ashtray_bliss
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domenica 28 ottobre 2012
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amore e scontri religiosi ai tempi della peste.
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Il tema principale di Black Death, e' la superstizione religiosa che regnava sovrana all'epoca della peste, durante il medioevo. Ma il film, avendo come pretesto l'epidemia di peste nera, evidenzia il contrasto e la rivalita' tra cristiani e pagani e i successivi- sanguinosi- scontri che ne derivarono in nome delle proprie credenze. Il medioevo, come ben noto, era un periodo di forti superstizioni religiose le quali dominavano tra la gente e la Chiesa sfruttava a proprio vantaggio queste situazioni. La peste era considerata dai cristiani come una punizione divina, mandata da Dio per punirli dei peccati commessi dagli uomini durante i secoli.
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Il tema principale di Black Death, e' la superstizione religiosa che regnava sovrana all'epoca della peste, durante il medioevo. Ma il film, avendo come pretesto l'epidemia di peste nera, evidenzia il contrasto e la rivalita' tra cristiani e pagani e i successivi- sanguinosi- scontri che ne derivarono in nome delle proprie credenze. Il medioevo, come ben noto, era un periodo di forti superstizioni religiose le quali dominavano tra la gente e la Chiesa sfruttava a proprio vantaggio queste situazioni. La peste era considerata dai cristiani come una punizione divina, mandata da Dio per punirli dei peccati commessi dagli uomini durante i secoli. Per i pagani invece era una malattia generata dai cristiani, la quale si diffondeva tra loro e li decimava. La peste si trasmette e si diffonde, da malattia diventa presto epidemia ed insieme a lei si diffonde paura, il terrore e la superstizione tra la gente.
E su questo sfondo cupo e mistico, si intreccia la trama di Black Death: Nell'Ingilterra medievale del 1347, piegata dalla terribile epidemia, un giovane moncaco razionalista di nome Osmund, si presta a guidare un gruppo di soldati attraverso una palude fino ad un villaggio, l'unico villaggio rimasto immune alla peste nera. Li devono trovare ed arrestare un negromante da portare a Roma, dal Pontefice per essere giustiziato. Il semplice fatto che il paese fosse rimasto immune al'epidemia veniva considerato un evento malefico, ed il villaggio considerato satanico nonche' protetto da una oscura forza del male.
Il giovane Osmund non crede a queste dilaganti superstizioni ma decide di intraprendere il viaggio con la speranza di rincontrare la sua donna amata, Avril, allontanatasi dalla citta' per evitare il contagio. E' proprio questo rappresenta il dilemma morale di Osmund: la devozione e l'amore verso Dio in contrasto con l'amore per una donna. Lui non vuole rinunciare a nessuno dei due e intraprende il viaggio con la speranza di trovare la risposta spirituale che cerca.
Durante il loro cammino Osmund imparera' che il gruppo che conduce e' fatto di mercenari, uomini brutali e senza paura- eccetto quella divina- pronti a farsi avanti a qualnque costo. Si imbattera' anche in dei pellegrini flagellanti ed in un gruppo di persone che vuole bruciare al rogo una donna, creduta una strega, che lui tentera' invano di salvare. E mentre il gruppo si avviccina sempre piu' al villaggio, sperso in una palude, la morte e la desolazione continua a perseguitarli: sotto forma di un attacco-imboscata e mentre un membro dopo l'altro si scoprono contagiati.
Quando riescono finalmente a raggiungere il vilaggio, vengono inizialmente accolti cordialmente, specialmente dal capo della comunita' : una enigmatica donna dalle conoscienze alchimistiche, di nome Langiva. La donna' fara in modo di prendersi cura degli ospiti, offrendo loro cibo e bere a volonta. Nel frattempo si legera' particolarmente ad Osmund, confessandogli di aver raccolto il cadavere della sua amata. La sera stessa lo invita ad assistere ad un rito pagano durante il quale simulera' di resuscitare la ragazza morta, Avril. Il monaco a quel punto crede di aver capito chi e' il pericoloso nonche' satanico negromante. Terrorizzato si rifugera' in una antica chiesa in disuso nella quale verra' catturrato ed arrestato.
