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lunedì 15 luglio 2024
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brava marzia
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I miei complimenti per il suo commento, Marzia. Commedia gustosa come i piatti serviti dalla protagonista. Filosofia dei sapori, che son quelli della vita. Sta sera rivedo il film volentieri. Buona serata
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onufrio
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venerdì 28 ottobre 2016
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chiamatemi hortense
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Hortense è uno chef chiamata per cucinare nella "casa" del Presidente della Repubblica Francese. Siamo a fine anni 80, il presidente è Mitterrand, la donna in primis appare spaventata da una proposta di lavoro così impegnativa, sembra gracile e timida, ma accetta il lavoro e dimostra ben altro carattere, donna forte e autorevole in grado di mettere in riga chiunque, conquisterà il Presidente coi i suoi prelibati ma soprattuto "caserecci" piatti tipici di una volta che tanto piacciono a Mitterrand. I due instaureranno anche un bel rapporto confessionale, parlando ore ed ore di cucina.
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enzo70
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giovedì 21 luglio 2016
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un film che lascia l'acquolina in bocca
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Hortense ha un grande amore, la buona cucina, semplice ma raffinata al tempo stesso, fatta della ricerca degli abbinamenti e della qualità degli ingredienti. E’ una donna tenace, intelligente, ma mai avrebbe pensato di diventare per un breve periodo la cuoca personale di Mitterand. Il film è tratto dalla storia della Delpeuch che divenne la cuoca del presidente della repubblica francese; ed è un grande omaggio a Mitterand, uno degli ultimi grandi politici degli ultimi anni, e alla cucina. Perché per Hortense la cucina è ricerca e passione e man mano che sforna i suoi piatti ingolosisce lo spettatore. Un film tipico del cinema francese, un po' di maniera, ma intelligente e sempre gradevole.
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Hortense ha un grande amore, la buona cucina, semplice ma raffinata al tempo stesso, fatta della ricerca degli abbinamenti e della qualità degli ingredienti. E’ una donna tenace, intelligente, ma mai avrebbe pensato di diventare per un breve periodo la cuoca personale di Mitterand. Il film è tratto dalla storia della Delpeuch che divenne la cuoca del presidente della repubblica francese; ed è un grande omaggio a Mitterand, uno degli ultimi grandi politici degli ultimi anni, e alla cucina. Perché per Hortense la cucina è ricerca e passione e man mano che sforna i suoi piatti ingolosisce lo spettatore. Un film tipico del cinema francese, un po' di maniera, ma intelligente e sempre gradevole. Alla fine rimane l’acquolina in bocca.
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stefano bruzzone
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sabato 10 maggio 2014
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superficiale
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Commediola tiepida, leggera e superficiale sulle sorti della cuoca personale del presidente francese. Una storia appena abbozzata e raccontata con superficialità ove troviamo solo tanti tecnicismi adatti più ad un pubblico di chef e molte ricette sicuramente ben eseguite ma che vanno bene in un programma televisivo di cucina e non in un film. Anche gli attori, protagonista compresa, appaiono distaccati dalle scene e poco sintonizzati con i rispettivi personaggi.
Voto: 5
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fabio1957
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lunedì 10 marzo 2014
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leggerino
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Intrighi di cucina uguali a quelli di palazzo,ma a parte questo non c'è altro in questa pellicola decisamente superficiale e inconsistente.
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rossi2002
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lunedì 1 aprile 2013
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il porcellum
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carino...da vedere...bisio mitico...brava l'attrice
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(di stefano bruzzone)
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alex2044
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mercoledì 27 marzo 2013
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per chi ama la francia ,il mangiar bene e non solo
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Un film piacevole . Il Perigord è una delle zone della Francia fra le più piacevoli e ben mantenute . Si mangia molto bene e i villaggi sono molto caratteristici e il film fa venir voglia di ritornarci . Anche solo per quello vale la pena andare a vederlo . Per il resto il film oltre che piacevole è ben interpretato e senza strafare si può vedere con interesse . La douce France è proprio bella .Molto curiosa l'interpretazione di Jean D'Ormesson ,celebre scrittore , erede della più antica famiglia di Francia (risale all'anno mille ).
