|
|
anty_capp
|
lunedì 2 febbraio 2015
|
più di 2 ore di inutilità
|
|
|
|
Il fatto che dopo una ventina di minuti ci si interessi immediatamente alla sua durata complessiva, non è certamente un buon sintomo. Infatti la noia pervade lo spettatore quasi immediatamente. A nulla vale la buona interpretazione di Spall e la frizzante caratterizzazione della Bailey. Il ritmo, indicibilmente lento e la assoluta mancanza di cura nei dialoghi, che come film inglese poteva ben offrire l'occasione per essere particolari e con uno spirito sopraffino, affossa il film. 2 ore e mezza di grugniti e fotografie che si avvicinano al ricordo delle pennellate di Kubrick in Barry Lindon o di quelle di Scotto dentro il Duellanti. Purtroppo nulla di più. Da non ripetere.
|
|
|
[+] lascia un commento a anty_capp »
[ - ] lascia un commento a anty_capp »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
dinoroar
|
lunedì 2 febbraio 2015
|
esercizio di stile: stop!
|
|
|
|
Una grande prova di regia, costumi, fotografia, recitazione, ma ... manca la storia. Il film risulta noioso perché oggettivamente la vita del protagonista è poco interessante. Genio della pittura, uomo comune nella vita; anzi, se certi passaggi fossero veri e non romanzati, uomo mediocre con una vita non meritevole di essere raccontata.
|
|
|
[+] lascia un commento a dinoroar »
[ - ] lascia un commento a dinoroar »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
fabiofeli
|
lunedì 2 febbraio 2015
|
dio è la luce
|
|
|
|
Cammina curvo, a gambe divaricate, ruotando all’infuori i piedi; ha un corpaccione con baricentro basso, un sottogola abbondante e la bocca perennemente piegata all’ingiù in una smorfia di disgusto. Ma ha due occhi che vedono – finché dura – quello che gli altri comuni mortali non percepiscono: la grandezza della natura che schiaccia e sminuisce la figura umana e la luce con i riflessi e le illusioni ottiche creati dall’acqua, sia essa mare, pioggia, nebbia o neve. E’ Joseph Mallord William Turner (Timothy Spall, miglior attore protagonista a Cannes), il pittore inglese vissuto dal 1776 al 1851. Ha un legame affettuoso, con effusioni quasi infantili nonostante la tarda età, con il padre (Paul Jesson), barbiere al Covent Garden, che rade con perizia una testa di maiale acquistata per la cucina di casa e subito dopo il figlio pittore, reduce da una trasferta nel paese delle acque e dei mulini a vento.
[+]
Cammina curvo, a gambe divaricate, ruotando all’infuori i piedi; ha un corpaccione con baricentro basso, un sottogola abbondante e la bocca perennemente piegata all’ingiù in una smorfia di disgusto. Ma ha due occhi che vedono – finché dura – quello che gli altri comuni mortali non percepiscono: la grandezza della natura che schiaccia e sminuisce la figura umana e la luce con i riflessi e le illusioni ottiche creati dall’acqua, sia essa mare, pioggia, nebbia o neve. E’ Joseph Mallord William Turner (Timothy Spall, miglior attore protagonista a Cannes), il pittore inglese vissuto dal 1776 al 1851. Ha un legame affettuoso, con effusioni quasi infantili nonostante la tarda età, con il padre (Paul Jesson), barbiere al Covent Garden, che rade con perizia una testa di maiale acquistata per la cucina di casa e subito dopo il figlio pittore, reduce da una trasferta nel paese delle acque e dei mulini a vento. Turner non può piacere a Constable, altro espositore alla Royal Academy, che illustra enfaticamente il fragore di una battaglia navale con gli squarci rossi – fatti con il “suo” rosso - delle fiammate dei cannoni; a Turner basta un solo puntino del rosso Constable per creare una boa, che spicca come un urlo pittorico in un quadro marino di pallidi gialli e celesti dando profondità al dipinto. Non dovrebbe essere amato – eppure lo è in modo totale e