woody62
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domenica 20 marzo 2016
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superlillo e il complesso di peter pan
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SOSTITUISCE LA PRECEDENTE (HO CORRETTO VARI ERRORI)
"Dentro ogni persona anziana c'è una persona più giovane che si sta chiedendo cosa diavolo sia successo". Questo aforisma di Terry Pratchett, scrittore britannico scomparso giusto un anno fa, si apre “Forever young”, l'ultima commedia di Fausto Brizzi che dopo una lunga attività di sceneggiatore, dal 2006 è passato dietro alla macchina da presa, sfornando vari film di successo. Perno della storia e rivelazione comica (fino ad un certo punto, vista la lunga esperienza assieme al compagno Greg) è Lillo Petrolo, DJ cinquantenne che non si rassegna agli anni che passano – come tutti i protagonisti del film: il suo boss in una radio privata a livello nazionale, un ottimo Fabrizio Bentivoglio, sempre incerto e stupidamente ambiguo, tra la giovanissima compagna e una bella e intrigante coetanea; la Ferillona nazionale (molto in forma) che si innamora del figlio ventenne che vive con la madre da cui è separato; il suo avvocato ultrasessantenne – un vispo Teocoli - fissato per l'attività sportiva, al punto di rischiare la vita dopo uno scompenso cardiaco.
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SOSTITUISCE LA PRECEDENTE (HO CORRETTO VARI ERRORI)
"Dentro ogni persona anziana c'è una persona più giovane che si sta chiedendo cosa diavolo sia successo". Questo aforisma di Terry Pratchett, scrittore britannico scomparso giusto un anno fa, si apre “Forever young”, l'ultima commedia di Fausto Brizzi che dopo una lunga attività di sceneggiatore, dal 2006 è passato dietro alla macchina da presa, sfornando vari film di successo. Perno della storia e rivelazione comica (fino ad un certo punto, vista la lunga esperienza assieme al compagno Greg) è Lillo Petrolo, DJ cinquantenne che non si rassegna agli anni che passano – come tutti i protagonisti del film: il suo boss in una radio privata a livello nazionale, un ottimo Fabrizio Bentivoglio, sempre incerto e stupidamente ambiguo, tra la giovanissima compagna e una bella e intrigante coetanea; la Ferillona nazionale (molto in forma) che si innamora del figlio ventenne che vive con la madre da cui è separato; il suo avvocato ultrasessantenne – un vispo Teocoli - fissato per l'attività sportiva, al punto di rischiare la vita dopo uno scompenso cardiaco. Insomma varie storie che si intrecciano con il collante di DJ Diego (Lillo appunto) che nella sua trasmissione “Forever young” deve far posto ad un collega giovanissimo, nel segno del rinnovamento. Di qui una crisi personale che lo porterà in giro con il suo assurdo abbigliamento da ventenne (di trent'anni fa), a cercare con poca fortuna un lavoro in un'altra radio. Alla fine farà di necessità virtù, accettando l'impari competizione generazionale nella veste di “DJ nonno” sbeffeggiato dal ragazzino, visto che tutto fa “audience”. Ed anche gli altri, in qualche modo, fanno i conti con la realtà, accettando ciò che la vita riserva, finendo di chiedersi “cosa sia successo”. Come Bentivoglio e la Ferilli che tra “toygirls” e “toyboys” ripiegano su più rassicuranti rapporti “normali”. Si ride spesso e volentieri con alcune scene molto riuscite (i colloqui di lavoro di Lillo in radio molto improbabili, mitico quello con il “prete” Frassica – il cameo di Riccardo Rossi e la mamma vegliarda alla festa di compleanno – il rapporto tra il vegano Teocoli e l'obeso genero violinista), come bella è la scena sulla “riscoperta del vinile” e delle antiche e comuni passioni musicali tra Bentivoglio e Lorenza Indovina, con in sottofondo la grande Bonnie Tyler di”Total eclypse of the heart”. Un film godibile e comunque riuscito.
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shingo tamai
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lunedì 10 aprile 2017
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e quindi?
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Non ho capito sinceramente Dove volesse arrivare il regista.
Di fatto c'è un misto tra ironia e drammaticità sugli anni che passano e su adulti che talvolta si rassegnano, altre volte meno,ad aggiungere candeline sulla torta di compleanno.
