Un regista coreano deve presenziare ad una proiezione di un suo film in una cittadina di provincia: il pubblico è costituito da studenti ai quali dovrebbe poi tenere una lezione di cinematografia. Arriva il giorno prima e incontra una ragazza che lo attira immediatamente e ne esce una potenziale storia tra i due che si conclude senza un seguito. Lo spettatore che non conosce le precedenti opere di Hong Sang-soo rimane un po' meravigliato dalla semplicità e dalla brevità del film, che è stato appena premiato con il Pardo d'oro di Locarno. Ma riappare il titolo del film come un rewind e si assiste alla medesima storia con comportamenti dei protagonisti completamente diversi e con sviluppi ed epilogo differenti.
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Un regista coreano deve presenziare ad una proiezione di un suo film in una cittadina di provincia: il pubblico è costituito da studenti ai quali dovrebbe poi tenere una lezione di cinematografia. Arriva il giorno prima e incontra una ragazza che lo attira immediatamente e ne esce una potenziale storia tra i due che si conclude senza un seguito. Lo spettatore che non conosce le precedenti opere di Hong Sang-soo rimane un po' meravigliato dalla semplicità e dalla brevità del film, che è stato appena premiato con il Pardo d'oro di Locarno. Ma riappare il titolo del film come un rewind e si assiste alla medesima storia con comportamenti dei protagonisti completamente diversi e con sviluppi ed epilogo differenti.
Ci si interroga su quale sia la vera autentica storia, come dopo il meraviglioso Rashomon del grande regista giapponese Akira Kurosawa, nel quale appaiono i racconti in prima persona dello stesso fatto ed ognuno dei tre protagonisti narra una diversa versione. Ma è solo una momentanea suggestione ed associazione di idee. Qui non c'è una storia vera ed una falsa, ma ci sono due storie analoghe con gli stessi protagonisti: analoghe storie ma del tutto diverse, con un dialogo, una fotografia ed un linguaggio cinematografico per nulla sopra le righe. Si tende ad apprezzare di più il secondo sviluppo nel quale i personaggi appaiono più veri ed umani, senza sovrastrutture e comportamenti insinceri e strumentalmente furbi. Ma non è neanche di questo che parla il film. La chiave, a nostro giudizio, è da cercare ancora altrove: la capacità di narrare in modo diverso, qualunque sia il mezzo espressivo che si adopera, sia esso letterario o cinematografico, sia fotografico o per mezzo di un dipinto, una scultura o una installazione. In una parola la potenza della Creazione artistica.
A giudicare dal risultato non si può non dire che è un film memorabile e innovativo perché non assomiglia a niente di paragonabile alla nostra non illimitata (purtroppo) conoscenza cinematografica. Scatta inevitabilmente e immediatamente il desiderio di conoscere gli altri film dello stesso autore, come avviene quando si legge un libro di uno scrittore che ci affascina subito e si desidera conoscerne tutti gli scritti. ,
Da non mancare.
valutazione ****
FabioFeli
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