paolp78
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sabato 22 gennaio 2022
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filmetto per ragazzini
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Film ingenuo e approssimativo che delude le aspettative.
Il bravissimo regista britannico Stephen Daldry stavolta fallisce il colpo, forse perché gioca in trasferta decidendo di portare sullo schermo una storia ambientata nelle favelas brasiliane: un mondo molto particolare, di cui Daldry non riesce a cogliere e soprattutto trasferire sullo schermo l’anima profonda ed autentica.
La pellicola ha come protagonisti dei ragazzini, particolare che non costituisce una novità per l’autore inglese. Questo aspetto, insieme alla descrizione di una realtà degradata ed alla presenza di istanze sociali, rendono inevitabile il paragone con “Billy Elliot”, strepitosa opera prima di Daldry e pellicola carica di sentimenti, molto toccante ed intensissima: il confronto però non regge.
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Film ingenuo e approssimativo che delude le aspettative.
Il bravissimo regista britannico Stephen Daldry stavolta fallisce il colpo, forse perché gioca in trasferta decidendo di portare sullo schermo una storia ambientata nelle favelas brasiliane: un mondo molto particolare, di cui Daldry non riesce a cogliere e soprattutto trasferire sullo schermo l’anima profonda ed autentica.
La pellicola ha come protagonisti dei ragazzini, particolare che non costituisce una novità per l’autore inglese. Questo aspetto, insieme alla descrizione di una realtà degradata ed alla presenza di istanze sociali, rendono inevitabile il paragone con “Billy Elliot”, strepitosa opera prima di Daldry e pellicola carica di sentimenti, molto toccante ed intensissima: il confronto però non regge.
Se in “Billy Elliot” Daldry aveva affrontato magistralmente tematiche sociali legate alle condizioni della working class inglese, inserendole nella bella storia raccontata nel film, stavolta invece l’opera non riesce a discostarsi da un filmetto per ragazzini, modesto ed ingenuo. Solo in questa chiave la pellicola funziona un po’, offrendo comunque un intrattenimento senza pretese e nel complesso abbastanza mediocre.
La trama è una specie di caccia al tesoro, già vista e con molti passaggi a vuoto.
I protagonisti, come detto, sono tre ragazzini interpretati da altrettanti sconosciuti giovani attori, nessuno dei quali francamente resta impresso per bravura o simpatia. Il cast prevede anche la partecipazione di due star hollywoodiane come il vecchio Martin Sheen, che pare un pesce fuor d’acqua nelle povere favelas brasiliane, e Rooney Mara, anch’essa poco convincente e per di più penalizzata nella versione italiana da un insopportabile doppiaggio con uno stupido accento inglese.
Nel finale Daldry vuole inserire anche un messaggio di denuncia contro la corruzione che affligge il Brasile: l’intento è sicuramente lodevole, ma il messaggio, inserito in un’opera superficiale e di puro intrattenimento come questa, pare un po’ vacuo e fine a sé stesso.
Notevoli le scene che ritraggono le discariche nelle favelas, con i poveri abitanti che ne setacciano i rifiuti.
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ortiz
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sabato 17 ottobre 2020
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trash. da non perdere assolutamante
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Avvincente, intelligente, mai scontato. Pazzesca l'animazione. Sono andata con i miei figli di età tra i 7 e i 12 anni. Lo consiglio assolutamente...Il cinema aveva tutte le sedute distanziate, è tutto sicuro e fattibile. Grazie per la bella serata
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mrpandemonio
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lunedì 6 luglio 2020
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uno strappo alla regola
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La trama: Un ragazzino di nome Raphael delle favelas, delle case ammassate alla periferia di Rio de Janeiro, mentre raccoglie come ogni giorno alla discarica, ritrova un portafoglio. Insieme a Gardo e Rato, un amico che si scopre più avanti, decidono di scoprire il contenuto del portafoglio. A loro insaputa, la polizia cerca proprio quello che hanno trovato.
