giacomogabrielli
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sabato 3 settembre 2011
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e vada per il terzo! ***
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Accompagnare i nipoti al cinema non è mai stato così divertente. Ottimo seguito del successone KUNG FU PANDA. Sequel all'altezza del primo, anzi... meglio! Battute più raffinate e ricercate, situazioni grottesche ed insolite che finalmente soddisferanno anche il palato degli spettatori più cresciuti. Una storia ben scritta e, nella versione italiana, ben doppiata. Non mancheranno i colpi di scena, anche se, lo sappiamo, tutto finirà fin troppo bene. Tra gli altri si distingue naturalmente il buon Po, che, con la sua ingenuità al tempo stesso mischiata con una grande determinazione, diverte sempre e fa riflettere. Visto in Technicolor 3D.
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Accompagnare i nipoti al cinema non è mai stato così divertente. Ottimo seguito del successone KUNG FU PANDA. Sequel all'altezza del primo, anzi... meglio! Battute più raffinate e ricercate, situazioni grottesche ed insolite che finalmente soddisferanno anche il palato degli spettatori più cresciuti. Una storia ben scritta e, nella versione italiana, ben doppiata. Non mancheranno i colpi di scena, anche se, lo sappiamo, tutto finirà fin troppo bene. Tra gli altri si distingue naturalmente il buon Po, che, con la sua ingenuità al tempo stesso mischiata con una grande determinazione, diverte sempre e fa riflettere. Visto in Technicolor 3D. E VADA PER IL TERZO! ***
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dado1987
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sabato 3 settembre 2011
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regge il confronto
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Kung fu Panda 2 è un buon film della Dreamworks, con una storia bella su un nuovo antieroe, come era stato per i primi due Shrek. Ho notato due difetti: il primo è che già nel primo film Po sapeva di non essere figlio dell'oca e poi sempre Po alla fine del primo film sembrava imbattibile tant'è vero che era riuscito a battere da solo Tai Long, mentre in questo film non riesce a sconfiggere neanche tigre, bah! Nel complesso è un bel film che fa scorrere piacevolmente un'ora e mezza.
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elizabeth 91
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sabato 3 settembre 2011
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un sequel che batte il primo film della serie.
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E' questo un panda che supera se stesso; è un panda maturo che ha dalla sua, una forza potente come l'amicizia.
Anche il film è maturato. Affronta argomenti di vita quotidiana e arriva anche al punto di commuovere, sia per il delicato e frequente umorismo che per immagini che pizzicano il cuore.
E' quando drammaticità e comicità si fondono insieme che si ha la chiave per il successo.
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renato volpone
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venerdì 2 settembre 2011
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che bella animazione
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Un film davvero piacevole questo che ripropone il piccolo Panda alle prese con il Kung Fu. I personaggi sono simpaticissimi e divertenti, la morale è positiva, e il film tra mille colori e scene piene di movimento scorre alleggramente senza mai annoiare. Forse l'unica pecca è che certe scene sono volutamente un po' troppo veloci e non si capisce bene cosa stia succedendo. Comunque un ottimo film che invita a vedere anche un possibile sequel.
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tiamaster
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giovedì 1 settembre 2011
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meglio del primo
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anche meglio del primo,veramente molto bello originale e fantasioso,i personaggi vengono approfonditi molto bene,l'azione è ovunque e si ride molto anche,graficamente magistrale.un capolavoro.
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kamaglione
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giovedì 1 settembre 2011
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bel colpo dreamworks!
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Conoscendo i sequel della DreamWorks, avevo quasi cominciato a preoccuparmi per kung fu panda 2: sarà la solita storiella inconsistente tutto gag e azione? Ovviamente inferiore al primo in fatto di trama e spessore di personaggi, ma non per questo meno bello! Il mio elogio va all'aspetto visivo che, con l'aiuto del 3D, è un'armonia di colori sfavillanti, scenari mozzafiato e personaggi magnifici (tutti i nuovi personaggi hanno veramente una marcia in più!). Il nostro panda Po, un po’ ingenuamente, si accorge che essere figlio di un'oca è affare ben strano ma, superate un po’ di fatiche, capirà che dopo tutto "essere figli" è qualcosa che va al di là dei legami di parentela.
