enzo70
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giovedì 29 gennaio 2015
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douglas e demon stratosferici
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Soderbergh racconta la storia di Liberace affidandosi al genio di Michael Douglas e Matt Damon. Il film è un incredibile dialogo tra questi due grandissimi attori che trovano, rispettivamente, in un anziano artista omosessuale e nel suo giovane amante i ruoli. Una storia d’amore fuori dagli schemi, una coppia omosessuale, era ancora inusuale negli States degli anni sessanta tanto da indurre Liberace a non confessare mai i suoi orientamenti sessuali, nonostante gli evidenti atteggiamenti. Molti richiami, a mio avviso, al vizietto, capolavoro italo francese che ha, a modo suo, fatto la storia del cinema; ed il tema dell’omosessualità e della normalità del rapporto di coppia che, infatti, esplode dopo gli eccessi iniziali, viene perfettamente trattato da Soderbergh.
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Soderbergh racconta la storia di Liberace affidandosi al genio di Michael Douglas e Matt Damon. Il film è un incredibile dialogo tra questi due grandissimi attori che trovano, rispettivamente, in un anziano artista omosessuale e nel suo giovane amante i ruoli. Una storia d’amore fuori dagli schemi, una coppia omosessuale, era ancora inusuale negli States degli anni sessanta tanto da indurre Liberace a non confessare mai i suoi orientamenti sessuali, nonostante gli evidenti atteggiamenti. Molti richiami, a mio avviso, al vizietto, capolavoro italo francese che ha, a modo suo, fatto la storia del cinema; ed il tema dell’omosessualità e della normalità del rapporto di coppia che, infatti, esplode dopo gli eccessi iniziali, viene perfettamente trattato da Soderbergh. Come detto Damon e Douglas riescono a rendere perfettamente in due parti difficili per le quali è richiesto mestiere e capacità artistiche; ma non a caso parliamo di due grandissimi attori.
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dandy
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domenica 20 agosto 2017
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da recuperare.
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Soderberg è riuscito a girare questo film solo grazie alla HBO,dopo che tutta Hollywood aveva rifiutato di produrglielo perchè lo riteneva "troppo gay".....(dopo "I segreti di Brokeback Mountain..."avrebbe affermato il regista).Ed è stato anche snobbato da critica,Oscar e pubblico.Ci sarebbe da scrivere un libro su tutto ciò,o magari girare un documentario su come ancora oggi nella suddetta mecca del cinema(e fuori) non ci sono stati troppi progressi rispetto a 70-80 anni fa riguardo la sessualità di qualsiasi tipo....Dalle memorie di Scott Thorson,un biophic sfavillante e dolente,come le esibizioni di Liberace(mostrate pochissimo) e il suo rapporto con l'amante.
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Soderberg è riuscito a girare questo film solo grazie alla HBO,dopo che tutta Hollywood aveva rifiutato di produrglielo perchè lo riteneva "troppo gay".....(dopo "I segreti di Brokeback Mountain..."avrebbe affermato il regista).Ed è stato anche snobbato da critica,Oscar e pubblico.Ci sarebbe da scrivere un libro su tutto ciò,o magari girare un documentario su come ancora oggi nella suddetta mecca del cinema(e fuori) non ci sono stati troppi progressi rispetto a 70-80 anni fa riguardo la sessualità di qualsiasi tipo....Dalle memorie di Scott Thorson,un biophic sfavillante e dolente,come le esibizioni di Liberace(mostrate pochissimo) e il suo rapporto con l'amante.A tratti sembra prendere spunto da "Boogie Night" di Anderson,ma in questo caso nella Hollywood più sfarzosa anzichè nei bassifondi.Una Hollywood di facciata,dove l'immagine è l'unica cosa che conta,e i sentimenti proibiti devono restare rigorosamente chiusi tra le mura domestiche,lussuosa gabbia dorata dove il desiderio di libertà impossibile altrove finisce per opprimere l'amore tra i protagonisti,ma non a cancellarlo del tutto.Douglas e Damon recitano perfettamente evitando gli stereotipi,a loro agio anche in diverse scene di nudo.Efficace la descrizione dell'ambiente attorno a Liberace(che non avrebbe mai confessato la propria omosessualità),fatto di figure senz'anima(l'agente,il chirurgo,la madre interpretata da Debbie Reynolds),di regole oppressive e di manipolazione,in netto contrasto con le luci sfavillanti del palco,e del candeliere di Boemia sempre presente sul pianoforte del protagonista.Un film di tutto rispetto,da vedere per chi si ritiene cinefilo.
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stefano bruzzone
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mercoledì 10 dicembre 2014
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dimenticabile
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Ennesima produzione HBO che non incontra i miei gusti. Film lento e noioso troppo centrato sul rapporto, anche sessuale, tra i due protagonisti perdendo così di vista la figura di Liberace personaggio forse più noto per la sua eccentricità che per la musica. Recitazione da sit com nonostante il cast sia di alto livello,tutti molto bravi nel recitare un ruolo non facile,e il regista di tutto rispetto. Si fa guardare ma si fa anche dimenticare in fretta.
Voto: 6
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paolo salvaro
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venerdì 18 aprile 2014
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divertente messa in scena amorosa
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L'ottimo regista Steven Soderbergh conferma la sua verve artistica con questo film incentrato sulla relazione omosessuale tra Liberace e Scott Thorson, ben interpretati da Michael Douglas e Matt Damon. Mentre ne La vita di Adele ed in Milk , oltre che in altre opere cinematografiche che trattano questa stessa tematica, a primeggiare erano soprattutto le difficoltà con le quali la coppia protagonista si trovava ad avere a che fare, con a fare da sfondo quasi sempre un'atmosfera cupa e malinconica, nel film di Soderbergh a primeggiare sono l'allegria e la spensieratezza. Chiaro che anche qui i dissidi vengono affrontati ed esaminati nelle loro più svariate sfacettature, ma in un modo molto più leggero e suadente.
