tim_darkshadows
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martedì 6 agosto 2013
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rilfessione sulla famiglia e sugli affetti
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Un altro genere cinematografico che si sta affermando sempre di più in questo periodo è il dramedy, una storia drammatica raccontata con toni un pò leggeri, e di recente ne abbiamo visti molti (Young Adult, Magick Mike, Quarter, Il Lato Postivio …) tutti più che discreti, ma nessuno di questi batte il piccolo film “Una Famiglia all’Improvviso”, il cui titolo inglese è People Like Us opera prima diretta dallo sceneggiatore Alex Kurtzman, ispirata a fatti realmente accaduti.
La vicenda ha per protagonista Sam, uomo d’affari afflitto da problemi
economici, che di ritorno da una straziante e durissima giornata di lavoro riceve la triste notizia dalla solare compagna Hannah della morte del padre.
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Un altro genere cinematografico che si sta affermando sempre di più in questo periodo è il dramedy, una storia drammatica raccontata con toni un pò leggeri, e di recente ne abbiamo visti molti (Young Adult, Magick Mike, Quarter, Il Lato Postivio …) tutti più che discreti, ma nessuno di questi batte il piccolo film “Una Famiglia all’Improvviso”, il cui titolo inglese è People Like Us opera prima diretta dallo sceneggiatore Alex Kurtzman, ispirata a fatti realmente accaduti.
La vicenda ha per protagonista Sam, uomo d’affari afflitto da problemi
economici, che di ritorno da una straziante e durissima giornata di lavoro riceve la triste notizia dalla solare compagna Hannah della morte del padre. Il ragazzo fa di tutto per non arrivare in tempo per il funerale e ci riesce, creando un forte risentimento nella fredda, ma solo apparentemente, madre Lillian. Arrivato a Los Angeles riceve un incarico affidatogli dall’avvocato per mezzo di suo padre: Sam deve consegnare 150.000 dollari a suo nipote Josh, figlio di Frankie, un’alcolista, ragazza madre che mi mestiere fa la barista. Il problema è che per anni e anni Sam non sapeva proprio dell’esistenza di una sorella e di un nipote. Egoisticamente decide di tenersi il denaro tutto per lui per risolvere i suoi problemi economici e i numerosi debiti, e questo comporterà la rottura con Hannah. Spinto dalla curiosità il giovane entra nelle vite dei due, stringendo un fortissimo legale sia con Frankie che con il nipote Josh con il quale istaura un rapporto di sincera complicità, ma la verità in un momento dovrà pur venire a galla,e non solo da parte di Sam …
Una Famiglia all’Improvviso potrebbe sembrare il classico film strappalacrime e stereotipato americano, data anche la sua scarsissima distribuzione nelle sale italiane la scorsa estate, ma non lasciatevi ingannare dalle apparenze, è molto di più: la pellicola è un vero e proprio piccolo capolavoro che riscalda il cuore. Sostenuto da una profondissima sceneggiatura, piena di colpi di scena e da scene molto tenere e commuoventi, il film può anche contare su di un cast all-star di giovani attori ma molto bravi: Chris Pine è un ottimo protagonista, come lo è Elizabeth Banks, molto simpatica e solare, anche se ha un ruolo minore è Olivia Wilde, sorpresa e rivelazione del film è l’emergente Micheal Hall D’Addario che si è rivelato un ottimo attore, considerando che è al suo debutto cinematografico, ma fra tutti spicca la spelndida Michelle Pfeiffer qui alla sua migliore interpretazione, anche se lei ha già un’avviata carriera cinematografica. Non riesco a trovare un minimo difetto a questa perla del cinema moderno,e dopo “Dark Shadows” di Tim Burton è il secondo miglior film degli ultimi anni. Vedetelo ragazzi! Voto: 10.
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donni romani
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giovedì 4 ottobre 2012
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una famiglia che non sa di esserlo
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Analisi di una famiglia che non sa di esserlo, questo potrebbe essere il sottotitolo del nuovo film di Kurtzman - che con il socio Roberto Orci ha dato vita a famosi serial come Alias e Fringe ed è autore di Mission Impossible III - film lontano anni luce dai prodotti tutta azione e thriller per cui è noto il regista, ma girato con garbo e furbizia, attento a contenere tutti i diktat - stereotipati? forse, un po', ma mai sgradevoli - di un film di genere sentimentale. Sam ha una carriera in difficoltà avendo fallito una trattativa e deve recarsi in California per il funerale del padre, con cui non aveva un buon rapporto. Lì si troverà a dover gestire una pesante eredità sia materiale, 150.
