peer gynt
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domenica 8 settembre 2013
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vita, amore e solitudine di mary in 410 tweet
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La prima impressione che colpisce lo spettatore e', a schermo ancora nero, il rumore di una tastiera da computer e un clic di invio. Solo dopo compare l'immagine. Il film narra, in modo assolutamente originale, gli ultimi mesi di scuola di una liceale, Mary Malone, i suoi dialoghi frammentati con l'amica del cuore, Suri, i suoi difficili rapporti con l'ambiente scolastico, insensibile e dittatoriale, la sua cotta giovanile per un ragazzo della sua età che non le corrisponde. Ma soprattutto la sua vita interiore di sedicenne, attraverso 410 tweet (veri) che il regista ci mostra in didascalie sovrimpresse, creando un convincente doppio piano narrativo, fatto di ciò che vediamo narrato in immagini e ciò che la ragazzina twitta in continuazione.
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La prima impressione che colpisce lo spettatore e', a schermo ancora nero, il rumore di una tastiera da computer e un clic di invio. Solo dopo compare l'immagine. Il film narra, in modo assolutamente originale, gli ultimi mesi di scuola di una liceale, Mary Malone, i suoi dialoghi frammentati con l'amica del cuore, Suri, i suoi difficili rapporti con l'ambiente scolastico, insensibile e dittatoriale, la sua cotta giovanile per un ragazzo della sua età che non le corrisponde. Ma soprattutto la sua vita interiore di sedicenne, attraverso 410 tweet (veri) che il regista ci mostra in didascalie sovrimpresse, creando un convincente doppio piano narrativo, fatto di ciò che vediamo narrato in immagini e ciò che la ragazzina twitta in continuazione. E le sue riflessioni sono un coacervo di microtesti lirici, filosofici, spesso sensibili e profondi, ma di una filosofia aforismatica, come il mezzo stesso obbliga a fare, con la sua costrizione di brevità. E' un diario adolescenziale, quello di Mary, col quale la ragazza cerca di dare un senso alla sua vita, costellata anche di episodi assurdi e quasi surreali, talvolta sconfinanti nell'onirico (l'esplosione del cellulare mentre telefona, la gita nel bosco con l'amica con conseguente avvelenamento da funghi, la misteriosa morte del preside, l'ancor più misteriosa morte dell'amica Suri, il nuovo preside che non vediamo mai ma che impartisce ordini rigidi e privi di senso, la brevissima prigionia cui e' sottoposta Mary per aver espresso un'opinione, cosa proibita a scuola, dove par di cogliere un accenno di satira politica non fuori luogo). Il flusso narrativo e' irregolare, frammentario (molte scene sono bruscamente interrotte per passare alla successiva), eppure sa rendere vivo e coinvolgente il dramma della vita quotidiana di questa ragazza che, come scrive in un tweet, ama le persone che si svegliano presto, ma dovrebbe svegliarsi presto per conoscerne qualcuna. L'assenza quasi totale di adulti, soprattutto di genitori, fa del racconto una sorta di parabola metaforica, che malgrado la lunghezza lascia estasiati per novità e freschezza. Assolutamente da vedere.
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