gianleo67
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domenica 3 agosto 2014
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'ha da passa a nuttata'...secondo demonaco
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La rinascita sociale ed economica di una nazione americana rifondata da nuovi padri costituenti su più solide basi di pax sociale e dove la disoccupazione è ormai un triste ricordo di tempi bui e lontani, passa attraverso un rituale collettivo che si ripete tutti gli anni nell'equinozio di Primavera, per dar sfogo agli istinti di una violenza repressa dalle migliorate condizioni economiche e dalla forzata convivenza civile: per 24 ore ogni americano puo commettere ogni sorta di atrocità e omicidio in danno degli inermi cittadini che incontra nelle proprie scorribande notturne. Inutile dire che i più ricchi si attrezzano barricandosi in case protette da inespugnabili sistemi di allarme ed i più poveri sono esposti alla mercè di una sanguinaria 'caccia all'uomo'.
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La rinascita sociale ed economica di una nazione americana rifondata da nuovi padri costituenti su più solide basi di pax sociale e dove la disoccupazione è ormai un triste ricordo di tempi bui e lontani, passa attraverso un rituale collettivo che si ripete tutti gli anni nell'equinozio di Primavera, per dar sfogo agli istinti di una violenza repressa dalle migliorate condizioni economiche e dalla forzata convivenza civile: per 24 ore ogni americano puo commettere ogni sorta di atrocità e omicidio in danno degli inermi cittadini che incontra nelle proprie scorribande notturne. Inutile dire che i più ricchi si attrezzano barricandosi in case protette da inespugnabili sistemi di allarme ed i più poveri sono esposti alla mercè di una sanguinaria 'caccia all'uomo'. Così almeno la pensa anche James Sandin che quei sistemi di allarme li vende, ci si è arricchito e che intende passare la notte della 'Purificazione' del 2022 nella quiete del focolare domestico circondato dall'affetto della moglie e dei 2 figli adolescenti. Ma sembra aver fatto male i suoi calcoli...
Sulla falsariga di un soggetto da fantascienza distopica che si presta anche troppo facilmente alle ironie e gli sberleffi di spettatori più smaliziati, l'esordiente James DeMonaco mette in scena il solito campionario di un'epica socio-politica di un'America prossima ventura che se da un lato fa sorridere per le ingenuità ed incongruenze dell'assunto di base (se la situazione economica è tanto migliorata come mai ci sono tanti poveri in giro che aspettano solo di essere massacrati? Se la violenza è un fatto innato come possono migliorate condizioni economiche averla completamnete eliminata negli altri 364 giorni dell'anno? Se volete continuo...) dall'altro ripesca a piene mani in una tradizione cinematografica che della frontiera e dei suoi tanti miti ha finito per moltiplicarne in manierà pressocchè infinità spunti e contaminazioni (dalle orini del cinema western al noir americano per finire con le ossessioni disturbanti dell'horror 'sociale' degli anni 80') ribadendo per l'ennesima volta che 'l'America è nata nelle strade' (ma dove diavolo l'avrò sentita questa?). A parte la solita fuffa di un marxismo d'accatto che ci mostra tanto l'ipocrisia e le contraddizioni di un modello capitalista e delle sue degenerazioni fascistoidi e di una latente metafora della disgregazione di una 'famiglia americana' fondata sull'egoismo e la competizione sociale, il film di DeMonaco ricicla, nelle atmosfere claustrofobiche di un 'horror da camera', i consueti clichè del genere e muovendosi senza particolare originalità (o intenzionalità) cinefila dal 'Funny games' di Haneke al classico 'Assault on Precinct 13' di Carpenter e dall'assedio di orde di decerebrati armati di machete di romeriana memoria al sanguinario finale da 'Straw Dogs' del compianto zio Sam, si trascina fino alla resa dei conti di un epilogo più che scontato dove si salvano i buoni (sentimenti) ed i cattivi muoiono (quasi) tutti. Il meccanismo è collaudato e lo sguardo azzurro di Ethan Hawke significherà pure qualcosa (tranne che per i figli che sfoggiano le iridi marroni di una sospetta infedeltà coniugale o di un casting eccessivamente distratto) ma il vezzo yankee di lasciare segni colorati sull'uscio (dal classico 'yellow ribbon' di 'Ritorna! Sta casa aspetta a te' ai fiori lillà di una colpevole condiscendenza criminale) o i quadretti familiari di una provincia crudele e sanguinaria ('In a cold Blood' - T.Capote 1966) non riscattano un film modesto che ci insegna, una volta di più, che per confrontarsi con le ambizioni metaforiche di soggetti così controversi bisogna chiamarsi Stanley Kubrik oppure avere sprezzo del ridicolo. Come diceva il grande Edoardo: 'Ha da passa a nuttata!'.