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viaggiatore77
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lunedì 25 marzo 2013
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la politica in cucina
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Catherine Frot è sempre deliziosa in ruoli di questo genere; come non ricordare la graziosa Odette in "Lezioni di felicità". La simpatica vicenda, basata su una storia realmente accaduta, è anche il pretesto per mostrare come la politica sia immischiata ovunque, persino in cucina, corrompendo ogni cosa. Hortense però, malgrado il rapporto di reciproco rispetto e stima con il presidente, non scende a compromessi; avrà bisogno tuttavia di un periodo di distacco da quell'ambiente artificioso per ritrovare il sapore vero delle cose.
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michela papavassiliou
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domenica 24 marzo 2013
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salmone e cavolo alla corte del presidente
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Produzione dal classico taglio francese per questo film del 2012 firmato da Christian Vincent e interpretato da Chaterine Frot nei panni di Hortense. Scaraventata dalla quiete della campagna tra limousine presidenziali, protocolli e treni direttamente all'Eliseo, in breve conquista il palato del Presidente, tra piccole e grandi gelosie, riportandolo ai sapori della cucina d' infanzia. In verita' gusti semplici viaggiano di rado sui piatti che contano e si cede a maestrie d'alta cucina che non molto hanno a che fare con cibi poco elaborati. La genuinita' dei prodotti c'e', sebbene non sembra importi che sei uova provenienti dal paesello costino piu' di svariate cene nel miglior ristorante parigino, se non per far fuori un personaggio scomodo a palazzo.
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Produzione dal classico taglio francese per questo film del 2012 firmato da Christian Vincent e interpretato da Chaterine Frot nei panni di Hortense. Scaraventata dalla quiete della campagna tra limousine presidenziali, protocolli e treni direttamente all'Eliseo, in breve conquista il palato del Presidente, tra piccole e grandi gelosie, riportandolo ai sapori della cucina d' infanzia. In verita' gusti semplici viaggiano di rado sui piatti che contano e si cede a maestrie d'alta cucina che non molto hanno a che fare con cibi poco elaborati. La genuinita' dei prodotti c'e', sebbene non sembra importi che sei uova provenienti dal paesello costino piu' di svariate cene nel miglior ristorante parigino, se non per far fuori un personaggio scomodo a palazzo. Il saper fare tra i fornelli e' in scena, manca un po' piu' di cuore, fors'anche di sensualita', nel backstage presidenziale fatto di spuntini fuoriorario in cucina a base di foie gras e vino rosso d'annata. Penso a pellicole come "Cocholat" di Lasse Hallstrom con Juliette Binoche, intensa ed appassionata o "Vatel" di Roland Joffe' con un gran Depardieu nei panni del cuoco alla corte del Re Sole. In "La cuoca del Presidente" anche nel rapporto d'intesa fra la donna ed il capo di stato ,sulle corde dell'amore per il saper accostare sapori in sinfonia, si e' persa una grande occasione. Fors'anche l'interprete principale non riesce a bucare lo schermo ed a coinvolgere emotivamente lo spettatore. Resta il pregio dell'idea, di atmosfere raffinate dai sapori policrimi e il frame di un inaspettato salmone ammantato in foglia di cavolo, vera gioia per la vista. 95 minuti non memorabili ma arricchiti di piacevoli spunti culinari e umane virtu'.MP
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arrigaccio
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sabato 16 marzo 2013
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una presa in giro
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Tanto saporiti sono i piatti mostrati nel film, tanto sciapo è il film stesso. Una noiosa celebrazione di questa cuoca - e allo spettatore poco interessa che sia o non sia veramente brava - forse, magari, preferisce vedere un film di spessore...
Ma quel che è VERGOGNOSO è che alla fine capisci di aver pagato per vedere lo SPOT PUBBLICITARIO del ristorante della suddetta signora, il quale esiste realmente. E bravi....
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