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sev7en
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venerdì 6 marzo 2015
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un minestrone...
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Con sullo sfondo la resa dei conti tra forze del bene e dell’oscurita’, il Maestro “mago” Gregory si trova ad affrontare la strega Madre Malkin, imprigionata anni addietro, accecata dalla vendetta, con solo l’aiuto delle proprie forze e del settimo filo di un settimo figlio, suo nuovo apprendista.
Il fantasy e’ un genere che non segue le mode o le tendenze, le idea, le immagina, le crea in quanto non basandosi su realta’ contingenti permette di sfruttare quell’infinito background creativo che e’ caratterizzante il nostro essere. Partendo, sovente, da opere su carta vergata, il lavoro di regista, sceneggiatori, attori e ogni altra figura dietro la macchina da presa, e’ quella di restituire la magia che si crea con la lettura di un libro, all’interno di una sala cinematografica con un unico ma imprescindibile limite: la durata.
Per il suo ultimo lungometraggio il regista russo Sergej Bodrov, noto piu’ per l’epiteto di “errante russo” che per meriti dietro la camera (tuttaltro che memorabili le produzioni precedenti) punta l’indice-segnalibro sulla serie "The spook's apprentice" (L’apprendista del mago) di Joseph Delaney, non molto nota in Italia, affidandone la rielaborazione per il grande schermo a Charles Leavitt (saltato di recente alla ribalta perche’ sara’ lo sceneggiatore del “filmone” su World of Warcraft), ad attori di caratura internazionale e a due nomi italiali: Dante Ferretti per le scenografie e Marco Beltrami per l’accompagnamento musicale.
Fin da subito si viene catapultati all’interno di questo nuovo mondo che tuttavia appare esattamente come lo ci si aspetterebbe: foreste, montagne, panorami mozzafiato, lunghe, infinite, distese di terra che si perdono all’orizzonte e rapidi cambi di scena che hanno come effetto collaterale quello di “forzare” l’immersione e non di calare, lentamente, con atmosfera, lo spettatore all’interno delle vicende che di li a breve saranno narrate.
Il budget elevato ha permesso alla produzione di ingaggiare molte stelle del firmamento hollywoodiano: i protagonisti sono fondamentalmente 3, il mago/fatucchiere/Maestro Gregory, interpretato da Jeff Bridges, il suo apprendista, il belloccio Ben Barnes (Thomas Ward) e la cattiva di turno, Julianne More. A contorno, attori noti anche per i ruoli da comparsa, testimonianza di come non fossero i soldi a mancare, ma che difettano di personalita’, come, purtroppo bisogna sottolinearlo, il trio stellato.
I 102 minuti che portano ai titoli di coda scorrono con alti e bassi che planano sempre sui livelli di mediocrita’: la sceneggiatura e’ “citofonata”, si intuisce rapidamente come le cose andranno a finire a causa di un perbenismo forzato che arride alle produzioni Disney per sfacciataggine e non permette, mai, ai cattivi di essere troppo cattivi, cruenti, odiosi, ed ai buoni di mostrare come realmente l’oscurita’ sia una nemesi da combattere fin nelle viscere dell’inferno. La visione scorre fluida non perche’ sia piacevole ma proprio per la piattezza di quanto proiettato e le gag al limite dell’assurdo di Gregory, considerando il cinismo con cui “ha sprecato” 10 anni di addestramento del precedente apprendista e la superficialita’ con la quale scopre alcuni particolari (ma il Mago di che?)… particolari che lasciano intendere allo spettatore come piu’ che di Mago forse si dovrebbe parlare di fatucchiere o Mago “fatto in casa”.
L’altro protagonista Thomas, e’ preso di petto da “Le cronache di Narnia", adattamento cinematografico della nota opera letteraria, e dopo il successo con Sturdust, sembra proprio essere fuori posto in un lungometraggio che probabilmente restera’ episodio unico. Alla sua opera attoriale, inoltre, il regista ha cercato di legare in modo grossolano e spocchioso, anche tematiche che avrebbero meritato maggior onore: il rapporto tra madre (…) e figlio, quello tra dovere (combattere le forze del male) e cuore (l’amore per la figlia della prediletta da Madre Malkin) tra visionario (le sue premonizioni) e figlio tra i figli, venduto per una manciata di monete senza che nessuno battesse ciglio (a tal fronte e’ deprecabile il modo in cui la madre non abbia detto nulla durante la trattattiva tanto fare la classifica filippica dopo…).