Pregi: Il trio si aggira tra mezzi e passaggi. Insomma, parkour. E questo rende gli inseguimenti assai adrenalitici. Ho amato film di questo tipo e addirittura qui sono intrecciati, mi sono gasato da matti. La cosa sorprendente è di sicuro l'autoironia che trasporta facendomi sorridere e in certi frangenti ridere di gusto perché usa una tecnica abbastanza rara: quella inaspettata.
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La trama: Un ragazzino di nome Raphael delle favelas, delle case ammassate alla periferia di Rio de Janeiro, mentre raccoglie come ogni giorno alla discarica, ritrova un portafoglio. Insieme a Gardo e Rato, un amico che si scopre più avanti, decidono di scoprire il contenuto del portafoglio. A loro insaputa, la polizia cerca proprio quello che hanno trovato.
Pregi: Il trio si aggira tra mezzi e passaggi. Insomma, parkour. E questo rende gli inseguimenti assai adrenalitici. Ho amato film di questo tipo e addirittura qui sono intrecciati, mi sono gasato da matti. La cosa sorprendente è di sicuro l'autoironia che trasporta facendomi sorridere e in certi frangenti ridere di gusto perché usa una tecnica abbastanza rara: quella inaspettata. Che nonostante pericoli ogni dove e momenti tragici, si sprigiona il genere avventura facendo perdere la pesantezza che risiede.
All'inizio si sente poco, ma non appena scatta quell'inseguimento iniziale, il film fila su diverse curve fino ad arrivare a un punto formidabile. In due ore parla pure di come la lingua universale sia poco istruita, di religione, di corruzione, delle risorse utilizzate come arma in una determinata scena, di possedere anche l'impossibile, di rischiare di fronte a pericoli maggiori e altri temi.
La trama si sviluppa su due strade parallele: quella dei ragazzini e quella del poliziotto corrotto. Naturalmente, ho tifato per i tre protagonisti, anche se ho accettato l'altra strada. Inoltre per il trio di attori, gli ho trovati abbastanza calati nei loro panni. Certo, non regge il confronto di altri ragazzi tra cui uno presente in un film dove segue la stessa tecnica, ma insomma non ci stavano affatto male.
Il regista, ormai conosciuto per film di questo tipo, ovvero Stephen Daldry. Anche se due sue pellicole che non mi sono piaciute, in particolare Molto forte, incredibilmente vicino, che segue molto Trash per via di molti fattori, è riusciuto a sorprendermi. Nonostante una scena che mi abbia continuamente dato calci nello stomaco, la regia mi ha risollevato il morale.
Oltre al trio, ci sono Padre Juilliard, colui che trasmette la religione, Olivia, un'americana che offre il suo aiuto e Jose Angelo, il vero protagonista della trama.
Ho apprezzato il fatto che fosse coinvolgente dopo aver carburato dopo pochissimo tempo. I colpi di scena tengono alto il film senza precipitare. Non manca l'interesse di come fanno i tre ragazzi a farsi coraggio nell'oceano invaso da squali.
Difetti: Per fortuna, comprendo che non è un film per tutti visto che alcune scene sono particolarmente sadiche e violente.
Che tratta, argomenti che potrebbero urtare e che la gestione in due o tre punti, potrebbe storcere il naso a qualcuno. Inoltre manca di un aspetto psicologico nel poliziotto. Capisco che doveva rappresentare un corrotto e senza scrupoli, ma perde leggermente d'impatto. Pensavo almeno in un dialogo invitante, invece nemmeno quello. Devo essere sincero, è il secondo difetto di questo film. Il primo ne ho già parlato prima, per cui passo alle...
Conclusioni: Decido di fare uno strappo alla regola ovvero piuttosto che dargli quattro stelle come avevo fatto con It, qui gliene do cinque perché l'ho stra apprezzato e lo considero il migliore del regista.
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g_andrini
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domenica 17 aprile 2016
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retorico
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E' un film particolare, con varie chiavi di lettura, come un buon libro. L'apparenza è troppo evidente per essere vera. Diciamo che la ragione non sta da nessuna parte, ma la colpa è parzialmente di entrambe le parti. Bella la fotografia.
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marx821966
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giovedì 21 maggio 2015
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bellissimo
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Trash oltre che essere un ottimo film.....lancia un messaggio positivo.......forse x questo ci sono tante critiche negative, sono di quelle persone fataliste, arrendevoli, che non cercano nemmeno di cambiare in meglio questo mondo......
