bella earl!
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lunedì 1 agosto 2011
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mediocre rispetto agli altri.
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Dopo aver perso il suo padrino Harry è disposto a tutto pur di uccidere Voldemort. Harry è distrutto. Ma non sa che, alla fine, l'ultimo sacrificio, sarà il più doloroso. Yates dirige questo pessimo adattamento cinematografico del sesto libro di Harry Potter. Probabilmente il peggior adattamento di tutta la saga, cosa che da Yates non mi sarei aspettato. Il cast è il solito che però questa volta non salva il film dalla mediocrità. Vederlo solo se si è interessati alla saga. Sennò saltare o leggere il libro.
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pietro signorelli
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giovedì 16 luglio 2009
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i giorni oscuri dell'amore
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Harry Potter (da qui in poi HP) capitolo sei, dove si narrano gli amori e le insicurezze degli ex-bimbi ormai maghi adulti alla scuola di Hogwarts, che sta vivendo uno dei suoi momenti più difficili, con il signore oscuro Voldemort pronto a scatenare l'attacco decisivo contro l'odiato Silente. Scosso dalla morte del suo padrino Sirius Black, HP cerca una stabilità emotiva nel mondo dei babbani, mentre i suoi ormoni cominciano a muoversi con decisione. Ma non c'è tempo per questo: il grande mago Silente lo richiama subito e gli intima di conoscere in maniera particolarmente attenta Horace Lumacorno, nuovo professore di pozioni alla scuola e depositario di un segreto decisivo. Mentre sbocciano gli amori, i servi di Voldemort incominciano a fare comparsa e a provocare tragici eventi.
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Harry Potter (da qui in poi HP) capitolo sei, dove si narrano gli amori e le insicurezze degli ex-bimbi ormai maghi adulti alla scuola di Hogwarts, che sta vivendo uno dei suoi momenti più difficili, con il signore oscuro Voldemort pronto a scatenare l'attacco decisivo contro l'odiato Silente. Scosso dalla morte del suo padrino Sirius Black, HP cerca una stabilità emotiva nel mondo dei babbani, mentre i suoi ormoni cominciano a muoversi con decisione. Ma non c'è tempo per questo: il grande mago Silente lo richiama subito e gli intima di conoscere in maniera particolarmente attenta Horace Lumacorno, nuovo professore di pozioni alla scuola e depositario di un segreto decisivo. Mentre sbocciano gli amori, i servi di Voldemort incominciano a fare comparsa e a provocare tragici eventi. È il momento di riprendere in mano le bacchette da combattimento, senza perdere d'occhio Malfoy Jr. e Piton che si comportano in modo ambiguo. Chi è il misterioso «principe mezzosangue»?.
Come si può leggere, un sesto capitolo che mostra decisi cambiamenti nel comportamento verso l'altro sesso, ma anche purtroppo una stasi narrativa accentuata, un senso di diluizione degli eventi decisivi (invero molto pochi anche se magari tragici), facendo sembrare questo chapter un ponte interlocutorio per arrivare al gran finale del settimo capitolo. Infatti quello che vediamo sullo schermo è ben poco affascinante, trascorriamo quasi 150 minuti per vedere come HP & Company organizzano il tempo e i festini, amoreggiano e si sbaciucchiano senza quasi soluzione di continuità, lasciando il tempo dell'azione in un angolo.
Se da un lato l'atmosfera è decisamente plumbea (tutto oscuro, niente più giocosità spontanea), rimaniamo decisamente annoiati di fronte al fatto che tutto sia riconducibile solo alla scoperta del punto debole di Voldemort, che qui neppure si vede (diciamo subito che il tallone d'Achille del mago oscuro non è certo una trovata eccezionale), si percepisce a pelle che non c'è la ficcante voglia di dare movimento e stupore alle cose, di imprimere variazioni di trama consistenti, e la stessa fase dell'immancabile Quidditch è monotona e con poco spessore (in questo capitolo HP è caposquadra).
Rispetto agli altri volumi cinematografici, questo è privo di una vera anima e tema centrale rispetto agli altri cinque (temi base che citano cose, luoghi o persone su cui verte la trama, evidenziati dai titoli – troppo poco il mistero di chi è il principe mezzosangue): dopo un tot di tempo si perde la pazienza implorando per qualcosa di diverso dalla continua sequela di problemini di cuore stile Peynet. David Yates dirige il tutto lasciando l'impronta di una buona fattura visiva: quello che manca non è lo stile a livello degli altri, ma il vero coinvolgimento.
