ad aggravarsi dalle condizioni di vita del sistema familiare in cui vive Veronica: una madre assente (non per dolo, ma per lavoro, ma comunque impossibilitata a svolgere il suo ruolo genitoriale), un padre defunto e 3 fratelli piccoli di cui la ragazza deve farsi completo carico, mettendo tra parentesi la sua vita, così come la necessità di avere uno scambio con i suoi coetanei, di fare esperienze sociali, di andare alle feste ("Ah già, tu non puoi venire alla festa perché devi badare ai tuoi fratelli!").
E' proprio nelle pieghe di questa sofferenza strisciante che si insinua l'ombra dell'occulto: per gioco (ma forse non troppo, perché nulla accade per caso), nella soffitta della scuola, mentre fuori tutti ammirano l'eclissi (e in Veronica, come nel cielo, l'oscurità sta prendendo il posto della luce) la protagonista, insieme a due compagne di scuola (volutamente scrivo compagne e non amiche) giocano con una tavola ouija per invocare gli spiriti (ma l'unico spirito che Veronica desidera invocare è quella del padre, perché ha bisogno di quella protezione che le è stata negata troppo presto).
Da quel momento, senza mai scendere nell'horror spettacolarizzato, si farà spazio nella mente di Veronica lo spirito maligno, tanto da non farle più comprendere quanto esso sia fuori o dentro sé stessa, ed è proprio contro quel mostro che la ragazza ingaggerà una guerra che porterà avanti ad ogni costo per difendere i proprio cari da quel mostro (...o da sé stessa?).
Dietro l'horror si cela dunque una critica aperta alle mancanze nei confronti dei giovani: l'assenza delle istituzioni (la scuola non può aiutarla, neanche Dio può!!!), l'assenza genitoriale, l'egoismo e l'opportunismo degli "amici"....La solitudine di un'adolescenza difficile e un dolore non visto sono i veri mostri denunciati da Paco Plaza.
Buon film, ottima regia, ambientazione anni 90 ben caratterizzata.
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robert de nirog
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lunedì 9 novembre 2020
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il caso giornalistico supera la versione cinematrografica
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Paco Plaza parte da un caso giornalistico molto famoso in Spagna specie negli anni 90. Fu ribattezzato il caso Vallecas.
Sinossi: Il soggetto del film si ispira a questo caso anche se Plaza afferma di non essersi sentito in dovere di ritrarre i fatti reali. Narra le vicende di Veronica (nel caso Vallecas era Estefania) una studentessa che dopo aver fatto una seduta spiritica a scuola con due compagne ed una tavola Ouija inizia ad avere tutta una serie di visioni. Veronica a casa deve badare ai 3 fratellini perchè la mamma lavora fino a tardi. Ma gli eventi paranormali che si susseguono, le strane visioni, le crisi epilettiche non sono certo di aiuto a tirare avanti con facilità la famigliola, vista l'assenza della mamma.
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Paco Plaza parte da un caso giornalistico molto famoso in Spagna specie negli anni 90. Fu ribattezzato il caso Vallecas.
Sinossi: Il soggetto del film si ispira a questo caso anche se Plaza afferma di non essersi sentito in dovere di ritrarre i fatti reali. Narra le vicende di Veronica (nel caso Vallecas era Estefania) una studentessa che dopo aver fatto una seduta spiritica a scuola con due compagne ed una tavola Ouija inizia ad avere tutta una serie di visioni. Veronica a casa deve badare ai 3 fratellini perchè la mamma lavora fino a tardi. Ma gli eventi paranormali che si susseguono, le strane visioni, le crisi epilettiche non sono certo di aiuto a tirare avanti con facilità la famigliola, vista l'assenza della mamma.
Giudizio: come dal titolo di questa recensione, il caso giornalistico che fu montato in Spagna era molto più spaventoso della pellicola realizzata da Paco Plaza. Pur con la buona interpretazione di Sandra Escacena il film non decolla appieno. Avere un soggetto come il caso Vallecas avrebbe dovuto facilitare il lavoro del regista. Forse. Eppure manca qualcosa. Non c'è una analisi approfondita dei personaggi. Le visioni demoniache per gli amanti del genere horror non sono cosi spaventevoli. La polizia che ha redatto il report e ha parlato per la prima volta di eventi paranormali (non spiegabili) non viene approfondito nel film. Lascia quindi un pò l'amaro in bocca, come se si trattasse di una occasione sprecata.
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