gianlucarinaldi
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lunedì 15 settembre 2014
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il mutante, la vipera e il samurai
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Sesto capitolo cinematografico della saga degli X-Men e secondo spin-off, dopo un primo decisamente evitabile, dedicato al mutante più sarcastico e brutale di casa Marvel, “The Wolverine” (titolo originale) non è il solito film di supereroi. Dando il via ad un trend che verrà portato a compimento massimo con il sequel di Captain America, James Mangold ha preferito puntare più sui combattimenti (sempre eccellenti) e sulle relazioni tra i personaggi piuttosto che su superpoteri vari.
La psicologia di Logan viene approfondita grazie alla figura spirituale ed eterea dell’onnipresente Jean Grey, qui in veste di tenero “Angelo Della Morte” che discute con Wolverine su come l’immortalità di quest’ultimo possa essere tanto un dono quanto una maledizione (tema centrale del film).
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Sesto capitolo cinematografico della saga degli X-Men e secondo spin-off, dopo un primo decisamente evitabile, dedicato al mutante più sarcastico e brutale di casa Marvel, “The Wolverine” (titolo originale) non è il solito film di supereroi. Dando il via ad un trend che verrà portato a compimento massimo con il sequel di Captain America, James Mangold ha preferito puntare più sui combattimenti (sempre eccellenti) e sulle relazioni tra i personaggi piuttosto che su superpoteri vari.
La psicologia di Logan viene approfondita grazie alla figura spirituale ed eterea dell’onnipresente Jean Grey, qui in veste di tenero “Angelo Della Morte” che discute con Wolverine su come l’immortalità di quest’ultimo possa essere tanto un dono quanto una maledizione (tema centrale del film).
Piacevole novità l’ambientazione nipponica: d’altronde mica tutti i casini tra supereroi avvengono solo a New York!
Sempre bravo e iconico Hugh Jackman, non male il reparto femminile capitanato dalla sensualissima bionda Svetlana Khodchenkova (gia vista ne “La Talpa”) qui interprete della spietata Viper.
Ben realizzato il combattimento sul tetto del “bullet train”, deludente il conflitto finale con tanto di ridicolissimo colpo di scena. Non spoilero nulla perché almeno il resto del film vale la pena vederlo, ma Nonno Transformer (capirete quando lo vedrete) se lo potevano veramente risparmiare.
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lucascialo
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venerdì 7 aprile 2017
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wolverine contro la yakuza
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Dopo il primo non del tutto esaltante episodio sulle origini di Wolverine, arriva questo sequel slegato dal precedente e dal successivo. Rifacendosi ad un episodio dei fumetti nel quale il tormentato eroe Marvel torna in Giappone dopo decenni ed essere stato un soldato nella II Guerra mondiale.
Logan viene invitato a dare l'estremo saluto a un soldato giapponese da lui salvato dalla tremenda bomba nucleare sganciata su Nagasaki, il quale ha potuto ammirare la sua straordinaria capacità di rigenerare la propria pelle anche da ferite atroci. Così, sul punto di morte, vorrebbe che Wolverine gli trasmettesse la sua immortalità. Si rifiuterà, ma dovrà vedersela contro la Yakuza, un'ammaliante quanto spietata mutante e la politica giapponese corrotta, che puntano a fare fuori l'erede dell'ex soldato (la bella e conturbante nipote) diventato l'uomo più potente del Sol Levante.
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Dopo il primo non del tutto esaltante episodio sulle origini di Wolverine, arriva questo sequel slegato dal precedente e dal successivo. Rifacendosi ad un episodio dei fumetti nel quale il tormentato eroe Marvel torna in Giappone dopo decenni ed essere stato un soldato nella II Guerra mondiale.
Logan viene invitato a dare l'estremo saluto a un soldato giapponese da lui salvato dalla tremenda bomba nucleare sganciata su Nagasaki, il quale ha potuto ammirare la sua straordinaria capacità di rigenerare la propria pelle anche da ferite atroci. Così, sul punto di morte, vorrebbe che Wolverine gli trasmettesse la sua immortalità. Si rifiuterà, ma dovrà vedersela contro la Yakuza, un'ammaliante quanto spietata mutante e la politica giapponese corrotta, che puntano a fare fuori l'erede dell'ex soldato (la bella e conturbante nipote) diventato l'uomo più potente del Sol Levante.
Pur non mancando azioni, sentimenti e colpi di scena, siamo dinanzi alle stesse pecche del primo episodio. Per fortuna, questa sfortunata trilogia su Wolverine, non affidata probabilmente a registi all'altezza, si rifarà nell'ultimo episodio. Ma ha fallito miseramente nel tentativo di emulare la straordinaria tripologia di Nolan su Batman.
