vanessa zarastro
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lunedì 15 giugno 2015
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un'auspicabile emancipazione
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Il debutto di questo regista australiano è la metafora di un’emancipazione, della crescita di Alexander che a undici anni inizia a prendere coscienza e arriverà a preferire strade diverse rispetto a quelle prospettategli nella comunità/casa-famiglia nella quale il suo patrigno Gregori lo fa crescere. Ariel Kleiman ha trovato spunto per il soggetto per il film in una vicenda di assassinii letta sul giornale. La storia trattava di bambini colombiani addestrati a uccidere. Gregori (interpretato dal bravo Vincent Cassel) ha un fare suadente, è generoso, è un padre attento e affettuoso ma contemporaneamente un despota assoluto che non ammette alcuna trasgressione alle sue regole, nessun dubbio rispetto alle sue verità.
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Il debutto di questo regista australiano è la metafora di un’emancipazione, della crescita di Alexander che a undici anni inizia a prendere coscienza e arriverà a preferire strade diverse rispetto a quelle prospettategli nella comunità/casa-famiglia nella quale il suo patrigno Gregori lo fa crescere. Ariel Kleiman ha trovato spunto per il soggetto per il film in una vicenda di assassinii letta sul giornale. La storia trattava di bambini colombiani addestrati a uccidere. Gregori (interpretato dal bravo Vincent Cassel) ha un fare suadente, è generoso, è un padre attento e affettuoso ma contemporaneamente un despota assoluto che non ammette alcuna trasgressione alle sue regole, nessun dubbio rispetto alle sue verità. Pian piano dopo un paio di episodi curiosi Alexander inizia ad avere dubbi sulla sincerità e correttezza del patrigno specialmente nel momento in cui si sente responsabile del futuro del fratellino Tobias per il quale cerca alternative di vita.Il bellissimo Jeremy Chabriel che interpreta Alexander nel film, è un bambino di tredici anni che frequenta una scuola francese di Sidney senza alcuna esperienza cinematografica. Questo ragazzo ha un notevole talento anche nei confronti della musica, e canta con grande naturalezza Rapsodie boeme. Sono stati scritti appositamente: un duetto e due pop songs che lui canta, nel film, con il karaoke.
Gran parte del film è girata nei dintorni di Melbourne con qualche esterno in Giorgia. All’inizio Kleiman, infatti, avrebbe voluto chiamare il film Middle Europecercando gli attori con diverse caratteristiche etniche e niente accento australiano.
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angelo umana
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giovedì 23 aprile 2020
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bambini-soldato
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Di fronte a Vincent Kassel viene in mente la versatilità di ogni attore e sua in particolare a calarsi in molti panni: da maestro feroce di danza ne Il cigno nero, a psicanalista libertario e contro le regole in A dangerous method e poi a questo Partisan dove egli è Grigori, un padre-padrone, un dolce despota, il capo a volte suadente ed altre violento di una piccola comune indipendente e autosufficiente che egli stesso deve aver creato, fatta di bambini e donne diverse. Esse in qualche caso devono essere le stesse madri con le quali ha generato i piccoli. Fà il deus-ex-machina con comunicazioni del tipo se vuoi qualcosa chiedi a me e l'avrai, ti voglio bene, è importante apprezzare le cose che hai quando sono accanto a te e proteggerle .
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Di fronte a Vincent Kassel viene in mente la versatilità di ogni attore e sua in particolare a calarsi in molti panni: da maestro feroce di danza ne Il cigno nero, a psicanalista libertario e contro le regole in A dangerous method e poi a questo Partisan dove egli è Grigori, un padre-padrone, un dolce despota, il capo a volte suadente ed altre violento di una piccola comune indipendente e autosufficiente che egli stesso deve aver creato, fatta di bambini e donne diverse. Esse in qualche caso devono essere le stesse madri con le quali ha generato i piccoli. Fà il deus-ex-machina con comunicazioni del tipo se vuoi qualcosa chiedi a me e l'avrai, ti voglio bene, è importante apprezzare le cose che hai quando sono accanto a te e proteggerle . Oppure ancora: Nessuno potrà toccarti se sarai forte, è compito mio, io sarò il tuo custode. La comune sembra una famiglia allargata, che vive in un'abitazione composita a cui si accede tramite un cunicolo e passaggi segreti. Grigori organizza la vita e le regole della comunità, l'intrattenimento e l'educazione spesso dispotica dei ragazzini.
Per metterli in guardia a “difendersi da un mondo esterno ostile ingiusto e crudele” (parole tratte da myMovies che ha regalato la visione di questo film) Grigori pretende di impartire a ragazzi diversi una mono-educazione da collegio militare: qui va tutto bene e siete al sicuro, dice, e preferisci farti colpire o colpire per primo? fino a disporre che il suo più grande e fidato “soldatino”, l'11enne Alexander che all'inizio del film abbiamo visto nascere, vada a compiere espropri ed omicidi in quella periferia. E' proprio Alexander però che nelle sue uscite comincia a porsi qualche domanda, anche per via della fuga di un altro ragazzino contestatore delle istruzioni di Grigori, il quale aveva definito il piccolo Leo come bambino mentalmente problematico. Comincia, Alexander, a percorrere suoi pensieri autonomi, procede ad una precoce autodeterminazione . L'unica ragione per cui sai impugnare quella pistola è perché io te l'ho insegnato, dirà il padre-padrone ad Alexander, e saranno le sue ultime parole.