Probabilmente avrebbe fatto meglio a scegliere una strada sola invece di creare un guazzabuglio che sfocia più di una volta nel grottesco.
Eppure il cast a disposizione è di ottimo livello.
Proprio per l'esperienza e la simpatia dei protagonisti non me la sento di assegnare una sola stella ad un'opera che oggettivamente dimenticherete dopo un paio di giorni.
Non che sia un'assoluta schifezza ma ,ripeto,non approfondisce e sviscera,in alcun modo,le reali situazioni derivanti dall'incedere del tempo.
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Non ho capito sinceramente Dove volesse arrivare il regista.
Di fatto c'è un misto tra ironia e drammaticità sugli anni che passano e su adulti che talvolta si rassegnano, altre volte meno,ad aggiungere candeline sulla torta di compleanno.
Probabilmente avrebbe fatto meglio a scegliere una strada sola invece di creare un guazzabuglio che sfocia più di una volta nel grottesco.
Eppure il cast a disposizione è di ottimo livello.
Proprio per l'esperienza e la simpatia dei protagonisti non me la sento di assegnare una sola stella ad un'opera che oggettivamente dimenticherete dopo un paio di giorni.
Non che sia un'assoluta schifezza ma ,ripeto,non approfondisce e sviscera,in alcun modo,le reali situazioni derivanti dall'incedere del tempo.
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giampituo
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sabato 12 marzo 2016
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commedia poco graffiante. spensierata.
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Forever young. Fausto Brizzi ill regista. Chi non lo vorrebbe? Da sempre si vuol rimanere il più giovane possibile. Dov'è la novità? Mbé per Brizzi la novità é che adesso la terza età è spesso vissuta in modo patologico. Non è "normale" a 65 anni fare, della partecipazione alle varie maratone nel mondo, lo scopo della propria vita. Non é normale, sempre per Brizzi, fare ossessivamente il dj a 50 anni per scegliere ed orientare il mercato del disco di chi di anni ne ha 15 o 20. Non é normale a 50 anni avere una fidanzata ufficiale ventenne che ha tutte le problematiche quotidiane ed esistenziali della sua età. Non è normale, sempre per Brizzi, per una donna cinquantenne, avere un rapporto stabile con un giovanotto di neanche vent'anni.
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Forever young. Fausto Brizzi ill regista. Chi non lo vorrebbe? Da sempre si vuol rimanere il più giovane possibile. Dov'è la novità? Mbé per Brizzi la novità é che adesso la terza età è spesso vissuta in modo patologico. Non è "normale" a 65 anni fare, della partecipazione alle varie maratone nel mondo, lo scopo della propria vita. Non é normale, sempre per Brizzi, fare ossessivamente il dj a 50 anni per scegliere ed orientare il mercato del disco di chi di anni ne ha 15 o 20. Non é normale a 50 anni avere una fidanzata ufficiale ventenne che ha tutte le problematiche quotidiane ed esistenziali della sua età. Non è normale, sempre per Brizzi, per una donna cinquantenne, avere un rapporto stabile con un giovanotto di neanche vent'anni. Ma i tempi cambiano e tutto ciò si sente e si vede sempre più spesso. Ma se tutti questi sono problemi occorre trovare una soluzione al problema. Ma no, dice Frizzi. Non c'è nessun problema. La vita si vive con leggerezza. Con spensieratezza. Come una commedia all'italiana dei giorni nostri. Che rimane in superficie. Che non graffia. Ma deve e a volte fa ridere. Così passa la vita come passa l'ora e mezzo del film. Con delle belle musiche icone degli anni 80. Si intuisce che il film è un collage di varie situazioni. Le più riuscite sono sembrate quelle di Bentivoglio con la sua splendida fanciulla e la delicata coetanea di Bentivoglio che appare nella sua vita. Ad un certo momento.Ma che presto fugge via con un evidente vaffa labiale. E l'episodio della Ferilli con il suo Toy-boy. Ferilli diventa più brava con il passare degli anni e difende quelle donne che prendono responsabilmente coscienza. Magari dopo qualche errore di percorso. Ma si sa. Nessuno è infallibile. Si può fare di meglio!
