mickey97
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martedì 13 agosto 2013
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film presuntuoso così come il suo regista
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Annualmente è solito verificarsi lo sfogo, una metodica adottata dagli stessi Stati Uniti D'america per il fine di ridurre il tasso di criminalità che grazie a questo sistema si è quasi azzerato, così nella notte in cui tutto è permesso ogni cittadino può esternare insoddisfazioni e rancori tramite reati quali l'omicidio e il furto. Il signor Sandin si è arrichito grazie alla vendita dei sistemi di allarme ed ora ha intenzione di passare la notte insieme alla sua famiglia, aspettandone la fine, ma... Charlie, il figlio minore, spinto dal suo buon cuore decide di dare asilo alla causa principale di tutti i problemi che ne scaturiranno in seguito.
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Annualmente è solito verificarsi lo sfogo, una metodica adottata dagli stessi Stati Uniti D'america per il fine di ridurre il tasso di criminalità che grazie a questo sistema si è quasi azzerato, così nella notte in cui tutto è permesso ogni cittadino può esternare insoddisfazioni e rancori tramite reati quali l'omicidio e il furto. Il signor Sandin si è arrichito grazie alla vendita dei sistemi di allarme ed ora ha intenzione di passare la notte insieme alla sua famiglia, aspettandone la fine, ma... Charlie, il figlio minore, spinto dal suo buon cuore decide di dare asilo alla causa principale di tutti i problemi che ne scaturiranno in seguito. Si tratta di una persona braccata da dei giovani di buona famiglia, la quale, entra in casa Sandin con addosso la sceneggiatura di James DeMonaco. Infatti, quest' ultimo cuce su questo personaggio di contorno l'intera struttura narrativa che non trova modo di uscire al di fuori delle mura di casa, DeMonaco fallisce clamorosamente alla regia mentre la sceneggiatura ridicola ed insignificante tende a risultare palese anche allo spettatore meno esperto. Un film governato dalla mediocrità, all'interno del quale avviene una pessima fusione ritmica e narrativa. Il ritmo appare serratissimo, la suspance non conosce regola ed accresce senza controllo la tensione nello spettatore, il quale si dichiara ufficialmente incapace di prendere il respiro ma capace di notare quanto la sceneggiatura risulti insensata a tal punto di contraddirsi e prendersi in giro da sola. Un film privo di equilibrio e basi proprie, che non rende un pregio il ritmo, poichè soffocante, che a sua volta si amalgama con i gravissimi difetti di una sceneggiatura totalmente mediocre. DeMonaco perde completamente i suoi obbiettivi e sfodera un'idea irrealizzabile che mette comunque in atto in maniera piuttosto grossolana, non si presta minimamente a curare il film che ben presto scade nell'omonimo senza che lo spettatoe riesca a focalizzarne il genere, dal momento che non può credere che si tratti di un thriller, genere che richiede una sceneggiatura solida e la presenza di molti colpi di scena, i quali risultano decisamente assenti in questa pellicola che di originale non ha nulla. Il film è presuntuoso così come il suo regista speialmente con frasi del tipo: " la situazione socio economica è ottimale ". Ah, Davvero? E se dei criminali o chi per loro rapinassero tutte le banche? L'economia non crollerebbe? Certo che sì. DeMonaco credeva davvero che l'idea fosse bella così come alcune delle sue insignificanti trovate come il ragazzo che spara al padre della sua fidanzata trascurando un particolare, che lei lo avrebbe odiato a vita ed i giovani di buona famiglia che attendono come idioti dietro la porta che i Sandin consegnino la loro preda, destinata a divenire vittima per la colpa di risultare la mela marcia di una società ingiusta e priva di compassione. DeMonaco con tanto di vena razzista racconta come i deboli e gli oppressi specialmente se sono di colore siano i soggetti di soprusi e violenze da parte dei più ricchi. Il regista autore del prodotto, purtroppo ha realizzato il film con grande presunzione dal momento che risulta più che palese la sua sicurezza nel portare avanti le sue idee nell'ambito della regia, credeva tramite queste di realizzare un capolavoro quando in realtà è solo un film mediocre che sicuramente si classificherà come il peggiore dell'anno perchè è davvero difficile fare di peggio.