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wilder9
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giovedì 8 agosto 2013
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la maledizione del ghiottone
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C'è una notizia buona e cen'è una cattiva, cari Wolvie-fan...
La prima è che il secondo spin off dedicato al mutante artigliato più famoso del mondo è decisamente superiore al pastrocchio che prende il nome di Wolverine: le origini (ed è già qualcosa...).
La cattiva notizia è che purtroppo anche questa pellicola percorre il pericoloso binario del film sbagliato, della grande occasione sprecata.
Le premesse per un film migliore c'erano tutte, una storia di base eccellente (la miniserie fumettistica del 1982 a firma Claremont/Miller), un personaggio amatissimo e dalle mille sfaccettature, un buon budget,
il cast, l'esotica ambientazione giapponese, il background cinematografico intessuto nell'arco di 5 pellicole.
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C'è una notizia buona e cen'è una cattiva, cari Wolvie-fan...
La prima è che il secondo spin off dedicato al mutante artigliato più famoso del mondo è decisamente superiore al pastrocchio che prende il nome di Wolverine: le origini (ed è già qualcosa...).
La cattiva notizia è che purtroppo anche questa pellicola percorre il pericoloso binario del film sbagliato, della grande occasione sprecata.
Le premesse per un film migliore c'erano tutte, una storia di base eccellente (la miniserie fumettistica del 1982 a firma Claremont/Miller), un personaggio amatissimo e dalle mille sfaccettature, un buon budget,
il cast, l'esotica ambientazione giapponese, il background cinematografico intessuto nell'arco di 5 pellicole...
Eppure la maledizione del ghiottone continua. Come nel primo film non si riesce (ma ci stiamo lentamente avvicinando) a trovare una formula vincente per un Wolverine a solo, lontano dagli X- men. In questo progetto, fortemente voluto dal protagonista/produttore Hugh Jackman mancano soprattutto le scelte coraggiose, come sarebbe stato l'iniziale reclutamento alla regia di Darren Aronofsky. Anche il tono del film, se si fosse badato meno al box office e a compiacere il pubblico generalista sarebbe potuto essere più cupo, drammatico ed adulto. Un personaggio come Logan lo meriterebbe e la scommessa non sarebbe stata neanche cosi anticommerciale perchè, con un pò di lungimiranza vale di più un cult movie forte che duri negli anni che un film medio che si dimentica in una stagione.
In velocità, altri pro e contro del film. I CONTRO:
- La sceneggiatura, poco caratterizzante e a tratti imbarazzante, non tiene conto delle rispettive psicologie dei personaggi (Es. è più logico che spieghi al pubblico che il treno proiettile di Tokio va a
300 km/h un'algida ed un pò antipatica Mariko in preda ad orgoglio nazionalista o un'anima tormentata che vive come un barbone nei boschi canadesi da anni?);
- Sottotesto razzista molto anni 80 in cui nessun giapponese tranne la simpatica guardia del corpo Yukio è immune da piaghe morali quali meschinità, arrivismo, avidità, brama di potere. Ma il senso dell'onore
e la disciplina da cui Wolverine capiva come venire a patti con la sua parte bestiale ( a proposito, dove l'abbiamo persa?)?? Ah, scusate, qui si parla solo di fattore rigenerante...
- Quarto finale del fim con ormai scontata orgia di colpi di scena ed effetti speciali. Assolutamente in più l'armatura adamantina del Silver Samurai che fa a botte con il tono maggiormente realista dei primi 3/4 ( non completamente disprezzabili) del film.
I PRO: Una certa fluidità nella narrazione, discreta gestione degli effetti visivi, bel taglio di capelli per Logan (in ORIGINS sembrava appena uscito dalla parrucchiera) e soprattutto un grande H. Jackman in sempre
migliorata forma fisica (molto più consona al personaggio) che ci regala un Wolverine visivamente maestoso . Qualche rughetta in più lo impreziosiscono e soprattutto, in mancanza di una sceneggiatura migliore,
recita con le vene di collo e bicipiti, con lo sguardo o i pettorali.
In definitiva, ostentando ottimismo, rimaniamo in attesa di un ulteriore upgrade per l'immancabile terzo capitolo che renda artisticamente e commercialmente più appetibile una trilogia altrimenti abbastanza mesta.
