albert
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venerdì 17 gennaio 2025
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feedback
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Non condivido del tutto il giudizio, perch? per me ? un classico 2 stelle e mezzo, per? devo dire che questa ? una gran bella recensione
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albert
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giovedì 16 gennaio 2025
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delusion
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Premettendo che, se ci fossero i mezzi voti, due stelle e mezzo sarebbe la valutazione più equa, ciononostante è un film che lascia un po' di amaro in bocca. Matteo Rovere è un giovane cineasta italiano della promettente nuova generazione che punta piuttosto in alto, come si è visto con il terzo lungometraggio " Il primo re". È per questo che c'è un po' di delusione dopo questo film sportivo-drammatico. Siamo in Emilia Romagna dove una diciassettenne è una promessa dell'automobismo, ma non ha nessuno che le faccia da allenatore, perché possa migliorare le proprie prestazioni. Alla morte del padre, al funerale incontra, dopo dieci anni, il fratello tossicodipendente ed ex pilota.
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Premettendo che, se ci fossero i mezzi voti, due stelle e mezzo sarebbe la valutazione più equa, ciononostante è un film che lascia un po' di amaro in bocca. Matteo Rovere è un giovane cineasta italiano della promettente nuova generazione che punta piuttosto in alto, come si è visto con il terzo lungometraggio " Il primo re". È per questo che c'è un po' di delusione dopo questo film sportivo-drammatico. Siamo in Emilia Romagna dove una diciassettenne è una promessa dell'automobismo, ma non ha nessuno che le faccia da allenatore, perché possa migliorare le proprie prestazioni. Alla morte del padre, al funerale incontra, dopo dieci anni, il fratello tossicodipendente ed ex pilota. Dopo varie divergenze inerenti il passato, il fratello Loris diventerà il suo allenatore e, grazie ai suoi consigli, Giulia, il nome della ragazza, migliorerà di molto fino a diventare la seconda in Italia. Prima di una gara molto importante, Giulia si infortuna e il suo posto lo prenderà Loris, che vincerà la gara, anche se, una volta tagliato il traguardo, andrà a sbattere contro un muro. Seguirà una definitiva riconciliazione con la sorella. Questa commistione di scene di gare( c'è da rimpiangere "Granturismo") con la tematica del rapporto tra fratelli, con l'aggiunta della tematica della tossicodipendenza, mescola troppi ingredienti con il risultato di non andare mai in profondità, ma di banalizzare il tutto, con una buona dose di retorica. Inoltre c'è anche il limite della scarsa credibilità che questa ragazzina possa essere una promessa dell'automobilismo, come poco credibile risulta un po' tutto il resto, vedi la vittoria di Loris. L'unico vero attore risulta essere Accorsi, che fornisce una discreta interpretazione. Per il resto del cast lasciamo il giudizio in sospeso per Matilde De Angelis, ancora piuttosto acerba. Forza Rovere! Si può dare di più
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giulio andreetta
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venerdì 19 giugno 2020
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la corsa della rivincita
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Ottima prova registica per Matteo Rovere, che si conferma uno dei giovani registi più interessanti della sua generazione. Un film assolutamente stupendo per chi, come me, è appassionato di motori e automobilismo in generale. Pellicola inubbiamente allegorica, è un bellissimo racconto che mette in scena l'ansia di riscatto sociale da una condizione di marginalità e tossicodipendenza. Ho trovato convincente, anche se non a un livello di eccezionalità, la performance attoriale di Stefano Accorsi, che mi sembra indulgere in un'espressione un poco caricaturale della sua parte.