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filippo catani
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martedì 13 agosto 2013
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ottimo spunto ma svolgimento con troppe falle
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Nel 2022 negli USA il tasso di disoccupazione è praticamente nullo così come quello della criminalità. Il merito è del nuovo regime instaurato dai Nuovi Padri Fondatori che annualmente nella notte tra il 21 e il 22 marzo permette ogni sorta di nefandezza impunita. Chi vuole partecipare allo "sfogo" può usare ogni genere di arma mentre a chi non interessa non resta altro da fare che barricarsi in casa come cercherà di fare la famiglia protagonista della storia.
E' difficile parlare di un film del genere come è difficile parlare di un rimpianto. Infatti questo film aveva tutte le caratteristiche per essere la sorpresa dell'estate che almeno da noi in sordina spesso ci regala qualche chicca (penso ad esempio a The Box).
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Nel 2022 negli USA il tasso di disoccupazione è praticamente nullo così come quello della criminalità. Il merito è del nuovo regime instaurato dai Nuovi Padri Fondatori che annualmente nella notte tra il 21 e il 22 marzo permette ogni sorta di nefandezza impunita. Chi vuole partecipare allo "sfogo" può usare ogni genere di arma mentre a chi non interessa non resta altro da fare che barricarsi in casa come cercherà di fare la famiglia protagonista della storia.
E' difficile parlare di un film del genere come è difficile parlare di un rimpianto. Infatti questo film aveva tutte le caratteristiche per essere la sorpresa dell'estate che almeno da noi in sordina spesso ci regala qualche chicca (penso ad esempio a The Box). L'idea è davvero intelligente e il messaggio che pervade tutto l'arco del film arriva forte e chiaro. Dopo una serie di recessioni e di violenza incontrollata, questo nuovo regime fascistoide con l'appoggio del popolo decide di risanare tutto mediante la violenza. Ecco allora che gli strati più poveri della popolazione saranno i primi a farne le spese per poi passare a guerre senza quartiere tra vicini di casa, colleghi di lavoro, amici e parenti. Il tutto è giustificato da una serie di esperti che elencano le proprietà benefiche dello "sfogo" che farà in modo di tenere a bada la società per un anno. Naturalmente un sistema del genere non ha fatto altro che portare grandi ricchezze a venditori di sistemi di sicurezza e di armi che non esitano minimamente a fare sfoggio della propria ricchezza con tanto di villone, auto di lusso, barca e via dicendo. La cosa tremenda è che la popolazione non si ribella a questo bagno di sangue anzi ne segue lo svolgersi alla tv o organizza feste perchè rispetto a un passato di insicurezza e disoccupazione questo è molto meglio e poco importa dell'etica. Insomma una vera folgorazione se non fosse per lo sviluppo della storia che tocca momenti a dir poco tragicomici (un supersistema di protezione che viene divelto in un attimo senza sapere bene come). Per non parlare di scene improbabili (un tipo che gira per mezzo film con un bucoi in pancia senza evidenti problemi) o dialoghi al limite del ridicolo. Girato a basso budget e con attori nuovi com il regista e capitanati dal "veterano" Hawke non ci sentiamo di bocciarlo in tronco proprio per l'ambizione e l'originalità dell'idea. Insomma se son rose fioriranno e magari sentiremo presto parlare di nuovo di DeMonaco che intanto incassa una bella cifra al box office.
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yamu89
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martedì 13 agosto 2013
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pessimo film, privo di significato
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regia e sceneggiatura pessime, l'idea poteva essere buona se sviluppata verso un finale con un significato ben preciso,
tanta violenza, particolari lasciati al caso, personaggi principali che spariscono e riappaiono durante il film in momenti prevedibili. non trovo un motivo per l'esistenza di questo film.
soldi e tempo buttati via. sconsigliato.
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williamdionisi
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martedì 13 agosto 2013
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si lascia guardare...