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Analisi di una famiglia che non sa di esserlo, questo potrebbe essere il sottotitolo del nuovo film di Kurtzman - che con il socio Roberto Orci ha dato vita a famosi serial come Alias e Fringe ed è autore di Mission Impossible III - film lontano anni luce dai prodotti tutta azione e thriller per cui è noto il regista, ma girato con garbo e furbizia, attento a contenere tutti i diktat - stereotipati? forse, un po', ma mai sgradevoli - di un film di genere sentimentale. Sam ha una carriera in difficoltà avendo fallito una trattativa e deve recarsi in California per il funerale del padre, con cui non aveva un buon rapporto. Lì si troverà a dover gestire una pesante eredità sia materiale, 150.000 dollari cash, sia emotiva, visto che la cifra è per una sorella che non ha mai saputo di avere. Naturalmente si accosterà a lei e al figlio undicenne della ragazza senza rivelare la sua identità e fra una confessione, un litigio, un pentimento e una lacrima riusciranno a crescere, a perdonarsi, e a guardare al futuro come una famiglia. Scene piuttosto prevedibili ma recitate con i tempi giusti, attori allineati con una recitazione lineare e semplice tra cui brilla la sempre bellissima Michelle Pfeiffer, e un percorso di sceneggiatura che ricalca tanti altri film simili, ma che non manca di una certa spontaneità e che ha il pregio di non far innamorare i protagonisti come capita di solito. Lieto fine sì, ma nella consapevolezza che la vita è comunque un percorso ad ostacoli dove si inciampa spesso e dove ci si fa male cadendo, ma che quel dolore è più sopportabile se c'è accanto a noi qualcuno che ci vuole bene per aiutarci a rialzarci.
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purplerain
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sabato 23 marzo 2013
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scoprirsi una famiglia.
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Bello e a tratti commovente il film di Kurtzman. Alla morte del padre, il figlio scopre di avere una sorella della quale non sa niente e la quale niente sa di lui. Da questo momento Sam, interpretato dall'ottimo Chris Pine, già visto al fianco di Denzel, comincerà ad entrare nella vita di sua sorella per conoscerla senza rivelare la sua identità!! Sarà probabilmente un errore, perchè mentire non è mai corretto e perchè pima o poi la verità viene sempre a galla!! Da questo momento si svolge la vera trama del film, con i suoi colpi di scena e il suo racconto semplice e complesso allo stesso tempo. perchè conoscere a venti anni una sorella della quale fino al giorno prima non si sapeva niente non è facile, oltre tutto la vita di lei non è delle più semplici: un figlio avuto non si sa da chi, alcolismo e problemi con la scuola del figlio non fanno altro che complicare la possibile relazione tra fratelli.
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Bello e a tratti commovente il film di Kurtzman. Alla morte del padre, il figlio scopre di avere una sorella della quale non sa niente e la quale niente sa di lui. Da questo momento Sam, interpretato dall'ottimo Chris Pine, già visto al fianco di Denzel, comincerà ad entrare nella vita di sua sorella per conoscerla senza rivelare la sua identità!! Sarà probabilmente un errore, perchè mentire non è mai corretto e perchè pima o poi la verità viene sempre a galla!! Da questo momento si svolge la vera trama del film, con i suoi colpi di scena e il suo racconto semplice e complesso allo stesso tempo. perchè conoscere a venti anni una sorella della quale fino al giorno prima non si sapeva niente non è facile, oltre tutto la vita di lei non è delle più semplici: un figlio avuto non si sa da chi, alcolismo e problemi con la scuola del figlio non fanno altro che complicare la possibile relazione tra fratelli. Molto convincente la sceneggiatura, atta a presentarci i personaggi, compresi quelli meno "importanti" come il figlio di lei o la madre di lui, interpretata da una sempre bravissima Michelle Pfeiffer, senza che uno invada la sfera dell'altro, lasciando ad ognuno lo giusto spazio e la giusta importanza, diventando così l'uno il comprimario dell'altro. E non potrebbe essere altrimenti, perchè la storia non lascia la possibilità di tenere fuori un protagonista, perchè la storia di uno dipende dall'altro, con un finale che lascia riflettere su quanto in fondo sia bello scoprire che anche se abbandonati, da lontano c'è sempre chi ci vuole bene e ci assiste, preoccupandosi per noi!!