VOTO FINALE: 2.5
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vincenzo iennaco
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lunedì 5 agosto 2013
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wolverine l'immortale. il film tira a campare
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In questo capitolo della serie sugli eroi mutanti della Marvel, troviamo Logan-Wolverine in preda ad una crisi d'identità, o per meglio dire sotto un'ottica menoumana, un disagio esistenziale in quell'immortalità in cui si sente intrappolato e che ha preso a tormentarlo in incubi notturni. Ed una missione in Giappone, che lo vedrà a difendere la giovane nipote di un magnate destinata ad ereditarne l'enorme impero, si presenterà come l'occasione per riacquistare il senso di quello che appare come una condanna e quegli ideali che rimangono insiti nell'integrità di una persona, umana o mutante che sia. Perciò non c'è alcun spazio di manovra per compromessi accomodanti dinanzi ad una condizione simile, ed al buon soldato Logan, pur carico del suo personale fagotto di travagli interiori, non resta che continuare a combattere proprio in onore di quell'immortalità che non è dote per tutti, ma solo per degni predestinati.
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In questo capitolo della serie sugli eroi mutanti della Marvel, troviamo Logan-Wolverine in preda ad una crisi d'identità, o per meglio dire sotto un'ottica menoumana, un disagio esistenziale in quell'immortalità in cui si sente intrappolato e che ha preso a tormentarlo in incubi notturni. Ed una missione in Giappone, che lo vedrà a difendere la giovane nipote di un magnate destinata ad ereditarne l'enorme impero, si presenterà come l'occasione per riacquistare il senso di quello che appare come una condanna e quegli ideali che rimangono insiti nell'integrità di una persona, umana o mutante che sia. Perciò non c'è alcun spazio di manovra per compromessi accomodanti dinanzi ad una condizione simile, ed al buon soldato Logan, pur carico del suo personale fagotto di travagli interiori, non resta che continuare a combattere proprio in onore di quell'immortalità che non è dote per tutti, ma solo per degni predestinati.
Quindi il regista James Mangold affronta le gesta del super-uomo (eroe, forse, solo di riflesso e suo malgrado) da un punto di vista più umano ed intimistico, con i propri struggimenti e dibattiti interiori, e i fantasmi del passato che vengono zittiti e sostituiti da un presente più confortante. Ma così facendo il film perde di quello smalto adrenalinico e iconografico cui il brand Marvel s'è fatto con gli anni portabandiera. L'unica nota positiva (Jackman e Company a parte) sembra arrivare dalla scena tra i titoli di coda. Quasi come se la stessa Marvel avesse fatto ammenda e a squilli di tromba ne preannunci i fasti della tradizione. Quindi non ci resta che attendere....immortalità a parte.
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sudveracrux
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mercoledì 31 luglio 2013
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wolverine il mediocre
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Ormai la Marvel con le sue produzioni filmiche mi ha sorpreso in tutto...ma in peggio!Dopo l'epocale flop di Iron Man 3 che molti ritengono essere un gran film, ma che per quanto mi riguarda risulta solo un nuovo ARMA LETALE con accoppiata bianco-nero e scenette ridicole, ora arriva il sequel di Wolverine le Origini: Wolverine l'Immortale!
Che dire? Le aspettative erano molte visto che si portava sullo schermo una delle più belle run comix del personaggio(scritta da Chris Claremont e disegnata dal maestro Frank Miller) ma il presentimento che la trasposizione filmica si sarebbe tradotta in un altro flop era di gran lunga maggiore! Partiamo innanzitutto dal trailer uscito giusto qualche mese fa.
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Ormai la Marvel con le sue produzioni filmiche mi ha sorpreso in tutto...ma in peggio!Dopo l'epocale flop di Iron Man 3 che molti ritengono essere un gran film, ma che per quanto mi riguarda risulta solo un nuovo ARMA LETALE con accoppiata bianco-nero e scenette ridicole, ora arriva il sequel di Wolverine le Origini: Wolverine l'Immortale!