L'amicizia, lo spregio per la ricchezza prima di tutto, l'onesta intellettuale etc evidentemente non sono valori da rappresentare in un film.
La storia di questi tre bambini, invece deve essere d'esempio per i ns figli: i valori che cercano di inculcarci fin da piccoli sono negativi......bisogna reagire alle ingiustizie mettendoci la faccia, rischiando di tuo, non dobbiamo delegare a nessuno il compito di migliorare, x quanto si possa, questa idea di società all'occidentale che ci sta portando verso il punto di non ritorno.
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Trash oltre che essere un ottimo film.....lancia un messaggio positivo.......forse x questo ci sono tante critiche negative, sono di quelle persone fataliste, arrendevoli, che non cercano nemmeno di cambiare in meglio questo mondo......
L'amicizia, lo spregio per la ricchezza prima di tutto, l'onesta intellettuale etc evidentemente non sono valori da rappresentare in un film.
La storia di questi tre bambini, invece deve essere d'esempio per i ns figli: i valori che cercano di inculcarci fin da piccoli sono negativi......bisogna reagire alle ingiustizie mettendoci la faccia, rischiando di tuo, non dobbiamo delegare a nessuno il compito di migliorare, x quanto si possa, questa idea di società all'occidentale che ci sta portando verso il punto di non ritorno........
Tecnicamente parlando il film è ben girato, con una buona sceneggiatura, fotografia, colori a tinte forti, bravi attori........
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dorian8
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lunedì 6 aprile 2015
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avventura nelle favelas
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Trash tutto sommato non è un brutto film, anzi.
La trama, pensata come una sorta di indagine compiuta da tre ragazzini che hanno come loro antagonista la corrotta polizia brasiliana, è coinvolgente e a fine film la sensazione è quella di aver assistito a un bello spettacolo.
Il fatto che il film sia poco verosimile a mio parere non nuoce, se lo si guarda come un'avventura esso svolge dignitosamente il suo compito di intrattenere, e - perchè no? - anche magari un po' riflettere, su temi come povertà, corruzione, violenza "legale" della polizia, ai quali si contrappongono i valori portati avanti dai giovani protagonisti, che pur essendo ladruncoli e furbetti tengono alta la bandiera dell'amicizia, della generosità e della fede.
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Trash tutto sommato non è un brutto film, anzi.
La trama, pensata come una sorta di indagine compiuta da tre ragazzini che hanno come loro antagonista la corrotta polizia brasiliana, è coinvolgente e a fine film la sensazione è quella di aver assistito a un bello spettacolo.
Il fatto che il film sia poco verosimile a mio parere non nuoce, se lo si guarda come un'avventura esso svolge dignitosamente il suo compito di intrattenere, e - perchè no? - anche magari un po' riflettere, su temi come povertà, corruzione, violenza "legale" della polizia, ai quali si contrappongono i valori portati avanti dai giovani protagonisti, che pur essendo ladruncoli e furbetti tengono alta la bandiera dell'amicizia, della generosità e della fede.
Certo, non bisogna dimenticare che sempre di spettacolo, quasi di una favola si tratta, e che nella realtà una storia del genere avrebbe probabilmente ben altro esito. Ma anche questo, forse, serve a far pensare, soprattutto sul fatto che il gioco scenico ha come base uno stato di cose molto più duro, al quale noi spettatori rimaniamo estranei.
Io consiglierei questo film anche perché visivamente molto accattivante, con un ottimo gioco di inquadrature e di macchina da presa a rendere in particolar modo con successo la dinamica dell'azione.
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liuk!
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mercoledì 1 aprile 2015
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baby action nelle favelas
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Pellicola dal ritmo sostenuto, una ricerca del tesoro in stile action con protagonisti ragazzini a cui accade di tutto, torture incluse.
Una denuncia della povertà di Rio e della corruzione brasiliana, molto attuale. Il prodotto finale é buono, a tratti artificioso ma comunque godibile.
Lo consiglio.
