francuccio
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venerdì 14 ottobre 2011
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baciato dalle corna....
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Mi aspettavo un bel Salemme, ma mi ha deluso parecchio. Sono un suo fan e un suo grande ammiratore visto anche che siamo corregionali, ma devo ammettere che negli ultimi film esagera nella sua parte, troppo gridata, troppo tirata troppo....mediocre, come anche Gassman che parla sempre un romanesco troppo coatto in un tono molto alto che da fastidio solo all'udito.
La trama sarebbe stata carina, ma l'interpretazione secondo me è scarsa molto scarrsa......
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cicocicociacknicco
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domenica 9 ottobre 2011
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film orribile!!
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questo film ha sconvolto mia figlia di 16 anni e ha detto ke nn le piace!! non lo consiglio!
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hughile.altervista.org
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giovedì 6 ottobre 2011
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fortuna per tutti!
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Gaetano è un vigile napoletano che ha il vizio del lotto tanto che arriva ad indebitarsi con la banca fino al collo pur di giocare tutti i giorni i suoi 6 numeri fortunati: 10 20 30 40 50 e 60, convinto che prima o poi uscirà la combinazione vincente che lo farà diventare milionario.
Ma il caso vuole che quando finalmente la sestina viene vinta, lui perda la memoria e non trovi la ricevuta , attanagliato dal dubbio di aver giocato o meno quei numeri.
Il film è piacevole e diverte quanto basta con una serie di sequenze spassose, ma non troppo.
Salemme è sempre molto più teatrale che naturale, molto più indicato per un palcoscenico che uno schermo ed è sempre un po’ retorico con la sua ossessionante mania di sfatare i luoghi comuni dei napoletani “o’ mandulin” , “a’ pizza”, “o sole” e, un po’ giullare quando canticchia il simpatico ritornello “Ma che ce ne fotte, ma che ce ne fotte” , canzoncina che lui interpreta alla pulcinella saltellando su una gamba e poi sull’altra con le braccia al cielo che si muovono roteando le mani, secondo la famosa gestualità napoletana.
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Gaetano è un vigile napoletano che ha il vizio del lotto tanto che arriva ad indebitarsi con la banca fino al collo pur di giocare tutti i giorni i suoi 6 numeri fortunati: 10 20 30 40 50 e 60, convinto che prima o poi uscirà la combinazione vincente che lo farà diventare milionario.
Ma il caso vuole che quando finalmente la sestina viene vinta, lui perda la memoria e non trovi la ricevuta , attanagliato dal dubbio di aver giocato o meno quei numeri.
Il film è piacevole e diverte quanto basta con una serie di sequenze spassose, ma non troppo.
Salemme è sempre molto più teatrale che naturale, molto più indicato per un palcoscenico che uno schermo ed è sempre un po’ retorico con la sua ossessionante mania di sfatare i luoghi comuni dei napoletani “o’ mandulin” , “a’ pizza”, “o sole” e, un po’ giullare quando canticchia il simpatico ritornello “Ma che ce ne fotte, ma che ce ne fotte” , canzoncina che lui interpreta alla pulcinella saltellando su una gamba e poi sull’altra con le braccia al cielo che si muovono roteando le mani, secondo la famosa gestualità napoletana.
Anche con Maurizio Casagrande nei panni del direttore di banca, Salemme diletta , ma non meraviglia con le sue battute scontate quasi a rievocare quella comicità fatta di fraintendimenti già vista e più che famosa nei celebri ed inimitabili film di Totò.
Alessandro Gasman invece nel ruolo del comandante dei vigili urbani, sciupafemmine incallito, dimostra con maestria di essere qualunque personaggio voglia, mentre Asia Argento compagna del vigile, ma amante del comandante, è encomiabile per l’enfasi con cui ogni volta interpreta i suoi ruoli, ma risulta sempre poco convincente, allo stesso modo di Nicole Grimaudo, amica innamorata di Gaetano, la cui gentile dolcezza non ripaga la poca spontaneità dimostrata in questo film, dove è troppo artificiosa, quasi inadatta nelle vesti dell’amica “appiccicosa” e molto più idonea alle fiction televisive.
