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kismet
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mercoledì 1 luglio 2015
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una metafora melensa e strappalacrime
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La scena si apre molto lentamente su ambienti gotici dalle sfumature che rievocano alla lontana quello che è lo scenario della prima/seconda stagione della serie tv di “The Walking Dead”, una fattoria, immersa nel verde, un cielo perennemente ricoperto da nubi, il tutto immerso in colori neutri che vanno dal grigio al beige.
Il sound è drammatico, sempre presente, incessantemente.
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La scena si apre molto lentamente su ambienti gotici dalle sfumature che rievocano alla lontana quello che è lo scenario della prima/seconda stagione della serie tv di “The Walking Dead”, una fattoria, immersa nel verde, un cielo perennemente ricoperto da nubi, il tutto immerso in colori neutri che vanno dal grigio al beige.
Il sound è drammatico, sempre presente, incessantemente.I dialoghi sono molto ridotti, specialmente quelli tra i protagonisti principali e le battute sono banali e prevedibili.
La storia si gira introno ad un’adolescente di nome Maggie, contagiata da una strana (ma neanche troppo) malattia causata da un necro-virus. Bene, nel giro di 30 secondi capisco che è un film sugli zombie. Ma non gli zombie che ci immaginiamo tutti, questa è piuttosto una metafora di un qualcosa d’altro, di una malattia, ad esempio il cancro o dell’ebola, chissà. I ragazzi contagiati vengono visti in modo diverso, esclusi, accusati di essere pericolosi per l’intera società ma non emarginati, si cerca in tutti i modi di mantenere quella parvenza di società civile che non discrimina, almeno all’apparenza.
Dopo la prima mezz’ora, impreco, chiedendomi per quale motivo la visione dei non morti dovrebbe provocare nei sopravvissuti tutti quei sensi di colpa e rigurgiti drammatici. Il piagnisteo dell’avvicinarsi della morte, la paura di causare dolore a chi si vuole bene, la tenerezza del padre nel continuare ad amare la figlia nonostante l’imminente trasformazione, la sua noncuranza per la sicurezza degli altri componenti della sua famiglia, mi rievocano si, qualcosa di “The Walking Dead”, qualcosa di “non normale”: il rapporto del Governatore con la figlia ormai diventata Zombie.
L’obiettivo però qui non è quello di creare un horror movie, bensì quello di utilizzare la metafora del virus della “morte” che oggi va tanto di moda e che può vantare un vastissimo pubblico, per raccontare la storia drammatica dell’addio di un padre alla figlia morente.
Bene, per gli amanti del genere horror, particolarmente legato alla categoria zombie, lo sconsiglio. Assolutamente noioso dall’inizio alla fine, non che la serie tv di The Walking Dead non lo sia, ma molto, molto peggio.
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alexandros_87
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mercoledì 1 luglio 2015
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un finale inaspettato
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Una grande interpretazione di Schwarzenegger, inerme però di fronte al virus raccontato nel film. Cerca di proteggere e di amare la figlia come può, con un finale veramente inaspettato se si guarda il trailer....si può dire che ci sono un po' di zone del film troppo lunghe...unica pecca forse.
Comunque sia andatelo a vedere!!
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chris75
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martedì 30 giugno 2015
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e se toccasse a noi?
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Questo film si gioca sui volti.
Il volto del padre, scolpito dal tempo e dal dolore.
Il volto della "madre" assente e distaccata.
Il volto della ragazza, la cui carne è la tela su cui si dipinge una storia che marcia inesorabilmente verso la fine.
Il volto degli altri.
In mezzo ci stanno i sentimenti, le paure, le ansie dei personaggi nelle quali alla fine ci rispecchiamo anche noi.
Il percorso è quasi claustrofobico: non c'è spazio che per un unico finale, non c'è colpo di scena, non c'è effetto speciale: c'è solo l'affetto di un padre per una figlia e l'affetto di una figlia per il padre.
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Questo film si gioca sui volti.
Il volto del padre, scolpito dal tempo e dal dolore.
Il volto della "madre" assente e distaccata.
Il volto della ragazza, la cui carne è la tela su cui si dipinge una storia che marcia inesorabilmente verso la fine.
Il volto degli altri.
In mezzo ci stanno i sentimenti, le paure, le ansie dei personaggi nelle quali alla fine ci rispecchiamo anche noi.
Il percorso è quasi claustrofobico: non c'è spazio che per un unico finale, non c'è colpo di scena, non c'è effetto speciale: c'è solo l'affetto di un padre per una figlia e l'affetto di una figlia per il padre.