Per i Potter fan un pezzo sesto di un lavoro seriale di una cosa che piace, per cui lo digeriranno di buon grado senza troppe domande o sofismi di pensiero come antipasto per il succulento dessert finale dell'anno prossimo; per tutti gli altri un divertimento poco coinvolgente che sa molto di noia e ben poco di magia. I maghetti sono definitivamente cresciuti, peccato che da piccoli avevano il supporto di storie più interessanti. Non facciamocene un problema particolare: Il principe mezzosangue è per l'appunto una sorta di terra di mezzo per avere I doni della morte poi, il film non è pensato per chi arriva ora ma per chi è giunto prima, pagine di rifinitura e stucco e non muri maestri per la saga.
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(di francesca72)
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carmine antonello villani
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giovedì 13 agosto 2009
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poca magia per harry e compagni
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Penultimo episodio per il maghetto con cicatrice sulla fronte prima dell’attesissimo film che chiuderà la saga di J.K. Rowling, “Harry Potter e il Principe Mezzosangue” non entusiasma i fan nonostante una megaproduzione tutta effetti speciali. Passaggio dall’infanzia all’età adulta con i frequenti riti iniziatici che si nascondono dietro gare sportive e prove di coraggio, gli apprendisti stregoni abbandonano l’innocenza e si ritrovano persino a conoscere l’amore tra le braccia di giovinette alle prime cotte. A metà strada tra “Il Signore degli Anelli” e “Guerre Stellari” il vecchio saggio che dispensa consigli e pillole di saggezza –Albus Silente doppiato magnificamente da Gianni Musy-, in piena crisi ormonale il giovane Potter che stavolta deve pure confrontarsi con i fantasmi del passato, cupa la fotografia che trasforma il mondo dorato di Hogwarts in un labirinto pieno di insidie.
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Penultimo episodio per il maghetto con cicatrice sulla fronte prima dell’attesissimo film che chiuderà la saga di J.K. Rowling, “Harry Potter e il Principe Mezzosangue” non entusiasma i fan nonostante una megaproduzione tutta effetti speciali. Passaggio dall’infanzia all’età adulta con i frequenti riti iniziatici che si nascondono dietro gare sportive e prove di coraggio, gli apprendisti stregoni abbandonano l’innocenza e si ritrovano persino a conoscere l’amore tra le braccia di giovinette alle prime cotte. A metà strada tra “Il Signore degli Anelli” e “Guerre Stellari” il vecchio saggio che dispensa consigli e pillole di saggezza –Albus Silente doppiato magnificamente da Gianni Musy-, in piena crisi ormonale il giovane Potter che stavolta deve pure confrontarsi con i fantasmi del passato, cupa la fotografia che trasforma il mondo dorato di Hogwarts in un labirinto pieno di insidie. La magia è forse finita, la morte arriva senza preavviso nella scuola dove vengono allevati studenti che si cimentano con formule e bacchette magiche. D’altra parte “Harry Potter e il Principe Mezzosangue” non verrà ricordato come il più riuscito della serie pur avendo il merito di preparare l’allegra brigata all’ultimo capitolo di una saga che ha conquistato il pubblico di mezzo mondo. Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint si avviano all’epilogo di questa avventura che ha portato notorietà ad una scrittrice prima squattrinata ed ora milionaria.
Carmine Antonello Villani
(Salerno)
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miss mato
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sabato 15 agosto 2009
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harry è tornato..un po' troppo affaticato!
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Finalmente il momento è arrivato…Harry è tornato!! Se ormai sono usciti tutti i libri, quantomeno è rimasto spazio per i film tratti dai capolavori di J.K. Rowling.
Siamo faticosamente giunti al sesto e la Warner ha già in cantiere l’ultima parte della saga del mago più famoso di Hollywood, suddivisa per altro in due; lo scopo sarà duplice..maggiori incassi e il tentativo di rendere giustizia ad ogni singolo particolare dell’ultimo capitolo dedicato alla scuola di Hogwarts e ai suoi particolarissimi studenti..
Ma facciamo un passo indietro, nel mio tentativo di “rendere giustizia” al film “Harry Potter e il principe mezzo sangue”.
La scenografia del film risulta quasi ottimale; del resto quando si affida il lavoro più faticoso ad un computer il risultato non può che essere eccellente e calarci gli attori diventa relativamente semplice.
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Finalmente il momento è arrivato…Harry è tornato!! Se ormai sono usciti tutti i libri, quantomeno è rimasto spazio per i film tratti dai capolavori di J.K. Rowling.
Siamo faticosamente giunti al sesto e la Warner ha già in cantiere l’ultima parte della saga del mago più famoso di Hollywood, suddivisa per altro in due; lo scopo sarà duplice..maggiori incassi e il tentativo di rendere giustizia ad ogni singolo particolare dell’ultimo capitolo dedicato alla scuola di Hogwarts e ai suoi particolarissimi studenti..
