lucido71
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domenica 17 aprile 2011
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qualcosa di.. estremamente noioso!
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Film che dimenticheremo molto facilmente. Il titolo è un'esca, e la pellicola non decolla MAI. Da questi 2 attori ci aspettavamo molto di più, invece non resta nulla: né una sensazione positiva, né tantomeno lacrime all'ultima scena.. deserto nei (pur nobili) contenuti, dialoghi troppo melensi, e nessun colpo di scena da parte di questo nuovo regista. SCONSIGLIATO. Rifatevi con AMABILI RESTI, LA DURA VERITA'...
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cenox
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giovedì 8 settembre 2011
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commedia sentimentale melodrammatica
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Un film che scorre abbastanza bene senza colpi di scena ma godibile, e riesce anche ad offrire nel corso del suo svolgimento parecchie pillole di saggezza. Un uomo, Eckhart, affronto il lutto della perdita della propria amata moglie, scrivendo un libro di successo per come affrontare positivamente la vita successivamente al dramma per uscire dal triste cono della depressione. E lo fa con grande seguito, organizzando inoltre dei ritiri dove personalmente aiuta le perrsone che, come lui in precedenza, si trovano nella sua stessa situazione. Ma l'incontro con una bella donna, la Aniston, lo porterà ad affrontare con gioia la riscoperta del sentimento che per tanto tempo era rimasto sopito dentro di lui.
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Un film che scorre abbastanza bene senza colpi di scena ma godibile, e riesce anche ad offrire nel corso del suo svolgimento parecchie pillole di saggezza. Un uomo, Eckhart, affronto il lutto della perdita della propria amata moglie, scrivendo un libro di successo per come affrontare positivamente la vita successivamente al dramma per uscire dal triste cono della depressione. E lo fa con grande seguito, organizzando inoltre dei ritiri dove personalmente aiuta le perrsone che, come lui in precedenza, si trovano nella sua stessa situazione. Ma l'incontro con una bella donna, la Aniston, lo porterà ad affrontare con gioia la riscoperta del sentimento che per tanto tempo era rimasto sopito dentro di lui. I due si innamoreranno ma la Aniston inizierà a scoprire che lui non è la persona con tutte le sicurezze che descriveva nel libro e che anzi, non è mai riuscito ad accettare una così grave perdita subita. Piccola annotazione al film: se si libera un pappagallo bisognerebbe prima considerare se è nato in cattività o meno e poi liberarlo in un luogo che ricordi il suo habitat naturale, che di certo non è il bosco nei dintorni di Seattle!
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liuk©
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domenica 6 febbraio 2011
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debole, quasi inerme.
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Se da qualche parte avete letto che "Qualcosa di speciale" è il successore di "Harry ti presento Sally" e per questo motivo, esattamente come ho fatto io, avete intenzione di vedere la pellicola, sappiate che i due non si assomigliano nemmeno, sarebbe come paragonare un'auto sportiva con un monopattino.
Il lavoro di Camp è debolissimo, senza idee e svogliato. Nessuna scena brillante, nessuno sviluppo di una storia romantica e nessun vero sviluppo dei personaggi. Le due stelle sono per la sempre bella, ma questa volta in ombra, Jennifer Aniston. Film che sconsiglio vivamente.
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ultimoboyscout
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lunedì 5 marzo 2012
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l'elaborazione del lutto.
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Aaron Eckhart è Ryan Burke, giovane vedovo che conduce seminari su come superare angosce e dolori causati dalla scomparsa di persone care. Ma a ben vedere è proprio lui il primo a non esserci riuscito e solo l'amore per la fioraia Aniston potrebbe salvarlo.. Scritta a quattro mani dal regista con Mike Thompson, risulta essere una comemdia furba con un protagonista fin troppo ambiguo, che non è ben chiaro se voglia aiutare le persone o aiutare se stesso, riempiendosi le tasche dei dollaroni sborsati da partecipanti sofferenti. Non è nemmeno chiaro se il tono sia serio, del tutto drammatico o ironico, l'unica cosa certa è il fatto che a fatica si arriva a vederlo tutto e che il finale è persino peggiore del resto, così ovvio, buonista, insulso e semplicistico.
