patry58
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domenica 8 gennaio 2023
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20 sigarette a nassyria
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L'ho visto e mi ha emozionata, commossa e turbata. Nell'ambiente militare ci ho lavorato una vita, ho avuto colleghi (sia militari che civili) che in Iraq ci sono stati più volte. Uno di loro era lì, quel giorno, doveva recarsi a Nassyria, e ha mancato (fortunatamente) l'appuntamento con la tragedia per pochissimo. Destini diversi e incomprensibili. Il film è potente e recitato molto bene. L'atmosfera che si respira nei campi, fra i militari, è quella tipica di quelle strutture. La tragedia è avvenuta per una grave sottovalutazione della sicurezza della base. Sono morte 19 persone. Però vorrei ricordare che se i due registi con i militari al seguito non si fossero recati la, ci sarebbero stati dei morti in meno.
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L'ho visto e mi ha emozionata, commossa e turbata. Nell'ambiente militare ci ho lavorato una vita, ho avuto colleghi (sia militari che civili) che in Iraq ci sono stati più volte. Uno di loro era lì, quel giorno, doveva recarsi a Nassyria, e ha mancato (fortunatamente) l'appuntamento con la tragedia per pochissimo. Destini diversi e incomprensibili. Il film è potente e recitato molto bene. L'atmosfera che si respira nei campi, fra i militari, è quella tipica di quelle strutture. La tragedia è avvenuta per una grave sottovalutazione della sicurezza della base. Sono morte 19 persone. Però vorrei ricordare che se i due registi con i militari al seguito non si fossero recati la, ci sarebbero stati dei morti in meno. E la deviazione sarebbe stata del tutto inutile se il regista si fosse saputo organizzare meglio. Quindi colpa si dell'esercito e della guerra sporca e cattiva, ma anche di chi, decidendo di girare un film in zona ha fatto sì che dei militari che sono morti non sarebbero dovuti essere li. Come dice alla fine Aureliano siamo tutti carnefici.
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domenica 6 novembre 2022
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militarismo sfrenato
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Dove era il militarismo sfrenato a Nassiryia? Non era un presidio militare per una missione di pace?
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floyd80
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venerdì 13 febbraio 2015
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soprendente
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Una pellicola lowbudget (siamo in italia...) che commuove e sorprende. Finalmente troviamo un regista moderno e che non finge di esserlo.
Bravissimo V. Marchioni.
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danitron
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mercoledì 23 ottobre 2013
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buon principio...
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Opera prima di Amadei, è tutto sommato un buon prodotto. Il film ha un buon ritmo, è ben strutturato e il cast è convincente. Certo, la produzione è "all'italiana" - e la mancanza di risorse in un film in zona di guerra si sente - ma per la profondità del soggetto non se ne sente neppure l'esigenza. Sono concorde con i giudizi della Critica; solo non ritengo inutilmente leziosa la conclusione con la scena della presentazione del libro come ha scritto qualcuno. Alla fine... è un film riuscito! Aventi così
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moviesaddicted
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mercoledì 14 agosto 2013
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per ricordare.
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Devo dire che il film non è male, racconta con una certa disinvoltura cose di certo pesanti e complicate. Bravo il Marchioni, e devo dire pure la Crescentini che preferisco enormemente alle varie Placido e Stella. Bravo il regista. Non è facile.
Giusto parlare, nel clima degli eroi da copertina, delle varie "verità su come sono andati i fatti" di cui nessuno mai parla.
Non male.
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mgrazia13-2
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domenica 10 marzo 2013
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un film di guerra senza retorica!
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sono d'accordo praticamente sulle varie critiche che ho letto. A me il film è piaciuto e soprattutto ricorderò sempre le inquadrature finali che dicono tutto affidandosi solamente alle immagini! Ci tengo a precisare che non sono una grande esperta, in ogni forma d'arte mi affido sempre e solo alle mie sensazioni personali, e qui sensazioni ne ho captate parecchie: il saluto alla madre prima della partenza, l'episodio dell'abito di gala, l'abbraccio finale alla sua bimba. Di tutti i film di guerra che ho visto ricordo sempre "Uomini Contro" e adesso penso che ricorderò anche questo soprattutto per la sua mancanza di retorica, anche se penso che lascia il discorso aperto! Se verrà riprogrammato lo riguarderò per verificare le impressioni che ho avuto!
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paride86
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lunedì 10 dicembre 2012
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riuscito a metà
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Dopo una prima parte frivola e scanzonata, "20 sigarette" prende vita nel corpo martoriato di Aureliano, giovane aiuto regista partito per Nassirya per lavoro e incidentalmente coinvolto nel celebre attentato.
Si tratta di un film dall'aspetto prevalentemente televisivo, non del tutto riuscito ma sicuramente pieno di buone intenzioni e con un bravo attore protagonista, Vinicio Mrchioni, celebre per la serie tv "Romanzo Criminale".
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Dopo una prima parte frivola e scanzonata, "20 sigarette" prende vita nel corpo martoriato di Aureliano, giovane aiuto regista partito per Nassirya per lavoro e incidentalmente coinvolto nel celebre attentato.
Si tratta di un film dall'aspetto prevalentemente televisivo, non del tutto riuscito ma sicuramente pieno di buone intenzioni e con un bravo attore protagonista, Vinicio Mrchioni, celebre per la serie tv "Romanzo Criminale".
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paolomit
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sabato 22 ottobre 2011
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realtà che racconta se stessa
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Tentativo pluripremiato di film verità in presa diretta che non poteva essere girato diversamente dato l’avvenimento realmente accaduto raccontato da regista testimone oculare.
Ed è anche il suo limite.
Attori bravi (soprattutto la Crescentini) a cui non era umanamente possibile incarnare la realtà se non facendone una buona imitazione, con risultati efficaci.
