liuk
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sabato 14 aprile 2018
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molto buono
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Politicamente scorretto, irriverente, grottesco ma ecco finalmente una commedia con delle idee! Bravo Gassman, a tratti eccessivo ma sicuramente dirompente.
Non mi è piaciuto Proietti, imbalsamato. Pellicola da vedere.
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alejazz
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martedì 10 aprile 2018
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niente di entusiasmante
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Il film, ad esser sincero, non mi ha fatto proprio una bella impressione. Ho visto piuttosto un Gigi Proietti "forzato" nel ruolo che gli viene assegnato come se la demenza senile l'avesse già colpito più volte.
La trama non è molto chiara tanto da complicare il senso del film; lo spettatore non capisce quale può essere il senso che il film vuole dare.
Bene Papaleo, Gassman e Foglietta.
Meno per Proietti e gli attori giovani protagonisti del film.
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francesco
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mercoledì 14 febbraio 2018
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manca proprio una sceneggiatura
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Se in un film manca una buona sceneggiatura, puoi avere delle buone idee e dei bravi attori ma il risultato finale sarà deludente. Questo si capisce già dalle prime scene in cui tutti i protagonisti iniziano un lungo viaggio in macchina per accompagnare Giovanni Passamonte (Gigi Proietti) a ricevere un premio. Come ci salgono i vari protagonisti in macchina? L'aiutante di Giovanni si prende un colpo della strega mettendo le valigie in macchina, quindi Giovanni chiede a suo figlio (che passava di li) di fargli da autista per qualche giorno (e questo accetta praticamente subito) poi passa di li anche la sorella che sale anche lei in macchina senza nessun invito. Insomma tutto molto poco credibile.
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Se in un film manca una buona sceneggiatura, puoi avere delle buone idee e dei bravi attori ma il risultato finale sarà deludente. Questo si capisce già dalle prime scene in cui tutti i protagonisti iniziano un lungo viaggio in macchina per accompagnare Giovanni Passamonte (Gigi Proietti) a ricevere un premio. Come ci salgono i vari protagonisti in macchina? L'aiutante di Giovanni si prende un colpo della strega mettendo le valigie in macchina, quindi Giovanni chiede a suo figlio (che passava di li) di fargli da autista per qualche giorno (e questo accetta praticamente subito) poi passa di li anche la sorella che sale anche lei in macchina senza nessun invito. Insomma tutto molto poco credibile. Il film continua in questo modo, con tante scene poco credibili, con dialoghi molto forzati, fino alla fine in cui raggiunge l'apoteosi (del non credibile) con l'irrompere nella scena della premiazione di Rinaldo.
Sicuramente con una buona sceneggiatura e un impronta meno da commedia, i temi affrontanti (tipo il rapporto generazionale padri figli) avrebbero potuto essere più credibili, così invece perdono di spessore così come gli attori sembrano meno bravi di quello che in realtà sono. L'unico che forse un pò si salva (o almeno risulta più credibile nel suo personaggio) è Gigi Proietti.
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emanuele1968
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domenica 7 gennaio 2018
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contentissimo
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Voto 4,5 Molto soddisfatto! il film e molto carino e piacevole, serata bellissima.
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flyanto
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mercoledì 13 dicembre 2017
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la figura imponente di un padre
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Alessandro Gassmann in veste sia di attore che di regista, filma un'opera, intitolata "Il Premio", che si presenta come un affettuoso ricordo in memoria del padre, il grande attore Vittorio Gassman, scomparso nel 2000.
La storia, infatti, riguarda il fatto che un noto scrittore (Gigi Proietti) deve recarsi a Stoccolma perchè insignito del Premio Nobel e nel corso di questo viaggio viene accompagnato dal fedele segretario/maggiordomo (Rocco Papaleo) e da due dei suoi svariati figli avuti da relazioni diverse (Alessandro Gassmann e Anna Foglietta).
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Alessandro Gassmann in veste sia di attore che di regista, filma un'opera, intitolata "Il Premio", che si presenta come un affettuoso ricordo in memoria del padre, il grande attore Vittorio Gassman, scomparso nel 2000.
La storia, infatti, riguarda il fatto che un noto scrittore (Gigi Proietti) deve recarsi a Stoccolma perchè insignito del Premio Nobel e nel corso di questo viaggio viene accompagnato dal fedele segretario/maggiordomo (Rocco Papaleo) e da due dei suoi svariati figli avuti da relazioni diverse (Alessandro Gassmann e Anna Foglietta). In questo lungo percorso in macchina sino in Svezia si verificheranno numerose avventure, nonchè colpi di scena, che in ogni caso metteranno sempre in luce la figura carismatica del padre, tanto charmant per il pubblico di persone estranee, quanto 'ingombrante' , invece, per i figli da lui adombrati e privi del successo e di una realizzazione personale. Ma il suddetto viaggio servirà come percorso al fine di conoscersi e comprendersi finalmente più profondamente gli uni (i figli) con l'altro (il padre).