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Aaron Eckhart è Ryan Burke, giovane vedovo che conduce seminari su come superare angosce e dolori causati dalla scomparsa di persone care. Ma a ben vedere è proprio lui il primo a non esserci riuscito e solo l'amore per la fioraia Aniston potrebbe salvarlo.. Scritta a quattro mani dal regista con Mike Thompson, risulta essere una comemdia furba con un protagonista fin troppo ambiguo, che non è ben chiaro se voglia aiutare le persone o aiutare se stesso, riempiendosi le tasche dei dollaroni sborsati da partecipanti sofferenti. Non è nemmeno chiaro se il tono sia serio, del tutto drammatico o ironico, l'unica cosa certa è il fatto che a fatica si arriva a vederlo tutto e che il finale è persino peggiore del resto, così ovvio, buonista, insulso e semplicistico. E si arriva a ciò facendo uno slalom complicatissimo tra gag modeste, personaggi secondari inutili e ridicoli e colpi bassi a metà tra il patetico e l'insopportabile. Il messaggio più chiaro è che l'amore arriva quando meno te lo aspetti, che per andare avanti occorre lasciarsi alle spalle il proprio passato, specie quello più doloroso e che la persona giusta arriva sempre al momento in apparenza sbagliato. Cinema di sentimenti troppo buoni, di ottimi intenti e positivi propositi, tutto però azzerato da una contestualizzazione incredibilmente dozzinale. Personaggio tipicamente da comemdia romantica quello della Aniston, brava a non sbagliare mai una parola, dolce e simpatica al punto giusto ma fuori tema (non per colpa sua). Quello che dovrebbe aver capito tutto (invece non ha capito proprio nulla) è il protagonista, il dottor Burke, il guru, il santone, il venditore di serenità che dietro il suo motto A-ok, divenuto un marchio commerciale, cela una filosofia inetta, volta a nascondere contraddizioni di chi non ha superato/affrontato il dramma che gli ha sconvolto la vita.
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great steven
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venerdì 17 luglio 2015
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un esperimento indeciso che in gran parte fallisce
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QUALCOSA DI SPECIALE (USA, 2010) diretto da BRANDON CAMP. Interpretato da AARON ECKHART, JENNIFER ANISTON, JOHN CARROLL LYNCH, MARTIN SHEEN, JUDY GREER, DAN FOGLER, FRANCES CONROY, SASHA ALEXANDER, JOE ANDERSON
Al centro di questa storia struggente (ma non riuscita sotto tutti gli aspetti) c’è il quarantenne Burke Ryan, scrittore che ha raggiunto il successo pubblicando un libro, divenuto poi best-seller, avente come tema il superamento del dolore per la perdita di una persona a cui si è affezionati, nel suo caso la moglie, morta in un incidente stradale. Burke tiene seminari a San Francisco insieme ad altre persone che hanno subito la sua medesima esperienza, e riscuote presso il suo folto pubblico di lettori un consenso generale, ma in realtà è lui il primo a non saper affrontare come dovrebbe le difficoltà della propria vita e la sofferenza problematica della quale non riesce ancora a liberarsi, nonostante i tre anni e più passati dal tragico evento.
