robert de nirog
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lunedì 9 novembre 2020
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grande prova delle ragazze!
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Un film indipendente del 2010 meritatamente pluripremiato. Il film tratto da un romanzo di Sapphire racconta le vicende di Precious, teen-ager che fatica tra i sobborghi di Harlem degli anni '80. Maltrattata e schiavizzata dalla madre nello squallido appartamento e violentata dal padre che la ingravida per due volte. Quasi dickensiani i temi con l'aggiunta di temi scabrosi come l'incesto e lo stupro. Sono schiaffi in faccia al pubblico. Schiaffi che tengono il pubblico incollato allo schermo. Pugni nello stomaco che rendono il pubblico partecipe degli eventi. Partecipe alle squallide scene da interno fra madre e figlia. Partecipe nella ricerca della propria strada da parte di Precious che continua la scuola contro il parere persino degli assistenti sociali e cerca una luce al di fuori di questo buio tunnel.
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Un film indipendente del 2010 meritatamente pluripremiato. Il film tratto da un romanzo di Sapphire racconta le vicende di Precious, teen-ager che fatica tra i sobborghi di Harlem degli anni '80. Maltrattata e schiavizzata dalla madre nello squallido appartamento e violentata dal padre che la ingravida per due volte. Quasi dickensiani i temi con l'aggiunta di temi scabrosi come l'incesto e lo stupro. Sono schiaffi in faccia al pubblico. Schiaffi che tengono il pubblico incollato allo schermo. Pugni nello stomaco che rendono il pubblico partecipe degli eventi. Partecipe alle squallide scene da interno fra madre e figlia. Partecipe nella ricerca della propria strada da parte di Precious che continua la scuola contro il parere persino degli assistenti sociali e cerca una luce al di fuori di questo buio tunnel. Luce che vede negli occhi di una brava insegnante interpretata dalla bellissima Paula Patton. Un tema già noto, quello dei fiori che a fatica fioriscono tra le periferie malfamate. Ma che in questo film fa sentire tutta la sua forza, grazie a una recitazione strepitosa di Mo'nique nel terribile ruolo della madre e anche della esordiente Sidibe nel ruolo della protagonista, bravissima. Simpatiche apparizioni di Lenny Kravitz e Mariah Carey. A mio parere un gran film
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chrisnolan
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lunedì 18 settembre 2017
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buon film di violenza domestica e sociale
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Ho trovato la trama molto carina ,ma per il resto il film non mi ha convinto troppo. Ottima la Mo'Nique.
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dandy
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lunedì 28 dicembre 2015
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ha dei pregi ma anche dei difetti.
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Dal romanzo "Push" della poetessa Sapphire,la storia di una rivincita da parte della classica vittima del ghetto degradato,e della possibilità di trionfare quali che siano gli ostacoli.Niente che non sia già stato affrontato infinite volte,ma in piena presidenza Obama i mass media(e non solo)hanno straveduto.Come film non ha niente di veramente straordinario sempre che non sia il primo film del genere che si guarda.Gli stereotipi abbondano,le crudezze sono sempre trattenute(anche se la lotta tra Precious e la madre e il loro ultimo incontro restano impressi)e le scappatoie nel mondo della fantasia della protagonista sono sdolcinate e inutili,incluso l'episodio(carino) dove si omaggia "La ciociara" ,recitato in italiano nell'originale.
