riccardo t.
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martedì 8 marzo 2011
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easy girl
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La simpatica e brillante Olive Penderghast, diciassettenne vergine che rientra nella tipologia "ragazza della porta accanto" si lascia scappare una piccola bugia per mettere a tacere un'amica insistente e si ritrova in un incubo adolescenziale che all'inizio la stimola - oltre a renderla finalmente popolare - ma che diventa sempre più difficile da gestire. primo aspetto da sottolineare: Emma Stone ha davanti un ottima carriera, è lei la mattatrice di questa comedy, mostrando grande talento. Easy Girl è piacevole, leggero, e divertente e con buoni dialoghi, e un ottimo cast che comprende grandi nomi da Tucci al drugo Malcolm McDowell.
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La simpatica e brillante Olive Penderghast, diciassettenne vergine che rientra nella tipologia "ragazza della porta accanto" si lascia scappare una piccola bugia per mettere a tacere un'amica insistente e si ritrova in un incubo adolescenziale che all'inizio la stimola - oltre a renderla finalmente popolare - ma che diventa sempre più difficile da gestire. primo aspetto da sottolineare: Emma Stone ha davanti un ottima carriera, è lei la mattatrice di questa comedy, mostrando grande talento. Easy Girl è piacevole, leggero, e divertente e con buoni dialoghi, e un ottimo cast che comprende grandi nomi da Tucci al drugo Malcolm McDowell. commedia si, che però si prende dei rischi accusando senza paura l'ipocrisia, i pregiudizi che l'estremo moralismo crea. alla fine cosa ci insegna la bella Olive? ti sparlano dietro, e lasciamoli parlare. consigliato.
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hollyver07
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venerdì 11 marzo 2011
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una goccia nel mare dell'ipocrisia
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Ciao. Una piacevole sorpresa questo film. La storia è semplice e ben articolata, gradevole e non votata ad una gratuita volgarità narrativa (il linguaggio usato è comunque tipicamente giovanile ma volutamente senza eccessi). La vicenda è incentrata su Olive Penderghast (una valida Emma Stone) una ragazza che frequenta le scuole superiori nella provincia USA. Olive non è una teen banale ed omologata, a cusa di ciò non risulta essere "in vista" nella comunità scolastica. La trama parte da una banale bugìa di Olive, raccontata ad un'amica per giustificare un weekend troppo "tranquillo", la ragazza così origina un equivoco che di colpo la trascinerà al centro della scena ma... sotto una luce che donandole un fatuo splendore contemporaneamente la ustionerà.
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Ciao. Una piacevole sorpresa questo film. La storia è semplice e ben articolata, gradevole e non votata ad una gratuita volgarità narrativa (il linguaggio usato è comunque tipicamente giovanile ma volutamente senza eccessi). La vicenda è incentrata su Olive Penderghast (una valida Emma Stone) una ragazza che frequenta le scuole superiori nella provincia USA. Olive non è una teen banale ed omologata, a cusa di ciò non risulta essere "in vista" nella comunità scolastica. La trama parte da una banale bugìa di Olive, raccontata ad un'amica per giustificare un weekend troppo "tranquillo", la ragazza così origina un equivoco che di colpo la trascinerà al centro della scena ma... sotto una luce che donandole un fatuo splendore contemporaneamente la ustionerà. La vicenda, infatti, prosegue in un crescendo di situazioni che si ingarbugliano notevolmente, obbligando Olive a trovare una drastica risoluzione al problema che essa stessa ha creato. Il film si distingue per l'assenza dei classici personaggi dell'High school USA. La presenza degli adulti è quasi ridotta ad una macchietta (forse è così che i giovani vedono gli adulti, insegnati compresi). In tale contesto fanno eccezione i genitori di Olive (P. Clarkson e S. Tucci) vicini alla figlia ma non ossessivi. Interessante ed azzeccato il manifesto riferimento alla "lettera scarlatta" (solo il romanzo e per carità... non il film con Demi Moore) che diviene la falsariga sulla quale leggere e tradurre i comportamenti delle persone implicate nella vicenda. A voler essere pedanti, il finale del film è "leggero" e forse solo un pò ruffiano. Una simile conclusione è forse votata alla "ragione di stato" di non rendere il film troppo aderente a certe realtà adolescenziali ed alle ovvie brutture ad esse correlate. In sostanza, come già scritto, un film che è una piacevole sorpresa. A mio (opinabile) avviso, una votazione equilibrata da assegnargli sarebbe pari a 3 stelle; altresì, considerata la non banalità della trama e l'inconsueta modalità di proposizione dell'argomento trattato (per un teen movie) mi sento di "premiarlo" e di aumentare il giudizio a 4 stelle. Saluti a tutti
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kk_san
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giovedì 29 dicembre 2011
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tema di grande attualità
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E' chiaro che Easy Girl è un film di grande attualità:
ognuno, per proprio vanto, o magari per vergogna nell'ammettere la realtà, mostra una propria "non" esperienza come una impresa epica, per ottenere fama, clamore, e ciò che fa gola.