Che dire? Le aspettative erano molte visto che si portava sullo schermo una delle più belle run comix del personaggio(scritta da Chris Claremont e disegnata dal maestro Frank Miller) ma il presentimento che la trasposizione filmica si sarebbe tradotta in un altro flop era di gran lunga maggiore! Partiamo innanzitutto dal trailer uscito giusto qualche mese fa. Ciò fa pensare che appunto le registrazioni del film siano state veloci e poco curate, il giusto per creare un altro film destinato alla massa di cultori filmici mediocri! E così è stato: la pellicola presenta un personaggio turbato a livello psicologico dal problema della sua immortalità che affronta un viaggio in un Giappone stereotipato per ricercare il senso della sua vita. Il tutto avviene fra combattimenti e scontri penosi e alquanto caotici dati dalla telecamera mobile troppo vicina che ci mostra immagini quasi sfocate(del resto si sa che i registi che la casa Marvel sceglie per giarare i suoi film di seconda categoria sono tutti di un livello medio-basso). Se ci soffermiamo sui dialoghi invece dobbiamo stendere un velo pietoso e ciò perchè si ha la sensazione di assistere ad un telefilm con discorsi banali e personaggi mediocri e poco caratterizzati: battute che non lasciano trasparire nulla di ciò che troviamo nel fumetto e che in molte scene presentano un personaggio privo di cervello che sa rispondere solo in maniera scurrile ai suoi avversari!
Insomma se volete spendere il vostro prezioso denaro per assistere a tutto ciò ed aumentare un botteghino fasullo dato più che altro dal fascino di Hugh Jackman e solo dal nome di uno dei personaggii più influenti del panorama del comix americano fate pure. Se invece volete davvero qualcosa di qualità e di alto livello non vi resta che recarvi in fumetteria...perchè ormai, per quanto riguarda la Marvel, non resta che affidarci alle pagine inchiostrate piuttosto che alle pellicole girate.
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[+] ma è un'assurdità!
(di luca capaccioli)
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[+] ma sei sicuro di non aver sbagliato sala?
(di nevira)
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[+] ragionevole
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[+] ottima analisi
(di daniele chierico)
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(di luca capaccioli)
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[+] non hai affatto torto!
(di mirkcasapula)
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angelo bottiroli - giornalista
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domenica 28 luglio 2013
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azione e spettacolarità. ottimo hackman
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Cosa ci aspettiamo da un film tratto da un fumetto di un supereroe che sugli schermi è già apparso molteplici volte e di cui conosciamo praticamente tutto? Azione e spettacolarità, e queste sicuramente nel film ci sono tutte, ma poi? Quale trama “inventarsi” per non essere ripetitivi?
La risposta non è facile, così i produttori hanno provato a calare Wolverine in un Giappone moderno ma con guerrieri che combattono come Ninja, tutti vestiti di nero con la katana in mano e le freccie. .
Il contrasto è forte e a mio avviso è perfettamente riuscito. La trama poi abbozza molti temi, ma pochi vengono approfonditi in maniera adeguata, Questo perché i temi trattati sono così numerosi che è praticamente impossibile sviluppare adeguatamente oltre un paio.
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Cosa ci aspettiamo da un film tratto da un fumetto di un supereroe che sugli schermi è già apparso molteplici volte e di cui conosciamo praticamente tutto? Azione e spettacolarità, e queste sicuramente nel film ci sono tutte, ma poi? Quale trama “inventarsi” per non essere ripetitivi?
La risposta non è facile, così i produttori hanno provato a calare Wolverine in un Giappone moderno ma con guerrieri che combattono come Ninja, tutti vestiti di nero con la katana in mano e le freccie. .
Il contrasto è forte e a mio avviso è perfettamente riuscito. La trama poi abbozza molti temi, ma pochi vengono approfonditi in maniera adeguata, Questo perché i temi trattati sono così numerosi che è praticamente impossibile sviluppare adeguatamente oltre un paio.
Alcuni esempi: Wilverine che si indebolisce, Logan assalito in continuazione dagli incubi, la presenza di un altro mutante, la vita sentimentale di Logan, le biotecnologie genetiche, fisiche ed umane, l’amore, la riconoscenza, il legame che unisce le due sorelle,la mafia Giapponese, lo sviluppo della moderna tecnologia e come sempre l’attrazione fisica e l’amore.
Tanti temi, forse troppi, che alla fine finiscono per essere affrontati in maniera molto superficiale e riescono ad avere un senso solo grazie alla bravura dell’attore di Hugh Jackman che riesce a dare il meglio di sé proprio quando interpreta questo personaggio che qui apprezziamo anche nella versione riflessiva.
Il film è quasi interamente girato in Giappone, con tanti attorni giapponesi. Quello di scegliere un attore famoso americano e contornarlo di attori meno conosciuti di altri stati sta diventando un consuetudine ma qui il progetto riesce alla perfezione.
Il film non eccelle in nulla, però è piacevole: il tempo scorre veloce e soprattutto soddisfa le necessità che un film del genere chiede e cioè azione e spettacolarità: quelle ci sono tutte.
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(di jaco_tp)
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[+] jaco_tp concordoe...
(di jaco_tp)
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