peer gynt
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lunedì 21 aprile 2014
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commedia di tradimenti con personaggi superficiali
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Sara' forse colpa dell'opera da cui il film e' tratto (una graphic novel), ma Stephen Frears ha fatto di meglio: e soprattutto a livello di personaggi. Si', perche' se la commedia dei tradimenti in splendida campagna inglese potrebbe anche andare, malgrado difetti come lentezza, narrazione dispersiva, alcune forzature che minano la verosimiglianza di certi passaggi narrativi, i personaggi risultano essere ridicoli burattini pieni di luoghi comuni, con un grave errore di fondo: fare dell'eroe eponimo non il protagonista ma un personaggio di contorno. Infatti, dopo un inizio nel quale Tamara si contende lo schermo con lo scrittore di bestseller polizieschi, la sua bucolica moglie e il baldo contadinotto giovane e bello, la seconda parte vede aumentare a dismisura lo spazio affidato alle ragazzine annoiate e combinaguai, che all'inizio sembravano solo personaggi di contorno.
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Sara' forse colpa dell'opera da cui il film e' tratto (una graphic novel), ma Stephen Frears ha fatto di meglio: e soprattutto a livello di personaggi. Si', perche' se la commedia dei tradimenti in splendida campagna inglese potrebbe anche andare, malgrado difetti come lentezza, narrazione dispersiva, alcune forzature che minano la verosimiglianza di certi passaggi narrativi, i personaggi risultano essere ridicoli burattini pieni di luoghi comuni, con un grave errore di fondo: fare dell'eroe eponimo non il protagonista ma un personaggio di contorno. Infatti, dopo un inizio nel quale Tamara si contende lo schermo con lo scrittore di bestseller polizieschi, la sua bucolica moglie e il baldo contadinotto giovane e bello, la seconda parte vede aumentare a dismisura lo spazio affidato alle ragazzine annoiate e combinaguai, che all'inizio sembravano solo personaggi di contorno. Insomma, Frears e collaboratori non sono stati capaci di far uscire il film dalle secche del fumetto, lasciandoci in balia di una storia noiosa come il paesino inglese dove si svolge, e di personaggi superficiali, meschini e spesso anche banalmente mediocri. E non basta la carineria della protagonista a riscattare il film.
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mr cinefilo
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giovedì 6 gennaio 2011
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tam
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cast brillante, trama interessante, anche se non originalissima, ma che non intacca minimamente il valore di questa piccola chicca
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domenico a
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martedì 25 gennaio 2011
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la perfezione della semplicità
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Abbiamo visto “ Tamara Drewe “ diretto da Stephen Frears.
Ci sono dei grandi registi che realizzano dei film iuscitissimi, che hanno cervello e cuore, tecnica e creatività, che non ne sbagliano uno, eppure non vengono ritenuti da critica e pubblico dei maestri del cinema a tutto tondo. Forse il motivo più evidente è che non hanno realizzato almeno un capolavoro. Uno di questi autori è l’inglese, quasi settantenne, Stephen Frears che ha realizzato più di venti film senza contare i suoi lavori televisivi. Il suo primo film è stato “ Sequestro pericoloso “ del 1972, un ottimo debutto noir con molte citazioni del genere e con un grande Albert Finney ( Eddie è un modesto animatore di un night di Liverpool, decide di arrotondare facendo l’investigatore privato.
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Abbiamo visto “ Tamara Drewe “ diretto da Stephen Frears.