Chiude il trio una Julianne Moore la cui interpretazione e’ un sali-scendi con voli pindarici nelle scene in cui la crudelta’ dovrebbe farla da padrona: il suo difetto e’ quello di offrire un personaggio che quasi fa tenerezza dopo aver scoperto l’arcano e lascia che lo spettatore si immedesimi in quell’altro aspetto che possa essere una donna tradita, perche’ sara’ anche una strega, ma pur sempre donna rimane… accecata dal desiderio di vendetta. A questo punto perche’ non prendersela direttamente con il responsabile di tale astio anziche’ partire con la crociata verso il genere umano? Misteri della fede… o piu probabilmente di quelli che avrebbero dovuto essere eventuali sequel, la cui eventualita’ scema di giorno in giorno per via dello scarso successo riscosso al botteghino.
I nostri, Beltrami e Ferretti, offrono la loro professionalita’ ad un’opera mediocre ed il risultato e’ una ricostruzione accettabile di costumi e personaggi, per il secondo, una colonna sonora poco incisiva e a tratti assente per il primo.
In definitiva si tratta di un film che non consigliamo di vedere in quanto girato frettolosamente e risultate un concentrato di quanto gia’ visto molto stile minestrone.
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delfinoocchiblu
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domenica 1 marzo 2015
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bello
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chi ama il genere, veramente bello
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parieaa
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domenica 1 marzo 2015
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compresso e distaccato
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Devo ammettere che mi aspettavo decisamante di meglio da questo film. Le premesse c'erano tutte: grande budget, grandi (chi più chi meno) interpreti, un regista in ascesa (a questo punto però forse già finita), un grande costumista, un buon compositore....invece sembra che si siano semplicemente accontentati del minimo sindacale, che abbiano pensto "ma si dai, facciamolo e togliamocelo dalle scatole!". Vero è anche il fatto che questa è un'altra produzione dalla storia travagliata, e si è visto come questo sia sempre dannoso poi per la buona riuscita del film, però questo non basta a giustificarli. Un film fantasy, per poter fare successo, deve essere capace di trasportare lo spettatore nel mondo in cui vivono i personaggi, spiegandolo e mostrandolo ,anche in poche parole e immagini, ma qui non si capisce nemmeno dove il regista ci sta trasportando, ci è dato sapere che è un mondo pieno di laghi e boschi, dove i maghi uccidono le streghe e le campane sono potentissime e udibili ovunque.
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Devo ammettere che mi aspettavo decisamante di meglio da questo film. Le premesse c'erano tutte: grande budget, grandi (chi più chi meno) interpreti, un regista in ascesa (a questo punto però forse già finita), un grande costumista, un buon compositore....invece sembra che si siano semplicemente accontentati del minimo sindacale, che abbiano pensto "ma si dai, facciamolo e togliamocelo dalle scatole!". Vero è anche il fatto che questa è un'altra produzione dalla storia travagliata, e si è visto come questo sia sempre dannoso poi per la buona riuscita del film, però questo non basta a giustificarli. Un film fantasy, per poter fare successo, deve essere capace di trasportare lo spettatore nel mondo in cui vivono i personaggi, spiegandolo e mostrandolo ,anche in poche parole e immagini, ma qui non si capisce nemmeno dove il regista ci sta trasportando, ci è dato sapere che è un mondo pieno di laghi e boschi, dove i maghi uccidono le streghe e le campane sono potentissime e udibili ovunque. Non basta! Bisogna far dimenticare al pubblico il mondo reale e farlo vivere in quello sullo schermo. Poi si può passare a presentare i personaggi e far conoscere il modo in cui vivono, pensano e le regole ed i poteri di quel mondo. Nemmeno questo è ben fatto comunque, si sa solo che un mago (che poi un vero mago non è, ma solo una specie di fattucchiere) che porta sfortuna ai suoi apprendisti, ne cerca un altro da poter allevare e mandare al macello e a cui piace a dismisura ripetere la frase "tu sei un settimo figlio di un settimo figlio", cosa molto fastidiosa. In 1 ora e 40 minuti scarsi vengono presentati una miriade di personaggi, uno meno utile dell'altro, presi da tutte le mitologie terrestri a caso e senza caratterizzazione alcuna, con una mega morìa di cattivi nel finale, sterminati da una suprema arma che si attiva non si sa bene come nè perchè. Tutto qui. Gli effetti speciali non sono il massimo, solo alcune scene d'azione sono coinvolgenti, la colonna sonora è quasi assente, i costumi non sono all'altezza di Ferretti (sembrano quasi un mix estremo di costumi riciclati da altri film e ripresi un po' da tutti i periodi storici dal medioevo in poi), la fotografia è basica, e il cast poteva fare decisamente meglio, Birdges e Moore in primis (il primo troppo altalenante e che fa inspiegabilmente il verso a don Vito Corleone e la seconda quasi svogliata, la cui bravura si vede in poche scene). Inutile John Snow nei primi 10 minuti (forse solo un'operazione di marketing per attirare più fan di GOT), al cui posto potevano benissimo prendere il primo pincopallino che passava di lì per caso. Insomma un vera delusione. Di un Eragon 2 non ne sentivamo assolutamente bisogno. Peccato. 2 stelle sono forse anche un po' troppe.