E' il caso di Olive Penderghast, teenager diciassettenne inerpretata da una fantastica Emma Stone, che si lascia sfuggire falsità sulla propria vita sessuale con un'amica. E così avviene il passa parola, come una catena: ben presto tutta la scuola viene a sapere le sue vicende, così Olive decide di studiare a che punto i pettegolezzi possono arrivare, quindi asseconda la gente e si cuce una "A" sui vestiti, ad indicare la "lettera scarlatta" il cui significato è adulterio.
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E' chiaro che Easy Girl è un film di grande attualità:
ognuno, per proprio vanto, o magari per vergogna nell'ammettere la realtà, mostra una propria "non" esperienza come una impresa epica, per ottenere fama, clamore, e ciò che fa gola.
E' il caso di Olive Penderghast, teenager diciassettenne inerpretata da una fantastica Emma Stone, che si lascia sfuggire falsità sulla propria vita sessuale con un'amica. E così avviene il passa parola, come una catena: ben presto tutta la scuola viene a sapere le sue vicende, così Olive decide di studiare a che punto i pettegolezzi possono arrivare, quindi asseconda la gente e si cuce una "A" sui vestiti, ad indicare la "lettera scarlatta" il cui significato è adulterio.
Ben presto si accorgerà che la situazione le sfugge di mano, e dovrà rimediare.
Molto positiva l'impressione su questa opera, che sa gestire in modo poco volgare, e con quel pizzico di simpatia un tema molto forte dei nostri giorni. Consigliato, soprattutto ai teenager.
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lety kant
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venerdì 2 settembre 2011
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una ragazza facile... forse!
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Easy girl: ragazza facile. Liberamente ispirato a "La lettera scarlatta" di Nathaniel Hawthorne, "Easy Girl" è un film molto interessante per molti aspetti, primo dei quali la ripresa volontaria di un classico della letteratura, non "remakizzato", ma preso come spunto per raccontare una storia d'oggi. Ed è questa la storia di Olive, ragazza molto intelligente e carina, ma che non ha ancora avuto la sua prima volta, tantomeno il suo primo ragazzo. Olive, dunque, decide di cucirsi addosso, materialmente parlando, una lettera scarlatta, e inizia a mettere in giro false voci sul suo conto, corroborate dall'aiuto di molti liceali, alcuni sfigati, altri gay, che hanno bisogno del suo aiuto per salvarsi la reputazione.
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Easy girl: ragazza facile. Liberamente ispirato a "La lettera scarlatta" di Nathaniel Hawthorne, "Easy Girl" è un film molto interessante per molti aspetti, primo dei quali la ripresa volontaria di un classico della letteratura, non "remakizzato", ma preso come spunto per raccontare una storia d'oggi. Ed è questa la storia di Olive, ragazza molto intelligente e carina, ma che non ha ancora avuto la sua prima volta, tantomeno il suo primo ragazzo. Olive, dunque, decide di cucirsi addosso, materialmente parlando, una lettera scarlatta, e inizia a mettere in giro false voci sul suo conto, corroborate dall'aiuto di molti liceali, alcuni sfigati, altri gay, che hanno bisogno del suo aiuto per salvarsi la reputazione. Inizialmente il gioco è divertente, ma Olive ben presto si rende conto che nessuno la avvicina con un reale interesse, ma sempre con un doppio fine. Ciò che colpisce di questo film è, in primo luogo, la brillante interpretazione di Emma Stone, che rende Olive non la solita ragazza sfigata e acida senza un ragazzo, ma una ragazza interessante, carina, e con molti neuroni in testa, che ha scelto di non concedersi. E' questo il bello: ci siamo scocciati di vedere film dove la ragazza che "non la dà" è una sfigata senza arte nè parte, mentre la "lucciola" della scuola, che la dà come se non fosse sua, viene ammirata e presa a modello. Olive rappresenta quel tipo di ragazza che sta svanendo nella società contemporanea, quella che preserva se stessa, ma soprattutto la propria dignità, senza venderla al primo acquirente. E' per questo che "Easy Girl" ci piace: perchè non è una ragazza facile.
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claudiofedele93
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venerdì 24 gennaio 2014
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easy stone!
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A partire dagli anni ’90 la commedia comunemente nota come “Teen Movie” è riuscita ad avere sempre più importanza (tra le masse, sopratutto dei giovani) e successo, tutto ciò è dovuto anche a telefilm che ne hanno seguito parallelamente lo sviluppo e le tematiche, sebbene ora questo genere è andato sempre più scadendo col tempo nella mediocrità, proponendo prodotti con storie e aneddoti visti e rivisti, diventando dunque un cinema di scarso interesse arricchito da temi scottanti come “il sesso” (proposto tipo alla American Pie) e messo in scena con varie rappresentazioni, alcune delle quali a volte che riescono a scadere nel grottesco.