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Dal romanzo "Push" della poetessa Sapphire,la storia di una rivincita da parte della classica vittima del ghetto degradato,e della possibilità di trionfare quali che siano gli ostacoli.Niente che non sia già stato affrontato infinite volte,ma in piena presidenza Obama i mass media(e non solo)hanno straveduto.Come film non ha niente di veramente straordinario sempre che non sia il primo film del genere che si guarda.Gli stereotipi abbondano,le crudezze sono sempre trattenute(anche se la lotta tra Precious e la madre e il loro ultimo incontro restano impressi)e le scappatoie nel mondo della fantasia della protagonista sono sdolcinate e inutili,incluso l'episodio(carino) dove si omaggia "La ciociara" ,recitato in italiano nell'originale.Certo il lieto fine non si può definire tale a tutti gli effetti,ci vengono risparmiati i luoghi comuni sull'obesità e la protagonista non reagisce sempre passivamente ai soprusi.L'esordiente Sibide conferisce spessore e riesce a farci impietosire di fronte alle peripezie della sua Precious(vedi la scena in cui per la prima e unica volta sfoga la disperazione urlando).Candidata all'Oscar,che però è stato vinto(non proprio giustamente) da Mo'Nique.Ben utilizzate le star di contorno Lenny Kravitz e una quasi irriconoscibile Mariah Carey nel ruolo dell'assistente sociale(sembra più Bjork).Sembra sia un pò migliorata rispetto a "Glitter"....
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darione94
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venerdì 2 ottobre 2015
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semplicemente precious
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Semplicemente Precious...Già donna in un corpo da sedicenne con anche un figlio in grembo. Indristruttibile nonostanze gli abusi subiti sin dalla tenera età dal padre, quasi impassibile di fronte alle angherie della madre approfittatrice, si trova davanti una realtà non degna di essere vissuta. Lei va comunque avanti e contro tutto e tutti e , grazie ad una fantastica figura nonchè meravigliosa attrice ovvero Miss Rain(Paula Patton), dimostra al mondo quanto vale imparando a leggere e scrivere a 17 anni dando quindi una batosta morale a chi crede che sia sempre troppo tardi per inseguire i propri sogni, porta avanti una battaglia quasi impossibile da vincere..e ancora una volta fa vedere le "palle" riuscendo alla fine a portare a casa l'intero premio: dare una speranza di vita ai 2 figli che il padre stupratore le ha dato( trasmettendole anche l'AIDS).
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Semplicemente Precious...Già donna in un corpo da sedicenne con anche un figlio in grembo. Indristruttibile nonostanze gli abusi subiti sin dalla tenera età dal padre, quasi impassibile di fronte alle angherie della madre approfittatrice, si trova davanti una realtà non degna di essere vissuta. Lei va comunque avanti e contro tutto e tutti e , grazie ad una fantastica figura nonchè meravigliosa attrice ovvero Miss Rain(Paula Patton), dimostra al mondo quanto vale imparando a leggere e scrivere a 17 anni dando quindi una batosta morale a chi crede che sia sempre troppo tardi per inseguire i propri sogni, porta avanti una battaglia quasi impossibile da vincere..e ancora una volta fa vedere le "palle" riuscendo alla fine a portare a casa l'intero premio: dare una speranza di vita ai 2 figli che il padre stupratore le ha dato( trasmettendole anche l'AIDS). Vai forte Precious
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jacopo b98
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giovedì 2 maggio 2013
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lee daniels fa un film duro. forse troppo?
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Clarice Precious Jones (Sidibe) è una ragazza di colore di Harlem. Viene cacciata dalla scuola perché è, a diciassette anni, incinta per la seconda volta. Lei dice di “aver fatto sesso” ma in realtà è stata violentata dal padre, che la molesta dall’età di tre anni. Va perciò in una scuola alternativa, dove, grazie alla signorina Rain (Patton), scopre che la vita può essere bella ed alla fine non perdonerà l’orrida madre (Mo’Nique), che le attribuisce la colpa di quello che il marito le faceva. Tratto dal romanzo di Sapphire, scritto da Geoffrey Fletcher e diretto da Daniels questo è un duro film sull’incesto, la violenza sessuale da parte di un genitore.