Il giorno seguente, Osmund e il gruppo constatano di essere stati catturati, legati e rinchiusi in una prigione d'acqua. Il motivo del loro arresto e' uno solo :l'odio e la collera che i pagani nutrono nei confronti dei cristiani. I mercenari sono ritenuti responsabili per le atroci morti e sofferenze che hanno dovuto subire i pagani in nome di Dio, pur di convertirsi. Ma non solo, gli abitanti del villaggio sono convinti che i soldati arrivarono da loro con l'unica intenzione di contagiarli. Per questo vengono condannati a morte, uno dopo l'altro. Morti brutali e atroci quasi pari a quelle dei martiri, dove la negazione o meno della propria fede influisce in modo cruciale sul modo che i prigionieri verranno uccisi (vedi il cavaliere impiccato vs quello smembrato dai cavalli).
Langiva decidera' di risparmiare soltanto il giovane monaco e da li lo invita ad entrare in una casa e ricongiungersi con la sua amata, viva e curata. Il monaco si fa tentare, ma reso cieco dalla superstizione religiosa fallisce nel riconoscere la realta', e crede che la sua donna sia in realta' un' illusione, e che la sua anima sia intrappollata in un limbo, dal quale lui la libera con la morte. Osmund uccidera' la donna che ama, in nome di Dio e della propria fede, per liberarla dai demoni che -secondo lui- la tenevano intrappolata. Da li in poi avra' luogo la drastica trasformazione del monaco, unico superstite della spedizione, trasformatosi in crudele inquisitore e torturatore di donne- considerate tutte streghe-. Osmund, lascera' definitivamente le vesti di monaco e interpretera' in modo totalmente anomalo le leggi di Dio, divenendo un brutale e sanguinario soldato-inquisitore assetato di vendetta.
Black Death, e' sicuramente un film low-budget ma molto curato nei particolari e con una scelta di cast azzeccata. A volte presenta delle scene di violenza brutali e disturbanti ma che comunque restano fedeli alla brutalita' e ferocia dell'epoca. Le ambientazioni sono anche loro curate e la scenografia e' particolamente apprezzabile. La cosa migliore del film, resta tuttavia, la denuncia, seppur sfumata, dell' ingiustizia e atroce violenza che la religione puo' provocare tra i popoli. L'odio e l'ostilita' tra pagani e cristiani e' delineata molto bene nel film e si intuisce questo odio-ingiustificato ma reciproco- che le stesse persone provavano verso i loro simili per via dei credo differenti. Inoltre e' perfettamente rappresentata l'avidita' degli individui nell'imporre la loro religione/credo sugli altri. E se i cristiani hanno compiuto stragi e brutali massacri in nome della fede per convertire i pagani, anche essi, appena gli viene data l'occasione, esprimono tutta la loro ferocia e bestialita' contro i cristiani.
Si tratta dunque di un film che pone lo spettatore di fronte ad una denuncia non tanto contro la religione nel senso lato della parola, quanto contro la violenza che la religione- per mezzo delle persone- puo' creare. La religione puo' diventare benissimo un mezzo di unificazione tra i popoli oppure una potentissima arma per dividerli e mettere gli uni contro gli altri. Specialmente nelle epoche passate, la Storia stessa ci insegna che gli uomini hanno manipolizzato la Religione (intesa in senso lato) a loro favore scatenando guerre, commettendo crimini terribili e inculcando paure e superstizioni tra la gente comune. Tutto in nome di un unica cosa; il Potere. Il Denaro. L'unico Dio che ha da sempre comandato l'uomo.
Un altro tema cruciale del film e' la rappresentazione e l'interpretazione del Male. Nel film in questione nessuno e' buono e nessuno e' cattivo. Il Male e' un concetto individuale che pero' i protagonisti collegano solo con l'appartenere ad una religione diversa dalla propria. Cosi, Langiva, non e' realmente una negromante e tantomeno una strega. E' solo una alchimista, che sa usare medicinali e droghe per curare o stordire le persone e come lei stessa confessa, partecipa ai riti pagani negromantici perche' le persone hanno bisogno di credere, specialmente nei miracoli. Eppure Langiva e i pagani in generale vengono considerati dalla Chiesa e i Cristiani come satanici e malefici (perche' non credono nel Dio cristiano e praticano riti diversi). A loro volta i pagani vedono solo il Male nei cristiani, considerandoli seminatori di morte e malattie in nome di un Dio crudele.
