kira93
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lunedì 29 dicembre 2014
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aldo, giovanni e giacomo: una delusione.
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Film che sconsiglio di vedere. Adoro il trio, l'ho sempre seguito, ma questo film è davvero deludente, le gag presenti nel film sono passate di moda e non fanno ridere. Umorismo infantile che non mi aspettavo da loro.
Storia banalissima e a tratti lenta, piatta. Non si avvicina nemmeno al livello dei loro vecchi film.
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cinemacult 86
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domenica 28 dicembre 2014
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sono sempre il trio
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In fondo non capisco quelli che si aspettavano nuove battute o interpretazioni differenti... il trio e sempre stato così dagli anni 90 ad oggi ,certo la verve è diminuita , gli anni passano anche per loro ed ogni tanto escono con qualche film per "appassionati" o cultori delle loro battute. E un film relativamente piacevole e divertente sicuramente con meno battute della banda dei babbi natale , che era decisamente meglio, ma attenzione il cast era molto diverso ... una" finocchiaro" e un "cazzaniga" fanno.
Sono comunque ancora genuini e possono dare ancora qualcosa di sano al cinema italiano che altrimenti rimarrebbe con titoli del calibro "i soliti idioti" o "tutto molto bello" cui onestamente non voglio esprimermi.
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In fondo non capisco quelli che si aspettavano nuove battute o interpretazioni differenti... il trio e sempre stato così dagli anni 90 ad oggi ,certo la verve è diminuita , gli anni passano anche per loro ed ogni tanto escono con qualche film per "appassionati" o cultori delle loro battute. E un film relativamente piacevole e divertente sicuramente con meno battute della banda dei babbi natale , che era decisamente meglio, ma attenzione il cast era molto diverso ... una" finocchiaro" e un "cazzaniga" fanno.
Sono comunque ancora genuini e possono dare ancora qualcosa di sano al cinema italiano che altrimenti rimarrebbe con titoli del calibro "i soliti idioti" o "tutto molto bello" cui onestamente non voglio esprimermi.
Sono come i grandi gruppi rock degli anni 60 ... ac\dc ,deep purple rivederli oggi e rivedere i loro live nel periodo d'oro fa un po nostalgia ma sono sempre loro!!
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critichetti
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domenica 28 dicembre 2014
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non ce la faccio...troppi ricordi...
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Premetto che la recensione contiene degli spoiler per analizzare meglio alcune questioni.Detto questo:il voto sarebbe in realtà tre stelle e mezzo,ne ho tolto mezza perchè dal trio mi aspetto di più.E questo è il problema principale:Aldo,Giovanni e Giacomo ci hanno abituato a film ben migliori (basti pensare soprattutto ai primi tre),motivo per cui agli amanti del trio potrebbe non piacere,Da anni infatti sono molti quelli che sostegono che il tre comici siano ormai invecchiati e incapaci di far ridere come nei tempi d'oro,ma la questione principale è:il film è bello o brutto?Ora vedremo.La trama è niente male:per una serie di eventi,un riccone si trova fallito e deve suo malgrado accettare a poco a poco la sua nuova situazione di vita,anche se si tratta di dover vivere nella casa di un poveraccio venditore abusivo,seguito dal fedele maggiordomo,fino a quando i tre riusciranno a risollevarsi.
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Premetto che la recensione contiene degli spoiler per analizzare meglio alcune questioni.Detto questo:il voto sarebbe in realtà tre stelle e mezzo,ne ho tolto mezza perchè dal trio mi aspetto di più.E questo è il problema principale:Aldo,Giovanni e Giacomo ci hanno abituato a film ben migliori (basti pensare soprattutto ai primi tre),motivo per cui agli amanti del trio potrebbe non piacere,Da anni infatti sono molti quelli che sostegono che il tre comici siano ormai invecchiati e incapaci di far ridere come nei tempi d'oro,ma la questione principale è:il film è bello o brutto?Ora vedremo.La trama è niente male:per una serie di eventi,un riccone si trova fallito e deve suo malgrado accettare a poco a poco la sua nuova situazione di vita,anche se si tratta di dover vivere nella casa di un poveraccio venditore abusivo,seguito dal fedele maggiordomo,fino a quando i tre riusciranno a risollevarsi.Ora:se dicessi che il film fa ridere dall'inizio alla fine mentirei,però devo ammettere che qualche risata la strappa.Una cosa che mi piace è che almeno la commedia non si basa sugli equivoci.Devo però ammettere che qualche parte che non va c'è.Però ci sono momenti in cui sembra di rivedere il trio dei tempi d'oro,peccato che sia per poco tempo.Mi è piaciuto anche vedere che Aldo si distacca dalla sua immagine di "macchietta comica" per abbracciare un ruolo quasi di fulcro del film,specie dopo la morte della madre:FINALMENTE in un film italiano hanno messo una scena di morte di un personaggio italiano a cui è stato dato un senso:in genere in Italia siamo abituati a fare scene di morte così a caso,senza far crescere minimamente i personaggi (vero,Moccia?):Aldo,dopo il lutto,mette la testa a posto e inizia a prodigarsi per far si che anche i suoi amici riescano a sistemarsi e a crescere,comprendendo il loro nuovo status.Dopo tanto tempo,alla fine di un film del trio mi sono chiesto "Ma come,già finito?".Se devo essere sincero il finale non mi ha soddisfatto pienamente e avrebbero dovuto mettere forse qualche scena in più per chiudere in bellezza,ma forse chiedo troppo.In sinstesi:è un capolavoro?No,ma merita di essere visto:i fan del trio si strapperanno i capelli vedendo le numerose auto-citazioni presenti nel film,chi non conosce benissimo il trio potrebbe apprezzarlo non poco.Io personalmente ne consiglio la visione.