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Clarice Precious Jones (Sidibe) è una ragazza di colore di Harlem. Viene cacciata dalla scuola perché è, a diciassette anni, incinta per la seconda volta. Lei dice di “aver fatto sesso” ma in realtà è stata violentata dal padre, che la molesta dall’età di tre anni. Va perciò in una scuola alternativa, dove, grazie alla signorina Rain (Patton), scopre che la vita può essere bella ed alla fine non perdonerà l’orrida madre (Mo’Nique), che le attribuisce la colpa di quello che il marito le faceva. Tratto dal romanzo di Sapphire, scritto da Geoffrey Fletcher e diretto da Daniels questo è un duro film sull’incesto, la violenza sessuale da parte di un genitore. La pellicola è stata osannata dalla critica in tutto il mondo e ha trionfato in oltre sessanta festival, ottenendo anche sei nomination agli Oscar (film, regia, sceneggiatura, attrice, attrice non protagonista e montaggio) e vincendone due per la sceneggiatura non originale e l’attrice non protagonista, Mo’Nique, il cui ruolo è però proprio il più criticabile, infatti Daniels esagera con il personaggio della madre che risulta così cattiva da essere caricaturale. Ingiustificata la scelta dell’Academy di non premiare invece la Sidibe, attrice ventiduenne esordiente, che crea un personaggio memorabile e straordinario. Inoltre il regista inserisce, per alleggerire i momenti più drammatici, degli episodi in cui Precious sogna una vita da star (dalle stalle alle stelle!!!), francamente un po’ ridicoli. Comunque resta uno dei film più duri e coraggiosi degli ultimi anni e delinea alcuni ritratti dell’adolescenza americana davvero encomiabili (le amiche della protagonista nella scuola alternativa) e che fanno riflettere. In Italia è stato distribuito in pochissimi cinema ed ha incassato pochissimo.
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tiamaster
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sabato 25 agosto 2012
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film bello, ma tutto sommato sopravvalutato...
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Precious è oggettivamente un buon film: toccante,ben diretto e ben interpretato.Tuttavia la visione non riserva sorprese, ne novità di visione o di stile, per non parlare di alcuni attimi di crudezza/violenza del tutto immotivati e gratuiti.Anche i messaggi.per quanto giusti è sinceri,sono piuttosto ovvi.....insomma.....un film discreto girato ed interpretato molto bene.....ma quasi nulla di più.Ecco,come film sul tema della diversità è lontano anni luce da film come Missisippi Burning,The Help,il colore viola ecc. (non cito "il buio oltre la siepe" perchè sarà sempre IRRAGGIUNGIBILE su questo tema).
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erostrato
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mercoledì 14 marzo 2012
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toccante
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Storia di una ragazza cresciuta nel degrado che tenta di risorgere dalla sua vita disperata.
"Precious" è un film toccante e commovente, colpisce lo spettatore alla pancia e non lo lascia più, pur essendo abbastanza edulcorato in alcune sue parti.
L'interpretazioni di Mo'Nique ha giustamente vinto un Oscar, mentre la sceneggiatura è stata un po' sopravvalutata.
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Storia di una ragazza cresciuta nel degrado che tenta di risorgere dalla sua vita disperata.
"Precious" è un film toccante e commovente, colpisce lo spettatore alla pancia e non lo lascia più, pur essendo abbastanza edulcorato in alcune sue parti.
L'interpretazioni di Mo'Nique ha giustamente vinto un Oscar, mentre la sceneggiatura è stata un po' sopravvalutata.
Si può accusare questo film di faciloneria, ma le intenzioni del regista sono oneste e alla fine il messaggio arriva.
Da vedere assolutamente.
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francesco2
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venerdì 23 dicembre 2011
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ruffiano
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La "dura storia di una ragazza" , secondo chi scrive, non è che un film statunitense ampiamente nella media del genere (E non solo), se non addirittura al di sotto. Gli ingredienti per suscitare commozione a buon mercato ci sono praticamente tutti, basti pensare alla storia da feuilleton della nascita di Precious, che pure contrasta con la dimensione a dir poco fatiscente, come materia e come "affetto", di cui si nutre la protagonista. O all'incidente(SIC!) che la madre rischia di creare.
