Tutti i nostri desideri

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Un film di Philippe Lioret. Con Vincent Lindon, Marie Gillain, Amandine Dewasmes, Yannick Renier, Pascale Arbillot.
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Titolo originale Toutes nos Envies. Drammatico, durata 120 min. - Francia 2011. - Parthénos uscita venerdì 11 maggio 2012. MYMONETRO Tutti i nostri desideri * * 1/2 - - valutazione media: 2,99 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
el gato martedì 22 maggio 2012
solo i francesi, così Valutazione 0 stelle su cinque
67%
No
33%

Credo che solo il cinema francese riesca a saper unire così dramma, ma anzi al limite della tragedia, passione civile(o sociale, se si vuole), denuncia anche politico-economica al"sistema del credito", con intelligente leggerezza. So di essere un esterofilo perso(anzi più "gallofilo")ma il cinema italiano, affrontando un tema come questo, sarebbe stato"greve", ossia o inutilmente"larmoyant"(lo è anche, ma con leggerezza e intelligenza,  cioè tutt'altro che inutilmente, appunto"Toutes nos envies")oppure pletorico-bombastico.  Produzioni RAI-Mediaset quasi sempre  penose, in Italy, film"impegnati"che si "dannano" da soli(al di là di"Si può fare"e"Il divo"non credo ci sia nulla di memorabile, nell'accezione letterale del lemma), poco d'altro, mentre in Francia, quasi ogni anno, qualcosa di importante c'è, oltre la tradizione del polar e del noir, intendo. [+]

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alex2044 lunedì 21 maggio 2012
quando il cinema aiuta Valutazione 4 stelle su cinque
50%
No
50%

Dopo Welcome Philippe Lioret fa ancora centro. Tenero e sincero il film non scade mai nel melodramma. Vincent Lindon si dimostra un grande attore ,in questo momento ,forse, il migliore in Francia anche se nei premi gli vengono spesso preferiti attori più di cassetta ma lui sembra non farci molto caso. Marie Gillain è molto brava e molto credibile ed anche i comprimari sono all'altezza della situazione. Continua il momento magico del cinema francese che pur  con qualche basso raggiunge quasi sempre livelli importanti di interesse e piacevolezza.

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donni romani martedì 15 maggio 2012
emozioni sincere che toccano privato e sociale Valutazione 4 stelle su cinque
75%
No
25%

Dopo "Welcome" si ricostituisce la coppia Lioret - Lindon  e anche questa volta il risultato è una pellicola profonda, sincera, amara e intensa che coniuga  l'intimità più cruda con l'analisi sociale più veritiera. Claire, una giovane donna, giudice di professione, si trova in aula la madre di una compagna di scuola della figlia, in difficoltà con il pagamento di un prestito, aumentato a dismisura grazie alle clausole capestro imposte dagli istituti di credito. Aiutata dal collega Stéphane cercherà il modo di far arrivare la causa alla Corte Europea per dimostrare come la società moderna e i suoi perversi meccanismi legati al consumismo e alle difficoltà economiche create dalla crisi in atto possa distruggere persone oneste e privarle anche della dignità. [+]

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francesco2 martedì 15 maggio 2012
ma convince davvero? Valutazione 2 stelle su cinque
41%
No
59%

Del regista francese Lioret si era già visto "Welcome!" Film magari sopravvalutato, ma efficace nel mettere in evidenza le contraddizioni della burocrazia francese (Francese?) Qui, invece, se abbiamo ben capito, si mettono in (relativa) evidenza due aspetti della lotta e dell'ingiustizia. Quella sul piano sociale, dove ci si continua a battere contro la burocrazia stessa, la grettitudine morale e l'insensibilità; e quella sul piano personale, dove ci si pone ( Ma in maniera approfondita?) interrogativi sulla malattia, la condivisione -O meno- di certe scelte, il valore della vita. Del resto Lindon, già nell'interpretare "Welcome", affrontava una battaglia che "abbracciava" la sfera personale, dato il legame che si costruiva col ragazzo. [+]

[+] concordo (di luana)
[+] bah... (di crikat)
[+] non mi è piaciuto (di fabbri1)
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luana martedì 15 maggio 2012
drammone amaro sui nostri tempi Valutazione 2 stelle su cinque
32%
No
68%