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giorgio postiglione giorpost
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giovedì 10 gennaio 2019
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kurtzman rallenta i ritmi e ci regala un buon film
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Sam lavora come rappresentante per un'azienda newyorkese al cui vertice c'è un losco affarista che acquista interi depositi di merce invenduta, il tutto (ovviamente) esentasse.
Fidanzato con la deliziosa Hannah, sarà lei a dargli la notizia che il padre è prematuramente morto nella natìa L.A.
Pur tentando in ogni modo di evitare di prendere l'aereo, Sam è infine "costretto" a lasciare New York per portare un ultimo saluto a Jerry.
E in California si capisce il perché dell' acredine che traspariva nei riguardi del genitore, ex produttore musicale tutto carriera e dischi in vinile: un'atavica mancanza di attenzioni.
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Sam lavora come rappresentante per un'azienda newyorkese al cui vertice c'è un losco affarista che acquista interi depositi di merce invenduta, il tutto (ovviamente) esentasse.
Fidanzato con la deliziosa Hannah, sarà lei a dargli la notizia che il padre è prematuramente morto nella natìa L.A.
Pur tentando in ogni modo di evitare di prendere l'aereo, Sam è infine "costretto" a lasciare New York per portare un ultimo saluto a Jerry.
E in California si capisce il perché dell' acredine che traspariva nei riguardi del genitore, ex produttore musicale tutto carriera e dischi in vinile: un'atavica mancanza di attenzioni.
Ma Sam dovrà fare i conti anche con una notizia inattesa, scoprendo che una cospicua somma di denaro (che rimetterebbe in sesto i suoi guai finanziari) è stata destinata ad una non meglio precisata figura femminile legata a doppio filo al padre.
Le importanti novità emerse dal passato renderanno il vissuto di Sam poco più di un dettaglio, vista l' inaspettata piega che prenderà la storia nella quale giocheranno un ruolo fondamentale proprio Frankie e suo figlio Josh, mentre dalla Grande Mela il fisco inizia a tormentarlo...
Alex Kurtzman si concede una pausa dalle sue sceneggiature action per scrivere (e dirigere) una pellicola che solo di striscio potrebbe apparire come la classica commedia sentimentale. People like us (USA, 2012) narra, infatti, di una storia dai risvolti drammatici, per quanto affettiva possa essere; Sam, da "semplice" figlio trascurato, entra in un cunicolo di menzogne costruite dal padre in un notevole arco temporale. Tuttavia la sua curiosità, unita all'atavico deficit di affetto, frenerà la sua voglia di riscatto, spingendolo a scavare in profondità per vedere con i propri occhi. E non senza rischi.
Grazie alla prova di un cast adeguto è venuto fuori, inaspettatamente, un film decisamente ben orchestrato e ritmato, con una colonna sonora tutta rock di ottimo livello ed un montaggio serrato; il direttore della fotografia Salvatore Totino aumenta la luminosità dei vari codici da Vinci scegliendo un tratto nitido ed intenso, forse anche per valorizzare la bellezza dei protagonisti, tutti oggettivamente piacenti. Proprio Chris Pine, che conferma di essere un attore molto capace, riesce a non far pesare questa caratteristica, che spesso (in maniera involontariamente fuorviante) mette in penombra l'effettiva bravura.
Tra gli altri componenti del cast, oltre al piccolo ruolo del grande caratterista Philip Baker Hall (Ike), la Pfeiffer si conferma ormai rintanata nei ruoli della fatalista disillusa, ma che tutto sommato ancora regge, mentre risulta davvero convincente la Banks, forse nella sua prova più concreta.
Simpaticissimo il faccione del giovane Josh che regala all'opera attimi di svago.
Da rivedere. E tanto basta.
Voto: 7,5
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