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flyanto
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mercoledì 16 marzo 2016
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quanto non ci si vuole arrendere all'evidenza di i
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Invecchiare, si sa, non è bello ma purtroppo bisogna accettarlo come processo naturale dello sviluppo di ogni essere umano. Non è quello, invece, che fanno i protagonisti dell'ultimo film di Fausto Brizzi, "Forever Young", il cui titolo è già di per sè assai esplicativo.
Alcuni personaggi, il direttore di una radio locale, un famoso dj, una madre di famiglia divorziata, la sua estetista ed un anziano avvocato sono i personaggi principali delle storie qui narrate in cui si evidenzia il loro totale rifiuto ad accettare la propria avanzata età. Credendosi ancora dei giovani, essi, ognuno a suo modo, assumono degli atteggiamenti poco consoni alla propria reale età e non si rendono conto di essere solamente ridicoli.
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Invecchiare, si sa, non è bello ma purtroppo bisogna accettarlo come processo naturale dello sviluppo di ogni essere umano. Non è quello, invece, che fanno i protagonisti dell'ultimo film di Fausto Brizzi, "Forever Young", il cui titolo è già di per sè assai esplicativo.
Alcuni personaggi, il direttore di una radio locale, un famoso dj, una madre di famiglia divorziata, la sua estetista ed un anziano avvocato sono i personaggi principali delle storie qui narrate in cui si evidenzia il loro totale rifiuto ad accettare la propria avanzata età. Credendosi ancora dei giovani, essi, ognuno a suo modo, assumono degli atteggiamenti poco consoni alla propria reale età e non si rendono conto di essere solamente ridicoli. Così, c'è il direttore della radio che ha una relazione con una ragazza molto più giovane di lui che egli segue dappertutto in discoteca, a feste dalla presenza di un folto numero di ragazzi, insomma con un ritmo di vita che egli fa fatica a seguire, il dj che si veste come un ragazzino e non si assume ancora completamente le proprie responsabilità di padre di un figlio ormai frequentante l'Università, la madre del suddetto figlio che esce svariate sere in discoteca intrecciando relazioni amorose con ragazzi molto più giovani, l'estetista che nel frattempo ha una relazione sentimentale anch'ella con un "toy boy" e l'anziano avvocato che, per mantenersi in forma rischia seriamente la propria salute seguendo tutti i tipi di sport per lui divenuti ormai seriamente pericolosi. Alla fine dovranno poi tutti fare conto con la dura realtà.
Fausto Brizzi in maniera molto ironica prende in giro i quarantenni/cinquantenni (anche di età più avanzata) che, appunto, non si vogliono arrendere all'evidenza di invecchiare naturalmente e che pertanto si comportano come se per loro il tempo non fosse mai trascorso. Il modo che il regista adotta è molto garbato e, seppure a volte un poco esagerato, in ogni caso rispecchia senza alcun dubbio la ridicola realtà concernente l'atteggiamento ed il modo di vivere "giovanile" assunto da svariati individui. Il risultato è quello di avere prodotto una commedia divertente, per nulla volgare e purtroppo quanto mai veritiera di certe ridicole realtà. Al successo ed alla riuscita della pellicola contribuisce ovviamente anche il cast di attori costituito tutto da personaggi noti della commedia italiana (Lillo Petrolo, Stefano Fresi, Teo Teocoli, Fabrizio Bentivoglio, Sabrina Ferrilli, Luisa Ranieri, e molti altri ancora ...) i quali ben interpretano i propri ruoli di "eterni giovani".
Insomma, un film nel complesso senza grandi pretese ma sicuramente piacevole a vedersi e, perchè no, forse anche un poco utile ad indurre a riflettere tutti coloro che più o meno non si rassegnano ancora ad accettare la propria reale età anagrafica.
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fabrizio friuli
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martedì 1 marzo 2022
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forever young = a useless movie
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Un avvocato in età fissato con lo sport , una donna matura che avvia una relazione amorosa con un ragazzo più giovane , un uomo matura che ha una relazione con una ragazza adolescente e poi ne avvia un' altra donna , un dj che non vuole essere declassato da un aspirante dj più giovane , sono questi alcuni dei personaggi che fanno parte di questa commedia incentrata sulle relazioni tra giovani e maturi, la mancata accettazione dell'età che si possiede e via dicendo, insieme ai personaggi già citati è anche opportuno non dimenticare la presenza di un placido violinista che non ama l 'attività sportiva e per questo non ha un rapporto molto positivo con il personaggio dell' avvocato , fin quando non scopre che sua figlia ( la compagna del violinista ) lo farà diventare nonno.