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lupusinfabula
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giovedì 26 febbraio 2015
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una "magica alchimia" tra bene e male
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Con quest'ultimo film, Jeff Bridges si consacra (a pieno merito) al blasonato ruolo di maestro...
Oltre a una certa tensione che ci accompagna per tutta la durata, il merito più grande di questa storia è senz'altro l'aver incrinato il rigido confine tra il bene e il male.
Infatti del genere "magico", ormai si sono "scandagliati terre, cieli e mari"..., ma IL SETTIMO FIGLIO riesce a dare un'interpretazione meno rigida, mettendo in discussione, specialmente con la caratterizzazione dei suoi personaggi ed i loro rispettivi ruoli, alcuni degli stereotipi ormai invece consolidati in altri film del genere. I muri del bene/male quindi si deformano e si compenetrano, risultando (specialmente dalla parte "bianca") così anche più umani e reali.
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Con quest'ultimo film, Jeff Bridges si consacra (a pieno merito) al blasonato ruolo di maestro...
Oltre a una certa tensione che ci accompagna per tutta la durata, il merito più grande di questa storia è senz'altro l'aver incrinato il rigido confine tra il bene e il male.
Infatti del genere "magico", ormai si sono "scandagliati terre, cieli e mari"..., ma IL SETTIMO FIGLIO riesce a dare un'interpretazione meno rigida, mettendo in discussione, specialmente con la caratterizzazione dei suoi personaggi ed i loro rispettivi ruoli, alcuni degli stereotipi ormai invece consolidati in altri film del genere. I muri del bene/male quindi si deformano e si compenetrano, risultando (specialmente dalla parte "bianca") così anche più umani e reali.
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joecondor
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mercoledì 25 febbraio 2015
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buon film fantasy...bel duello bridges e moore
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E' un film fantasy quindi và preso come un film senza pretese di una storia fantasy...QUINDI A QUESTO DETTO non è il SIGNORE DEGLI ANELLI, che ha 100 personaggi , qui i personaggi principali sono 3 Master Gregory,Jeff Bridges sempre bravo,l'allievo,un credibile Ben Barnes e la strega,bravissima ed affascinante Julianne Moore.Il film è spensierato,perchè molta azione e bello,in quanto divertente.Mi è piaciuto il duello tra Jeff Bridges e Julianne Moore all'ultimo bacio di sangue...bello quasi un Duello al sole versione fantasy.Bei effetti insomma c'è tutto andatelo a vedere e piacerà a voi ed i vostri figli..Buona Visione..Bridges comunque sempre un grande attore camaleontico...
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criccri91
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domenica 22 febbraio 2015
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anche se uno storia già rivista non è male
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il film non è niente di eclatante ma comque scorre bene ed è piacevole per passare una serata
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theodred
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sabato 21 febbraio 2015
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orribile
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Film completamente privo di originalitá condito con qualche effetto speciale richiesto dal genere ma niente di entusiasmante...soldi buttati e tanto sonno
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ray
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lunedì 20 ottobre 2008
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nota
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A quanto pare non sarà più Tim Burton a dirigerlo ma Kevin Lima ("Enchanted - Come d'incanto"). Ora scoppio in lacrime!
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(di duilio94)
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sally.daly
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sabato 11 ottobre 2008
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ho qualche dubbio...
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Leggendo la piccola trama di questo film, non riesco a capacitarmi del fatto che l'abbiano assegnato al mitico Tim Burton.... non è esattamente del suo genere, mi pare di capire! Ma sono sicura che Il Maestro, riuscirà al meglio, come in ogni suo lavoro.....
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duilio s.
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mercoledì 4 giugno 2008
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Ho letto la recensione... sarà meraviglioso!
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