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fecciandrea
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venerdì 25 luglio 2014
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la più grande purga di sempre
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the purge : titolo più che azzeccato visto che questo film è una purga che ti fa cagare peggio delle prugne.
la storia è anche carina anche se senza un vero senso visto che tutto è causato da un bambino mongolo testa di cazzo.
questo film è anche famoso come la notte dei cliche : ''oh mio dio ti sto per uccidere ma prima è meglio fare un monologo di 5 minuti recitare il rosario fare 15 padre nostro e una serie ti discorsi senza senza senso così arriva il solito coglione testa di cazzo che mi spara.''oppure meglio ancora '' sono armato ti poso sparare sarà meglio fissarti per un quarto d'ora e aspettare che tu mi disarmi per poi fare il solito monologo''.una vera cagata se avete tempo da perdere o fate fatica a cagare guardate questa purga
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enlightenment
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sabato 5 aprile 2014
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caino siamo noi
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Il tema del film è dei meno adatti ai narcisi. Tra Caino e Abele, almeno fino ad oggi, ha vinto Caino. Nella nostra specie, l’assassinio è una necessità insopprimibile. Do per scontato che chi mi legge abbia visto il film, quindi, non compendierò. Come al solito, nelle buone produzioni americane, la recitazione è di alto livello; a parer mio, la migliore è quella del villain, ossia il giovane ed educato assassino sadico senza nome. Buona anche la regia di Del Monaco, la fotografia e la musica. Il tema avrebbe offerto la possibilità di una riflessione davvero profonda sulla natura umana, ma ha pagato il prezzo di un conformismo davvero ingenuo e disarmente, e un adeguamento ai peggiori dettami di una certa retorica.
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Il tema del film è dei meno adatti ai narcisi. Tra Caino e Abele, almeno fino ad oggi, ha vinto Caino. Nella nostra specie, l’assassinio è una necessità insopprimibile. Do per scontato che chi mi legge abbia visto il film, quindi, non compendierò. Come al solito, nelle buone produzioni americane, la recitazione è di alto livello; a parer mio, la migliore è quella del villain, ossia il giovane ed educato assassino sadico senza nome. Buona anche la regia di Del Monaco, la fotografia e la musica. Il tema avrebbe offerto la possibilità di una riflessione davvero profonda sulla natura umana, ma ha pagato il prezzo di un conformismo davvero ingenuo e disarmente, e un adeguamento ai peggiori dettami di una certa retorica.
Io sono convinto che, se davvero “… per una notte, ogni anno, si potesse commettere qualsiasi crimine senza dover affrontare le conseguenze…”, la mattina appresso le nostre strade sarebbero piene di cadaveri. Non potrei dire se questo sfogo istituzionale della rabbia e dell’odio sociale sortirebbe il risultato mostrato nel film; ma non resterei sorpreso da una risposta positiva. Difficile da mandar giù, vero? Difficile, per una società, mantenere un livello minimo di autostima, una volta vista nello specchio la smorfia assassina di Caino! Eppure, siamo questo, anche, se fortuna, non solo questo. Il film, infatti, chiude con una nota di speranza; ma è appena una nota, in una cacofonia di morte e devastazione.