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Conoscendo i sequel della DreamWorks, avevo quasi cominciato a preoccuparmi per kung fu panda 2: sarà la solita storiella inconsistente tutto gag e azione? Ovviamente inferiore al primo in fatto di trama e spessore di personaggi, ma non per questo meno bello! Il mio elogio va all'aspetto visivo che, con l'aiuto del 3D, è un'armonia di colori sfavillanti, scenari mozzafiato e personaggi magnifici (tutti i nuovi personaggi hanno veramente una marcia in più!). Il nostro panda Po, un po’ ingenuamente, si accorge che essere figlio di un'oca è affare ben strano ma, superate un po’ di fatiche, capirà che dopo tutto "essere figli" è qualcosa che va al di là dei legami di parentela. Con l'aiuto dei cinque cicloni imparerà poi a raggiungere la pace interiore e così a sconfiggere il perfido (e un po’ inconcludente) lord Sheng che non pratica kung fu, ma ha costruito formidabili cannoni in grado di sconfiggere anche i più potenti nemici. Narrativamente discreto, visivamente eccellente: vivamente consigliato!
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manu^^
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giovedì 1 settembre 2011
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tenero po^^
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E' vero che si ride poco, ma del resto non si giudica un film (che fra l'altro non è una commedia!) dalla quantità di risate, giusto? E poi a me, personalmente, questo cartone ha sempre fatto più intenerire, riflettere e commuovere che ridere... KUNG FU PANDA 2 è un ottimo sequel, assolutamente da vedere per gli appassionati.
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riccardo76
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mercoledì 31 agosto 2011
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la dreamworks batte la pixar
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La Dreamworks si perfeziona e stavolta batte la Pixar e il suo deludente Cars 2. Kung Fu panda 2 si presenta infatti come una perfetta miscela di azione, umorismo, introspezione, citazione e spettacolarità, data dall’uso sapientissimo di un 3D veramente sorprendente. La tecnologia della CG ha fatto passi da gigante, permettendo scene di azione intrise di particolari ed espressioni dei personaggi che superano talvolta quelle degli attori reali, basti pensare a quelle di Po. La trama si fa più colta, citando, oltre a molta cinematografia orientale, addirittura la Bibbia, dove il protagonista si scopre un novello Mosè, scampato alla persecuzione di un violento principe per impedire una profezia nefasta.
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La Dreamworks si perfeziona e stavolta batte la Pixar e il suo deludente Cars 2. Kung Fu panda 2 si presenta infatti come una perfetta miscela di azione, umorismo, introspezione, citazione e spettacolarità, data dall’uso sapientissimo di un 3D veramente sorprendente. La tecnologia della CG ha fatto passi da gigante, permettendo scene di azione intrise di particolari ed espressioni dei personaggi che superano talvolta quelle degli attori reali, basti pensare a quelle di Po. La trama si fa più colta, citando, oltre a molta cinematografia orientale, addirittura la Bibbia, dove il protagonista si scopre un novello Mosè, scampato alla persecuzione di un violento principe per impedire una profezia nefasta. Eccezionale è l’incipit in cui viene narrata la storia della persecuzione, realizzato in un coloratissimo 2D che simula le ombre cinesi, rifacendosi alla tradizione dei classici Disney, come in La Bella e La Bestia, dove il prologo veniva narrato attraverso mosaici, o Hercules, attraverso le raffigurazioni sui vasi greci. Lo stratagemma dell’uso del 2D viene poi sfruttato anche per i ricordi di Po, che oltre a renderli più vaghi e confusi, marcano ancora di più la fisicità dei personaggi reali, già amplificata dalla stereoscopia.
Il nostro protagonista si trova quindi a dover fare i conti col proprio passato, per capire chi è veramente. Sarà l’accettazione del presente – e dell’oca come padre – a dargli la forza per sconfiggere il cattivo Shen, un inquietante pavone dalle spettacolari quanto fatali mosse. Shen rappresenta anche l’avvento della modernità, e l’impiego della tecnologia – fuochi d’artificio – per scopi bellici. Po e i suoi amici si ritrovano quindi a dover lottare per difendere la propria tradizione – il Kung fu - dalla minaccia del progresso tecnologico scellerato.
Forse in questo capitolo Po ci fa ridere di meno, ma, in compenso, ci fa anche riflettere e talvolta , anche commuovere.
Preparatevi ad un terzo capitolo, visti gli incassi ed il finale aperto.
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lisa.costagliola
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mercoledì 31 agosto 2011
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l’autonarrazione della propria storia per trovare
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La seconda puntata della storia di Po (e dei suoi amici e nemici) ci porta a considerare quanto il vissuto della propria infanzia possa agire nel presente offuscando la capacità di reagire efficacemente alla situazione. È il tema più forte dell’episodio: Po in presenza di un segnale che lo riporta al suo trauma infantile non riesce ad usare le sue abilità…né fisiche né mentali: non riesce a stanare l’inganno e a valutare adeguatamente il pericolo che corre. Ben rappresentata è la necessità di “entrare” nel ricordo traumatico, viverlo, poter dare un senso a ciò che avvenuto, poterselo spiegare. Questo nel cartone il segreto della “pace interiore”, che tutto rende possibile.