L'associazione di idee conduce a Affari di famiglia, per le parentele acquisite strada facendo, a Mrs Violence per la violenza nelle parole e modi che Grigori pratica occasionalmente, a Captain Fantastic per la parvenza di un'educazione basata sui princìpi della natura. Kassel dà una buona interpretazione, sa rendere questo Grigori odioso quanto basta, un maestro-istitutore che non và contraddetto. I personaggi femminili nel film fanno da quasi inutili comparse. Una piccola comune da rabbrividire. Il film è del 2015 per la regia di Ariel Kleiman, definito nel sito “filmmaker da seguire”.
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flyanto
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mercoledì 9 settembre 2015
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quando ribellarsi diventa quasi un dovere
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Senza alcun dubbio siamo ormai abituati a vedere l'attore Vincent Cassel a rivestire i più svariati ruoli e, principalmente, quelli di cattivo, ma quello che interpreta in "Partisan" risulta alquanto singolare come, del resto, tutta la vicenda narrata.
Un uomo, appunto Vincent Cassel, ha costruito in una squallida periferia una sorta di nascondiglio ben nascosto e ben protetto dal resto della società in cui ha deciso di prendersi cura ed educare dei bambini nati da madri probabilmente in condizioni disagiate poichè o violentate od abbandonate dai propri compagni. In questa sorta di strano e singolare microcosmo egli provvede a tutto: cibo, giochi, una sorta di istruzione più che altro basata sulla pratica ed altre necessità varie, inoltre egli vi ospita anche le suddette madri in modo tale che i bambini non siano da loro separati affettivamente e fisicamente e rivestendo invece lui stesso il ruolo di padre per tutti.
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Senza alcun dubbio siamo ormai abituati a vedere l'attore Vincent Cassel a rivestire i più svariati ruoli e, principalmente, quelli di cattivo, ma quello che interpreta in "Partisan" risulta alquanto singolare come, del resto, tutta la vicenda narrata.
Un uomo, appunto Vincent Cassel, ha costruito in una squallida periferia una sorta di nascondiglio ben nascosto e ben protetto dal resto della società in cui ha deciso di prendersi cura ed educare dei bambini nati da madri probabilmente in condizioni disagiate poichè o violentate od abbandonate dai propri compagni. In questa sorta di strano e singolare microcosmo egli provvede a tutto: cibo, giochi, una sorta di istruzione più che altro basata sulla pratica ed altre necessità varie, inoltre egli vi ospita anche le suddette madri in modo tale che i bambini non siano da loro separati affettivamente e fisicamente e rivestendo invece lui stesso il ruolo di padre per tutti. Il suo scopo è quello di addestrare i piccoli al fine di fare loro commettere degli omicidi nella società contemporanea (non si sa se per motivi di vendetta od altro) e di trasformarli in pratica in un suo personale piccolo esercito di soldati ai suoi ordini. Purtroppo egli non può regolare le menti dei ragazzi e succede che proprio uno di loro, quello peraltro più intelligente e sensibile degli altri e per il quale l'uomo nutre una simpatia particolare, gli si ribella trovando sbagliati e troppo autoritari i suoi insegnamenti. Ciò porterà ovviamente i due a svariati scontri sino all'inevitabile tragico epilogo.....
Il regista australiano Ariel Kleiman, qui al suo primo ed efficace lungometraggio, costruisce una storia assurda ed irreale ma altamente metaforica che induce lo spettatore a riflettere ed a discuterne: come in ogni regime autoritario o dispotico che si rispetti non tutto va mai secondo i piani e le regole che si sono prefissati in quanto ogni essere umano, chi più, chi meno e dopo un pò di tempo e dopo attente riflessioni ed osservazioni, agisce seguendo la propria volontà e la propria natura, solitamente in netto contrasto ai suddetti principi. La forza della mente e della propria volontà insite in ogni essere umano sono, infatti, tali da indurre ogni individuo ad agire combattendo secondo i propri principi (giusti o meno) e ribellandosi ad un sistema e a delle regole imposte quasi sempre con la forza e con le minacce e liberandolo dalla condizione di passività e di schiavitù. Ovviamente c'è chi agisce prima e chi dopo od affatto: ciò dipende dall'intelligenza, dalla sensibilità e dalle doti personali, ma l'inno alla libertà ed all'indipendenza che Kleiman fa in "Partisan" è fin troppo chiaro ed esplicito.
Ciò che principalmente rende efficace questa pellicola sono sia l'ambientazione squallida e fatiscente in cui il padre con le numerose mogli e figli vive, tesa quasi a sottolineare il fatto di fare parte di un mondo a sè stante ed alquanto assurdo, sia senza alcun dubbio la presenza dell' attore Vincent Cassel che ben sa impersonare il proprio ruolo di personaggio all'estremo del fanatismo e della pazzia, consegnando allo spettatore i più svariati ed altalenanti stati d'animo che vanno dalla più grande generosità alla più severa e feroce durezza. Da menzionare è anche il giovane Jeremy Chabriel che interpreta il ragazzo ribelle e che soprattutto ben si accorda nella recitazione con Vincent Cassel, tenendogli ben testa sotto tutti i punti di vista.
Particolarmente interessante.
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