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A partire dagli anni ’90 la commedia comunemente nota come “Teen Movie” è riuscita ad avere sempre più importanza (tra le masse, sopratutto dei giovani) e successo, tutto ciò è dovuto anche a telefilm che ne hanno seguito parallelamente lo sviluppo e le tematiche, sebbene ora questo genere è andato sempre più scadendo col tempo nella mediocrità, proponendo prodotti con storie e aneddoti visti e rivisti, diventando dunque un cinema di scarso interesse arricchito da temi scottanti come “il sesso” (proposto tipo alla American Pie) e messo in scena con varie rappresentazioni, alcune delle quali a volte che riescono a scadere nel grottesco. Fortunatamente ogni tanto si presenta agli occhi di tutti noi un film intelligente, magari non brillante o degno di essere inserito tra le più grandi pellicole della storia del cinema, ma capace di dare nuova linfa ad un genere ormai quasi lasciato totalmente alla deriva e lanciare spunti di riflessioni sulla società del 2000 interessanti. Easy Girl, con tutti i suoi difetti, ne è una chiara dimostrazione.
La giovane Olive (Emma Stone) è una liceale come tante: intelligente, simpatica e single. La sua storia inizia quando, per evitare un'uscita di due giorni con la sua migliore amica ed i suoi "strambi" genitori, si inventa di avere un appuntamento con un ragazzo più grande. Destino vuole che per una serie di malintesi si venga a sapere che Olive ha perso la sua verginità e questo porterà, di conseguenza, ad una serie di strane e imbarazzanti situazioni, fino a quando la stessa Olive, dopo essersi stancata di tutta questa messa in scena, non vorrà più essere considerata (ingiustamente e a detta di tutti) una “ragazza facile”.
Al servizio di una storia basata su una sceneggiatura assai semplice curata da Bert V. Royal che strizza l’occhio al lavoro di Nathaniel Hawthorne e al discusso La Lettera Scarlatta, vi è una brillante Emma Stone, qui per la prima volta nel ruolo di protagonista, che risulta essere perfetta in ogni inquadratura nel ruolo della sarcastica teenager che vede la sua vita sociale complicarsi giorno dopo giorno tra i banchi di scuola. Inutile dirlo, il film riesce a trovare una luce propria grazie sopratutto alla sua interpretazione, mettendo così in luce il talento emergente dell'attrice statunitense ( che sarà impegnata anche in The Amazing Spiderman 2, nel prossimo film di Woody Allen e che in passato stata diretta nel famoso The Help di Tate Taylor). Molto singolari sono le scene con Stanley Tucci, che potevano essere approfondite nonché sfruttate un po’ di più, visto che il feeling con Patricia Clarkson è ben evidente e danno vita ad alcune delle sequenze più esilaranti. Ovviamente è giusto fare un analisi approfondita sul tema che viene preso in considerazione, che rappresenta il nucleo del lungometraggio e che ai giorni nostri risulta essere incredibilmente attuale. In una America che siamo ormai abituati a vedere e rivedere sotto ogni aspetto e che ci viene proposta in più di mille sfumature, sembra sempre più evidente che quel tipo di discriminazioni che alcuni ragazzi fanno verso i propri coetanei è sempre presente e ancora molto marcato; inoltre, sebbene i toni restino comunque molto leggeri e privi di drammi psicologici, è interessante notare come nell’era di Facebook e dei vari Social Network la vita delle persone riesca ed essere stravolta nel giro di pochi minuti e quanto i giovani oggi possano essere superficiali, basando le loro conclusioni nei riguardi di una persona solo sul pettegolezzo. Dunque, se in un primo momento la notorietà viene utilizzata per un fine giusto, con tutta la sua immoralità allegata, essa sarà poi un arma a doppio taglio, visto che farà apparire la giovane Olive quello che non è realmente, ma come le persone credono che sia. In America la pellicola è stata promossa con il titolo Easy A (In Italia al posto della fatidica A è stata messa la parola Girl per motivi ignoti) e questo porta ad una sorta di continuità temporale, tra il lavoro di Will Gluck ed il romanzo da cui trae ispirazione come se a cambiare fossero i tempi e i luoghi, mentre le persone e gli errori, i pregiudizi rimangono sempre gli stessi.
Easy Girl, sebbene abbia delle lacune, alcune delle quali legate alla storia, alla ripetitività di alcune situazioni, momenti poco sfruttati e cliché del genere, è comunque un film apprezzabile, originale per certi aspetti e che si fa vedere con semplicità, ma anche con interesse. Una simpatica e brillante Emma Stone dirige il tutto, reggendo in modo egregio la pellicola sulle proprie spalle per tutta la sua durata che si attesta su i 90 minuti circa, innalzandosi come icona della società scolastica/sociale dei nostri tempi ed evidenziando i lati negativi e positivi delle persone ed i loro errori. Siamo di fronte ad un prodotto, che se non brilla per originalità, resta comunque piacevole, ben recitato, con pochi cali e diretto in modo convincente.
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