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Quando vai al cinema e chiedi quanto durerà il film e la risposta è un'ora e dieci minuti, capisci subito che non ti trovi davanti ad un capolavoro; non per cattiveria, quell'ora e dieci potrebbe anche essere favolosa, ma a mio modo di vedere, un film deve avere una durata tale da intrattenerti per minimo novanta minuti.
Allora entro in sala e aspetto l'inizio del film, inizia, passano 40 minuti, intervallo, ancora 30 e poi finisce, senza lasciarti nulla.
Il film è scorrevole, niente da dire, ma dov'è l'horror? Dove sono i colpi di scena? Una delle trame più scontate che abbia mai visto, a cui sarebbe servito almeno un po' di phatos, di irrazionalità !
Sinceramente mi aspettavo molto di più, ma non possiamo però dimenticare il grande interrogativo, tutto quello per cui esiste questo film: e se davvero per ridurre la criminalità verrebbe concessa una notte l'anno in cui tutti possano sfogarsi commettendo persino omicidi, senza essere puniti??? Un grande dubbio che mette davvero paura.
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moviesaddicted
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lunedì 12 agosto 2013
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noia farcita di clichè
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Ma dico io, quelle poche volte che nel nulla di idee, ne esce una buona, la vogliamo rovinare con una sceneggiatura ed una regia così? Personaggi triti e ritriti (comresi figlio genietto introverso, figlia adolescente da orticaria con fidanzato più orticante di lei, mamma buona e cara ma se....) con tutti i clichè del caso che pensavamo archiviati in favore del nuovo millennio.
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ehiteo
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sabato 10 agosto 2013
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passabile
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Il film è uno di quelli che prende molto, dall'inizio alla fine, facile da seguire e appassionante. Molte cose sono lasciate al caso, come per esempio questa "caccia" senza regole sia approvata da una cosi vasta fetta di popolazione e non abbia ritorsioni di vendetta nei giorni seguenti. Ma la morale comunque c'è, e anche le motivazioni socio-politiche si intravedono tra un revolver e una coltellata. Lo consiglio per chi ha voglia di vivere un oretta di tensione, lo sconsiglio per chi ha di suo un carattere tendenzialmente violento. Anzi, lo sconsiglio a chi è con lui in sala.
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matteo manganelli
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sabato 10 agosto 2013
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ci potevamo sfogare di più
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Questo film mi fa diventare bipolare. Da una parte penso che meriti di essere visto perchè prova davvero a mettere in scena una critica sociale potentissima e dall'altra mi fa incazzare perchè ha sprecato un'ottima base. Io sono sicuro che l'esordiente James DeMonaco ha dovuto mediare per portare la sua sceneggiatura sullo schermo. Il film parte bene, anche se costellato dai classici erroretti tipici delle opere prime, poi però tutto scade. La critica all'ipocrisia degli Stati Uniti è potentissima.
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Questo film mi fa diventare bipolare. Da una parte penso che meriti di essere visto perchè prova davvero a mettere in scena una critica sociale potentissima e dall'altra mi fa incazzare perchè ha sprecato un'ottima base. Io sono sicuro che l'esordiente James DeMonaco ha dovuto mediare per portare la sua sceneggiatura sullo schermo. Il film parte bene, anche se costellato dai classici erroretti tipici delle opere prime, poi però tutto scade. La critica all'ipocrisia degli Stati Uniti è potentissima. Lo Sfogo, in realtà, non è altro che un modo di eliminare la feccia, ovvero i più deboli; coloro che non si possono difendere durante le dodici ore dove tutto è concesso. Quello che è spacciato come sfogo è in realtà un modo subdolo per tagliare i rami marci della società: barboni, poveracci e, come nel caso del film, persone di colore. Si poteva davvero sfornare un filmone, che nella seconda parte diventa praticamente The Strangers e mostra una serie di buchi di sceneggiatura. Buono il finale audio durante i titoli di coda. Guardatevelo.
