fabio
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domenica 20 luglio 2025
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fiducia e speranza
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Un film sulla ricerca di sognatori, che parla ad un pubblico che ha smesso di sognare.
Parla di Valori Positivi e dell'importanza di non rinunciare mai, anche se deve essere un robot a dover telo ricordare, e forse pure insegnare.
In un mondo troppo preso a pretendere che l'immagine dei film aderisca alla propria, un film che celebra l'altruismo è una boccata d'aria fresca.
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steffa
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venerdì 11 aprile 2025
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molto mediocre
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non mi aspettavo nulla da Disney, ma con Clooney come padrino speravo in un eccezione alla regola, invece nulla, un frullato di altre decine di film gia visti e rivisti, davvero fino alla nausea, film per lobotomizzati
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lunedì 21 marzo 2022
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..non era affatto un flop!
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John Carter non era affatto un flop! E' il film più bello che io abbia mai visto, o giù di lì. Tanto è vero che mi sono sempre chiesto se ne avrebbero fatto un seguito.
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fabio
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sabato 30 gennaio 2021
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nientedicchè
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Nonostante i buoni effetti speciali e la presenza di Clooney il film rimane moscio e annoia non poco.
L'andamento procede senza tanti scossoni verso un prevedibile epilogo.
Infarcito di effetti speciali di prim'ordine, non riesce ad arrivare al cuore. Peccato.
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sellerone
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lunedì 1 gennaio 2018
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facciamolo domani!
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Un film che ti aspetti, ma fa cose che non ti aspetti. Ottimi attori, bella storia, si è lasciato vedere bene ed io sono stato contento. La tecnologia aiuta in questi casi e sicuramente la computer art lo fa, ma i sentimenti e le sensazioni, quelli li dà la storia e l'atmosfera. God Job (perchè io conosco l'inglese)
visto e qualche volta rivisto, non lo compro perchè lo farò domani.
Da vedere sopratutto adesso che arriva il nuovo anno con gli amici i figli e il panettone...o il pandoro chissà, domani lo sapremo
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laurence316
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martedì 26 settembre 2017
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tomorrowland non guarda poì così tanto al futuro
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Bird, alla sua seconda incursione nel cinema live-action, dopo una rinomata carriera nell’animazione, si infila in questo rischioso progetto, di cui è anche sceneggiatore, insieme a D. Lindelof (Lost). Il rischio consisteva, in fase di sceneggiatura e regia, nell’impantanarsi in una storiella banale e buonista, insaccata di buoni sentimenti, e appesantita dal solito carico di saccarosio normalmente propinato dalla Disney. Nel risultato finale, che comunque non si allontana eccessivamente da tale definizione, cerca, comunque, per quanto gli è possibile, invece, di creare qualcosa di un minimo più movimentato, coinvolgente ed interessante, anche se nulla di mai particolarmente originale né particolarmente consistente.
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Bird, alla sua seconda incursione nel cinema live-action, dopo una rinomata carriera nell’animazione, si infila in questo rischioso progetto, di cui è anche sceneggiatore, insieme a D. Lindelof (Lost). Il rischio consisteva, in fase di sceneggiatura e regia, nell’impantanarsi in una storiella banale e buonista, insaccata di buoni sentimenti, e appesantita dal solito carico di saccarosio normalmente propinato dalla Disney. Nel risultato finale, che comunque non si allontana eccessivamente da tale definizione, cerca, comunque, per quanto gli è possibile, invece, di creare qualcosa di un minimo più movimentato, coinvolgente ed interessante, anche se nulla di mai particolarmente originale né particolarmente consistente.
Tomorrowland conta quasi esclusivamente, come fin troppo cinema da blockbuster, sul suo ricchissimo apparato tecnico (con degli effetti speciali e delle fantasiose scenografie veramente straordinari) per appassionare gli spettatori (a patto, in ogni caso, che non abbiano superato l’età mentale dei 10 anni), mentre dal punto di vista narrativo è a dir poco stiracchiato. La trama è esile e il finale “proselitista” irritante. Al termine della proiezione si avrà l’impressione di aver assistito all’equivalente cinematografico di un giro sulle montagne russe. Ma un giro tirato troppo per le lunghe che viene presto a noia oltreché un po’ troppo pedante, come se il suo unico scopo non fosse semplicemente quello di intrattenere e divertire. E, nonostante il titolo, non contiene un messaggio poi così progressista, al di là del sottotesto ambientalista.