Ma facciamo un passo indietro, nel mio tentativo di “rendere giustizia” al film “Harry Potter e il principe mezzo sangue”.
La scenografia del film risulta quasi ottimale; del resto quando si affida il lavoro più faticoso ad un computer il risultato non può che essere eccellente e calarci gli attori diventa relativamente semplice. Questo senza nulla togliere all’ottimo staff diretto da Stuart Craig che ha operato in questa direzione; anzi probabilmente in questo caso lo scenografo è riuscito a far si che un kolossal pieno di effetti speciali che sarebbe potuto diventare insopportabilmente carico di innaturalità, si sia invece trasformato in un’opera molto ben costruita.
In mezzo a questo panorama natural-virtuale sono stati calati dei personaggi che, purtroppo, risultano ancor meno naturali del paesaggio che li circonda; i nostri 3 eroi, affiancati dalla sorellina di Ron, Ginny, che non è più tanto piccolina, si ritrovano ad affrontare ancora una volta la magia nera. Questa volta però il male si incarna nella figura di Draco Malfoy, ragazzo coetaneo di Harry che ha sempre vissuto negli anni all’ombra del padre, uno dei più famosi mangiamorte; Voldemort viene appena citato e il resto dei maghi oscuri rimane in un cantuccio a fare da spalla ai nostri eroi, tanto che alla fine ci si dimentica anche il motivo che dovrebbe riportare al titolo..chi è questo fantomatico principe mezzo sangue, e perché se ne parla?
Certo, è vero che la suspense premia sempre, ma fra suspense e disordine c’è una bella differenza!
Anche il finale, con classica battaglia da Kolossal, finisce per deludere, e questo a prescindere dalla dovizia di particolari che la Rowling utilizza nel suo romanzo; tutti risultano statici perfino nell’utilizzo della bacchetta magica, mentre il focus è interamente proiettato sugli intrecci amorosi fra i vari protagonisti, e ciò non può che rendere il tutto più smielato di quanto non sia necessario.
Insomma, in confronto agli altri cinque film il sesto risulta un po’ “frettoloso”, forse anche a causa della stanchezza degli attori, primo fra tutti Daniel Radcliffe, che probabilmente ormai si sente intrappolato in un ruolo che non percepisce più come proprio; rimane comunque però una pellicola molto ben costruita nel suo insieme, ed è per questo che aspettiamo tutti con il fiato sospeso la degna conclusione di questa saga divenuta ormai universale.
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jacopo b98
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domenica 28 settembre 2014
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il peggiore capitolo della saga
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Harry Potter (Radcliffe) torna ad Hogwarts per frequentare il sesto anno, ma l’atmosfera non è più quella dei primi anni scolastici: il castello è presidiato, la paura aleggia dovunque, e d’altra parte Voldemort e i suoi mangia-morte fanno stragi sia tra i maghi che tra i babbani. Il professor Silente (Gambon) comincia a vedere Harry in privato, vuole renderlo partecipe del segreto di cui è venuto a conoscenza: Voldemort è immortale perché ha spezzato la sua anima in 7 parti (Horcrux) e resterà tale fino a che tutte queste non verranno distrutte. In realtà due già lo sono state: il diario di Tom Riddle e un anello che Silente ha faticosamente distrutto.
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Harry Potter (Radcliffe) torna ad Hogwarts per frequentare il sesto anno, ma l’atmosfera non è più quella dei primi anni scolastici: il castello è presidiato, la paura aleggia dovunque, e d’altra parte Voldemort e i suoi mangia-morte fanno stragi sia tra i maghi che tra i babbani. Il professor Silente (Gambon) comincia a vedere Harry in privato, vuole renderlo partecipe del segreto di cui è venuto a conoscenza: Voldemort è immortale perché ha spezzato la sua anima in 7 parti (Horcrux) e resterà tale fino a che tutte queste non verranno distrutte. In realtà due già lo sono state: il diario di Tom Riddle e un anello che Silente ha faticosamente distrutto. L’anziano preside e Harry iniziano la ricerca di un terzo… Ma Malfoy (Felton), diventato ormai un mangia-morte, ha il compito di far entrare i seguaci del Signore Oscuro nel castello e si dimostrerà molto determinato… Sceneggiato da Steve Kloves (che ha scritto tutti i film della saga, se si eccettua per il quinto), è il secondo film della saga diretto dall’inglese Yates, di provenienza televisiva (e si vede). Non è certo il migliore e lo stesso Yates, con il film precedente, aveva fatto