Su questo leit-motive ruota tutto il film. Un film che personalmente sento di consigliare, specialmente agli amanti del genere storico con sfondo religioso. Credo che possa essere definito un film completo nel suo genere: ha una trama che regge, ci sono le scene di battaglia, c'e' l'avventura ma anche quella nota di romanticismo e introspezione dei protagonisti insieme ad una sinergia di valide interpretazioni e regia. Tutti elementi-portanti nei film del genere (storico-religiosi-avventura).
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august burns
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mercoledì 11 aprile 2012
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un viaggio all'inferno
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Siamo nel XIV secolo e in tutta Europa infuria la peste bubbonica (la “Morte Nera” del titolo): ovunque vi è morte, disperazione, malattia e superstizione. Ma una notizia giunge alle orecchie della Chiesa: esiste un villaggio, al di là della palude oltre la foresta di Dendridge, dove la peste non è arrivata, nessun morto, nessun malato. Segno divino? Assolutamente no. Secondo il vescovo un demone protegge quel villaggio dove un negromante resuscita i morti e trasforma gli abitanti in feroci e dannati individui senza Dio. Il vescovo invia così un suo emissario, il prode cavaliere Ulrich (un sempre bravo Sean Bean, il Boromir de "Il signore degli anelli"), assieme ad un gruppo di soldati mercenari per liberare il villaggio dal demonio, catturare il negromante e condurlo al cospetto dello stesso vescovo (leggasi “inquisizione”).
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Siamo nel XIV secolo e in tutta Europa infuria la peste bubbonica (la “Morte Nera” del titolo): ovunque vi è morte, disperazione, malattia e superstizione. Ma una notizia giunge alle orecchie della Chiesa: esiste un villaggio, al di là della palude oltre la foresta di Dendridge, dove la peste non è arrivata, nessun morto, nessun malato. Segno divino? Assolutamente no. Secondo il vescovo un demone protegge quel villaggio dove un negromante resuscita i morti e trasforma gli abitanti in feroci e dannati individui senza Dio. Il vescovo invia così un suo emissario, il prode cavaliere Ulrich (un sempre bravo Sean Bean, il Boromir de "Il signore degli anelli"), assieme ad un gruppo di soldati mercenari per liberare il villaggio dal demonio, catturare il negromante e condurlo al cospetto dello stesso vescovo (leggasi “inquisizione”). Per raggiungere il villaggio però Ulrich e i suoi uomini hanno bisogno di una guida..il giovane Osmund, un monaco che si troverà in difficoltà ad illuminargli il cammino dovendo già attraversare una profonda crisi di fede nata dall'amore per una giovane donna, Avril, che aveva mandato ad aspettarlo nella foresta non troppo distante dal villaggio..
A metà tra il film storico e l’avventura con forti tinte horror, Black Death è un esperimento ben riuscito per quanto riguarda la ricostruzione storica dell’Europa infestata dalla peste bubbonica. Una società sull’orlo del baratro, dove nessuno, nemmeno chi si dice portatore della verità o della “parola di Dio”, può dirsi innocente. Il solo Ulrich sembra incarnare l’ultimo rimasto di una categoria in via d’estinzione quale quella dei cavalieri paladini, che combattono non per denaro o per conquista ma solo per la giustizia e il senso del dovere. Egli è il simbolo anche di un Cristianesimo lontano parente di quello che sta attraversando il suo periodo più buio, in cui la “santa inquisizione” manda al rogo donne e disgraziati dopo i ben noti sistemi di estorsione delle confessioni. Un uomo retto, quindi, che si fa portatore di quei valori Cristiani di moralità e giustizia che i suoi stessi mandanti (il vescovo e la Chiesa) non rispettano più.