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greta.g
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sabato 27 dicembre 2014
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una tristezza all'italiana
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Sono rimasta sconcertata di fronte a questo film. Generalmente, Aldo, Giovanni e Giacomo ideano film con un minimo di trama, di filo logico e di divertimento. Ecco: il ricco, il povero e il maggiordomo manca assolutamente di ogni elemento. La trama è molto scontata e semplice, si cerca di riprodurre un ''clima'' d'attualità, ovvero la crisi: tentativo fallito miseramente, dal momento in cui i protagonisti non hanno conosciuto la crisi neanche per sbaglio. Non ci sono parti divertenti, né che fanno sorridere, anzi! E' strutturato come un film da bambini, con scene velocizzate che dovrebbero risultare piacevoli, ma utilizzo il condizionale: risultano soltanto come tentativi goffi di divertire.
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Sono rimasta sconcertata di fronte a questo film. Generalmente, Aldo, Giovanni e Giacomo ideano film con un minimo di trama, di filo logico e di divertimento. Ecco: il ricco, il povero e il maggiordomo manca assolutamente di ogni elemento. La trama è molto scontata e semplice, si cerca di riprodurre un ''clima'' d'attualità, ovvero la crisi: tentativo fallito miseramente, dal momento in cui i protagonisti non hanno conosciuto la crisi neanche per sbaglio. Non ci sono parti divertenti, né che fanno sorridere, anzi! E' strutturato come un film da bambini, con scene velocizzate che dovrebbero risultare piacevoli, ma utilizzo il condizionale: risultano soltanto come tentativi goffi di divertire. Il sesso è, come del resto in ogni film all'italiana ''che si rispetti'', presente e volgarizzato; a mio parere in un film del genere, visto da milioni di bambini (come ho potuto tristemente notare in sala) non ha alcun senso introdurre scene di donne mezze nude o in atteggiamenti provocanti. Guardando questo film si ha la continua impressione che debba andare migliorando: speravo che il finale fosse un minimo più intelligente della tristezza caratterizzante il resto della pellicola... Speranza troncata sul nascere, non appena i tre si trovano a dover organizzare un funerale ed un matrimonio proprio nello stesso giorno... Che simpatica trovata! Unica nota positiva: c'è un minimo di morale, sempre banale e molto semplice, ma che comunque emerge e differenzia la pellicola dal resto dei cinepanettoni che vanno tanto di moda a Natale. Mi chiedo se esista ancora qualche italiano in grado di realizzare un film che, non dico da Oscar, ma almeno abbia basi solide ed intelligenti e non soltanto lo scopo di racimolare qualche soldo in vista delle feste.
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giorginapao
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sabato 27 dicembre 2014
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non mi é piaciuto x niente
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non faceva per niente ridere, la maggior parte delle persone della sala dormivano.. Uno dei film peggiori che ho visto! Mi aspettavo di meglio!