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Un avvocato in età fissato con lo sport , una donna matura che avvia una relazione amorosa con un ragazzo più giovane , un uomo matura che ha una relazione con una ragazza adolescente e poi ne avvia un' altra donna , un dj che non vuole essere declassato da un aspirante dj più giovane , sono questi alcuni dei personaggi che fanno parte di questa commedia incentrata sulle relazioni tra giovani e maturi, la mancata accettazione dell'età che si possiede e via dicendo, insieme ai personaggi già citati è anche opportuno non dimenticare la presenza di un placido violinista che non ama l 'attività sportiva e per questo non ha un rapporto molto positivo con il personaggio dell' avvocato , fin quando non scopre che sua figlia ( la compagna del violinista ) lo farà diventare nonno.
Forever Young è una commedia italiana del regista Fausto Brizzi formata da un considerevole numero di attori, bravi e meno bravi che hanno interpretato i loro ruoli in maniera abbastanza soddisfacente , uno degli attori meno bravi è sicuramente colui che interpreta il ragazzo che diventa il toy boy del personaggio femminile interpretato da Sabrina Ferilli , perché, innanzitutto, egli non sembra un ragazzo di diciannove anni, bensì un ragazzo molto più grande , e la sua recitazione risulta essere alquanto insoddisfacente, ma poi , il personaggio appare solamente in alcune scene, e in una delle più intelligenti, ovvero quando litiga con sua madre per via della sua relazione con una donna più grande , infatti le dice di mettere un annuncio perché ha liberato la sua stanza, dicendole anche di ospitare uno di quei ragazzi che conquista il sabato sera in discoteca, ed è una scena intelligente perché sua madre ( interpretata da Luisa Ranieri ) sebbene non gradisca minimamente questa relazione , lei , essendo divorziata , trascorre il sabato sera cercando ragazzi più giovani con cui divertirsi , e questo la rende una persona ipocrita , tuttavia, quella è l'unica scena sensata del film, le altre si vedono e basta.
La sceneggiatura del film è insoddisfacente, i dialoghi sono sufficienti e null' altro , quindi , la commedia italiana in questione risulta essere un film inutile, secondo alcuni , ed una scena che ha fatto calare il livello della commedia è la scena dove Diego Dj ( interpretato da Lillo di Lillo e Greg ) canta Tuca Tuca con un giovane omosessuale ovviamente stereotipato al massimo , non solo per il vestiario ma anche per la mostruosa acconciatura che sfoggia ma non è questa l'unica scena svantaggiosa per film , anche quella in cui la seconda compagna del personaggio interpretato da Fabrizio Bentivoglio scopre che lui ha una relazione con la ragazza più giovane di lui ed egli la scopre in mezzo alla folla , tuttavia, egli non la rincorre dopo che lei si allontana furibonda per quello che le ha fatto. Il finale del film appare lieto per la maggior parte dei personaggi, apparte per il personaggio di nome Stefania che appare in un' ultima scena e non viene più vista. Sostanzialmente, il film non è un totale smacco professionale per il regista e sceneggiatore Fausto Brizzi, tuttavia, egli ha sprecato molto denaro per un film inutile ( a useless movie ) come questa commedia intitolata Forever Young.
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mauro
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domenica 13 marzo 2016
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per sempre niente!
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E' un film dinamico, una commedia che fa a meno di drammi e situazioni troppo verosimili al punto da risultare seccante. E' in fondo una pellicola surreale, oddio ci sarà certo chi viva qualche situazione similare, ma ovviamente ogni film che si rispetti basa la propria trama sull'esagerazione e questo non fa eccezione. Come ho già detto si passa velocemente da una situazione all'altra e talvolta le vite dei personaggi si intrecciano a complicare maggiormente la trama e gli avvenimenti. Ha momenti decisamente comici, non è mai volgare, non si propone di fare del moralismo. Un tempo un film del genere sarebbe stato cestinato immediatamente, oggi rispecchia la voglia di molti a ritrovare il gusto per le stagioni naturali della vita, a rendersi conto che non tutto possa essere fatto a qualsiasi età mantenendone una sua dignità e senso.