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QUALCOSA DI SPECIALE (USA, 2010) diretto da BRANDON CAMP. Interpretato da AARON ECKHART, JENNIFER ANISTON, JOHN CARROLL LYNCH, MARTIN SHEEN, JUDY GREER, DAN FOGLER, FRANCES CONROY, SASHA ALEXANDER, JOE ANDERSON
Al centro di questa storia struggente (ma non riuscita sotto tutti gli aspetti) c’è il quarantenne Burke Ryan, scrittore che ha raggiunto il successo pubblicando un libro, divenuto poi best-seller, avente come tema il superamento del dolore per la perdita di una persona a cui si è affezionati, nel suo caso la moglie, morta in un incidente stradale. Burke tiene seminari a San Francisco insieme ad altre persone che hanno subito la sua medesima esperienza, e riscuote presso il suo folto pubblico di lettori un consenso generale, ma in realtà è lui il primo a non saper affrontare come dovrebbe le difficoltà della propria vita e la sofferenza problematica della quale non riesce ancora a liberarsi, nonostante i tre anni e più passati dal tragico evento. Quando incontra Eloise, fioraia che ha deciso, dopo una delusione amorosa con un liutaio fedifrago, di non voler più intessere relazioni affettive con gli uomini, Burke si rende conto che deve rivedere ampiamente i suoi comportamenti e soprattutto la sua sincerità nei confronti di sé stesso. Il contatto con Lane, il suo fidato e amichevole collaboratore (che gli sta organizzando la firma di un vantaggioso contratto che aumenterà la sua visibilità a livello nazionale con promozioni esclusive di prodotti che porteranno il suo nome), col suocero dapprima indignato ma poi dall’atteggiamento più sereno e comprensivo e con la stessa Eloise condurranno il complessato scrittore ad ammettere con tutti il terribile segreto che lo ossessiona e a sbarazzarsi di un peso che gli offusca completamente la ricerca della pace e della tranquillità. Commedia sentimentale con cadenze melodrammatiche e incorporata di un messaggio importante: se non raccontiamo a noi stessi come le cose sono andate veramente e non impariamo ad accettare la verità per come si è prodotta, non potremo mai farci mentori delle disgrazie altrui né tantomeno contribuire ad alleviare il dolore delle persone che forse, più di noi, hanno saputo combattere contro un’esistenza grama e inclemente. Eckhart e la Aniston sono una coppia carina, e i loro duetti danno l’acqua della vita a questo film che però annovera tra i suoi non pochi difetti qualche scivolata di troppo in un sentimentalismo troppo languido e strascicato, il quale annacqua eccessivamente la vicenda interiore del protagonista, portandola all’applicazione della suddetta morale che, per quanto valida e genuina, pecca del vizio d’una smanceria che non viene cancellata nemmeno con l’introduzione di una love-story troppe volte sfiorata e conclusasi soltanto con un finale a tratti inconcludente. Il personaggio meglio recitato è probabilmente il faccendiere di J. C. Lynch (ben doppiato dalla voce cristallina e duttile di Nanni Baldini), che si definisce scherzosamente "onnipotente" ed è sempre sull’attenti per agire con prontezza al fianco dell’uomo che ha saputo costruire intorno a sé un alone di notorietà e grandeur che magari non merita del tutto. Concedo una nota di merito ad Eckhart per l’impegno che profonde nell’interpretare un personaggio dalle molte sfaccettature e oppresso da contraddizioni che si sovrappongono, ma la Aniston, sempre più in fuga da Friends e dopo le pessime prove offerte in due film scialbi e prevedibilissimi come Mia moglie per finta e Due cuori in provetta, dovrebbe pensare a cambiare genere e ripristinare la propria carriera sotto una stella diversa. Nel senso: basta con le commedie sentimentali! Una regia piuttosto anonima (Camp ha contribuito anche a redigere la sceneggiatura) è comunque il tasto più dolente di un esperimento che potrà essere ripetuto all’infinito e che, nel caso in questione, ha fallito approssimativamente per un buon 60%.
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mr.duff
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lunedì 7 febbraio 2011
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aniston cambia genere!
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Non capisco perchè J.Aniston faccia sempre gli stessi ruoli! Ormai ha fatto tante di quelle commedie che sembra lo stesso personaggio in ogni film.Ci credo che non ha vinto nessun premio dopo Friends! Il film è guardabile ma nulla di eccezionale.