definitivo – dalla domestica che accudisce la casa e gli prepara i colori: alla donna William infligge brutali rapporti sessuali di 20 secondi, in piedi davanti alla libreria, prendendola da dietro e rifiutandole un bacio. Il cuore di William – quel poco che batte per il genere umano, eccettuato il padre - non è neanche per la ex-moglie e per le figlie, ma riesce a commuoversi per un brano di musica o per una prostituta sdraiata sul letto col dorso della mano sulla fronte, subito ritratta a matita. Inaspettatamente Turner si dichiara a Sophia (Marion Bailey), una matura vedova affittacamere a Margate, un luogo magico nel Kent dove il sole tramonta in mare: in quel momento diventa persino bello. Sophia non intuisce che il suo Joseph Mallord sia un pittore da 100.000 sterline, somma favolosa mai pagata a nessuno per i suoi quadri; definisce i suoi schizzi a matita “disegnini”. Non è molto più competente la regina Vittoria che definisce un suo quadro esposto all’Accademia un guazzabuglio giallo sporco. Il gusto dell’epoca e della critica sta virando verso i Nazareni, classicamente gelidi e i contemporanei non si rendono conto che Turner è “oltre”: prefigura la pittura impressionista sfiorando l’astratto. Il pittore si rende conto che i primi dagherrotipi non lasciano scampo ai ritrattisti realistici: 10 secondi di posa rendono inutile la fatica di ore della mano più precisa. Ormai cieco e in punto di morte Turner dice che “Dio è la luce” …
Leigh confeziona una storia poco entusiasmante e per niente celebrativa sugli ultimi anni di vita del geniale artista: ne illustra le umane piccolezze e debolezze; lo fa grugnire, più che parlare. Ma lo rende sublime quando in camicia da notte, malato, subisce l’imperativo categorico di affrontare il gelo del molo di Margate per fare il “disegnino” del corpo di una donna morta suicida in mare. La passione per l’arte è incontenibile. Recitazione superlativa e ambientazione accurata costruiscono un film da non mancare.
Valutazione *** ½
FabioFeli
[-]
|
|
|
[+] lascia un commento a fabiofeli »
[ - ] lascia un commento a fabiofeli »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
melania
|
domenica 1 febbraio 2015
|
veramente troppo noioso
|
|
|
|
Le buone intenzioni ci sono tutte ma la noia di questo film è indescrivibile.
Evitate lo spettacolo delle 22.30: impossibile non dormire !!!!!!!!!!
|
|
|
[+] lascia un commento a melania »
[ - ] lascia un commento a melania »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
rick the bonf
|
domenica 1 febbraio 2015
|
da evitare
|
|
|
|
Mai visto un film tanto sopravvalutato.
|
|
|
[+] lascia un commento a rick the bonf »
[ - ] lascia un commento a rick the bonf »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
zarar
|
domenica 1 febbraio 2015
|
non c'è storia
|
|
|
|
Una sequenza di curatissime – anche troppo - stampe vittoriane e di paesaggi romantici immersi nella tavolozza accesa e molecolare di Turner, sullo sfondo dei quali la silhouette del pittore si staglia come in un quadro di Friedrich (le prime poco armonizzate con i secondi); e in questo contesto un lungo, troppo lungo e troppo uguale a se stesso, alternarsi ciclico di arrivi, partenze e vagabondaggi di un Turner personaggio rozzo, tagliato con l’accetta, che ha difficoltà ad esprimersi al di là del grugnito, che ha un rapporto anaffettivo o di una affettività alla King Kong con i suoi prossimi, che ha reazioni imprevedibili e bizzarre. Ma – insinua il regista – quest’uomo di una materialità estrema, di una goffaggine disarmante, si porta dentro un altro mondo, in cui è la luce, potente e devastante, o intrisa di malinconia e di indefinitezza, che domina assoluta, e fonde cielo, terra e mare in atmosfere accese oppure di panica immersione nella dolcezza della natura.