Tale fatiscenza, a sua volta, contrasta violentemente con la dimensione "Da sogno" che si costruisce la ragazza: i più generosi potrebbero trovare qualche accostamento con "Dancer in the Dark" di Von Trier o persino con "Amélie".
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La "dura storia di una ragazza" , secondo chi scrive, non è che un film statunitense ampiamente nella media del genere (E non solo), se non addirittura al di sotto. Gli ingredienti per suscitare commozione a buon mercato ci sono praticamente tutti, basti pensare alla storia da feuilleton della nascita di Precious, che pure contrasta con la dimensione a dir poco fatiscente, come materia e come "affetto", di cui si nutre la protagonista. O all'incidente(SIC!) che la madre rischia di creare.
Tale fatiscenza, a sua volta, contrasta violentemente con la dimensione "Da sogno" che si costruisce la ragazza: i più generosi potrebbero trovare qualche accostamento con "Dancer in the Dark" di Von Trier o persino con "Amélie". Ma secondo me si sbaglierebbero di grosso: dalla poesia, magari (Troppo) melò del regista danese o dalle vicende della Tatou (Il "Diverso" che si rivela migliore degli altri, non per politicamente corretto ma perché (ri?) scopre una dimensione sconosciuta ai "normali"), si passa ad un banale "Onirismo" per fuggire dal grigiore(Non andando oltre) del quotidiano.
Se"Precious" può piacermi, e non più di tanto, assolutamente, è invece per come dipinge il mondoe sterno alla ragazza: ci sono dei ritratti tratteggiati magari un pò affrettatamente, come quelli di certe compagne di scuola,ma il contesto che aiuta la ragazza ad evolversi, ed a prendere alla fine decisioni politicamente scorrette. Forse le uniche di tutto il film.
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lisa casotti
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martedì 20 dicembre 2011
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un passo alla volta con caparbietà
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Peccato che l’abbiano visto in pochi, pare per un problema di distribuzione, e che non sia stato promosso né pubblicizzato nonostante sia stato pluripremiato (ha vinto il Sundance Festival) aggiudicandosi 60 premi in 38 festival internazionali e ricevendo due Oscar, alla migliore attrice non protagonista (Mo’Nique, la madre di Precious) e alla migliore sceneggiatura non originale. Peccato, perché è davvero un film tosto, di quelli che infondono forza, benché descrivano una realtà dura (storie dal ghetto di Harlem) che non fa sconti né tanto meno regali, ma in cui la protagonista trova l’energia per reagire e costruire un futuro, che comunque non le lascia scampo (ragazza madre di due figli, scopre di essere sieropositiva), ma che è migliore di quello cui sembrava destinata.
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Peccato che l’abbiano visto in pochi, pare per un problema di distribuzione, e che non sia stato promosso né pubblicizzato nonostante sia stato pluripremiato (ha vinto il Sundance Festival) aggiudicandosi 60 premi in 38 festival internazionali e ricevendo due Oscar, alla migliore attrice non protagonista (Mo’Nique, la madre di Precious) e alla migliore sceneggiatura non originale. Peccato, perché è davvero un film tosto, di quelli che infondono forza, benché descrivano una realtà dura (storie dal ghetto di Harlem) che non fa sconti né tanto meno regali, ma in cui la protagonista trova l’energia per reagire e costruire un futuro, che comunque non le lascia scampo (ragazza madre di due figli, scopre di essere sieropositiva), ma che è migliore di quello cui sembrava destinata. Precious si riscatta con l’autodeterminazione, prende in mano la sua vita e la vive come vuole, nei limiti del possibile. E forse quel pizzico d’amarezza che lascia il film è dato proprio dall’eccessivo realismo che nulla concede alla favola. Per intenderci: non è un film a lieto fine, nemmeno se ti sforzi di immaginarlo. Invece davanti a premesse così drammatiche, siamo abituati a “svolte” di un certo tipo, a un riscatto reboante: che tutto sia aggiusti nel migliore dei modi, cosa che in Precious non accade. E sta qui la “fregatura”, ma anche la piena riuscita della pellicola.