Forse si distacca dalle classiche commedie dalle trame prevedibili...qui c'è il dato drammatico e che ti fa pensare al superamento di una perdita, quindi tema poco trattato nelle commedie romantiche, ma apparte questo il film è scontato e prevedibile, a tratti lento e in rarissime occasioni divertente ma una risata forzata e che nel contesto non centra nulla siccome l'unico scopo del film non è quello dell'ironia.(infatti non so a questo punto cosa centri la Aniston che è un'attrice spiritosa) Sarà che non le offrono di meglio e diverso dalle commedie, sarà che non la vedono all'altezza(ma ne dubito) ma oramai vedi un suo film ed è come se li avessi visti tutti.
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apaci
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mercoledì 16 aprile 2014
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se la vita ti dà limoni, fatti una limonata
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Il protagonista del film è Burke Ryan, un terapista che, persa la moglie in un incidente, decide di scrivere un libro sul superamento del dolore in seguito alla perdita di una persona cara. Raggiunta la fama, inizierà a tenere seminari, e in uno di questi conoscerà Eloise, una giovane fioraia molto sfortunata in amore.
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Il protagonista del film è Burke Ryan, un terapista che, persa la moglie in un incidente, decide di scrivere un libro sul superamento del dolore in seguito alla perdita di una persona cara. Raggiunta la fama, inizierà a tenere seminari, e in uno di questi conoscerà Eloise, una giovane fioraia molto sfortunata in amore.
I due protagonisti, Aaron Eckhart e Jennifer Aniston, sono indubbiamente bravi, e sicuramente contribuiscono a rendere il film più carismatico-*.
L’idea che sta alla base della trama è buona, senza particolari colpi di scena e piuttosto prevedibile in alcune parti, ma non per questo meno godibile. Nello sfondo della storia d’amore che sembra nascere, vi è l’evolversi del seminario che lascia lo spettatore a chiedersi se il protagonista faccia tutto ciò che fa per se o per gli altri.
Il fatto che durante il film vengano dispensate numerose perle di saggezza su come affrontare la vita e combattere la depressione mi è piaciuto molto. Il messaggio che ci vuole trasmettere è probabilmente riassunto nella frase inziale “se la vita ti dà dei limoni, fatti una limonata”: in parole povere guarda avanti, e sii felice di ciò che hai.
In definitiva questo film è stato massacrato dalla critica, ma io, probabilmente anche per via della mia grande inesperienza cinematografica, non ci ho visto tutto questo male. Lo sviluppo della trama mi è piaciuto e il finale mi è sembrato abbastanza strappalacrime. Lo consiglio, anche se probabilmente c’è di meglio.
Voto: 3/5
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ipno74
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venerdì 25 febbraio 2011
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primo lavoro di camp.
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Commedia romantica con finale strappalacrime.
Questo film non mi è dispiaciuto forse trasmette un messaggio più sottile del solito, ovvero, che tanti parlano di amore ma pochi sanno che cosa è in pratica.
Affrontare le proprie paure e i propri difetti costa sofferenza e forza di volontà.
Non parla del solito " buon sentimento", ma parla di mettersi alla prova ed essere noi stessi, per quello che è possibile.
Tuttavia, il film non è originale, strappa qualche sorriso, ma non delle vere risate.
Vorrebbe trasmettere più tenerezza ma a tratti diventa noioso ( forse per colpa della colonna sonora? non so.
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Commedia romantica con finale strappalacrime.
Questo film non mi è dispiaciuto forse trasmette un messaggio più sottile del solito, ovvero, che tanti parlano di amore ma pochi sanno che cosa è in pratica.
Affrontare le proprie paure e i propri difetti costa sofferenza e forza di volontà.
Non parla del solito " buon sentimento", ma parla di mettersi alla prova ed essere noi stessi, per quello che è possibile.
Tuttavia, il film non è originale, strappa qualche sorriso, ma non delle vere risate.
Vorrebbe trasmettere più tenerezza ma a tratti diventa noioso ( forse per colpa della colonna sonora? non so...)
Comunque si lascia guardare.
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