carloalberto
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domenica 22 agosto 2021
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l''amara verità
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Uno dei pochi film inchiesta americani. Un film coraggioso che mina indirettamente il mito dei Kennedy, duro a morire nell’Occidente progressista e benpensante.
Jason Clarke rende in modo convincente il personaggio tratteggiato nello script, un ragazzotto ingenuo e un po’ pasticcione che soffre per il paragone implicito con i tre fratelli maggiori, tutti morti eroicamente per la Patria, e per questo ha un cattivo rapporto col padre, di cui teme di deludere le aspettative che questi ha riposto in lui quale ultimo figlio superstite.
John Curran è un regista coraggioso ma non sprovveduto, così come gli sceneggiatori ed i produttori, quindi suggerisce più che dire, offre una versione alternativa a quella ufficiale, che, comunque, risulta la ricostruzione più accettabile, tra quelle negative, anche da parte di chi nutre ancora simpatie per il personaggio politico.
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Uno dei pochi film inchiesta americani. Un film coraggioso che mina indirettamente il mito dei Kennedy, duro a morire nell’Occidente progressista e benpensante.
Jason Clarke rende in modo convincente il personaggio tratteggiato nello script, un ragazzotto ingenuo e un po’ pasticcione che soffre per il paragone implicito con i tre fratelli maggiori, tutti morti eroicamente per la Patria, e per questo ha un cattivo rapporto col padre, di cui teme di deludere le aspettative che questi ha riposto in lui quale ultimo figlio superstite.
John Curran è un regista coraggioso ma non sprovveduto, così come gli sceneggiatori ed i produttori, quindi suggerisce più che dire, offre una versione alternativa a quella ufficiale, che, comunque, risulta la ricostruzione più accettabile, tra quelle negative, anche da parte di chi nutre ancora simpatie per il personaggio politico.
La realtà dei fatti non la conosce nessuno, il protagonista della vicenda, Ted Kennedy, e i due suoi amici che quella maledetta sera raccolsero le sue confidenze a caldo e lo aiutarono,il cugino avvocato, Joseph Gargan, ed il procuratore, Paul Markham, sono ormai morti.
Si intuisce, tuttavia, guardando il film, che le cose potrebbero essere andate molto peggio da come sono state raccontate.
L’amara verità è che se l’incidente fosse capitato ad un povero cristo qualunque sarebbe stato incriminato per guida in stato di ebbrezza, omicidio colposo ed omissione di soccorso, Ted Kennedy, invece, fu condannato alla pena ridicola di due mesi, peraltro sospesa, per omicidio colposo, non si dimise da senatore del Massachusetts ed anzi è rimasto in carica per altri 37 anni fino al 2006.
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elgatoloco
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mercoledì 17 aprile 2019
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intrigante
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Anche se decisamente sbilanciato sul versante soggettivo.-biografico, questo"Chappaquiddick"(2017, John Curran), indicato, chissà perché, da qualche fonte(non da tutte; da altre, ben più giustanmente, come statunitense), come di produzione svedese, racconta la storia di Ted(Edward)Kennedy, il"terzo Kennedy"dopo Jack ( John Fitzgerald, in realtà)e Robert(BOb); da sempre possibile candidato, Ted non lo fu più dopo l'incidente avvenuto nella località del titolo, dove una giovane donna che era con lui(non la moglie)finì annegata. Sembra(anche il film avvalora questa tesi)che Kennedy abbia tentato di salvarla, non riuscendovi, tornando poi alla festa politica che lo vedeva protagonista, senza avvertire la polizia.
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Anche se decisamente sbilanciato sul versante soggettivo.-biografico, questo"Chappaquiddick"(2017, John Curran), indicato, chissà perché, da qualche fonte(non da tutte; da altre, ben più giustanmente, come statunitense), come di produzione svedese, racconta la storia di Ted(Edward)Kennedy, il"terzo Kennedy"dopo Jack ( John Fitzgerald, in realtà)e Robert(BOb); da sempre possibile candidato, Ted non lo fu più dopo l'incidente avvenuto nella località del titolo, dove una giovane donna che era con lui(non la moglie)finì annegata. Sembra(anche il film avvalora questa tesi)che Kennedy abbia tentato di salvarla, non riuscendovi, tornando poi alla festa politica che lo vedeva protagonista, senza avvertire la polizia. Da qui il"blocco"alla sua possibile elezione... Complessivamente obiettivo, per quanto è possibile in questi casi, il film è, come si diceva, collocato sul versante soggettivo-biografico, non su quello storico e mass.mediologico(c'è solo una breve carrellata di giornali d'epoca), ossia mostrando il punto di vista del narratore-protagonista, quasi che Ted avesse scritto un'autobiografia. Da vedere, per recuperare un fatto non noto o dimenticato, vista la coincidenza dell'episodio con l'"allunaggio" ( siamo nel luglio 1969), Chi poi abbia studiato più a fondo gli atti processuali e la stampa dell'epoca potrà dirne di più, ma già il repechage di per sé è positivo, Interpreti(in origine è un TV-movie)di buon livello. El Gato
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