Ma vediamo quello che non ha funzionato. Semplicemente questo: il bene ed il male vengono, di fatto, definiti dal censo. Tanto più il tuo portafoglio è pieno, quanto più sei incline all’omicidio e alla sopraffazione. Le due bande di carnefici esprimono il cliché del borghese ricco, grasso e crasso, ipocrita, annoiato e sadico. La vittima è un povero negro emarginato, incolpevole e mite. Capziosa, poi, la dinamica psicologia intrafamiliare del nucleo che viene a trovarsi in mezzo tra la banda di teppisti benvestiti, e la vittima designata, che, davvero molto banalmente, doveva per forza essere un “negro buono” (sia mai un figone iperwasp come Brad Pitt, no!). La banda di giovani imbecilli doveva necessariamente accanirsi contro un’icona dello stato di vittima, e mettere in campo tutti i luoghi comuni della mentalità nazi. Ecco, questo ha svilito i film!! L’essere caduto a piè pari nella stilizzazione, nel già sentito miliardate di volte fino allo sfinimento. Peccato! Non so se deliberatamente, o meno, Del Monaco ha pagato un prezzo troppo alto all’ideologismo che impone a vittime e carnefici di vestire presso la sartoria della correttezza politica, dove ruoli, parole, gesti e abiti, sono dettati e determinati a priori. Peccato, uno spunto notevole sacrificato per puro conformismo.
Due parole sul finale. Lascia trapelare, ma purtroppo solo trapelare, il ruolo basilare che l’invidia copre nei rapporti sociali. Mentre i giovani pagliacci pseudo-nazi sono mossi dalla pura cupio dissolvi, le due brave famigliole che per un pelo non sterminano Ethan Hawke e i suoi, sono determinati dall’invidia, e dal risentimento che questa ingenera. Anche in questo caso, Del Monaco ha mancato di approfondire. Di nuovo, peccato.
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mirrina
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martedì 25 febbraio 2014
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purificarsi con un mitra
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Si dice che nell'antica grecia si potesse purificare lo spirito di una persona attraverso il teatro: se un'assassino assistendo alla scena di un'omicidio ne rimaneva emotivamente commosso era automaticamente purificato. Nel caso del film è solo commettendo l'omicidio di proprio pugno e liberando la bestia esistente in ognuno di noi, che possiamo purificare realmente le nostre anime.
La "catarsi" collettiva è un tema spesso utilizzato in molti film e serie dell'orrore di successo, e segna il punto di non ritorno dei vari personaggi.
Per nostra sfortuna la trama del film è fin troppo scontata, dalle prime inquadrature si intuisce come potrà andare a finire la storia lasciando poco spazio ai colpi di scena.
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Si dice che nell'antica grecia si potesse purificare lo spirito di una persona attraverso il teatro: se un'assassino assistendo alla scena di un'omicidio ne rimaneva emotivamente commosso era automaticamente purificato. Nel caso del film è solo commettendo l'omicidio di proprio pugno e liberando la bestia esistente in ognuno di noi, che possiamo purificare realmente le nostre anime.
La "catarsi" collettiva è un tema spesso utilizzato in molti film e serie dell'orrore di successo, e segna il punto di non ritorno dei vari personaggi.
Per nostra sfortuna la trama del film è fin troppo scontata, dalle prime inquadrature si intuisce come potrà andare a finire la storia lasciando poco spazio ai colpi di scena.
Nonostante il tema in questione sia è molto forte, un suo diverso sviluppo (magari più profondo) avrebbe evitato alcuni cliché stravisti in altri film horror (uno per tutti, la ragazza che in corridoio saltella allegra con il macete in mano), oltre ad un cast non all'altezza del naturalismo necessario per rendere il film più credibile.
Se avete una serata libera comunque vale la pena vederlo, è sicuramente meglio di tanti altri film della sua categoria.
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the thin red line
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martedì 11 febbraio 2014
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come sprecare un ottima idea
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Siamo in un futuro non troppo lontano, nella Los Angeles del futuro la vita scorre tranquillamente, la situazione economica del paese è ottimale e la criminalità è ridotta ai minimi storici. Tutto questo benessere però ha un prezzo. Per una notte all'anno non esistono ne leggi ne regole e quasi tutto è permesso. Libero sfogo quindi a omicidi, torture, persecuzioni e giochi macabri di ogni tipo con i cittadini lasciati a loro stessi senza possibilità di intervento di forze dell'ordine e ambulanze. Lo sfogo come viene soprannominato nel film come baratto per un'esistenza tranquilla e senza violenza per il resto dell'anno... Lo sa bene e lo approva James Sandin (Ethan Hawke), uno dei maggiori esperti di sistemi di sicurezza del luogo che ha fatto la sua fortuna anche grazie alla beneamata notte dello sfogo.