Buone, comunque, le interpretazioni degli attori, a cominciare dalla protagonista Robertson (Under The Dome). Costato un’esagerazione (ben 190 milioni di dollari, persino troppo, si potrebbe dire), il film si rivela un clamoroso insuccesso di pubblico (al pari di John Carter tre anni prima), il che ci risparmierà quasi sicuramente un eventuale sequel.
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hollyver07
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martedì 13 giugno 2017
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incompleto... inconsistente... dietetico...!
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Ciao. Inizio arrogantemente affermando che la Factory Disney ha centrato un solo obbiettivo con questo (pseudo-esuberante) film S.F.. Perchè...? Mi sento di dire: semplice! La prima cosa che la produzione desiderava evitare era un disastro estetico-artistico (e un conseguente misero botteghino). Lla precisa scelta di attori e sceneggiatura ne è la "spia" più evidente. Ritmo compassato, sviluppo della trama che tutto fa tranne che proporre vere ed efficaci sorprese - onestamente su Parigi quasi conferirei altro giudizio ma... non proprio... visto EuroDisney e l'appeal che propone, senza contare la Florìda e zone limitrofe dalla quale la vicenda ha inizio -.
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Ciao. Inizio arrogantemente affermando che la Factory Disney ha centrato un solo obbiettivo con questo (pseudo-esuberante) film S.F.. Perchè...? Mi sento di dire: semplice! La prima cosa che la produzione desiderava evitare era un disastro estetico-artistico (e un conseguente misero botteghino). Lla precisa scelta di attori e sceneggiatura ne è la "spia" più evidente. Ritmo compassato, sviluppo della trama che tutto fa tranne che proporre vere ed efficaci sorprese - onestamente su Parigi quasi conferirei altro giudizio ma... non proprio... visto EuroDisney e l'appeal che propone, senza contare la Florìda e zone limitrofe dalla quale la vicenda ha inizio -. Come pellicola d'intrattenimento... nulla da eccepire, è costosa, costruita accuratamente e propone i consueti clichè morali che alla Disney proprio non possono omettere. Sembra sempre di assistere a delle prediche in una chiesa Battista (ma l'oratore dal pulpito... di quale confessione è... realmente?!). Come film da accostare ad altri... neopositivisti... no! E' solo un bel prodotto commerciale fatto di materiali sintetici e rifiniture da catena di montaggio (ben inteso di ottimo livello ma freddo e ben poco propositivo). Capitolo a parte, la recitazione. Ho l'impressione che agli attori sia stato "passato" il dictat:: Voi più noti (Hugh e George) siete autorizzati a "giggionare" con i vostri consueti atteggiamenti ma senza esagerare - Computerina Athena non preoccuparti, le espressioni da cyborg te le spalmiamo in cpu-grafica - e tu Britt (Casey Newton) non angosciarti se non sembri Alice nel paese delle meraviglie, ogni tanto lancia uno strillo che funziona. Per chiudere... film da vedere? Si, credo abbia poche controindicazioni per chiunque, solo in termini di palato.... (purtroppo il mio non è esattamente fino...) zero spezie e ben poco sale, in sostanza: dietetico!. Saluti
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g_andrini
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domenica 21 agosto 2016
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piacevole
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Ha alcune belle idee, sviluppate con buona maestria. Brave le protagoniste femminili, professionali per la loro età. Ha lo stampo disneyano classico, mi sembra un film riuscito, anche se rivolto anche ad un pubblico molto giovanile.