Ci sono dei grandi registi che realizzano dei film iuscitissimi, che hanno cervello e cuore, tecnica e creatività, che non ne sbagliano uno, eppure non vengono ritenuti da critica e pubblico dei maestri del cinema a tutto tondo. Forse il motivo più evidente è che non hanno realizzato almeno un capolavoro. Uno di questi autori è l’inglese, quasi settantenne, Stephen Frears che ha realizzato più di venti film senza contare i suoi lavori televisivi. Il suo primo film è stato “ Sequestro pericoloso “ del 1972, un ottimo debutto noir con molte citazioni del genere e con un grande Albert Finney ( Eddie è un modesto animatore di un night di Liverpool, decide di arrotondare facendo l’investigatore privato. Dovrà indagare su uno morto in circostanze misteriose – Potete vederlo in Dvd ); ma né il pubblico né la critica si accorgono di questo film. Ci vorranno ben sette anni per realizzare “ Bloody Kids “ ( Due piccoli adolescenti proletari passano una notte a combinare guai e si conclude in una sanguinosa rissa, uno finirà in ospedale, l'altro in fuga ) ma anche questo film non verrà notato o segnalato; qualche riscontro lo avrà con il bel film successivo “ Vendetta “ del 1984, ( Due killer ritrovano un loro complice che li ha traditi, in Spagna. Lo prendono e con lui attraversano in auto la Spagna e la Francia per portarlo a Parigi, ma sono braccati dalla polizia ). Nel 1985 giunge al fine il successo sia di critica che di pubblico con il film “ My Beautiful Laundrette “ ( Una relazione omosessuale e interrazziale sullo sfondo di una lavanderia a gettone della periferia londinese ) con Daniel Day-Lewis e Gordon Warnecke. Del 1988 è “ Le relazioni pericolose “ con un cast importante e perfetto composto da John Malkovich, Glenn Close, Michelle Pfeiffer e una giovanissima Uma Thurman ( Nella Francia di fine '700, un po' per gioco un po' per vendetta, la marchesa di Merteuil macchina col visconte di Valmont un complicato intrigo di seduzione ). Ottenuto il successo internazionale gira successivamente “ Rischiose abitudini “, nomination all'Oscar come migliore regista nel 1991, “ Eroe per caso “. “ Due sulla strada “, il poco visto e compreso western “ Hi-Lo Country “, “ Alta fedeltà “, “ Piccoli affari sporchi “ “ Lady Henderson presenta “, del 2006 è “ The Queen “ con Helen Mirren, e dopo “ Cheri “ del 2009 dal romanzo di Colette, ecco “ Tamara Drewe “.
In un paesino del Dorset c’è una specie di agriturismo ( dal nome originale “ Via dalla pazza folla “ – titolo di un romanzo del grande scrittore inglese Thomas Hardy, ma anche un film del compianto John Schlesinger ) per aspiranti scrittori o per scrittori di tanta cultura ma poco successo; all’inizio ce ne sono quattro, due uomini e due donne, che osservando il sereno paesaggio, scrivono saggi o romanzi, poi cenano assieme e discutono di letteratura. La casa è gestita dalla signora Beth che oltre a pensare a tutto fa da assistente e segretaria al marito il famoso romanziere Nicholas Hardiment, un uomo metodico, saccente, forse noioso e pronto a tradire la moglie appena possibile. La vita del paesino di campagna è noiosa un po’ per tutti ma soprattutto per due insignificanti ma simpatiche ragazzine, Casey e Jody, rese insofferenti dal tran tran e dall’interesse per i musicisti rock. In questo paesino così tranquillo torna dopo parecchi anni Tamara Drewe, una splendida ragazza poco convenzionale e molto sola che vuole vendere la casa di famiglia dopo la morte della madre: scrive una rubrica per un quotidiano, ha un nuovo naso e un paio di gambe che risveglierebbero un defunto. Ben presto parecchi uomini si danno da fare con lei, l'ex fidanzatino Andy, ora tuttofare presso l’agriturismo, lo scrittore di noir Hardiment e anche la rockstar Ben Sergeant, che è venuto a fare un concerto da quelle parti e si intrattiene un po’ di giorni per stare con Tam. Ma la relazione tra Ben e Tam provoca un’invidia estrema nell’adolescente Casey che con l’amica inizia a muovere le fila a volte comiche e a volte drammatiche delle vite dei protagonisti anche grazie al fatto che riesce a entrare nella mail di Tam. Le vite dei protagonisti si intrecciano, si confondono, si complicano per poi concludersi nel migliore dei modi possibili, quasi per tutti.
Un film brillante, ironico, molto british, che ci ricorda nello stile e nel ritmo il Woody Allen della maturità e anche il Robert Altman di “ La fortuna di Cookie “ e de “ Il dottor T. e le donne “. Una commedia intelligente, che ironizza con tipico umorismo inglese sulle piccolezze umane di un certo tipo di scrittori e della media borghesia e sulle debolezze degli esseri umani più in generale. Una sceneggiatura ( basata sull'omonima striscia a fumetti di Posy Simmonds, pubblicata nel 2005 sul quotidiano The Guardian, tratta a sua volta dal romanzo “ Via dalla pazza folla “ ) scritta dalla brava Moira Buffini ( dal nome italiano ma dai genitori irlandesi ) senza smagliature e con dialoghi brevi e perfetti, un montaggio ottimo e essenziale, una regia perfetta al servizio della storia che ci conferma la grandezza di questo maestro inglese che anche in questo caso però non sfiora il capolavoro. Un cast di attori poco glamour ma perfetto e in sintonia con la storia.