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E' un film dinamico, una commedia che fa a meno di drammi e situazioni troppo verosimili al punto da risultare seccante. E' in fondo una pellicola surreale, oddio ci sarà certo chi viva qualche situazione similare, ma ovviamente ogni film che si rispetti basa la propria trama sull'esagerazione e questo non fa eccezione. Come ho già detto si passa velocemente da una situazione all'altra e talvolta le vite dei personaggi si intrecciano a complicare maggiormente la trama e gli avvenimenti. Ha momenti decisamente comici, non è mai volgare, non si propone di fare del moralismo. Un tempo un film del genere sarebbe stato cestinato immediatamente, oggi rispecchia la voglia di molti a ritrovare il gusto per le stagioni naturali della vita, a rendersi conto che non tutto possa essere fatto a qualsiasi età mantenendone una sua dignità e senso. Si dà una lettura in chiave moderna del passaggio all'età matura, ma anche sulla precocità di certi comportamenti giovanili. Un film godibile, spensierato che comunque qualche spunto di riflessione lo fornisce. Sono stati fatti sforzi sovrumani per prolungare la giovinezza e cominciamo a chiederci se in fondo sia più importante una buona qualità della vita nelle varie stagioni di essa e non la durata, o l'apparente sensazione che nulla sia cambiato. Buoni i tempi della sceneggiatura e della regia, Sabrina Ferrilli come attrice è scarsa! Ma tanto però. Un tema però che per attualità ed importanza meritava un film più impegnato, un po' troppo leggerino questo.
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(di gianluca sersante)
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woody62
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domenica 20 marzo 2016
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superlillo ed il complesso di peter pan
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"Dentro ogni persona anziana c'è una persona più giovane che si sta chiedendo cosa diavolo sia successo". Questo aforisma di Terry Pratchett, scrittore britannico scomparso giusto un anno fa, si apre “Forever young”, l'ultima commedia di Fausto Brizzi che dopo una lunga attività di sceneggiatore, dal 2006 è passato dietro alla macchina da presa, sfornando vari film di successo. Perno della storia e rivelazione comica (fino ad un certo punto, vista la lunga esperienza assieme al compagno Greg) è Lillo Petrolo, DJ cinquantenne che non si rassegna agli anni che passano – come tutti i protagonisti del film: il suo boss in una radio privata a livello nazionale, un ottimo Fabrizio Bentivoglio, sempre incerto e stupidamente ambiguo, tra la giovanissima compagna e una bella e intrigante coetanea; il figlio ventenne che vive con la madre da cui è separato, e si innamora della Ferillona nazionale (molto in forma) in cerca del “toyboy”; il suo avvocato ultrasessantenne – un vispo Teocoli - fissato per l'attività sportiva, al punto di rischiare la vita dopo uno scompenso cardiaco.
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"Dentro ogni persona anziana c'è una persona più giovane che si sta chiedendo cosa diavolo sia successo". Questo aforisma di Terry Pratchett, scrittore britannico scomparso giusto un anno fa, si apre “Forever young”, l'ultima commedia di Fausto Brizzi che dopo una lunga attività di sceneggiatore, dal 2006 è passato dietro alla macchina da presa, sfornando vari film di successo. Perno della storia e rivelazione comica (fino ad un certo punto, vista la lunga esperienza assieme al compagno Greg) è Lillo Petrolo, DJ cinquantenne che non si rassegna agli anni che passano – come tutti i protagonisti del film: il suo boss in una radio privata a livello nazionale, un ottimo Fabrizio Bentivoglio, sempre incerto e stupidamente ambiguo, tra la giovanissima compagna e una bella e intrigante coetanea; il figlio ventenne che vive con la madre da cui è separato, e si innamora della Ferillona nazionale (molto in forma) in cerca del “toyboy”; il suo avvocato ultrasessantenne – un vispo Teocoli - fissato per l'attività sportiva, al punto di rischiare la vita dopo uno scompenso cardiaco. Insomma varie storie che si intrecciano con il collante di DJ Diego (Lillo appunto) che nella sua trasmissione “Forever young” deve far posto ad un collega giovanissimo, nel segno del rinnovamento. Di qui una crisi personale che lo porterà in giro con il suo assurdo abbigliamento da ventenne (di trent'anni fa), a cercare con poca fortuna un lavoro in un'altra radio. Alla fine farà di necessità virtù, accettando l'impari competizione generazionale nella veste di “DJ nonno” sbeffeggiato dal ragazzino, visto che tutto fa “audience”. Ed anche gli altri, in qualche modo, fanno i conti con la realtà, accettando ciò che la vita riserva. Finendo di chiedersi “cosa sia successo”. Come Bentivoglio e la Ferilli che tra “toygirls” e “toyboys” ripiegano su più rassicuranti rapporti “normali”. Si ride spesso e volentieri con alcune scene molto riuscite (i colloqui di lavoro di Lillo in radio molto improbabili, mitico quello con il “prete” Frassica – il cameo di Riccardo Rossi e la mamma vegliarda alla festa di compleanno – il rapporto tra il vegano Teocoli e l'obeso genero violinista), come bella e la scena sulla “riscoperta del vinile” e delle antiche e comuni passioni musicali tra Bentivoglio e Lorenza Indovina, con in sottofondo la grande Bonnie Tyler di”Total eclypse of the heart”. Un film godibile e comunque riuscito.