Auguriamoci di non vivere mai una tale situazione: se tocasse a noi cosa faremmo?
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[+] e quindi...... quattro stelle?
(di muttley72)
[ - ] e quindi...... quattro stelle?
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brian77
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martedì 30 giugno 2015
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veramente mortale
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Non capisco perché Schwarzenegger abbia interpretato un film così mortalmente noioso, e anche piuttosto insulso. Sembra una di quelle cose pretenziose che fanno gli indipendenti americani per essere selezionati dai festival... Forse anche il nostro Schwarzy ha finito per essere sedotto dalla banalità del prodotto fintamente artistico? Qui c'è un'agonia di un'ora e mezza, sempre con lo stesso tipo di fotografia, sempre con la stessa recitazione, sempre con gli stessi tempi lentissimi. Visti cinque minuti si può star tranquilli che non ci sarà nessun'altra idea di regia o di racconto. Ah sì, signoora mmmia, cooome è arrrrtistico...
[+] recensione perfetta!!!
(di filippotognoli)
[ - ] recensione perfetta!!!
[+] un'analisi un po' sintetica.
(di khouran)
[ - ] un'analisi un po' sintetica.
[+] ma questo è un film indipendente!!!
(di the thin red line)
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bericopredieri
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lunedì 29 giugno 2015
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lo schwarzenegger che non ti aspetti.
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Il Governatore Schwarzenegger si prende una pausa dalla politica e torna al cinema. Ma non è più il Terminator di antica memoria, è un padre invecchiato e segnato dalle rughe è questa volta il nemico non viene dallo spazio ma dalla terra sotto forma di un virus che si trasmette mordendo i propri simili. E la lotta è con se stesso perché la persona contagiata è la figlia e col progredire della malattia deve decidere se internarla in quarantena da dove sa non uscirà più viva o porre termine lui stesso alla sua vita. L'unico zombie che vediamo è all'inizio del film, per il resto il film si snoda non fosse per la malattia in un tranquillo menage familiare, prevalgono i buoni sentimenti, l'intimismo, i dialoghi sussurrati, la giusta dose di commozione soprattutto nelle scene finali.
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Il Governatore Schwarzenegger si prende una pausa dalla politica e torna al cinema. Ma non è più il Terminator di antica memoria, è un padre invecchiato e segnato dalle rughe è questa volta il nemico non viene dallo spazio ma dalla terra sotto forma di un virus che si trasmette mordendo i propri simili. E la lotta è con se stesso perché la persona contagiata è la figlia e col progredire della malattia deve decidere se internarla in quarantena da dove sa non uscirà più viva o porre termine lui stesso alla sua vita. L'unico zombie che vediamo è all'inizio del film, per il resto il film si snoda non fosse per la malattia in un tranquillo menage familiare, prevalgono i buoni sentimenti, l'intimismo, i dialoghi sussurrati, la giusta dose di commozione soprattutto nelle scene finali. Cose che difficilmente potevamo aspettarci da Mister Muscolo, tutto sommato però una buona interpretazione per un film che smonta il solito cliché dei tanti film su zombie e morti viventi.
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davidino.k.b.
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lunedì 29 giugno 2015
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filmone
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grande film, superbo, veloce, ben recitato, a... scusate mi sono addormentato ed ho pensato ad un'altra cosa
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eugenio98
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lunedì 29 giugno 2015
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un'azione interiore che punta in alto
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Sono tempi duri per il genere umano: un virus trasforma gli uomini in zombie. Per evitare che l'epidemia si diffonda ulteriormente, gli infettati vengono portati in zone di quarantena, aspettando l'attesa fine. Molti vivono gli ultimi istanti con le loro famiglie; così è per Maggie, una ragazza sedicenne, riportata a casa dal padre Wade. Una parabola di vita e morte, di amore e odio, di pace e rabbia, conduce gli ultimi giorni di un'adolescente, destinata ad andarsene come nessuno vorrebbe. Interessante la scelta di Schwarzenegger come attore protagonista insieme ad Abigail Breslin; un divo del cinema spettacolare è ora al centro di una vicenda diversa dalle aspettative. Il vecchio Terminator vive una lotta interiore, sempre in bilico tra fare ciò che deve essere fatto e stare con la sua bambina.
