L'altro lato di tutto

All’interno del Trieste Film Festival in Tour, al Farnese Persol di Roma è stato proiettato “The Other Side of Everything”, un film documentario che sotto forma dell’intervista, narra mezzo secolo di storia della ex Jugoslavia.  

Tutto girato nell’appartamento della madre a Belgrado il film si avvale di spezzoni di film di repertorio. La regista Mila è figlia di Sbrijanka Turajlić, un’attivista serba per i diritti civili negli anni Novanta, Professore presso la Facoltà di Ingegneria elettrica dell’Università di Belgrado e Vice Ministro tra il 2001 e il 2004. Nata nel 1946, Sbrijanka ha fondato il Movimento dei Liberi cittadini nel 2017, ed è una donna veramente notevole, forte e coraggiosa.

L’appartamento dei Turajlić all’epoca di Josip Broz Tito era stato suddiviso per dare spazio a un’altra famiglia, così com’era avvenuto per tutte le abitazioni borghesi nelle città dei paesi sovietici. Il nonno della regista, infatti, era stato un agiato Ministro del Regno dei Serbi, Croati e Sloveni. Lo si evince nelle inquadrature dei dettagli, dai piatti di porcellana, dalle posate d’argento usate per la celebrazione familiare della Pasqua greco-ortodossa con la tradizionale “battaglia delle uova”. La divisione dell’appartamento è affidata a una porta chiusa a chiave da un lato e sulla quale è appoggiato un armadio dall’altro. Gli spazi sono ampi, i mobili antichi di buona fattura e lo stesso palazzo mostra un’ampia scala.

Sbrijanka Turajlić ha tenuto vari documenti storici dalla liberazione di Belgrado del 1945, attraverso le rivolte studentesche del 1968, fino alle guerre slave degli anni Novanta iniziate da Milošević, poi vissute in prima persona. Nel 1991, infatti, scoppia la guerra civile in Jugoslavia. I filmati di repertorio costituiscono un materiale prezioso che mostra sia l’uso dell’Esercito conto gli oppositori sia le proteste civili e manifestazioni per tutto il decennio. Tornarono i cetnici e gli ustascia, tornarono i campi di concentramento, le fosse comuni, le deportazioni e le stragi. Nel 1995, dopo duecentomila morti e milioni di profughi e rifugiati, la guerra vide la sua fine con gli accordi di Dayton che sancì l'indipendenza di tutte le repubbliche dell'ex Jugoslavia ma con una ridefinizione dei confini su basi strettamente etniche. E ancora dal bombardamento della Serbia nel 1999 a opera della NATO alla caduta della dittatura nel 2000. Un periodo tormentato che la regista spia dalla finestra della casa della madre, in pieno centro storico, lungo dieci anni.

La regista monta filmati di repertorio con discorsi con la madre, talvolta più intimi, altre volte in forma di intervista.

Mila Turajlić aveva già girato “Cinema Komunisto” sulla Jugoslavia di Tito. “The Other Side of Everything”, ha partecipato all’ultimo International Documentary Filmfestival di Amsterdam.