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raysugark
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martedì 9 agosto 2016
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forever young
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Le commedie d'autore vengono riconosciute per avere uno stile particolare, dove il pubblico ride per le battute e scene divertenti. Allo stesso tempo le scene e le battute sono amare da far riflettere al pubblico, che spesso nella vita quotidiana possono capitare certi fatti anche le più ridicole. Il pubblico sarebbe sicuramente interessato a vedere una pellicola con questo stile, in un racconto su voler cercare di rimanere giovani anche in età avanzata. Questo tema si ripercorre molte volte nei racconti e anche nelle favole come Peter Pan, oppure nella musica Forever Young di Alphaville. Nella vita quotidiana può accadere che gli anziani cercano di condividere, i ricordi più belli che accadevano ai loro tempi con gli amici più stretti oppure con qualcuno della loro generazione.
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Le commedie d'autore vengono riconosciute per avere uno stile particolare, dove il pubblico ride per le battute e scene divertenti. Allo stesso tempo le scene e le battute sono amare da far riflettere al pubblico, che spesso nella vita quotidiana possono capitare certi fatti anche le più ridicole. Il pubblico sarebbe sicuramente interessato a vedere una pellicola con questo stile, in un racconto su voler cercare di rimanere giovani anche in età avanzata. Questo tema si ripercorre molte volte nei racconti e anche nelle favole come Peter Pan, oppure nella musica Forever Young di Alphaville. Nella vita quotidiana può accadere che gli anziani cercano di condividere, i ricordi più belli che accadevano ai loro tempi con gli amici più stretti oppure con qualcuno della loro generazione. Fausto Brizzi si mette dietro alla macchina da presa per raccontare questo tema con la sua pellicola Forever Young, con protagonisti Sabrina Ferilli, Fabrizio Bentivoglio, Lillo e Teo Teocoli. La pellicola viene narrata attraverso quattro storie, dove c'è un intreccio tra le storie. La prima storia è con il DJ Diego interpretato da Lillo si presenta sia divertente che amaro, per il fatto che Diego non vuole rinunciare il suo posto di lavoro al giovane YouTuber, alla fine tutti e due faranno un compromesso. La seconda storia sull'estetista Angela interpretata da Sabrina Ferilli anch'essa si presenta sia divertente che amara, ma poteva essere migliorata aggiungendo dei minuti in più, piuttosto che elaborarla corta lasciando al pubblico dei dubbi. La terza storia sull'avvocato Franco interpretato da Teo Teocoli è la migliore storia, che lascia alla fine una sensazione di tenerezza specialmente per vedere con i propri occhi come si evolve il rapporto tra l'avvocato e il genero Lorenzo. L'ultima storia con Giorgio interpretato da Fabrizio Bentivoglio fa molto divertire, la storia inizialmente procede bene ma alla fine delude moltissimo con le unitili forzature. Forever Young è una pellicola che poteva essere migliorata in alcuni punti fondamentali, d'altronde si può guardarlo con tranquillità per cercare di farsi qualche risata.