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cronix1981
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sabato 20 ottobre 2012
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il secolo buio
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Nell’anno del Signore 1348, l’Inghilterra è devastata dall’epidemia di peste (morte nera) che ucciderà più della metà della popolazione dell’isola. La chiesa afferma che questo flagello “è una punizione di Dio per i peccati commessi dall’uomo”. Ma nella popolazione si diffonde l’idea che questa non fosse opera di Dio, ma del Demonio, richiamato da maledizioni e stregonerie. Quando la morte non giungeva per mano della peste era la popolazione a farsi “giustizia”, bruciando sul rogo le streghe che si pensava avessero diffuso il morbo.
Il film si apre tra i canti gregoriani dei monaci di un monastero appena colpito dalla morte nera.
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Nell’anno del Signore 1348, l’Inghilterra è devastata dall’epidemia di peste (morte nera) che ucciderà più della metà della popolazione dell’isola. La chiesa afferma che questo flagello “è una punizione di Dio per i peccati commessi dall’uomo”. Ma nella popolazione si diffonde l’idea che questa non fosse opera di Dio, ma del Demonio, richiamato da maledizioni e stregonerie. Quando la morte non giungeva per mano della peste era la popolazione a farsi “giustizia”, bruciando sul rogo le streghe che si pensava avessero diffuso il morbo.
Il film si apre tra i canti gregoriani dei monaci di un monastero appena colpito dalla morte nera. Il giovane Osmond, un novizio che sembra aver perso la fede, si offre come guida ad un gruppo di mercenari agli ordini del vescovo, guidati da un cavaliere di nome Ulric, per accompagnarli ad un villaggio oltre la palude in cui si dice che non sia ancora giunta l’epidemia.
Il film mostra tutti i lati più oscuri del “secolo buio” per antonomasia: le devastazioni delle epidemie, l’ignoranza su cui si basa il potere della chiesa, la barbarie della popolazione, la spietata efferatezza dei mercenari e delle bande di briganti, le esecuzioni sommarie, le credenze più sciocche e assurde, le atrocità commesse in nome della fede cieca ed assoluta… In tutto questo si inquadra il viaggio della strana compagnia (il gruppo di mercenari accompagnati da Osmond), che può essere metafora del viaggio all’inferno.
Se da un lato il film si dimostra ben inquadrato nel periodo storico di riferimento, dall’altro mostra una sceneggiatura farraginosa, che si contorce su se stessa e si rende sempre meno plausibile con lo scorrere del film. Sicuramente buona la prova di Sean Bean, Carice van Houten, Eddie Redmayne e John Lynch, rispettivamente Ulric, la necromante del villaggio, Osmond e Wolfstan (un mercenario della compagnia). Da rivedere la regia e come detto la sceneggiatura. Nel complesso, però, un discreto film.
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recensore digitale
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lunedì 11 agosto 2014
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genere avventura-horror sufficiente
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Ambientato nel periodo medioevale del '300 narra la storia di Ulric (Sean Bean) che con i suoi cinque cavalieri cerca di salvare la popolazione dalla peste bubbonica, considerata punizione cristiana per aver commesso peccati, in un paese conosciuto da uno dei cinque cavalieri dove l'epidemia non si è ancora diffusa perchè molto probabilmente gli abitanti del villaggio hanno stretto un patto col demone rinnegando la fede cristiana così evitando il contagio. Genere avventura-horror permeato dal fanatismo nei confronti delle religioni e dei riti e dal fenomeno della peste ormai debellata. Si discosta un pò dal genere di avventura ma non mi convince. Voto 4
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elgatoloco
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giovedì 17 agosto 2017
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peste metafora della morte, ma non solo...