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Ottima prova registica per Matteo Rovere, che si conferma uno dei giovani registi più interessanti della sua generazione. Un film assolutamente stupendo per chi, come me, è appassionato di motori e automobilismo in generale. Pellicola inubbiamente allegorica, è un bellissimo racconto che mette in scena l'ansia di riscatto sociale da una condizione di marginalità e tossicodipendenza. Ho trovato convincente, anche se non a un livello di eccezionalità, la performance attoriale di Stefano Accorsi, che mi sembra indulgere in un'espressione un poco caricaturale della sua parte. Indubbiamente Loris, interpretato da Accorsi, risulta essere un personaggio dai mille risvolti e sfaccettature, in grado forse di stupire lo spettatore non abituato a simili camaleontiche metamorfosi. La sceneggiatura è stata concepita a partire dalla testimonianza reale di Antonio Dentini (alla cui memoria è dedicato il film), un meccanico che ha raccontato la vicenda di Carlo Capone, al quale si ispira liberamente la figura di Loris. Ottima prova dell'attrice esordiente Matilda De Angelis, che offre un ritratto estremamente realistico e sincero di una giovane adolescente, con mille difficoltà da affrontare ma piena di talento, buona volontà e spirito di abnegazione. E' anche un film che esalta i legami familiari, raccontati senza moralismi e false ipocrisie, e allo stesso tempo è una pellicola che tenta di affrontare il tema della libertà e dell'affrancamento dalle convenzioni borghesi da parte del protagonista. In conclusione, anche considerando l'ottima fotografia, specie nelle riprese delle scene automobilistiche mi pare che si possa affermare che ci troviamo di fonte ad uno dei migliori film italiani prodotti negli ultimi anni.
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mimmo fvcg
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giovedì 21 maggio 2020
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ottimo
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Gran bel film , uno straordinario Stefano Accorsi , bravissima Matilda De Angelis e il piccolo Giulio Pugnaghi ,buona l'interpretazione nella parte della tossica (fidanzata di Loris) di Roberta Mattei una storia che appassiona dall'inizio alla fine
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mimmo
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domenica 17 maggio 2020
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splendido
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Gran bel film , uno straordinario Stefano Accorsi , bravissima Matilda De Angelis e il piccolo Giulio Pugnaghi ,buona l'interpretazione nella parte della tossica ,fidanzata di Loris di Roberta Mattei una storia che appassiona dall'inizio alla fine
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franzone
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domenica 24 novembre 2019
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spassoso
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Divertente. Metà del lavoro lo fa Accorsi
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dimitris
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sabato 14 settembre 2019
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finale veloce come il vento
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Cari ragazzi mo sorprende che nessuno abbia capito il finale, Loris è chiaramente morto ma ha vinto la gara a costo della vita, quindi la casa è tornata ai fratelli ma non essendoci più un maggiorenne che potesse avere la patria potestà Nico vive ancora con la famiglia affidataria. L'ultima scena va interpretata in una chiave di lettura meno pragmatica e serve a rendere il finale meno amaro facendo vedere un Loris cazzone come quando era in vita. Amen
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fabio
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giovedì 16 agosto 2018
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passioni, riscatto e nostalgia
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La prova che il cinema italiano è vivo e sa ancora divertire, far sognare e riflettere.
Film che ricorda subito "Radiofreccia". Il mondo è quello dei motori e sullo sfondo c'è l'Emilia Romagna.
Le storie dei protagonisti si intrecciano in un legame più profondo: quello con la vita e il suo pulsare ora accelerato ora lento.
Viene da chiedersi: c'è ancora un mondo di periferia fatto così oppure si è estinto?
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fabio
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venerdì 22 giugno 2018
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piacevole sorpresa
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C'è ancora la capacità in Italia di fare buon cinema? Fortunatamente sì. Questo film ne è la prova. Ottimi interpreti e regia. Si respira davvero la vita: il cuore che batte come un motore, la gioia e il dolore in un mondo a parte. Alla periferia di tutto si intrecciano le storie dei protagonisti. Senza velleità o moralismi, con la capacià potente dell'immagine di raccontare senza pregiudizi.
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daniela
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sabato 27 gennaio 2018
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finalmente un bel film italiano!!!
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Solitamente non amo il cinema italiano... un film che ha avuto la capacità di farmi ricredere... finalmente.
Benvenuto Matteo Rovere, credibili ed emozionanti tutti gli interpreti (Accorsi del quale non sono solitamente una fan... la fresca e brava DeAngelis e il sempre bravo Graziosi).
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