Lo spettatore per una buona parte del film tituba sulla realtà o meno di ciò che vede in quanto non sa se il protagonista stia vivendo un sogno o meno, ma la seconda ipotesi sembra la più attendibile quando viene avallata dalla colonna sonora di sottofondo “No tengo dinero” che elude ogni possibile dubbio.
Non è molto stuzzicante per l’attenzione dello spettatore conoscere il messaggio del film in maniera così eloquente dalle frasi della neopsicanalista che declama all’amico avvezzo al gioco : “Per cambiare vita, ti devi migliorare! Lascia stare il gioco e costruisci la vita con le tue mani !”, perché sembra quasi ascoltare lo slogan di uno spot pubblicitario con intento socioeducativo.
Tuttavia per un instancabile tentatore della fortuna convinto che “A’ ricchezza arap tutt e port!”, è impossibile seguire questo consiglio se non per forza di cose. Però forse per Gaetano non tutto è perduto ed incurante dei tradimenti della compagna Betty, la caccia alla ricevuta diventa per lui la sua unica ragione di vita , è pronto a tutto, anche a simulare chi non è pur di “chiedere la mano alla fortuna” che intanto caduta nelle mani giuste bacerà un po’ tutti e non solo un singolo avaro pronto a sperperare tutti i suoi averi soltanto per se.
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nino pell.
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mercoledì 5 ottobre 2011
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una discreta commedia da passatempo
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Niente di granché, ma tutto sommato discreta commedia per farsi giusto qualche risata. Un film che scherza ironicamente nei confronti dell'avidità degli uomini verso la fortuna e il dio denaro. Tra i personaggi di questa pellicola difatti non se ne salva nessuno: ognuno, sebbene appartenente a diversi tipi di provenienza e classe sociale, diventa prima o poi schiavo nel raggiungere senza tanti sforzi la ricchezza materiale del benessere economico. Salemme si rifà ancora una volta alla comicità classica di Totò con sprazzi di Eduardo De Filippo, dimostrandosi attore spassoso, simpatico ma forse non originalissimo. Buone le presenze dei vari Alessandro Gassman, Asia Argento, Elena Santarelli ed altri con cui questo film si colora di buon umore, semplicità e gradevolezza.
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Niente di granché, ma tutto sommato discreta commedia per farsi giusto qualche risata. Un film che scherza ironicamente nei confronti dell'avidità degli uomini verso la fortuna e il dio denaro. Tra i personaggi di questa pellicola difatti non se ne salva nessuno: ognuno, sebbene appartenente a diversi tipi di provenienza e classe sociale, diventa prima o poi schiavo nel raggiungere senza tanti sforzi la ricchezza materiale del benessere economico. Salemme si rifà ancora una volta alla comicità classica di Totò con sprazzi di Eduardo De Filippo, dimostrandosi attore spassoso, simpatico ma forse non originalissimo. Buone le presenze dei vari Alessandro Gassman, Asia Argento, Elena Santarelli ed altri con cui questo film si colora di buon umore, semplicità e gradevolezza.
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peppe97
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lunedì 3 ottobre 2011
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una pellicola "esilarante"
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Film novello,in cui attori recitano ruoli diversi dai loro soliti,e vicende intreccianti che colpiscono l'audience. Oltre ad essere una pellicola di spiccata ironia,la si può anche considerare come un film moderno, o meglio che racconta vicende moderne con un pizzico anche di fantasia legata all'allegria. Consiglio a tutti la visione del suddetto film per portarsi il sorrisso sulle labbra.
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gigino
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lunedì 3 ottobre 2011
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il regista o il montaggio si sono distratti
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Tutto sommato una commedia simpatica,con buone individualità. Incentrata sulla prova attoriale di Salemme che può anche piacere a qualcuno ma fa sempre lo stesso personaggio del napoletano che si arrangia,pieno di luoghi comuni e di fissazioni:esprimersi in dialetto con tutti anche in piena piazza di Parma! Scene senza una diretta continuità,messe a casaccio con stacchi violenti. Finale farsesco.