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Siamo in un futuro non troppo lontano, nella Los Angeles del futuro la vita scorre tranquillamente, la situazione economica del paese è ottimale e la criminalità è ridotta ai minimi storici. Tutto questo benessere però ha un prezzo. Per una notte all'anno non esistono ne leggi ne regole e quasi tutto è permesso. Libero sfogo quindi a omicidi, torture, persecuzioni e giochi macabri di ogni tipo con i cittadini lasciati a loro stessi senza possibilità di intervento di forze dell'ordine e ambulanze. Lo sfogo come viene soprannominato nel film come baratto per un'esistenza tranquilla e senza violenza per il resto dell'anno... Lo sa bene e lo approva James Sandin (Ethan Hawke), uno dei maggiori esperti di sistemi di sicurezza del luogo che ha fatto la sua fortuna anche grazie alla beneamata notte dello sfogo. Ma il pericolo è in agguato anche all'interno delle sicure mura amiche..... Un'ottima idea di fondo quella dello notte dello sfogo sviluppata poi senza originalità ricadendo in situazioni viste e riviste nei film sul genere. Un vero peccato rovinare qualcosa che poteva essere considerata nuova vista la mancanza di idee nel cinema di oggi. Invece siamo alle solite: famiglia braccata in casa, un disperato fuggitivo bisognoso di aiuto lasciato entrare dal figliolo pieno di buone intenzioni e inseguitori sanguinari e senza scrupoli che pretendono di riavere il loro giocattolo in cambio della salvezza. Tutto qui. Si poteva lavorare molto meglio sull'invidia dei vicini e farne i veri nemici come poi accade nel finale tra l'altro senza sorprese o colpi di scena. Sicuramente in una pellicola come questa andava approfondito l'aspetto psicologico dell'uomo: lasciato libero e impunito di dare libero accesso al suo inconscio più oscuro e malvagio. Una miriade di idee che sarebbero nate naturalmente solo ragionando un minutino in più invece di farsi prendere dal panico e puntare sui soliti clichè forse per paura di andare a scavare troppo nel torbido e cadere nello splatter.... Un pur meritevole Ethan Hawke non basta. Serviva più materia grigia per creare un vero "cult". Voto 6-
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ry1340
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mercoledì 15 gennaio 2014
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imbarazzante
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Questo film è imbarazzante, offensivo dell'intelletto umano...
L'ho appena acquistato su sky primafila e sono rimasto scioccato dall'idiozia dell'interezza del film.
ridicolo!!!
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alessio c.
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lunedì 6 gennaio 2014
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arancia meccanica 5.0
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Immaginate di poter dar sfogo alle vostre frustrazioni, ai vostri istinti, alla vostra violenza.........e restare impuniti. Non siate moralisti, a chi non piacerebbe? Riuscireste a discernere ancora il bene dal male? Riuscireste a definirivi ancora esseri umani avulsi dalla bestialità dell'instinto omicida? Studi su studi dimostrano che in ogni essere umano alberga un potenziale assassino: il fatto che questo lato si manifesti o meno è funzione solo della causa scatenante, dell'occasione e dell'ambiente nel quale ci si trova. O forse no. In questo film si analizza il comportamento di rispettabili gruppi di persone quando anche questi paletti vengono meno, quando lo Stato ("I Nuovi Padri Fondatori") ammette e anzi incoraggia il sacrificio di pochi per il benessere dei molti, quando tutto è permesso e niente è perseguito.