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rampante
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giovedì 26 marzo 2015
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la miseriadelle bidonville
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A leggerlo come una favola "Trash" è un vero spasso e una festa per gli occhi, un'avventura di buoni sentimenti che punta al lato emotivo senza banalizzare ma, lascia lo spettatore occidentale con un poco di disagio per aver contemplato come fonte di svago la miseria delle bidonville del Terzo Mondo e l'esistenza dei "bambini spazzatura" che nella vita vengono fermati da una pallottola se rischiano anche solo
una delle bravate dei nostri piccoli eroi, come sentiamo spesso dalla cronaca più crudele sui "meninos de rua".
Tre ragazzini di 14 anni Rafael, Gardo e Gabriel detto Rato vivono nelle favelas brasiliane, campando grazie allo smistamento dei rifiuti in
una discarica di Rio de Janeiro.
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A leggerlo come una favola "Trash" è un vero spasso e una festa per gli occhi, un'avventura di buoni sentimenti che punta al lato emotivo senza banalizzare ma, lascia lo spettatore occidentale con un poco di disagio per aver contemplato come fonte di svago la miseria delle bidonville del Terzo Mondo e l'esistenza dei "bambini spazzatura" che nella vita vengono fermati da una pallottola se rischiano anche solo
una delle bravate dei nostri piccoli eroi, come sentiamo spesso dalla cronaca più crudele sui "meninos de rua".
Tre ragazzini di 14 anni Rafael, Gardo e Gabriel detto Rato vivono nelle favelas brasiliane, campando grazie allo smistamento dei rifiuti in
una discarica di Rio de Janeiro.
Nella discarica Rafael trova un portafogli con dei soldi e una chiave che permette l'accesso ad una cassetta di sicurezza contenente documenti compromettenti per qualcuno molto in alto.
Quello che sembrava solo un portafoglio si rivela un oggetto di grande importanza poichè subito dopo la polizia locale scende nella discarica
e lo cerca disperatamente, pur di riaverlo offre anche una grande ricompensa a chi lo trova.
I ragazzini decidono di non parlare con la polizia e scoprire da soli dove porta cosa nasconde quella chiave.
Il gioco si fa duro, pericoloso, molto difficile ma alla fine riescono a vincere e a realizzare il loro sogno fare il bagno nell'acqua pulita del mare.
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no_data
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giovedì 12 marzo 2015
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surreale
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Non ci si annoia e i minuti scorrono velocemente. I 3 protagonisti conquistano, con la loro "maturità" di bambini cui è stata negata l'infanzia. La storia è un po' surreale e non può mancare la riflessione sulla realtà delle favelas.
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bericopredieri
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giovedì 12 marzo 2015
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fanatasioso ma divertente.
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Dalla spazzatura sono nate 3 stelle, notevole interpretazione di questi ragazzini presi direttamente dalla favela e nemmeno ripuliti ma che pare recitino da sempre. La trama di per sè non molto originale coinvolge però lo spettatore, qui gli inseguimenti non si fanno tra macchinoni sulle superstrade americane, ma sui tetti, sui balconi, trai i vicoli le scalette di una sterminata favela brasiliana. Qui niente dive superpatinate, niente muscoli e pettorali in evidenza, ma solo 3 mocciosi sporchi inseguiti dalla polizia più "cattiva" del mondo, una insegnante americana abbastanza spaesata, un prete ubriacone. Miseria, violenza, corruzione ma anche tanto coraggio e dignità.
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Dalla spazzatura sono nate 3 stelle, notevole interpretazione di questi ragazzini presi direttamente dalla favela e nemmeno ripuliti ma che pare recitino da sempre. La trama di per sè non molto originale coinvolge però lo spettatore, qui gli inseguimenti non si fanno tra macchinoni sulle superstrade americane, ma sui tetti, sui balconi, trai i vicoli le scalette di una sterminata favela brasiliana. Qui niente dive superpatinate, niente muscoli e pettorali in evidenza, ma solo 3 mocciosi sporchi inseguiti dalla polizia più "cattiva" del mondo, una insegnante americana abbastanza spaesata, un prete ubriacone. Miseria, violenza, corruzione ma anche tanto coraggio e dignità.
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