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dibbo
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domenica 2 ottobre 2011
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che pena
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Non capisco perche vengono continuamente lasciate sul forum recensioni da parte di ovvi famili della produzione. chi paga queste persone per lasciare commenti cosi' SFACCIATAMENTE FALSI?
Vi prego , evitate di postare il file "recensione_fake_per_i_siti_e_le_riviste.pdf" che vi passano in email i produttori, perche sfortunatamente , non viviamo nello stereotipo di morte intellettiva che invece contraddistingue la vostra realtà quotidiana.
Il fatto che qualche personaggio venga da zelig non arricchisce affatto il prodotto , anzi lo umilia in modo quasi angosciante.
Il film e' un continuo di battute generate dal sistema "mediaset 1.0 1988" banalita senza capo ne coda , assolutamente priva di qualsiasi ironia.
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Non capisco perche vengono continuamente lasciate sul forum recensioni da parte di ovvi famili della produzione. chi paga queste persone per lasciare commenti cosi' SFACCIATAMENTE FALSI?
Vi prego , evitate di postare il file "recensione_fake_per_i_siti_e_le_riviste.pdf" che vi passano in email i produttori, perche sfortunatamente , non viviamo nello stereotipo di morte intellettiva che invece contraddistingue la vostra realtà quotidiana.
Il fatto che qualche personaggio venga da zelig non arricchisce affatto il prodotto , anzi lo umilia in modo quasi angosciante.
Il film e' un continuo di battute generate dal sistema "mediaset 1.0 1988" banalita senza capo ne coda , assolutamente priva di qualsiasi ironia.
Il film non e' simpatico , non e' bello , non e' divertente. e' semplicemente melma uscita da una fenditura nella parete di un canale di scolo.
vi prego.
basa.
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weach
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domenica 2 ottobre 2011
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si salva asia argento
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testo definitivo
Piccola filmografia, fatta di povertà di idee e di pochi soldi , rappresentativa del poco che questa Italia oggi riesce a rappresentare : banalità , miti vuoti. mancanza di ethos e pathos.
Da rigettatre .
Unica eccezione positiva la recitazione di Asia Argento, ch si inserisce in queasta mediocrità espositiva, con una sua incisività , tocco grottesco, e verve personale; lei è brava.
alla larga!!!!!!!!!!!!
weach illuminati
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weach
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domenica 2 ottobre 2011
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si salva solo asia argento
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Piccola filmografia, fatta di povertà di idee e di pochi sodli , rappresentativa del poco che questa Italia oggi riesce a rappresentare : banalità , miti vuoti. mancanza ethos e pathos.
Da rigettatre .
Unica eccezione per una recitazione quella Asia Argento, ch si inserisce in queasta mediocrita espositiva, con una sua incisività , tocco grottesco, e verve personale; lei è brava.
alla larga!!!!!!!!!!!!
weach illuminati
[+] salemme ti difendo
(di ladyruge)
[ - ] salemme ti difendo
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cassanonat
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sabato 1 ottobre 2011
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stavolta la fortuna non basta
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Salemme ci riprova. Ma stavolta sfiora la promozione senza raggiungere l’obiettivo con il suo ultimo film “Baciato dalla fortuna”.
Rimasto sempre incatenato nella macchietta del ‘napoletano immigrato’, Salemme riprende la stesso personaggio in questo suo ultimo film diretto da Paolo Costella. Qui è Gaetano, un vigile urbano accanito giocatore del superenalotto con la fissa dei suoi 6 numeri fortunati: 10-20-30-40-50 e 60. Insomma la macchietta dell’italiano medio che cerca la rinascita da una vita di lavoro troppo stressante, circondato da un prestante capo playboy (Alessandro Gassmann) e i suoi compagni di lavoro: il sempliciotto Osvaldo (il famoso comico Giuseppe Giacobazzi di Zelig) e un Dario Bandiera che sembra essere troppo forzato nella parte di un vigilantes troppo ligio al dovere.
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Salemme ci riprova. Ma stavolta sfiora la promozione senza raggiungere l’obiettivo con il suo ultimo film “Baciato dalla fortuna”.