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L'ottimo regista Steven Soderbergh conferma la sua verve artistica con questo film incentrato sulla relazione omosessuale tra Liberace e Scott Thorson, ben interpretati da Michael Douglas e Matt Damon. Mentre ne La vita di Adele ed in Milk , oltre che in altre opere cinematografiche che trattano questa stessa tematica, a primeggiare erano soprattutto le difficoltà con le quali la coppia protagonista si trovava ad avere a che fare, con a fare da sfondo quasi sempre un'atmosfera cupa e malinconica, nel film di Soderbergh a primeggiare sono l'allegria e la spensieratezza. Chiaro che anche qui i dissidi vengono affrontati ed esaminati nelle loro più svariate sfacettature, ma in un modo molto più leggero e suadente. Non sono la struttura centrale dell'opera bensì solo una delle conseguenze che la loro relazione e che le relazioni della maggior parte degli esseri umani comportano. Non conoscevo, devo essere sincero, il personaggio in sè e non sapevo nulla nemmeno della sua sapientemente occultata omosessualità, un occultamento reso necessario da quello che era l'ambiente dello spettacolo e della televisione in generale negli anni '70 e '80. Al giorno d'oggi fare coming out nello stesso ambiente è invece quasi sinonimo di immediata notorietà ed attenzione particolare. Fin dal titolo emerge chiaramente che Soderbergh con questo film ha voluto in particolare puntare l'indice sulla doppia esistenza vissuta da Liberace : eterosessuale donnaiolo nella vita pubblica ed omosessuale libertino in quella privata, riuscendo a destreggiarsi con particolare abilità sia nell'una che nell'altra ed anzi facendo di questo abile doppiogioco il segreto del suo successo, tenendolo nascosto dietro i candelabri che a lui tanto piacciono.
Buon film, animato da una colonna sonora incalzante. Consigliato.
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hollyver07
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lunedì 9 dicembre 2013
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un candelabro, un mondo, tante gabbie
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Ciao. Non deve sorprendere il fatto che questo film sia una produzione HBO e abbia lineamenti "televisivi". Storia difficile da proporre al grande pubblico, anche oggi che è di moda la "pratica" dell'outing - che sostanzialmente è una ridicola parola non italiana usata per definire un azione che giustifichi il semplice concetto di essere se stessi (e siamo ancora a queste cose...) - Ad ogni buon conto, Soderbergh (regìa) si è cimentato nella direzione di una storia per la quale il recensore, G. Zappoli, ha stigmatizzato la temerarietà dell'intento registico. Sono abbastanza concorde con il pensiero espresso, devo però annotare che la regìa mi è sembrata decisamente sulle spine, nel rappresentare la vicenda, mancando (deliberatamente.
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Ciao. Non deve sorprendere il fatto che questo film sia una produzione HBO e abbia lineamenti "televisivi". Storia difficile da proporre al grande pubblico, anche oggi che è di moda la "pratica" dell'outing - che sostanzialmente è una ridicola parola non italiana usata per definire un azione che giustifichi il semplice concetto di essere se stessi (e siamo ancora a queste cose...) - Ad ogni buon conto, Soderbergh (regìa) si è cimentato nella direzione di una storia per la quale il recensore, G. Zappoli, ha stigmatizzato la temerarietà dell'intento registico. Sono abbastanza concorde con il pensiero espresso, devo però annotare che la regìa mi è sembrata decisamente sulle spine, nel rappresentare la vicenda, mancando (deliberatamente...?) in termini di manifesta emotività nel racconto di una relazione umana. Nella frase di lancio sottolineo alcune cose che ritengo esiziali nella vicenda narrata e nel film in se. Il candelabro posato sul pianoforte era l'emblema artistico (molto kitsch ed anche barocco) con il quale Liberace attestava la sua personalità, a mio avviso una manifestazione anche più evidente delle sue luccicanti mise. Un mondo... falso che più falso non era possibile inventare, lo showbiz americano. Un mondo a se stante, capace di fagocitare tutto, indistintamente... indifferentemente, dove l'unico accessorio ammesso è... una maschera, il resto è retropalco per tutti. Le gabbie, in questo film ne troverete di tutti i tipi, basta cambiare l'angolo di visualizzazione, oppure l'ottica emotiva d'osservazione. In merito alla forma estetica... la freddezza formale della regìa è esaltata dalla lucente fotografia, intonata ai lustrini di Liberace ed escludendo le musiche originali, dal ridotto accompagnamento sonoro delle scene. Il vero lavoro di "pinze da chirurgo" è stato lasciato alla sceneggiatore, Richard LaGravenese che mi è parso esser lui il vero trapezzista di cui scrive il recensore. Lo script mi è parso "asciutto" ed assolutamente sterile in alcune scene. Il cast... sarebbe sciocco per me proporre la mancanza di una empatia che personalmente non potrei mai provare, detto questo... Douglas e Damon si sono disimpegnati da... attori navigati con una personale preferenza per Douglas che sul palco manifestava una buona afferenza al personaggio (penso che sarebbe più interessante da seguire in lingua originale - il doppiaggio italiano è buono - ovviamente nel film non è possibile operare un confronto Douglas, Liberace). In definitiva... è una buona pellicola, se vogliamo... anche coraggiosa, considerato il contesto di provenienza (lo star system/showbiz yankee). Soffre un pò in termini di resa emotiva ma è ben diretta ed interpretata. Consigliabile a coloro che amino le tematiche controverse servite... fredde! Buona visione e saluti
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