Alessandro Gassmann, in forma ironica e del tutto benevola, in questa sua pellicola, ripeto, presenta in pratica ciò che più o meno era la figura del proprio padre Vittorio o, più precisamente, il rapporto che lui stesso, in qualità di figlio, insieme agli altri suoi fratellastri, aveva con un personaggio tanto famoso e seducente, quanto 'ingombrante' , istrionico, a volte sin troppo sincero e lunatico. La commedia risulta nel suo complesso piacevole, sebbene parecchio scontata in certi frangenti iniziali: verso la seconda parte essa migliora ma in ogni caso rimane un'opera piuttosto banale che deve il suo esimio valore soprattutto grazie all'interpretazione di Gigi Proietti che sovrasta nettamente gli altri, sebbene tutti decorosi e convincenti nei propri ruoli.
Consigliabile solo come leggero scaccia pensieri.
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spettatorpensoso
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lunedì 11 dicembre 2017
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povera cosa
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ma che fatica.... il film si trascina stancamente, aspettando qualche battuta che tiri su il morale e sollevi una risata... niente da fare, se non qualche spunto acuto e -quello sì - divertente ma di cui mi vergogno un po' perchè troppo 'intellettuale'... l'unica cosa buona è forse il discorso finale di Proietti, oltre alla sua interpretazione - si vede chi c'è.... - e persino un serio , inaspettatato Papaleo (anche se, dopo , o insieme , a The place, mi sta stupendo... non vale proprio la pena di andarlo a vedere
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alesimoni
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lunedì 11 dicembre 2017
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eterno gigi
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E' molto piacevole il nuovo film da regista di Alessandro Gassmann. Non abbandonando lo stile da commedia con alcuni divertenti passaggi (l'episodio del gatto su tutti) parla di un padre piuttosto crudele e anaffettivo, innamorato più di sé stesso e del suo essere "genio" che dei suoi figli (quanti ne ha sparsi per il mondo non si sa, ho perso il conto). Gassmann ci mostra bene i traumi irrisolti causati da questo padre così geniale ma assente, raccontando una storia in cui penso che molti possano ritrovarsi. Il film "on the road" è leggero e divertente, grazie a una sceneggiatura credibile e attori ben calati nei ruoli con Gassmann e Papaleo che non sbagliano un colpo, ma Gigi Proietti si prende e domina la scena da par suo come il personaggio che interpreta.
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E' molto piacevole il nuovo film da regista di Alessandro Gassmann. Non abbandonando lo stile da commedia con alcuni divertenti passaggi (l'episodio del gatto su tutti) parla di un padre piuttosto crudele e anaffettivo, innamorato più di sé stesso e del suo essere "genio" che dei suoi figli (quanti ne ha sparsi per il mondo non si sa, ho perso il conto). Gassmann ci mostra bene i traumi irrisolti causati da questo padre così geniale ma assente, raccontando una storia in cui penso che molti possano ritrovarsi. Il film "on the road" è leggero e divertente, grazie a una sceneggiatura credibile e attori ben calati nei ruoli con Gassmann e Papaleo che non sbagliano un colpo, ma Gigi Proietti si prende e domina la scena da par suo come il personaggio che interpreta. Memorabile la scena del pranzo ai Nobel con "sclerata" della Foglietta. Da vedere.
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flaw54
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domenica 10 dicembre 2017
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la solita commedia
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Niente di più che la solita commediola all'italiana. L'argomento poteva anche essere interessante nella descrizione del rapporto tra i figli e un padre famoso e condizionante, ma il tutto si riduce specialmente nel primo tempo ad una serie di gags scontate che culminano con l'uccisione del gatto-armadillo ( una scena veramente pietosa e scontata ) e con alcune trovate veramente surreali( l'ibernazione.......). Migliore la seconda parte. Da brivido gli attori: una Foglietta sopra le righe e perennemente schizzata. Un Gasmann ( in genere bravissimo secondo me ) ridotto a fare battute da spalla e un Proietti sornione ed elegante come sempre, ma più adatto a sketch televisivi che ad un ruolo portante in un film.
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Niente di più che la solita commediola all'italiana. L'argomento poteva anche essere interessante nella descrizione del rapporto tra i figli e un padre famoso e condizionante, ma il tutto si riduce specialmente nel primo tempo ad una serie di gags scontate che culminano con l'uccisione del gatto-armadillo ( una scena veramente pietosa e scontata ) e con alcune trovate veramente surreali( l'ibernazione.......). Migliore la seconda parte. Da brivido gli attori: una Foglietta sopra le righe e perennemente schizzata. Un Gasmann ( in genere bravissimo secondo me ) ridotto a fare battute da spalla e un Proietti sornione ed elegante come sempre, ma più adatto a sketch televisivi che ad un ruolo portante in un film. Non Mi soffermo poi su Papaleo, perchè non capisco come mai i registi insistano a farne una macchietta e lui accetti questi ruoli che ledono la sua professionalità.
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genoa1952
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sabato 9 dicembre 2017
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deludente
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a mio parere , valutazione positiva sul soggetto e sulla interpretazione di Gigi Proietti, per il resto regia incerta, attori poco piu' che macchiettistici, situazioni assurde da cinepanettone (che non e' questo il caso comunque).
un occasione persa.
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venerdì 8 dicembre 2017
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sono d'accordo
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Ho visto il film ieri sera al cinema Adriano di Roma. Inaspettatamente nella sala (con capienza di 480 persone ) ho contato nell'ultimo spettacolo solo 7 ripeto 7 persone . Il film mi é piaciuto moltissimo e mi congratulo con Alessandro Gassman sia per la regia che per la sua ottima recitazione. E' proprio bravo. Sono d'accordo in pieno con l'articolo in questione. Complimenti.
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