La critica ha speso più parole sul romanzo dal quale è tratto il film (Push della poetessa nera e lesbica Sapphire), limitandosi a elogiare la bravura dell’attrice Gabourey Sidibe protagonista esordiente semisconosciuta (viene dal teatro), ma naturalissima nel ruolo. Accusato di eccedere nel melodramma, a mio avviso, il film mantiene sempre la giusta misura (carina la trovata dei “teatrini paralleli” – fantasie hollywoodiane della protagonista – per smorzare una realtà dai toni altrimenti troppo duri); anzi, ci si stupisce di come, con un tema del genere, non sia uscito un drammone tutto lacrime e strapparsi le vesti.
Le perle:
1) Paracinema: il riferimento alla Cociara di De Sica perfettamente speculare al rapporto madre figlia in Precious;
2) La scena: quando Precious parla alla classe e per la prima volta nella sua vita parla di sé a qualcuno;
3) La frase: “Per andare lontano bisogna fare un passo alla volta”.
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katamovies
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lunedì 7 novembre 2011
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life is precious!
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Un buon esempio di cinema USA: focus narrativo molto chiaro, svolgimento lineare, personaggi delineati, distinzione netta tra buoni e cattivi.
Il contenuto emotivo è forte: obesità quasi invalidante, emarginazione sociale, incesto e conseguenti gravidanze, sieropositività. Un carico di dolore sufficente a tramortire chiunque. E qui tutto sulle spalle di Precious, sedicenne afroamericana.
Come in ogni buon film americano, il film racconta un riscatto quasi impossibile, grazie alla propria capacità e forza di volontà, e ad incontri fortunati con gente in gamba.
Si evita però il lieto fine favolesco, che con il carico di traumi iniziale sarebbe stato davvero poco credibile.
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Un buon esempio di cinema USA: focus narrativo molto chiaro, svolgimento lineare, personaggi delineati, distinzione netta tra buoni e cattivi.
Il contenuto emotivo è forte: obesità quasi invalidante, emarginazione sociale, incesto e conseguenti gravidanze, sieropositività. Un carico di dolore sufficente a tramortire chiunque. E qui tutto sulle spalle di Precious, sedicenne afroamericana.
Come in ogni buon film americano, il film racconta un riscatto quasi impossibile, grazie alla propria capacità e forza di volontà, e ad incontri fortunati con gente in gamba.
Si evita però il lieto fine favolesco, che con il carico di traumi iniziale sarebbe stato davvero poco credibile.
E c'è di più: la madre di Precious, che riceve l'assegno dai servizi sociali, trascorre le giornate in casa, con le tende tirate, guardando la tv, ingozzandosi di schifezze, dorme, fuma, inveisce contro la figlia e contro i bianchi. Non cerca un lavoro, non cerca un rapporto con la figlia, non cerca nulla: è alla deriva più totale.
E ci vuole coraggio per entrare nelle pieghe di un certo assistenzialismo americano, proprio nella patria dei self-made-men: la questione razziale negli USA non è affatto risolta, e a volte gli assegni dei servizi sociali possono fare anche male, permettendo ai beneficiari di adagiarsi su uno status di totale disistima.
Il film è prodotto da Oprah Winfrey, la più famosa conduttrice tv americana, anche lei nera con un passato travagliato alle spalle.
Ottime le interpretazioni, forse vale la pena vederlo in lingua originale perché il doppiaggio italiano - senza nulla togliere ai bravissimi doppiatori - toglie moltissimo alla forza dei dialoghi. E anche alla voce narrante della protagonista stessa. Anche i cameo di M.Carey (assistente sociale) e L.Kravitz (infermiere) sono azzeccati.
Da vedere, sprigiona forza vitale.
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