Il giovane regista siciliano non concorre ma presenzia a Venezia con il suo "Happy winter": la spiaggia contesa a colpi di cabine e teli da mare stesi sulla sabbia rovente.
A Mondello, ogni estate, ci si accaparra le cabine che, trasformate al loro interno, divengono mini-appartamenti, depositi, uffici di sindaci in divenire, ristoranti e sale giochi.
Ognuna di quelle famiglie che non si può permettere vacanze trova qui, non appena il sole scalda gli animi, il rifugio ma anche il viaggio; il conosciuto eppure la sorpresa.
Le immagini dapprima sfuocate poi sempre più nitide seguono un venditore di bibite fresche che si aggira tra i bagnanti: la sua voce roca fa un imprinting, e risuona anche dopo i titoli di coda.
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Il giovane regista siciliano non concorre ma presenzia a Venezia con il suo "Happy winter": la spiaggia contesa a colpi di cabine e teli da mare stesi sulla sabbia rovente.
A Mondello, ogni estate, ci si accaparra le cabine che, trasformate al loro interno, divengono mini-appartamenti, depositi, uffici di sindaci in divenire, ristoranti e sale giochi.
Ognuna di quelle famiglie che non si può permettere vacanze trova qui, non appena il sole scalda gli animi, il rifugio ma anche il viaggio; il conosciuto eppure la sorpresa.
Le immagini dapprima sfuocate poi sempre più nitide seguono un venditore di bibite fresche che si aggira tra i bagnanti: la sua voce roca fa un imprinting, e risuona anche dopo i titoli di coda. Un cittadino che concorre all'elezione a sindaco e tenta di convincere i suoi vicini di cabina, tre signore non più giovani che sognano l'anniversario di matrimonio come neanche Cenerentola potrebbe e anziani che giocano a carte felici di quel che possiedono: quasi nulla.
I temi della povertà, dell'opportunismo, affrontati da Giovanni Totaro non sono certa una novità ma il giovanissimo regista inquadra le angolature in maniera disinvolta, colorata, nuova. In apertura e chiusura del docu-film, le immagini entrano ed escono dall'acqua soavemente, fino a fondersi le une alle altre, dalla fantasia alla fotografia.
Curati i dialoghi, lasciati integri nella loro verace espressione, e le titubanze dei personaggi - tra cui diversi non provenienti dal mondo del cinema - rendono un'autenticità a tratti commuovente.
"Buon inverno!" è l'augurio che ogni abitante di Mondello augura e si augura alla fine dell'estate, e un modo migliore per titolare questo film-documentario non ci sarebbe stato.
Bravi regista e attori, complimenti
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