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Un film"relgiioso", questo"BLack Death"di Christopher Smith(2010)? NOn necessariamente, in quanto la negromante Langina è portatrice di una rivolta anticristiana, ma soprattutto anticattolica, che svela il carattere sessufobico del cattolicesimo medievale(e non solo, cfr. le relative polemiche innescate ancora a suo tempo da un autore come Franco Cordero, prontamente espulso dall'università cattolica), dove comunque la figura centrale è quella del giovane quasi-frate protagonista e "osservatore"della vicenda, dove, a parte un'attenta ricostruzione della Gran Bretagna medievale dell'epoca e in genere del Medioevo, c'è il tema della selva(ingens sylva), nel suo rapporto dialettico con il resto del territorio, come"linea di fuga", liberante e pericolosa al tempo stesso, assolutamente fuorviante rispetto a tutto il resto, appunto, il tema della comunque presente incapacità di inverare il"bando cristiano"(Ernesto Bonaiuti)dal punto di vista della nonviolenza, che rimane meramente teorica e non sa realizzarsi, ancora molti altri temi disseminati e non sviluppati, eppure presenti.
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Un film"relgiioso", questo"BLack Death"di Christopher Smith(2010)? NOn necessariamente, in quanto la negromante Langina è portatrice di una rivolta anticristiana, ma soprattutto anticattolica, che svela il carattere sessufobico del cattolicesimo medievale(e non solo, cfr. le relative polemiche innescate ancora a suo tempo da un autore come Franco Cordero, prontamente espulso dall'università cattolica), dove comunque la figura centrale è quella del giovane quasi-frate protagonista e "osservatore"della vicenda, dove, a parte un'attenta ricostruzione della Gran Bretagna medievale dell'epoca e in genere del Medioevo, c'è il tema della selva(ingens sylva), nel suo rapporto dialettico con il resto del territorio, come"linea di fuga", liberante e pericolosa al tempo stesso, assolutamente fuorviante rispetto a tutto il resto, appunto, il tema della comunque presente incapacità di inverare il"bando cristiano"(Ernesto Bonaiuti)dal punto di vista della nonviolenza, che rimane meramente teorica e non sa realizzarsi, ancora molti altri temi disseminati e non sviluppati, eppure presenti. Temi importanti, tutti, ben resi da una fotografia in cui prevalgono colori e tonalità di colore foschi e"duri", in una chiave assolutamente sintomatica di un clima spirituale prima che naturale e""fisico". Un film che rimane, purtroppo, un hapax, in un panorma di cinema e in genere di spettacolo rivolto, complessivmanete, alla superficialità, all'apparire invece che all'essere-che lo spettacolo tenda all'esibizione è ovvio, ma che dietro all'apparire non si nasconda altro è preoccupante: qui il rischio è evitato, anzi superato, diremmo El Gato
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time_traveler
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martedì 9 agosto 2011
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a volte la peste colpisce solo la mente
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Inghilterra dell'Alto Medioevo.La peste nera si è diffusa a macchia d'olio, e la causa sarebbe la collera di Dio. Il giovane Osmund si offrirà di condurre un gruppo di mercenari emissari del Vescovo al covo di un presunto negromante, al fine di catturarlo e mettere fine alla sua opera.Arrivati a destinazione, gli uomini troveranno un villaggio dove la peste non è mai passata il che è,a loro parere, segno evidente che forze oscure convergano in quel luogo per mano del demonio. Un film anonimo, come anonima è stata la sua presenza negli annuari del cinema. La visione della pellicola ne spiega il perché, anche se a dir la verità, c'è di peggio.
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Inghilterra dell'Alto Medioevo.La peste nera si è diffusa a macchia d'olio, e la causa sarebbe la collera di Dio. Il giovane Osmund si offrirà di condurre un gruppo di mercenari emissari del Vescovo al covo di un presunto negromante, al fine di catturarlo e mettere fine alla sua opera.Arrivati a destinazione, gli uomini troveranno un villaggio dove la peste non è mai passata il che è,a loro parere, segno evidente che forze oscure convergano in quel luogo per mano del demonio. Un film anonimo, come anonima è stata la sua presenza negli annuari del cinema. La visione della pellicola ne spiega il perché, anche se a dir la verità, c'è di peggio. Più che altro sembra di rivedere tanti stralci di film degli anni passati,ricomposti a mò di puzzle come a completare un improbabile quadro. Offre però una visione realistica di come fossero radicate superstizioni e dicerie all'epoca e di tutti i morti a cui esse vanno ricondotte.Ottimo quando si è terribilmente annoiato. Può fare di meglio!
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