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giuseppe fera
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sabato 27 dicembre 2014
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il trio ritrova il brio iniziale
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Il trio ritrova la verve degli esordi con questa graziosa commedia che affronta il tema classico della variabilita' delle sorti umane con sensibilita', creativita' ed allegria. Ottimo lavoro
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kopsg
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sabato 27 dicembre 2014
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che tristezza
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Un film fatto cosi a caso. Senza troppo animo e amore. Poco poco ridere e scene di pessimo gusto per dir poco (il finale per intenderci con funerle e matrimonio) ma dai che roba é ? Nemmeno i film demenziali . Rivoglio i soldi del biglietto
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claudiomaker
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venerdì 26 dicembre 2014
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deprimente1 stella
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un film deprimente, che se uno va a vedere questo film con un pò di depressione lo porta quasi al suiciodio, come dire è la fine che campo a fare, tutti bravi gli attori, la colpa che fa fare flop ai bravi attori cade tutta sulla sceneggiatura e alla regia, claudio dalla bella napoli
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marco_9227
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mercoledì 24 dicembre 2014
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un film divertente con una comicità adatta a tutti
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L'unica commedia di queste feste di Natale in grado di trascinare gente nei cinema. Il trio comico ne "Il ricco il povero e il maggiordomo" dà un'ulteriore prova della propria sintonia comica, pur nella loro profonda difersità a livello di personaggi interpretati. Ed è proprio questa diversità un punto fondamentale da esaminare. Una diversità che crea numerose situazioni comiche. Che induce lo spettatore alla risata anche per la grande presenza di una comicità di tipo fisico e gestuale tipica di chi proviene dal teatro. Una compresenza di tre personalità cosi diverse in grado tuttavia di portare lo spettatore non solo a ridere di tali situazioni ma anche a riconoscersi nell'uno o nell'altro, in quest'epoca di crisi che riduce la persona ad immedesimarsi in categorie, fondate soprattutto sulle disponibilità economiche.
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L'unica commedia di queste feste di Natale in grado di trascinare gente nei cinema. Il trio comico ne "Il ricco il povero e il maggiordomo" dà un'ulteriore prova della propria sintonia comica, pur nella loro profonda difersità a livello di personaggi interpretati. Ed è proprio questa diversità un punto fondamentale da esaminare. Una diversità che crea numerose situazioni comiche. Che induce lo spettatore alla risata anche per la grande presenza di una comicità di tipo fisico e gestuale tipica di chi proviene dal teatro. Una compresenza di tre personalità cosi diverse in grado tuttavia di portare lo spettatore non solo a ridere di tali situazioni ma anche a riconoscersi nell'uno o nell'altro, in quest'epoca di crisi che riduce la persona ad immedesimarsi in categorie, fondate soprattutto sulle disponibilità economiche. Un Aldo povero ma soprattutto intrappolato nei sogni che non può realizzare (come ad esempio il desiderio di aprire una bancarella) riflesso di molti giovani nella nostra società che non sono in grado di realizzarsi nel mondo del lavoro, che non sono in grado di trovare nemmeno il lavoro più umile. Ma allenatore di una squadra di calcio poco vincente dal punto di vista tecnico ma alla quale insegna cosa significa vincere veramente nella vita. Giovanni, servile dipendente che si affida alla fiducia riposta nel proprio datore di lavoro e ci rimette i soldi guadagnati in una vita di sacrifici. E Giacomo, "bauscia milanese" nell'interstizio tra un matrimonio ormai retto solo sulla ricchezza e un lavoro che gli ruba la visuale vera della vita e i veri valori su cui dovrebbe orientarsi l'esistenza di una persona. Tre personaggi adattati ai tre attori, che rappresentano categorie reali della vita di tutti i giorni ma in modo umoristicamente reale, in cui è presente la realtà certo, ma una realtà mescolata a situazioni comiche semplici ma eccezionali. Importante anche la presenza di uno spazio di riflessione in cui i tre comici mostrano come, alla fine, in un epoca come questa, siamo tutti uguali, tutti a rischio "default" non solo economico ma anche morale. Sono presenti ovviamente anche attriti tra i personaggi, portando anche volgarità, che tuttavia, come nella loro tradizione, non sono rilevanti ai fini della comicità dell'opera. La cosiddetta "parolaccia", dunque, non è utilizzata come strumento per indurre lo spettatore alla risata (come eravamo abituati da una buona parte di tempo a questa parte nei classici "cinepanettoni" nei quali la risata era pressocchè nulla se non in presenza di volgarità). Una comicità, dunque, bella e spontanea pur nel rinnovamento dei tre che li ha portati a essere diversi dalla trilogia dei film "On the road" su e giù per l'Italia di cui fa parteIl "Tre uomini e una gamba". Ma un trio che continua a piacere avendo mantenuto i caratteri essenziali che lo ha portato al grande successo e amore da parte dei pubblico italiano.
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santospago
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martedì 23 dicembre 2014
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che schifo !
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un film vergognoso .... peccato vedere il trio ridotto cosi
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