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Sono tempi duri per il genere umano: un virus trasforma gli uomini in zombie. Per evitare che l'epidemia si diffonda ulteriormente, gli infettati vengono portati in zone di quarantena, aspettando l'attesa fine. Molti vivono gli ultimi istanti con le loro famiglie; così è per Maggie, una ragazza sedicenne, riportata a casa dal padre Wade. Una parabola di vita e morte, di amore e odio, di pace e rabbia, conduce gli ultimi giorni di un'adolescente, destinata ad andarsene come nessuno vorrebbe. Interessante la scelta di Schwarzenegger come attore protagonista insieme ad Abigail Breslin; un divo del cinema spettacolare è ora al centro di una vicenda diversa dalle aspettative. Il vecchio Terminator vive una lotta interiore, sempre in bilico tra fare ciò che deve essere fatto e stare con la sua bambina. Contagious si libera da ogni pretesa spettacolare e affonda le unghie in un soggetto terrificante ed esistenziale nel quale si scorge una luce di speranza, riscrivendo così il genere dell'horror. Una pietra miliare del cinema contemporaneo è nata, non soltanto grazie ad un'ottima sceneggiatura e ad una buona interpretazione, ma anche per l'ottima regia che riesce ad alternare, e in certi casi a fondere, attimi delicati e di pura poesia con quelli di estrema suspense. Schwarzenegger rivela con questa performance il suo lato sensibile, dimostrando di non essere il consueto killer o mercenario, ma di saper anche commuoversi di fronte allo "Attimo fuggente" della vita. Emerge così l'eroe, un salvatore che non combatte facendo a pezzi l'estraneo, bensì abbracciandolo.
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francesco nenna
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lunedì 29 giugno 2015
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schwarzenegger è superbo
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Bel film, anche se scorre in maniera molto lenta...tipo per intenderci Terrence Malick... è molto originale. Non è il solito film sugli zombie. Poco horror, molto drammatico...belle interpretazioni sia di Arnold Schwarzenegger che di Abigail Breslin...è da vedere, consigliato 3 stelle per il film, 5 stelle per Arnold
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bizantino73
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domenica 28 giugno 2015
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vergogna ai recensori
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Francamente sono parecchi anni che non mi capitava di vedere una simile schifezza cinematografica.Per non ripetermi dirò che condivido quanto già detto da infognaman 76 e aggiungerò che i recensori ufficiali possono vergognarsi di aver soltanto minimamente esaltato una simile ca......Ed aver tirato in ballo il carisma ormai spento di Terminetor è solo un colpo basso per far aprire le nostre tasche. Ho dato una stella perchè non è prevista l'ipotesi zero stelle.
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infognaman76
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domenica 28 giugno 2015
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ma stiamo scherzando?
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Innanzi tutto questo film non si può assolutamente catalogare nel genere HORROR ma bensi' la sua collocazione nel genere cinematografico e' sicuramente il genere DRAMMATICO!
E purtroppo di drammatico questo film ha veramente TUTTO!
Partendo da una sceneggiatura inesistente(non succede praticamente nulla per tutto il film)si arriva ad un finale spento e prevedibilissimo.
Passando per espressioni di Arnold tutte uguali(Basito và per la maggiore),dialoghi(Arnold Schwarzenegger dirà forse una trentina di battute in tutto il film) e scarsa caratterizzazione dei personaggi che affiancano il protagonista.
E' in conclusione un film che parte con un idea NON originale però comunque affascinante ma che con il passare dei minuti NON decolla mai.
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Innanzi tutto questo film non si può assolutamente catalogare nel genere HORROR ma bensi' la sua collocazione nel genere cinematografico e' sicuramente il genere DRAMMATICO!
E purtroppo di drammatico questo film ha veramente TUTTO!
Partendo da una sceneggiatura inesistente(non succede praticamente nulla per tutto il film)si arriva ad un finale spento e prevedibilissimo.
Passando per espressioni di Arnold tutte uguali(Basito và per la maggiore),dialoghi(Arnold Schwarzenegger dirà forse una trentina di battute in tutto il film) e scarsa caratterizzazione dei personaggi che affiancano il protagonista.
E' in conclusione un film che parte con un idea NON originale però comunque affascinante ma che con il passare dei minuti NON decolla mai......neanche sul finale!
Non approfondisce la storia e la vita dei personaggi e non crea la tensione che dovrebbe.
A mio modesto parere un film inutile e trascurabilissimo!
Forse voleva essere un incrocio tra "21 giorni dopo" e "Io sono leggenda" ma aimè!..... Ne è uscita solo una vera fetecchia!!!!!!
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