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paolo salvaro
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domenica 13 marzo 2016
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un film molto più irritante che divertente
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Nono film di Fausto Brizzi che firma la sua ennesima commedia; purtroppo il regista romano dopo il suo ottimo esordio con Notte prima degli esami non si è assolutamente ripetuto ed anzi ha diretto un'interminabile sfilza di mezzi obbrobri di cui anche questo Forever Young fa tristemente parte. A poco o nulla servono alcuni apprezzabili ed accattivanti movimenti di macchina, come quello che ci porta ad oltrepassare idealmente una porta passando per la sua stessa serratura, quando la sceneggiatura è a tratti talmente scontata ed a tratti talmente atroce da indurre lo spettatore a provare istinti suicidi.
SPOILER! Si comincia con il personaggio interpretato da Lillo, un DJ un po' stagionato che non volendo ammettere che il tempo sta ormai passando anche per lui, per sentirsi giovane impiegherà a più riprese un presunto slang giovanile ricolmo di termini inglesi; una gag che vorrebbe puntare l'indice contro gli stranierismi che ormai popolano la lingua italiana e forse fare riflettere a riguardo, ma talmente forzata da andare oltre il demenziale.
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Nono film di Fausto Brizzi che firma la sua ennesima commedia; purtroppo il regista romano dopo il suo ottimo esordio con Notte prima degli esami non si è assolutamente ripetuto ed anzi ha diretto un'interminabile sfilza di mezzi obbrobri di cui anche questo Forever Young fa tristemente parte. A poco o nulla servono alcuni apprezzabili ed accattivanti movimenti di macchina, come quello che ci porta ad oltrepassare idealmente una porta passando per la sua stessa serratura, quando la sceneggiatura è a tratti talmente scontata ed a tratti talmente atroce da indurre lo spettatore a provare istinti suicidi.
SPOILER! Si comincia con il personaggio interpretato da Lillo, un DJ un po' stagionato che non volendo ammettere che il tempo sta ormai passando anche per lui, per sentirsi giovane impiegherà a più riprese un presunto slang giovanile ricolmo di termini inglesi; una gag che vorrebbe puntare l'indice contro gli stranierismi che ormai popolano la lingua italiana e forse fare riflettere a riguardo, ma talmente forzata da andare oltre il demenziale. Ad esempio arrivano come ospiti della sua trasmissione in radio gli Zero Assoluto, di cui il buon DJ traduce in inglese sia il nome del gruppo che quello del loro nuovo singolo .... perchè per l'appunto sai, l'inglese fa figo e ti fa sentire giovane! Poco più della caricatura di un vero essere umano in crisi di mezza età, niente di più. Nemmeno l'innata ed incontenstabile simpatia di Lillo può impedire il disastro ed il suo personaggio si appiattisce su sè stesso. Da segnalare due camei davvero orripilanti che lo vedranno coinvolto :
il primo di Francesco Sole, "celebre" e "talentuoso" ragazzo arrivato direttamente da Youtube con amore; non mi esprimo sulla sua prestazione attoriale, per il semplice motivo che NON si tratta di un attore. Così come Matano e Scilla non sono degli attori, nemmeno Sole è un attore. Sono solo tre prove viventi di come chi crede che al mondo il talento conta più della fortuna non ha capito davvero un cazzo della vita.
Il secondo di Nino Frassica, "attore" italiano reso celebre al pubblico dal suo stabile ruolo nel cast di Don Matteo. Beh, ha perso ogni benchè minima dignità professionale partecipando a quella fiction, ma almeno va in onda sulla Rai da 16 anni; mi sembra un ottimo compromesso. In ogni caso il buon Nino qui interpreta un prete che gestisce una radio cattolica presso cui Lillo si presenta per un colloquio di lavoro e che esige, per l'assunzione di quest'ultimo, che egli gli reciti i nomi di tutti e 12 gii apostoli a memoria. Ovviamente Lillo non se li ricorda e comincia ad improvvisare. Una scenetta spassosa quanto una scarica di diarrea, dico davvero.
