stefmec
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giovedì 25 agosto 2011
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il lato divertente degli omicidi
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Non c'è molto da vedere l'estate, ma Wild Target è stata una rinfrescante visione, meno di due ore simpatiche che scivolano via senza timore. Emily Blunt e Rupert Grint, pur non essendo attori da Oscar, meritano una menzione per i loro precedenti (Il diavolo veste Prada ed Harry Potter), che vengono parzialmente reinventati: Emily infatti mantiene quell'aria spocchiosa dell'assistente di Miranda, mentre Rupert gioca all'investigatore privato, seguendo i consigli dello sgangherato Bill Nighy. Tutto il film è basato su sparatorie, sangue, scene inverosimili e al limite del ridicolo e paradossale, ma la combinazione di questi elementi restituisce un risultato di grande impatto, una riflessione su come la criminalità possa avvicinare le persone, una sorta di Bonnie and Clyde con il terzo incomodo, una famiglia che nasce e si unisce in itinere.
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Non c'è molto da vedere l'estate, ma Wild Target è stata una rinfrescante visione, meno di due ore simpatiche che scivolano via senza timore. Emily Blunt e Rupert Grint, pur non essendo attori da Oscar, meritano una menzione per i loro precedenti (Il diavolo veste Prada ed Harry Potter), che vengono parzialmente reinventati: Emily infatti mantiene quell'aria spocchiosa dell'assistente di Miranda, mentre Rupert gioca all'investigatore privato, seguendo i consigli dello sgangherato Bill Nighy. Tutto il film è basato su sparatorie, sangue, scene inverosimili e al limite del ridicolo e paradossale, ma la combinazione di questi elementi restituisce un risultato di grande impatto, una riflessione su come la criminalità possa avvicinare le persone, una sorta di Bonnie and Clyde con il terzo incomodo, una famiglia che nasce e si unisce in itinere. La scelta delle ambientazioni in Londra e nella campagna inglese sembra un vezzo, quasi un richiamo al più serio 007, pur differendo da questo in moltissimi elementi.
Nel complesso, un film che si fa vedere ed apprezzare, da consigliare senza problemi, e che merita un otto e mezzo per le particolarità stilistiche e narrative inserite.
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syberiakw
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lunedì 27 giugno 2011
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diverte ma non graffia
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Jonathan Lynn in linea con la sua filmografia confeziona un'altra commedia con vari pregi e qualche difetto.
Ha il pregio di aver dato finalmente un ruolo da protagonista a Bill Nighy, conosciuto dalla stragrande maggioranza degli spettatori per ruoli secondari o da caratterista in diverse pelicole di successo come la saga di Harry Potter, Underworld e Pirati dei Caraibi (qui più difficile riconoscerlo dietro il pesante trucco di Davy Jones) ma capace di un notevole istrionismo che gli hanno permesso di passare da commedie come Love Actually o Radio Rock a filmoni drammatici come Operazione Valchiria, sicuramente un attore per tutte le stagioni ma che in questa pellicola riesce a ritagliarsi il ruolo che merita da protagonista assoluto nei panni di uno strambo killer alle prese con crisi di coscienza.
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Jonathan Lynn in linea con la sua filmografia confeziona un'altra commedia con vari pregi e qualche difetto.
Ha il pregio di aver dato finalmente un ruolo da protagonista a Bill Nighy, conosciuto dalla stragrande maggioranza degli spettatori per ruoli secondari o da caratterista in diverse pelicole di successo come la saga di Harry Potter, Underworld e Pirati dei Caraibi (qui più difficile riconoscerlo dietro il pesante trucco di Davy Jones) ma capace di un notevole istrionismo che gli hanno permesso di passare da commedie come Love Actually o Radio Rock a filmoni drammatici come Operazione Valchiria, sicuramente un attore per tutte le stagioni ma che in questa pellicola riesce a ritagliarsi il ruolo che merita da protagonista assoluto nei panni di uno strambo killer alle prese con crisi di coscienza.
Altro punto a favore il "polliticamente scorretto" usato con intelligenza che rende il tutto quasi surreale sulla scia di capolavori come Arsenico e vecchi merletti di Capra o La signora omicidi di MacKendrick, ottima è anche la scelta degli attori che oltre al già citato protagonista annoverano la sempre affascinante Emily Blunt, che in questa pellicola per certi versi, forse per quel pizzico di stravaganza che caratterizza il suo personaggio, sembra volersi avvicinare all'inimitabile Audrey Hapburn e Rupert Grint, noto ai più come amico del sopra citato Potter. Piccolo ruolo, nei panni del cattivo per Rupert Everett.
Ma arriviamo alle dolenti note: purtroppo nonostante trama e interpreti, sicuramente ci si diverte, si sorride ... ma nulla di più ... siamo lontani dai capolavori citati, il film non riesce a graffiare o a stupire o a far riflettere, la leggerezza che contraddistingue la pellicola resta anche il suo limite.
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pinin
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lunedì 18 aprile 2011
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surreale
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Una chicca da non perdere.
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