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augustolp
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venerdì 9 agosto 2013
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non del tutto riuscito
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Concordo con chi elogia i personaggi negativi, presentati come studenti perfetti e psicopatici, ma dotati anche di una buona dose di folle ironia per quanto riguarda il leader. Tuttavia il film non mi ha convinto del tutto, avrebbero dovuto sperimentare di più, lasciarsi andare a soluzioni e dinamiche più inaspettate e meno scontate, così si ha una sensazione di deja vu che non rende giustizia al tema di fondo che si presentava come diverso, ma si vede che leggi del box office no permettevano divagazioni che solo 30 anni fa, con materiale del genere, avrebbero facilmente sfornato un cult-movie. Forse anche la famigliola non è convincente, troppo antipatici e privi di spessore, mentre il solito eroe all'americana del ragazzo di colore resta in ogni caso un personaggio di contorno.
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Concordo con chi elogia i personaggi negativi, presentati come studenti perfetti e psicopatici, ma dotati anche di una buona dose di folle ironia per quanto riguarda il leader. Tuttavia il film non mi ha convinto del tutto, avrebbero dovuto sperimentare di più, lasciarsi andare a soluzioni e dinamiche più inaspettate e meno scontate, così si ha una sensazione di deja vu che non rende giustizia al tema di fondo che si presentava come diverso, ma si vede che leggi del box office no permettevano divagazioni che solo 30 anni fa, con materiale del genere, avrebbero facilmente sfornato un cult-movie. Forse anche la famigliola non è convincente, troppo antipatici e privi di spessore, mentre il solito eroe all'americana del ragazzo di colore resta in ogni caso un personaggio di contorno. Poco interessante anche dal punto di vista visivo, a parte i costumi dei cattivi.
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derriev
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mercoledì 7 agosto 2013
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tante buone intenzioni, ma...
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Il voto che dò, 2 stellette, è forse anche un po' abbondante, per un film che parte da un'idea di fondo originale, ma che poi si disperde in rivoli di situazioni trite e ritrite.
Trama: in un futuro imminente, in America è concessa una notte all'anno ai cittadini per sfogare la loro violenza, senza conseguenze legali.
Una famiglia si rintana in casa, come solito, per aspettare l'alba e il ritorno alla normalità; ma un imprevisto sconvolge la loro tranquillità.
"La notte del giudizio" rientra nel filone della fantascienza sociologica, se così si può dire, con una previsione sugli sviluppi dell'attuale società occidentale.
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Il voto che dò, 2 stellette, è forse anche un po' abbondante, per un film che parte da un'idea di fondo originale, ma che poi si disperde in rivoli di situazioni trite e ritrite.
Trama: in un futuro imminente, in America è concessa una notte all'anno ai cittadini per sfogare la loro violenza, senza conseguenze legali.
Una famiglia si rintana in casa, come solito, per aspettare l'alba e il ritorno alla normalità; ma un imprevisto sconvolge la loro tranquillità.
"La notte del giudizio" rientra nel filone della fantascienza sociologica, se così si può dire, con una previsione sugli sviluppi dell'attuale società occidentale.
Qui l'idea di fondo cattura la nostra attenzione, però il tutto si risolve in un un thriller abbastanza frettoloso e banalotto, con gli invasati che attaccano la casa alla ricerca delle vittime.
Una buona metà del film si risolve in agguati e omicidi frettolosi, in sequenze pseudo-adrenaliniche ma solo scontate e caotiche; anche la figura del "cattivo" di turno rimane abbastanza sfuocata, perdendo così anche la carta del personaggio clou.
E non bastano le riflessioni di sfondo che emergono, quali la persecuzione ai danni delle fasce più deboli da parte dei ricchi, oppure l'odio latente tra le persone, che però si scambiano anche regali pro forma.
Non bastano perché, per scelta, si è puntato su un thriller di azione, ma miriadi di film precedenti, in questo genere, hanno fatto (molto) prima e (molto) meglio.
Peccato, un'occasione buona sperperata.
Pare sia un film low-budget: meglio, così il prevedibile incasso non eclatante facilmente recupererà le spese.
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pissiare
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martedì 6 agosto 2013
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evviva il giorno del giudizio.
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se ci fosse il giorno del giudizio anche in italia meta' della popolazione verrebbe sterminata in poche ore.per l'occasione noleggerei un carro armato pesante da guerra e si comincia la festa.
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