La recensione ***
Ci voleva una sensibilità non comune per raccontare sulla carta l’intricata e drammatica vicenda di Claireece Preciuos Jones (Ed. Fandango Libri, 2010), asciugando sedici anni di vita in 174 pagine di narrazione e mantenendo in equilibrio il filone di denuncia e il melodramma. L’americana Sapphire, poetessa annoiata che si è reinventata romanziera, riesce nel compito mai facile di pungolare il lettore e fargli battere il cuore, dando al romanzo una vibrante lettura intimista che richiama alla mente lo splendido “Il colore viola”. Con una scrittura che tiene a freno l’estetica del lirismo dei suoi precedenti scritti, ma che non rinuncia a usare lo spettro della forma come efficace elemento narrativo (un linguaggio definito illetterato e sconnesso), Sapphire apre il romanzo con la voce della protagonista e della sua fiammeggiante esistenza tragica. Grassa, poverissima e nera, è la vittima prediletta del bullismo dei suoi compagni, ma è anche costretta a subire i soprusi sessuali di suo padre e la violenza di sua madre. Non si trova a suo agio con nessun essere umano, eccezione fatta per la sua insegnante, la flemmatica Miss Rain che indaga sull'esistenza della propria alunna, scoprendo che quello che viene archiviato troppo alla svelta come ritardo mentale è qualcos’altro. A partire da questo incontro, dove scaturisce fuori tutta la curiosità, la necessità di una redenzione prima e d’amore poi della protagonista, Miss Rain e il lettore scoprono la vera personalità di Precious che si trasforma in una guerriera, sulla cui privacy nessuno aveva mai osato interferire. Si è così trasportati nella sua non voluta gravidanza incestuosa, ignorata da tutti, e dove Sapphire invece ama soffermarsi per raccontarci il calore di una ragazza madre fatta di sorrisi e gioie. Atto di denuncia contro il losco degrado di certe realtà suburbane, il libro trae efficacia anche dalle vere esperienze che Sapphire ha fatto nelle scuole di Harlem e del Bronx. La letteratura americana dice che nel libro Sapphire si trasforma anche fisicamente in Precious, da elegante signora di mezza età che potrebbe essere scambiata per una burocrate a goffa e sperduta adolescente cacciata in mezzo a qualcosa più grande di lei.

In sintesi
Precious vorrebbe una vita migliore, ma niente, proprio niente sembra potergliela offrire. Sua madre è una violenta donna di colore che non fa altro che ripeterle continuamente quanto sia ritardata, quanto sia grassa, quanto sia brutta. Suo padre abusa di lei, arrivando a metterla incinta. Vittima del bullismo dei suoi compagni, tramite la sua insegnante riesce a trovare conforto negli assistenti sociali e finalmente la propria emancipazione, la propria rinascita e la propria libertà dai maltrattamenti e dagli insulti subiti in sedici anni di vita.

L’autore
Sapphire è lo pseudonimo di Ramona Lofton, nata a Fort Ord, in California, quarta figlia di un ufficiale militare e di una casalinga. Scappata di casa, lascia a metà gli studi liceali per andare a vivere da sola a San Francisco. Lì, anche dopo essersi iscritta al City College of San Francisco, non prosegue gli studi e preferisce la vita da hippie. Negli Anni Settanta si laurea finalmente al City College di New York e al Brooklyn College. A quel punto, dopo una serie di lavori vari, fra i quali artista di strada e insegnante, si dà alla poesia, almeno fino a quando non pubblica il suo primo romanzo “Precious”.

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