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hedivi90
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giovedì 2 giugno 2016
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noia a palate
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Soldi spesi a vuoto per un film vuoto e noioso difficile legarsi ad una trama alquanto statica e buttata lì volevano fare un gran film diverso dal genere ed invece hanno fatto un film mediocre dalla scenografia agli attori nessuno si denota per qualcosa di buono , un consiglio cambiate film per non perdere 2h della vostra giornata
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orione95
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martedì 31 maggio 2016
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parabola distopica estremamente attuale
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Quando si pensa a "Tomorrowland - il mondo di domani" la prima parola che sovviene è "sottovalutato". Si, perché la interessante pellicola firmata Brad Bird (firma questa dietro la quale si cela la ormai leggendaria Disney) è stata, a mio avviso alquanto ingiustamente, snobbata da pubblico e (buona parte della) critica. Eppure in questa "risposta disneyana ad Interstellar" (come molti amano definire "Tomorrowland") c'è ben poco che non sia riuscito. Innanzitutto occorre sottolineare come l'impronta di casa Disney sia ben marcata ed evidente ogni istante del film. Un'impronta più matura del solito, s'intende.
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Quando si pensa a "Tomorrowland - il mondo di domani" la prima parola che sovviene è "sottovalutato". Si, perché la interessante pellicola firmata Brad Bird (firma questa dietro la quale si cela la ormai leggendaria Disney) è stata, a mio avviso alquanto ingiustamente, snobbata da pubblico e (buona parte della) critica. Eppure in questa "risposta disneyana ad Interstellar" (come molti amano definire "Tomorrowland") c'è ben poco che non sia riuscito. Innanzitutto occorre sottolineare come l'impronta di casa Disney sia ben marcata ed evidente ogni istante del film. Un'impronta più matura del solito, s'intende. E per matura non alludo soltanto alla mera componente di violenza (ma mai una goccia di sangue) ormai connaturata a qualsiasi pellicola d'azione, bensì al tema fondamentale dell'intera vicenda: la tecnologia e il suo cattivo uso (argomento già trattato in "Wall•E") e, soprattutto, la tragica arrendevolezza nella quale l'uomo di oggi si crogiola, quasi compiaciuto, dinanzi alla presente (e futura) distruzione del mondo della quale è egli stesso responsabile. Sotto questo profilo "Tomorrowland" è sicuramente un film che lascerà il segno, portando lo spettatore, già dal momento in cui abbandona la sala, a domandarsi se egli stesso in prima persona può, nel suo piccolo, fare la differenza. Alla luce di questa riflessione, almeno sul piano tematico, "Tomorrowland" è promosso a pieni voti. Il grande e principale strafalcione (che macchia una produzione altresì impeccabile) lo si riscontra spostando lo sguardo alla sceneggiatura: vittima del caos narrativo più totale, essa appare più volte disorientante e ben poco omogenea, nel suo palese (e ben poco riuscito) tentativo di mantenere inalterata la suspense dai titoli di testa a quelli di coda. Sotto questo profilo, ritengo che per poter godere appieno di "Tomorrowland" occorra vederlo più di una volta, giusto per non perdere la bussola nell'intricato dedalo narrativo messo in piedi dai due sceneggiatori (Bird e Lindelof). Inoltre, aggiungerei che non sarebbe stato affatto male ritagliare più spazio per questo "mondo di domani", relegato piuttosto a qualche scena iniziale ed alla, seppure esaltante, parte finale.
Per quanto concerne il cast d'attori, nulla da eccepire circa la valida performance del solito burbero Clooney (Frank Walker), ma stavolta a meritare una standing ovation a parte è la giovane e talentuosa Britt Robertson (la protagonista Casey Newton).
In conclusione non ritengo di certo "Tomorrowland - il mondo di domani" essere un capolavoro, ma sicuramente non nego che l'audacia dimostrata dalla Disney e da Bird vada adeguatamente premiata, anche perché il suddetto film non assurgerà magari a pietra miliare del cinema fantascientifico, ma non v'è dubbio che sarà in grado di far divertire e riflettere lo spettatore e, in fin dei conti, non è proprio questa l'esatta funzione del cinema?
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