Un concentrato, che non dà respiro, sulle disgrazie umane che non risparmiano nessuno.Se non è la malattia fisica è l'indigenza economica etc..etc..Una catena infinita di cui il regista stila una lista senza una qualche tregua.In questo inferno l'uomo si dibatte o lotta, con gli strumenti, se ci sono, che lui stesso si è costruito. E il diritto;la legge è uno di questi:fondamentale nel film in quanto legato all'idea di giustizia e dignità umana. Qualche volta si vince. Ma più spesso si perde. E quello che si perde è in definitiva il senso della vita che ci sfugge perchè manca quasi il tempo per pensarci.Il film parla sì di realtà dure e cerca di farlo in modo decoroso ma sinceramente, in questo dipanarsi lunghissimo e ripetitivo tutto è troppo finto; scontato e prevedibile e soprattutto sa troppo di manifesto di denuncia più che di racconto cinematografico. [+]

[+] non è la prima volta (di francesco2)
[+] riconsiderazione della vita (di angelo umana)
[+] per angelo (di luana)
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angelo umana martedì 15 maggio 2012
vite che non sono la mia Valutazione 3 stelle su cinque
93%
No
7%

Può darsi che ci sia una sottile differenza tra il titolo italiano "Tutti i nostri desideri" e quello francese "Toutes nos envies": i desideri devono essere qualcosa di interiore che nessun denaro può comprare, le voglie, invece, spesso si soddisfano col denaro e, come dice la madre della protagonista Claire nel film (Marie Gillain), "Perché dovrei avere una tv minuscola? Ce l'hanno tutti così", ed ecco che un nuovo prestito rende possibile l'acquisto di un nuovo schermo, grande e al plasma, inutile come tante altre cose che non acquietano i bisogni interiori. Le banche e le finanziarie sono lì apposta, stilano contratti capestro con pubblicità accattivanti e lettere piccole che nessuno legge ("Vogliono i soldi!" dice l'avvocato della finanziaria), il denaro è facile, tutto sembra possibile e chi presta "guadagna sulle spalle di chi non ha soldi"; del resto così deve andare il mondo, dicono, il credito alimenta il consumo e il consumo sostiene il sistema (130 miliardi di euro di PIL in Francia generato dal credito al consumo). [+]

[+] emmanuel carrère ... il fatto quotidiano 8-6-2013 (di angelo umana)
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renato volpone lunedì 14 maggio 2012
claire e l'umana sofferenza Valutazione 5 stelle su cinque
88%
No
12%

Claire, una donna giudice che lotta per difendere una ragazza dallo strozzinaggio delle banche, ma anche una donna che lotta contro la malattia, che decide di rinunciare alle cure invasive contro il cancro rifiutando pochi mesi di vita in più.  Una donna che ama profondamente, una donna che vive fino alla fine. Intorno a lei due uomini: il compagno che la ama come ogni uomo dovrebbe fare con la propria donna, e sthephane, il magistrato, che l'aiuta nella sua causa, nella difesa degli ideali in cui crede. Il film è un crescendo di emozioni, un tormento interiore, quasi un non capire il perché Claire si tiene tutto dentro, ma intimamente lo si percepisce, lo si capisce e lo si condivide. [+]

[+] 5 volte donna (di angelo umana)
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flyanto lunedì 14 maggio 2012
la lotta sociale portata avanti da due giudici di Valutazione 2 stelle su cinque
22%
No
78%

Film tratto da un romanzo di Emmanuel Carrére in cui viene raccontata la battaglia sociale portata avanti da due giudici francesi attraverso la narrazione delle loro vite e e dei loro problemi individuali. Sotto certi aspetti il film rasenta il mélo e la soluzione finale personalmente mi sembra un pochino inverosimile, in ogni caso il film risulta gradevole soprattutto per la descrizione del sincero e stretto rapporto professionale nonchè di amicizia instaurato tra i due protagosnisti.

[+] infatti..... (di francesco2)
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gianmaria.silv martedì 13 settembre 2011
intenso. profondo. commovente. Valutazione 4 stelle su cinque
84%
No
16%

Dopo aver diretto con maestria ed equilibrio un film difficile sull'immigrazione come "Welcome", Lioret ci riprova con un tema forse ancor più difficile che mette insieme il tema della morte, degli affetti familiari e dell'amore. Fin dalla prima proiezione alla "Mostra del cinema di Venezia" è sembrato evidente che il livello di qualità raggiunto in "Welcome" è rispettato e probabilmente superato con questo intensissimo film che parla di una giovane madre magistrato che si trova a lottare in tribunale contro i soprusi delle agenzie di credito e nella vita personale contro un male incurabile. Le due lotte si fondano con armonia in una sola, dove la risoluzione dell'importante vertenza giudiziaria diventa anche una possibile via di fuga dai problemi personali. [+]

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