Il paese delle spose infelici |
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Un film di Pippo Mezzapesa.
Con Aylin Prandi, Nicolas Orzella, Luca Schipani, Rolando Ravello, Antonio Gerardi.
continua»
Drammatico,
durata 82 min.
- Italia 2011.
- Fandango
uscita venerdì 11 novembre 2011.
MYMONETRO
Il paese delle spose infelici
valutazione media:
3,14
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Dal documentario al lungometraggiodi lili_kFeedback: 446 | altri commenti e recensioni di lili_k |
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venerdì 4 novembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Veleno è un ragazzino di 15 anni, nuovo in paese che cerca di fare amicizia. Entra così nel gruppo di Zazà, talento naturale di calcio, che gioca insieme ad altri coetanei nella squadra giovanile di calcio “La cosmica”. Il mister ha grandi ambizioni su Zazà che vive in una situazione disagiata con il solo fratello che si mantiene facendo lo spacciatore. Zazà e Veleno diventano grandi amici e condividono tutto, anche l'attrazione per una giovane sposa, Annalisa, che distrutta per il dolore causato dalla morte del promesso sposo, è impazzita e dopo un fallito suicidio, decide di uccidersi lentamente dandosi a chiunque. Questa sua tendenza suicida trascinerà Zazà alla rovina, si mette nei guai pugnalando uno dei tanti che abusa della debolezza di Annalisa. Il bello dei bambini, è che non si vede solo il nero e l'abisso nel brutto che accade, ma c'è sempre la speranza di un futuro migliore, in cui Zazà gioca nella Juventus veramente, come nel suo sogno ad occhi aperti. Pippo Mezzapesa lo abbiamo conosciuto qualche anno fa al Festival di Venezia del 2009, dove ha presentato Pinuccio Lovero – Sogno di una morte di mezza estate, documentario già quasi film sulla vita del Pinuccio del titolo, becchino di un piccolo paese, che ha talmente pochi abitanti da non avere neanche morti, e che descrive la sua attesa, che prepara in ogni dettaglio, per la bara che verrà. Sempre nel 2009, gli è stata affidata la regia di uno dei corti Per fiducia, promossi da Banca Intesa, che l'anno prima aveva chiesto a Paolo Sorrentino, Gabriele Salvatores ed Ermanno Olmi di realizzare tre corti da proiettare al cinema, come si faceva un tempo. Ed in questo film si vede la fine del percorso, che fin qui ha portato, e l'inizio della nuova strada. Il gusto per le inquadrature è un po' un omaggio allo stesso Sorrentino, mentre la tematica del Sud, luogo di origine di Mezzapesa, che ambienta il film nel Salento delle sue origini, lo legano anche agli altri registi che sono importanti nella cinematografia italiana. La storia di ragazzi permette poi di far accompagnare temi drammatici, come la povertà, la morte e il tradimento, come eventi che sono superabili e non definitivi, è il punto di vista dei bambini che riesce o prova a mutare la disperazione di una donna che vede la sua vita finita, in un punto di partenza per qualcosa di nuovo. Che sia anche il diventare uomini in una terra che come loro è piena di contrasti, di bruttezza, come le industrie che sorgono poco lontano dal mare in cui fanno il bagno i bambini, in un mare che comunque rimane di un blu perfetto. Il film è tratto dal romazo omonimo di Mario Desiati, ed è stato presentato da Fandango in competizione al Festival di Roma 2011
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