[+]
Una sequenza di curatissime – anche troppo - stampe vittoriane e di paesaggi romantici immersi nella tavolozza accesa e molecolare di Turner, sullo sfondo dei quali la silhouette del pittore si staglia come in un quadro di Friedrich (le prime poco armonizzate con i secondi); e in questo contesto un lungo, troppo lungo e troppo uguale a se stesso, alternarsi ciclico di arrivi, partenze e vagabondaggi di un Turner personaggio rozzo, tagliato con l’accetta, che ha difficoltà ad esprimersi al di là del grugnito, che ha un rapporto anaffettivo o di una affettività alla King Kong con i suoi prossimi, che ha reazioni imprevedibili e bizzarre. Ma – insinua il regista – quest’uomo di una materialità estrema, di una goffaggine disarmante, si porta dentro un altro mondo, in cui è la luce, potente e devastante, o intrisa di malinconia e di indefinitezza, che domina assoluta, e fonde cielo, terra e mare in atmosfere accese oppure di panica immersione nella dolcezza della natura. Sono le atmosfere che rompono i confini del disegno accademico e ci restituiscono un universo che ha un unico respiro e un’unica vita misteriosa che lo anima sotterraneamente. Bello. Solo che tutto questo è più dichiarato che espresso, diluito in una narrazione troppo lunga e statica, all’interno della quale non c’è storia, né esteriore né interiore, ma piuttosto una serie di sketch con il sapore dell’aneddoto, per di più poco correlati tra loro. Anche lo specifico filmico – molto tradizionale - è dissociato tra diverse suggestioni figurative, tra romantiche e dickensiane, con una prevalenza per le seconde. Così è soprattutto il Turner sbracato e greve che ci resta dentro e la difficoltà di comunicare del personaggio si trasferisce al film nel suo complesso. Una scena da ricordare: Turner e la giovane e sensibile pianista a cui chiede di suonare Purcell: viene fuori Dido and Aeneas, e il pittore fa un rozzo ma commovente tentativo di cantare il lamento di Didone abbandonata: un bel momento, in cui si coglie veramente tutto un mondo emotivo che esiste anche se fa fatica ad emergere.
[-]
[+] nonostante tutto... il vuoto
(di felicia t)
[ - ] nonostante tutto... il vuoto
[+] bravo
(di francesco2)
[ - ] bravo
|
|
|
[+] lascia un commento a zarar »
[ - ] lascia un commento a zarar »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
alex2044
|
sabato 31 gennaio 2015
|
la luce prima di tutto
|
|
|
|
Il film non è un capolavoro ma la fotografia ,l'ambientazione , i costumi , alcune scene folgoranti sono un capolavoro . Gli attori poi ,Thimoty Spall in testa, sono bravissimi .
Il mito di Turner la luce prima di tutto pervade tutto il film che è anche una piccola lezione di storia dell'arte e non solo . Il fatto poi di raccontare al grande pubblico il genio di Turner è un merito in più . Insomma il regista ,forse poteva fare meglio ma del film rimangono impresse le sue bellissime immagini , splendenti e piene di luce . Per questa volta contano più gli occhi che con la mente .
|
|
|
[+] lascia un commento a alex2044 »
[ - ] lascia un commento a alex2044 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
fritz pax
|
sabato 31 gennaio 2015
|
orrendo
|
|
|
|
|
|
|
|
[+] lascia un commento a fritz pax »
[ - ] lascia un commento a fritz pax »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
melania
|
sabato 31 gennaio 2015
|
veramente troppo noioso.
|
|
|
|
Le buone intenzioni ci sono tutte ma la noia di questo film è indescrivibile.
Evitate lo spettacolo delle 22.30: impossibile non dormire !!!!!!!!!!
|
|
|
[+] lascia un commento a melania »
[ - ] lascia un commento a melania »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
no_data
|
venerdì 30 gennaio 2015
|
soporifero!
|
|
|
|
Sono un amante dell'arte e un grande estimatore di Turner e aspettavo questo film con ansia, anche per la regia, firmata Mike Leigh.
Sono rimasto molto deluso perchè al di là delle indubbie qualita tecniche (non per niente il film è candidato a 4 oscar "minori"), il film manca completamente di ritmo e non cattura mai l'attenzione e l'emozione dello spettatore.
Un' occasione mancata. Peccato.
|
|
|
[+] lascia un commento a no_data »
[ - ] lascia un commento a no_data »
|
|
d'accordo? |
|
|
|