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Immaginate di poter dar sfogo alle vostre frustrazioni, ai vostri istinti, alla vostra violenza.........e restare impuniti. Non siate moralisti, a chi non piacerebbe? Riuscireste a discernere ancora il bene dal male? Riuscireste a definirivi ancora esseri umani avulsi dalla bestialità dell'instinto omicida? Studi su studi dimostrano che in ogni essere umano alberga un potenziale assassino: il fatto che questo lato si manifesti o meno è funzione solo della causa scatenante, dell'occasione e dell'ambiente nel quale ci si trova. O forse no. In questo film si analizza il comportamento di rispettabili gruppi di persone quando anche questi paletti vengono meno, quando lo Stato ("I Nuovi Padri Fondatori") ammette e anzi incoraggia il sacrificio di pochi per il benessere dei molti, quando tutto è permesso e niente è perseguito. Affascinante.
Il film è palpitante, violento e brutale, perfido e misericordioso: proietta lo spettatore al centro dell'azione e lo fa partecipare spingendolo incosciamente a commentare ciò che vede (a volte attraverso telecamere, a volte attraverso gli occhi dei protagonisti) o a correggere comportamenti considerati come stupidi da noi saggi e bravi osservatori esterni. Siete sicuri che anche voi non avreste fatto gli stessi errori? La tensione è alta e non si ha un attimo di respiro, gli eventi si susseguono veloci e non ci si accorge neanche di come si é arrivati alla fine del film. E quando tutto sembra risolto..........BAM! Vi sbagliate e si ricomincia per un ultimo picco di inaspettata violenza.
Da applausi Hawke e Wakefield, il leader del "club esclusivo dei bravi ragazzi ben istruiti".
Cercate di approcciarvi a "La Notte del Giudizio" nella maniera corretta: pensate per un secondo "E se tutto questo succedesse davvero?", fermatevi sugli aspetti psicologici e sociologici che il film vuole raccontare ma intelligentemente lascia allo spettatore elaborare.
Proiettate voi stessi in quella notte: voi..........cosa fareste?
Secondo me, da non perdere!
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visualman
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domenica 29 dicembre 2013
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film insensato
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il film si basa su una sciocchezza assoluta, da cui ne deriva una seconda: negli usa i nuovi padri fondatori istituiscono una notte in cui dare libero sfogo alla violenza, come fosse un istinto primario fine a sé stesso da cui l'uomo non può liberarsi. la disoccupazione cala, così come i crimini. gli autori del film dimenticano però che gli esseri umani la maggior parte delle volte aggrediscono e uccidono per procurarsi denaro e potere. vogliono farci credere che grazie alla notet della purga per altri 365 giorni e 364 notti dell'anno nessuno delinque più, spaccia droga, rapina le banche, truffa le vecchiette? ma per favore. la seconda sciocchezza derivata viene evidenziata anche nel film: durante la nottata fatidica ci si barrica in casa aspettando tutti insieme allegramente le sette del mattino come si fosse a capodanno, ma chi fornisce la garanzia che uno dei familiari in preda a raptus o guidato da un freddo calcolo non decida di sterminare i suoi parenti? premesse inverosimili come queste condizionano la visione dell'intero film non permettendo allo spettatore di immedesimarsi nella narrazione, che tra l'altro si dipana senza fronzoli in un trito festival di uccisioni condite qua e là da qualche spuzzatina di moralismo da due centesimi al chilo.