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alexpark
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venerdì 4 febbraio 2011
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tamara drewe=scompiglio assoluto
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Tamara Drewe è una black comedy inglese dall'umorismo molto forte e evidente.Tamara è sempre stata una ragazza di campagna che in passato aveva lasciato le basse colline per la città e il giornalismo.Molti l'hanno sempre conosciuta come la ragazza dal naso sproporzionato perchè in effetti le misure del suo naso durante l'adolescenza erano smisurate e inappropriate.Diventata una discreta giornalista ritorna nel suo paese d'origine,dove molti scrittori "si rifugiano" per trovare un poco di tranquillità.Ma ciò che stupisce tutti,oltre che il suo imprevedibile ritorno,è il suo naso rifatto che fa del suo aspetto un'attrattiva per gli uomini del piccolo sobborgo.
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Tamara Drewe è una black comedy inglese dall'umorismo molto forte e evidente.Tamara è sempre stata una ragazza di campagna che in passato aveva lasciato le basse colline per la città e il giornalismo.Molti l'hanno sempre conosciuta come la ragazza dal naso sproporzionato perchè in effetti le misure del suo naso durante l'adolescenza erano smisurate e inappropriate.Diventata una discreta giornalista ritorna nel suo paese d'origine,dove molti scrittori "si rifugiano" per trovare un poco di tranquillità.Ma ciò che stupisce tutti,oltre che il suo imprevedibile ritorno,è il suo naso rifatto che fa del suo aspetto un'attrattiva per gli uomini del piccolo sobborgo.Tamara troverà vecchie amicizie desiderate o indesiderate,vecchi amori e i soliti pettegolezzi di paese ad aspettarla.Sarà accolta da tutti con benevolenza ma presto porterà uno scompiglio descritto con molto cinismo e umorismo che in questa commedia vanno a braccetto.Stephen Frears torna nelle sale con una commedia sfiziosa e senza troppe pretese.Forse la sua pecca è che i colpi di scena non sono molti e il ritmo appare lento,la sceneggiatura si può definire discreta e il cast è appropriato e di buon livello.Nel cast spicca ovviamente la figura della protagonista,Gemma Arterton che da prova di aver talento.Alla fine questa pellicola può apparire semplice e geniale per gli amanti del genere ma può non essere gradita da un pubblico che non predilige le classiche commedie inglese
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poldino
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mercoledì 2 marzo 2011
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tradimenti all'inglese riusciti solo a metà
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Il regista inglese Stephen Frears tenta la carta della "dark comedy", ma il risultato è altalenante. Se è apprezzabile lo sforzo di costruire un racconto ambientato nella campagna inglese che fornisce un sapore particolare alla visione del film, dall'altro lo sviluppo della storia procede con tempi morti eccessivi (con poca linearità). Un contributo particolare (alla "riuscita" del film) lo fornisce l'avvenente Gemma Arterton, che crea scompiglio all'interno di un piccolo villaggio inglese trasformando un tranquillo posto di campagna che sembrava apparentemente "morto".
Per concludere, questo di Frears è un film discreto, ma non memorabile, che non appartiene sicuramente all'olimpo della cinematografia mondiale.
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Il regista inglese Stephen Frears tenta la carta della "dark comedy", ma il risultato è altalenante. Se è apprezzabile lo sforzo di costruire un racconto ambientato nella campagna inglese che fornisce un sapore particolare alla visione del film, dall'altro lo sviluppo della storia procede con tempi morti eccessivi (con poca linearità). Un contributo particolare (alla "riuscita" del film) lo fornisce l'avvenente Gemma Arterton, che crea scompiglio all'interno di un piccolo villaggio inglese trasformando un tranquillo posto di campagna che sembrava apparentemente "morto".
Per concludere, questo di Frears è un film discreto, ma non memorabile, che non appartiene sicuramente all'olimpo della cinematografia mondiale.
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emiliano83
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domenica 9 gennaio 2011
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ottimo umorismo british
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Piccolo grande gioiello di umorismo inglese reso però un po’più caldo e coinvolgente rispetto a toni anglosassoni. Situazioni e gag veramente divertenti che mantengono di buon umore lo spettatore per tutta la durata della pellicola fino al finale a sorpresa. Film british dunque ma reso più caldo da risate sincere, più a “bocca aperta” rispetto ai mezzi sorrisi che di solito genera l’umorismo anglosassone.