Tutto il film mi sembra risentire di questa precisa ricerca di realismo, con la presenza anche di qualche improbabilità.
Il film sembra concentrarsi sul lato umano dei personaggi vivi e morti e sullo scoperchiare le miserie degli opportunismi e delle bugie ufficiali circa la vicenda. Ma alla fine quale messaggio lancia? la guerra è brutta? siamo tutti colpevoli? solo il dolore vero brilla di rispetto? siamo tutti ingranaggi del
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Tentativo pluripremiato di film verità in presa diretta che non poteva essere girato diversamente dato l’avvenimento realmente accaduto raccontato da regista testimone oculare.
Ed è anche il suo limite.
Attori bravi (soprattutto la Crescentini) a cui non era umanamente possibile incarnare la realtà se non facendone una buona imitazione, con risultati efficaci.
Tutto il film mi sembra risentire di questa precisa ricerca di realismo, con la presenza anche di qualche improbabilità.
Il film sembra concentrarsi sul lato umano dei personaggi vivi e morti e sullo scoperchiare le miserie degli opportunismi e delle bugie ufficiali circa la vicenda. Ma alla fine quale messaggio lancia? la guerra è brutta? siamo tutti colpevoli? solo il dolore vero brilla di rispetto? siamo tutti ingranaggi del meccanismo? la vita continua? quanto diventa più spesso il senso di umanità quando si scopre quanto è brutto il mondo?
E’ su questo che il regista testimone oculare propone riflessione?
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han-solo
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martedì 16 agosto 2011
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non cade nella trappola ...
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della retorica antimilitarista. Sul tema il cinema ha già un bouquet molto ben fornito e comunque per vedere che la guerra è molto brutta basta guardarla e lui ha avuto appena il tempo di uno sguardo, breve, ma più che sufficiente.
Racconta una vicenda personale, con l'occhio ingenuo del prima e quello impaurito del dopo. Una narrazione asciutta che con brevi lampi comunque ci ricorda le note propensioni della nostra - e non solo nostra - politica alla retorica ipocrita ed a piegare i fatti alle proprie esigenze. Oltre ai destini di uomini spesso di qualità migliore della sua.
I personaggi sono ben inquadrati e buona la sceneggiatura.
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della retorica antimilitarista. Sul tema il cinema ha già un bouquet molto ben fornito e comunque per vedere che la guerra è molto brutta basta guardarla e lui ha avuto appena il tempo di uno sguardo, breve, ma più che sufficiente.
Racconta una vicenda personale, con l'occhio ingenuo del prima e quello impaurito del dopo. Una narrazione asciutta che con brevi lampi comunque ci ricorda le note propensioni della nostra - e non solo nostra - politica alla retorica ipocrita ed a piegare i fatti alle proprie esigenze. Oltre ai destini di uomini spesso di qualità migliore della sua.
I personaggi sono ben inquadrati e buona la sceneggiatura. Difficile predire la carriera del regista Amadei da questo film; avere vissuto la vicenda sulla propria pelle ha sicuramente pesato sul risultato dell'insieme. Auguriamogli di andare avanti con successo, anche senza rimetterci ogni volta un pezzo del suo corpo.
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giuggix
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giovedì 14 aprile 2011
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20 sigarette "qualche parola sulla soundtrack"
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Ciao a tutti!
Sono una grande appassionata di colonne sonore.
Ho comprato la Colonna di questo film e poi ho visto il film.
Senza questa musica il film non avrebbe quella forza emozionale che lo pervade.
La Musica di Louis Siciliano riesce a farci emozionare e a farci viaggiare nelle immagini del film.
Musica meravigliosa!
E' triste vedere che ai DAVID di DONATELLO 2011 questo compositore non sia stato nominato.
Mi sembra uno scempio. Del resto in Italia ormai sono le lobby dalla mentalità mafiosa, a fare il bello e il cattivo tempo, questo vale in tutti i settori purtroppo.
Louis Siciliano è un artista scomodo. Non lo conosco personalmente, non l'ho mai ascoltato in Concerto, almeno qui a Milano ma posso affermare che tutte le sue Colonne Sonore sono degli Album che si reggono anche senza le immagini dei film.
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Ciao a tutti!
Sono una grande appassionata di colonne sonore.
Ho comprato la Colonna di questo film e poi ho visto il film.
Senza questa musica il film non avrebbe quella forza emozionale che lo pervade.
La Musica di Louis Siciliano riesce a farci emozionare e a farci viaggiare nelle immagini del film.
Musica meravigliosa!
E' triste vedere che ai DAVID di DONATELLO 2011 questo compositore non sia stato nominato.
Mi sembra uno scempio. Del resto in Italia ormai sono le lobby dalla mentalità mafiosa, a fare il bello e il cattivo tempo, questo vale in tutti i settori purtroppo.
Louis Siciliano è un artista scomodo. Non lo conosco personalmente, non l'ho mai ascoltato in Concerto, almeno qui a Milano ma posso affermare che tutte le sue Colonne Sonore sono degli Album che si reggono anche senza le immagini dei film. Uno stile personale e coinvolgente che rende questa Musica contemporanea e poetica.
La Colonna Sonora di 20 Sigarette a mio avviso è una delle Sintesi più felici del personalissimo stile di questo Maestro.
Un tempo la qualità veniva capita e percepita un pò da tutti. Oggi la televisione spazzatura, le campagne mediatiche e pubblicitarie fine a se stesse smerciano a noi pubblico prodotti scadenti e costruiti a tavolino. Risultato, grandi artisti come Siciliano sono totalmente ignorati. La musica di Louis Siciliano è libera, selvaggia, sensuale, visionaria, calda, proprio come il deserto dove è ambientato il film di Amadei.
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