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il film si basa su una sciocchezza assoluta, da cui ne deriva una seconda: negli usa i nuovi padri fondatori istituiscono una notte in cui dare libero sfogo alla violenza, come fosse un istinto primario fine a sé stesso da cui l'uomo non può liberarsi. la disoccupazione cala, così come i crimini. gli autori del film dimenticano però che gli esseri umani la maggior parte delle volte aggrediscono e uccidono per procurarsi denaro e potere. vogliono farci credere che grazie alla notet della purga per altri 365 giorni e 364 notti dell'anno nessuno delinque più, spaccia droga, rapina le banche, truffa le vecchiette? ma per favore. la seconda sciocchezza derivata viene evidenziata anche nel film: durante la nottata fatidica ci si barrica in casa aspettando tutti insieme allegramente le sette del mattino come si fosse a capodanno, ma chi fornisce la garanzia che uno dei familiari in preda a raptus o guidato da un freddo calcolo non decida di sterminare i suoi parenti? premesse inverosimili come queste condizionano la visione dell'intero film non permettendo allo spettatore di immedesimarsi nella narrazione, che tra l'altro si dipana senza fronzoli in un trito festival di uccisioni condite qua e là da qualche spuzzatina di moralismo da due centesimi al chilo. pessimo film
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massippo
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giovedì 5 dicembre 2013
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americanata
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In America é stato istituiota la "purga" per 12 ore e una volta l'anno ogni tipo di crimine viene assolto per dar libere sfogo a violenza repressa e quant'altro. Protagonista la classica famiglia americana benestante che per l'occasione si barrica in casa ma si ritrova a dare inaspettTMente asilo ad un fuggiasco preda di un gruppo di folli assassini scatenati. Gli viene chiesto di restituirgli la vittima in cambio della vita ma questi in preda ai sensi di colpa per non sentirsi responsabili della vita di una persona, pensano bene di massacrare tutto il gruppo di psicopatici che hanno alle porte.. Classico ragionamento americano che prevede la normale e giusta scelta di fare una carneficina a discapito invece del sacrificio di una sola persona che magari si salva pure se é abbastanza furba di nascondersi e munita di un bel fucile.
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In America é stato istituiota la "purga" per 12 ore e una volta l'anno ogni tipo di crimine viene assolto per dar libere sfogo a violenza repressa e quant'altro. Protagonista la classica famiglia americana benestante che per l'occasione si barrica in casa ma si ritrova a dare inaspettTMente asilo ad un fuggiasco preda di un gruppo di folli assassini scatenati. Gli viene chiesto di restituirgli la vittima in cambio della vita ma questi in preda ai sensi di colpa per non sentirsi responsabili della vita di una persona, pensano bene di massacrare tutto il gruppo di psicopatici che hanno alle porte.. Classico ragionamento americano che prevede la normale e giusta scelta di fare una carneficina a discapito invece del sacrificio di una sola persona che magari si salva pure se é abbastanza furba di nascondersi e munita di un bel fucile. L'unica parte interessante del film é quando il protagonista fredda a colpi di rivoltella il fidanzato della figlia, praticamente il sogno nel cassetto di molti suoceri!!
L'idea non era male e il trailer mi aveva fatto ben sperare ma alla fine é stata una delusione di un ora e mezza.
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massippo
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giovedì 5 dicembre 2013
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americanata
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In America é stato istituita la "purga" e per 12 ore una volta l'anno ogni tipo di crimine viene assolto per dar libero sfogo a violenze represse e quant'altro. La classica brava famiglia Americana dopo essersi murata in casa si ritrova un ospite indesiderato a cui danno la caccia una serie di pazzi assassini squilibrati, viene loro chiesto di consegnargli la vittima per aver salva la vita ma in preda ai sensi di colpa per non sentirsi responsabili della morte di un innocente pensano bene di salvare lui e massacrare l'intero clan che cerca di sfondargli la casa e la testa. Tipico comportamento americano, perché scendere a compromessi col sacrificio di uno che potrebbe anche salvarsi quando si può sfondare il cranio al proprio vicino di casa e amma
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In America é stato istituita la "purga" e per 12 ore una volta l'anno ogni tipo di crimine viene assolto per dar libero sfogo a violenze represse e quant'altro. La classica brava famiglia Americana dopo essersi murata in casa si ritrova un ospite indesiderato a cui danno la caccia una serie di pazzi assassini squilibrati, viene loro chiesto di consegnargli la vittima per aver salva la vita ma in preda ai sensi di colpa per non sentirsi responsabili della morte di un innocente pensano bene di salvare lui e massacrare l'intero clan che cerca di sfondargli la casa e la testa. Tipico comportamento americano, perché scendere a compromessi col sacrificio di uno che potrebbe anche salvarsi quando si può sfondare il cranio al proprio vicino di casa e ammazzare una decina di sconosciuti???
l'unica parte decente del film é quella in cui il protagonista fredda a colpi di rivoltella il fidanzato della figlia, praticamente il sogno di ogni suocero!!!
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