Abbiamo poi due personaggi di sesso opposto ma che si ritrovano in una situazione affine. interpretati da Sabrina Ferilli e Fabrizio Bentivoglio; entrambi sono ormai sui 50 ma sono assai attratti dalla carne giovane. Qui la sceneggiatura si fa davvero strana e forviante: da un lato la Ferilli conosce un giovane ... che si presenta alla sua porta come consegna pizze e lei non ha i soldi per paga ... no, sul serio Fausto? Ma sul serio? Sbatti dentro la sceneggiatura di un film uscito nel 2016 il più famoso clichè della storia del porno? Ed è davvero questo il pretesto che fa iniziare la relazione fra i due? Cosa ci mettiamo dentro poi, anche la "babysitter birichina" e la "segretaria arrapata"? Dai no, tutto quello che vuoi ma non questo. Risulta drammatico, non comico!
Ma ciò che più mi ha lasciato perplesso è la risoluzione delle due storie: da un lato la Ferilli decide giustamente di lasciare il ragazzo che si è invaghito di lei, perchè si rende conto che le loro aspettative sono assai differenti e che non gli potrà mai dare ciò che cerca. Va bene, questo lo si può vedere come un bel messaggio positivo e di fatto lo è. Ma allora perchè, al polo opposto, il personaggio di Bentivoglio non lascia la sua giovane compagna pur avendo conosciuto una donna matura assai più adatta a lui e con cui condivide assai più cose? Non ha senso! E come se non bastasse, alla fine fa la stessa identica cazzata compiuta all'inizio del film, presentando alla Ferilli conosciuta sulla spiaggia la propria compagnia come sua figlia. Quello che ho proposto, ovvero la presa di coscienza del personaggio di Bentivogio, sarebbe stato scontato fino alla morte, per carità, ma almeno coerente con quanto visto fino a quel momento. Come funziona allora esattamente, la donna di mezza età non può avere un compagno molto più giovane di lei, mentre invece l'uomo si perchè tanto a lui basta che gli drizzi ancora ed il conflitto generazionale e le differenti aspettative vanno a farsi benedire? Mah. Sono perplesso.
Infine, i tre personaggi interpretati da Teo Teocoli, Claudia Zanella e Stefano Fresi, rispettivamente moglie, marito e padre di lei. Devo dire che presa singolarmente e staccata da tutto il resto, la parte del film che ha riguardato la loro storia non mi è affatto dispiaciuta, anzi è stata gradevole. Di fatto la tematica di fondo è la stessa affrontata da tutte le altre minitrame del film: l'uomo che non accetta il passare del tempo, vorrebbe illudere sè stesso e gli altri di essere ancora giovane ma in definitiva è costretto a fare i conti con la realtà. Tuttavia, almeno relativamente alla storia di questi tre personaggi la cosa è stata affrontata con un tocco leggero, con il giusto umorismo; si è visto davvero l'impegno di Brizzi in fase di scrittura nel dare forma e sostanza ai loro dialoghi ed alla loro vicenda. Senza dubbio niente di rivoluzionario o che non sapesse di già visto, ma quantomeno godibile. Peccato che accanto a questa ruotino delle storie che lo sono molto meno.
Proprio in questo sta a mio avviso il difetto principale del film: troppe storie, troppe "buffe situazioni" tirate per i capelli che rovinano quella che tutto sommato sarebbe potuta essere davvero una buona commedia, anzichè basarsi per l'ennesima volta su equivoci e su doppi sensi . Invece, forse anche per deformazione personale, Brizzi ha diretto una commedia dal sapore a tratti cinepanettoniano che verrebbe quasi da prendere sul serio in alcuni tratti (la scena in cui la Ferilli è l'unica della tavolata occupata dagli amici del suo giovane Adone a non avere il cellulare o il tablet in mano, in cui si fa un po' di sottile critica sociale, facendo anche sentire fuori posto il suo personaggio) mentre se avesse un corpo la si vorrebbe strangolare in altri (la vergognosa ed imbarazzante gag in cui la donna matura di cui il personaggio di Bentivoglio si innamorerà afferma di cercare un maschio per l'accoppiamento ... alludendo ovviamente al suo cane, mentre lui crede che lei si riferisca all'accoppiamento umano ....). Questo dualismo purtroppo è insito in quasi tutti i film diretti da Fausto Brizzi, eccezion fatta per il primo. Penso lo si possa consigliare solo ad un pubblico molto giovane (probabilmente sarebbe piaciuto anche a me fino ad alcuni anni fa) o a chi va matto per i cinepanettoni. Personalmente, non è più il tipo di commedia che fa per me ed il mio giudizio finale, negativo, non va oltre le due stelle.
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