E’ un western anomalo, lento, malinconico, introspettivo, girato tra gli altipiani andini boliviani, ultimo rifugio di Butch Cassidy, che nostalgicamente ricorda, nei flashback, i bei tempi della giovinezza, trascorsi avventurosamente tra rapine in banca e rocambolesche fughe dalla legge, in compagnia dell’amante e dell’amico fraterno, morti oramai entrambi, rispettivamente, di tubercolosi e di pallottole.
Mateo Gil trae spunto da una delle tante leggende, che fiorirono attorno alla figura del criminale, che vuole Cassidy vivo ben oltre la data presunta della sua morte ed immagina per il fuorilegge un’altra vita, trascorsa come allevatore di cavalli in un ranch isolato, poco distante da Rosario, un piccolo paese di contadini Indios.
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E’ un western anomalo, lento, malinconico, introspettivo, girato tra gli altipiani andini boliviani, ultimo rifugio di Butch Cassidy, che nostalgicamente ricorda, nei flashback, i bei tempi della giovinezza, trascorsi avventurosamente tra rapine in banca e rocambolesche fughe dalla legge, in compagnia dell’amante e dell’amico fraterno, morti oramai entrambi, rispettivamente, di tubercolosi e di pallottole.
Mateo Gil trae spunto da una delle tante leggende, che fiorirono attorno alla figura del criminale, che vuole Cassidy vivo ben oltre la data presunta della sua morte ed immagina per il fuorilegge un’altra vita, trascorsa come allevatore di cavalli in un ranch isolato, poco distante da Rosario, un piccolo paese di contadini Indios.
L’incontro casuale con un ladro complicherà il suo rientro in America, pianificato da tempo, modificando il suo destino.
Suggestivi i paesaggi, con la fuga a rilento nel deserto di sale, il Salar de Uyuni, bella la fotografia, ottima la recitazione di Shepard e del cast, in cui figura Stephen Rea, ma il plot lascia a desiderare. La riproposizione dell’ennesima figura del bandito gentiluomo, che restituisce il maltolto quando si rende conto che appartiene ai poveri minatori Indios, è uno stereotipo logoro e stantio e, peraltro, poco credibile, nonostante l’interpretazione di Shepard sia comunque riuscita nel rendere lo stato d’animo di un uomo in bilico tra un passato carico di ricordi e l’esile speranza di un futuro ritorno nei luoghi della memoria dove fu giovane e felice, riassunto efficacemente in una battuta del protagonista:due sono i momenti importanti nella vita di un uomo, quando va via di casa e quando ci ritorna, tutto il resto sta nel mezzo.
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