Rimasto sempre incatenato nella macchietta del ‘napoletano immigrato’, Salemme riprende la stesso personaggio in questo suo ultimo film diretto da Paolo Costella. Qui è Gaetano, un vigile urbano accanito giocatore del superenalotto con la fissa dei suoi 6 numeri fortunati: 10-20-30-40-50 e 60. Insomma la macchietta dell’italiano medio che cerca la rinascita da una vita di lavoro troppo stressante, circondato da un prestante capo playboy (Alessandro Gassmann) e i suoi compagni di lavoro: il sempliciotto Osvaldo (il famoso comico Giuseppe Giacobazzi di Zelig) e un Dario Bandiera che sembra essere troppo forzato nella parte di un vigilantes troppo ligio al dovere.
Le donne nel film sono invece l’olio che fa girare il meccanismo scenico di un film che ricorda il teatro di De filippo (Napoli Milionaria su tutti):In primis la procace Betty, convivente di Gaetano, che ha una relazione con Gassmann (così come una buona parte delle donne del paese) e l’ex moglie, timorata di Dio, di Gaetano. Sono loro le due sanguisughe che hanno portato il vigile in rosso coi conti e lo obbligano a sognare la vincita.
Cosa che alla fine accade, esattamente quando lo sfortunato Gaetano non aveva giocato la sua schedina vincente. Donne, soldi e corna: gli ingredienti della commedia italiana ci sono tutti; ma per creare brio Salemme inserisce un elemento anomalo, la psicoanalisi Freudiana. Anch’essa ben rappresentata da una donna, Anna, Psicoanalista da sempre innamorata di Gaetano a cui manca totalmente la calma che dovrebbe contraddistinguere una professionista del suo settore, insieme all’esperienza ed una’adeguata clientela. Le parti si rovesciano e il povero Gaetano diventa suo malgrado il primo cliente di Anna, che cerca di allontanarlo dal gioco per permettergli di “prendere in mano la sua vita”. Ecco quindi che Gaetano arriva tardi alla ricevitoria dove solitamente gioca (gestita dall’ormai famosissimo Baz di Colorado); all’appuntamento col destino.
La commedia degli equivoci avvia il suo meschino meccanismo quando, una volta che i numeri vincenti vengono estratti, Gaetano sviene e dimentica tutto. Anche di non essere il fortunato vincitore che tutta la città crede lui sia. Ma si sa che il ricco è privilegiato, basta solo che tutti lo credano tale. Ecco quindi che si spalancano le porte delle concessionarie, che la banca lo tratta da amico fraterno e improvvisamente persino il suo capo playboy è geloso di lui.
Il tutto finchè la verità non verrà a galla con un finale imprevisto. Insomma un bello spaccato dell’Italia contemporanea, con le contraddizioni e i sogni del caso, ma nonostante ciò ancora qualcosa sembra mancare. Nel film si ride, ma è una risata sforzata, che non funziona a lungo e ti fa sembrare la durata del film eccessiva. E per una commedia questa è una grave pecca.
Certo, alcune trovate sono geniali, come tutta la famiglia dell’ex moglie timorata di Dio, che riprende alla perfezione il modello delle anziane signore che siamo soliti incontrare alla fine della Messa. C’è sempre esagerazione con un fondo di verità nei film di Salemme, che si diverte ad analizzare i fenomeni sociali per mostrarne l’ironica stupidità che ne è alla base. E come talvolta persino la tanto sognata vincita al superenalotto, che ogni giorno ci fa sognare una fuga dall’opprimente realtà, non è altro che l’inizio di altri guai.
Forse è questa la vera psicoanalisi: passare attraverso l’esperienza che dovrebbe cambiarci la vita e vedere cosa ne risulta. Gaetano lo ha fatto e ha visto cosa si prova per una volta a sentirsi superiori agli altri e avere un po di (finto) rispetto. Ma io potendo tornare indietro non rivedrei il film, visto che a mio parere non è ancora al livello delle vere commedie di Salemme, poichè non si riesce a tenere incollato il lettore allo schermo per il tempo necessario.
Non è un cinepanettone, ma il salto è breve.
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