La storia è quella di Tamara, una giornalista che torna al proprio paese natale con un naso rifatto e dei pantaloncini corti incollati al corpo come dice una delle protagoniste del film. Scavalca una staccionata come in uno spot sexy e da quel momento la tranquilla vita di un piccolo sobborgo immerso nella noia della campagna inglese non sarà più la stessa.
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Piccolo grande gioiello di umorismo inglese reso però un po’più caldo e coinvolgente rispetto a toni anglosassoni. Situazioni e gag veramente divertenti che mantengono di buon umore lo spettatore per tutta la durata della pellicola fino al finale a sorpresa. Film british dunque ma reso più caldo da risate sincere, più a “bocca aperta” rispetto ai mezzi sorrisi che di solito genera l’umorismo anglosassone.
La storia è quella di Tamara, una giornalista che torna al proprio paese natale con un naso rifatto e dei pantaloncini corti incollati al corpo come dice una delle protagoniste del film. Scavalca una staccionata come in uno spot sexy e da quel momento la tranquilla vita di un piccolo sobborgo immerso nella noia della campagna inglese non sarà più la stessa. Molti girano attorno a Tam come api attorno al miele e alla fine ognuno ne potrà godere per un po’!! Tra i fortunati anche il batterista di un gruppo rock, osannato da due 15enni annoiate e sognanti che faranno di tutto per incontrarlo generando però più di un problema. Fanno da sfondo a queste vicende, sornione mucche in sorniona campagna inglese nella quale prospera una originale fattoria-albergo per scrittori in cerca di ispirazione.
Come detto un gioello di comicità sottile che gioca soprattutto attorno ai tradimenti e al desiderio sessuale che suscita Tamara. Riflessione sulla vita di coppia e sull’importanza dell’apparenza che un’operazione facciale fa cambiare drasticamente. Il film è davvero molto divertente e spiccano tra tutti i geniali insulti di uno dei protagonisti!
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astromelia
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domenica 13 febbraio 2011
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spassoso
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HUMOUR all'inglese per una pellicola spassosa,cast perfetto ,bei paesaggi,scorrevole ,mai noioso.
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pipay
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lunedì 24 gennaio 2011
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commedia appena passabile
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Commedia garbata, senza troppe pretese. Però il film risulta troppo lento, quasi noioso; si anima troppo tardi, attorno agli ultimi venti minuti. Huomour inglese non reso bene, quasi sprecato. Si poteva far di meglio.
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pietro viola
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giovedì 20 gennaio 2011
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film di (buona) maniera
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Manierismo...ovvero modo di declinare e interpretare l'arte e l'estetica ripetendo gusti e forme già collaudati in modo VOLUTO.
Questo è il cinema di frears, per me. Un cinema di maniera, a volte molto gradevole (e penso alla riduzione cinematografica delle liasons), altre volte, per lo più, decisamente meno.
Questo film è di quelli (pochi) buoni. Con i suoi clichè e con l'inglesismo innalzato a modo (o maniera...) unico e ultimo, il regista racconta con grazia come la vita sia un guazzabuglio di sentimenti e razionalità che ci offre la possibilità per la perdizione, e quella per il riscatto, in un'unica strada sempre al bivio.
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Manierismo...ovvero modo di declinare e interpretare l'arte e l'estetica ripetendo gusti e forme già collaudati in modo VOLUTO.
Questo è il cinema di frears, per me. Un cinema di maniera, a volte molto gradevole (e penso alla riduzione cinematografica delle liasons), altre volte, per lo più, decisamente meno.
Questo film è di quelli (pochi) buoni. Con i suoi clichè e con l'inglesismo innalzato a modo (o maniera...) unico e ultimo, il regista racconta con grazia come la vita sia un guazzabuglio di sentimenti e razionalità che ci offre la possibilità per la perdizione, e quella per il riscatto, in un'unica strada sempre al bivio.
Cinismo, leggerezza, buona recitazione, manierismo: un film godibile sulla natura umana, riassunta per stereotipi ma efficace nella forma.
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renato volpone
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lunedì 10 gennaio 2011
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quanto ridere
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Lo humour inglese è la caratteristica di questo meraviglioso film di Frears. La storia ambientata nella campagna inglese racconta di scrittori, di relazioni umane, di amanti e di due ragazzine che si divertono a fare piccoli scherzi che trasformeranno la vita di tutti i protagonisti. Gli attori sono tutti bravissimi e la durezza delle ultime scene viene stemperata da un finale davvero simpatico. Assolutamente da non perdere
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