Presente anche nell’antieroe Shen la difficoltà a dare senso ed a sentirsi in pace con la propria storia di abuso e/o trauma, ma mentre Po riesce a superare il proprio buio interiore Shen non ce la fa.
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La seconda puntata della storia di Po (e dei suoi amici e nemici) ci porta a considerare quanto il vissuto della propria infanzia possa agire nel presente offuscando la capacità di reagire efficacemente alla situazione. È il tema più forte dell’episodio: Po in presenza di un segnale che lo riporta al suo trauma infantile non riesce ad usare le sue abilità…né fisiche né mentali: non riesce a stanare l’inganno e a valutare adeguatamente il pericolo che corre. Ben rappresentata è la necessità di “entrare” nel ricordo traumatico, viverlo, poter dare un senso a ciò che avvenuto, poterselo spiegare. Questo nel cartone il segreto della “pace interiore”, che tutto rende possibile.
Presente anche nell’antieroe Shen la difficoltà a dare senso ed a sentirsi in pace con la propria storia di abuso e/o trauma, ma mentre Po riesce a superare il proprio buio interiore Shen non ce la fa.
Da cosa dipende tale diversità? Cosa rende possibile a molti bambini di “superare” i loro traumi infantili e a molti altri di rimanere ancorati ad essi?
È stato messo in luce (Stern 1985) che i bambini tendono ad attivare un sistema attacco-fuga quando si verifica un’incongruenza tra ciò che si aspettano e ciò che avviene, soprattutto quando questa incoerenza riguarda la relazione affettiva con persone significative.
Particolari situazioni come abusi fisici e sessuali sono gravemente dannosi per lo sviluppo psichico del bambino: in molti casi tali abusi provengono da persone familiari e ciò rende particolarmente difficile per i bambini l’integrazione dell’esperienza.
Queste esperienze infantili possono portare a serie problematiche in età adulta, dallo sviluppo di comportamenti antisociali alla difficoltà di avere relazioni empatiche ed intime.
La possibilità di superare le avversità, persino quelle più drammatiche, dipende dalla capacità individuale di creare una narrazione coerente dell’esperienza che conferisce significato al passato e consente alla persona di mantenere rapporti con gli altri.
In psicologia evolutiva si ritiene che tale capacità individuale sia funzione di fattori costituzionali di risposta allo stress assieme a capacità degli adulti che accudiscono il bambino di pensare a lui come un individuo con una mente di senso (e quindi in generale legare l’esperienza al significato).
Al di là delle capacità individuali questo messaggio è contenuto nella storia di Po: il trauma del panda, relativo alla precoce separazione dai genitori, per quanto doloroso, è facilmente comprensibile dall’adulto…c’è un motivo “valido” (ossia dove il legame tra ciò che accade e la reazione del genitore è facilmente comprensibile) che in qualche modo giustifica il torto subito e consente al Po di riappacificarsi con la propria storia; al contrario Shen incontra una maggiore difficoltà a dare un senso alla propria esperienza dove il suo essere abbandonato dai genitori è legato ad una “divinazione”, ovvero a qualcosa che non è presente nell’esperienza concreta, come un fantasma o un presagio. In questo secondo caso il trauma è molto più potente poiché non è “valido” per il bambino, ossia non comprensibile.
La chiave simbolica del cartone ci porta a vedere con chiarezza qualcosa che ognuno di noi sa per esperienza: la maggiore drammaticità di privazioni/drammi relazionali “incompresi” della propria infanzia rispetto a mancanze o privazioni oggettive ma “comprensibili”.
lisa costagliola - www.bambiniincorso.it
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miss dicaprio
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mercoledì 31 agosto 2011
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complimenti ai contenuti.
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I punti forti del nuovo kung fu panda? Gli effetti visivi. Le immagini del film sono davvero belle.
Un'altro punto che rende il film direi anche più profondo rispetto ai soliti film disney/pixar è la simbologia. Può dare molti insegnamenti. A volte in alcuni dettagli si può intravedere la filosofia orientale che spesso passa inosservata.
Da notare anche il riferimento a Mosè, che come Po, viene trovato dentro a una cesta.
Il film fa di nuovo centro con successo. Una combinazione molto positiva, penso grazie alla nuova regista.
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