di meglio e nel complesso mi sembra più un preludio noiosetto al gran finale rappresentato da I doni della morte. I personaggi crescono e con loro gli interpreti, i tormenti psicologici sono sempre maggiori e il clima che si viene a creare a Hogwarts è realmente inquietante, ma in fondo già nei precedenti film la cosa non era molto diversa. La cosa più interessante del film è lo spostamento dell’attenzione dal rapporto Harry-Ron-Hermione (che viene sviluppato solo nella fase riguardante il ridicolo triangolo amoroso creatasi tra Ron, Hermione e la neo-spasimante Lavanda [Cave]) a quello Harry-Silente, qui davvero co-protagonista. E difatti le scene più riuscite coinvolgono per la maggiore i loro personaggi. Gradita la new-entry Jim Broadbent, punta di diamante di un cast molto forte parlando di interpreti adulti (tra cui a distinguersi maggiormente sono Gambon e Rickman), più debole quando si vanno a guardare le performance dei giovani attori. Nel complesso comunque il film trascorre noiosetto per la maggior parte, con qualche piacevole spruzzo comico attribuibile al personaggio e all’interpretazione di Broadbent, che con il suo Lumacorno crea uno dei più bei personaggi della saga. Meno male che non manca un’accelerata finale, con la scena della ricerca del terzo Horcrux e con il finale. Ma per il resto il piattume regna sovrano. Sempre notevole (ma in lieve calo) il successo di pubblico. Bella fotografia (candidata all’Oscar!) di Bruno Delbonnel (ma non si può non rimpiangere lo Slawomir łdziak del film precedente).
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great steven
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giovedì 2 aprile 2015
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adolescenti in primo piano e magia nei bassifondi.
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HARRY POTTER E IL PRINCIPE MEZZOSANGUE (GB, 2009) diretto da DAVID YATES. Interpretato da DANIEL RADCLIFFE, RUPERT GRINT, EMMA WATSON, MICHAEL GAMBON, JIM BROADBENT, HELENA BONHAM CARTER, ROBBIE COLRRANE, BONNIE WRIGHT, TOM FELTON, MAGGIE SMITH, JULIE WALTERS, ALAN RICKMAN
Lasciandosi alle spalle la morte del padrino Sirius Black, Harry Potter deve aiutare il preside di Hogwarts Albus Silente che si prepara all’imminente battaglia finale, ma è soprattutto coinvolto in varie beghe e complicazioni sentimentali, tra equivoci e relazioni tutt’altro che serie, mentre viene nominato capitano della squadra Quidditch di Grifondoro e conosce di persona, prima ancora che cominci l’anno scolastico, il nuovo professore di Pozioni, l’eccentrico e simpatico Horace Lumacorno.
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HARRY POTTER E IL PRINCIPE MEZZOSANGUE (GB, 2009) diretto da DAVID YATES. Interpretato da DANIEL RADCLIFFE, RUPERT GRINT, EMMA WATSON, MICHAEL GAMBON, JIM BROADBENT, HELENA BONHAM CARTER, ROBBIE COLRRANE, BONNIE WRIGHT, TOM FELTON, MAGGIE SMITH, JULIE WALTERS, ALAN RICKMAN
Lasciandosi alle spalle la morte del padrino Sirius Black, Harry Potter deve aiutare il preside di Hogwarts Albus Silente che si prepara all’imminente battaglia finale, ma è soprattutto coinvolto in varie beghe e complicazioni sentimentali, tra equivoci e relazioni tutt’altro che serie, mentre viene nominato capitano della squadra Quidditch di Grifondoro e conosce di persona, prima ancora che cominci l’anno scolastico, il nuovo professore di Pozioni, l’eccentrico e simpatico Horace Lumacorno. La cattedra di Difesa contro le Arti Oscure va invece a Severus Piton, il quale nasconde un misterioso segreto che Harry scoprirà con disappunto e malaugurata sorpresa. Un libro trovato per caso, appartenuto a un fantasmagorico “principe mezzosangue”, aiuta il maghetto nella preparazione di unguenti eccezionali e gli fornisce una collaborazione implicita ma efficace per imparare incantesimi complessi e aumentare il proprio bagaglio di conoscenze stregonesche. Mentre Piton stringe con le sorelle Lestrange un patto per intervenire al fianco del pupillo Draco Malfoy, incaricato di un compito per lui impossibile, Harry e Silente rivisitano i ricordi del vecchio rettore per individuare un modo che li porti alla distruzione definitiva di Voldemort, e lo trovano in una serie di sette oggetti (denominati Horcrux) nei quali il Signore Oscuro ha scomposto la sua anima tramite un egual numero di omicidi, diventando virtualmente immortale, pena l’eliminazione di ciò che custodisce l’anima fatta a brandelli. L’aiuto di Lumacorno in questo senso, che in passato fu insegnante di Tom Orvoloson Riddle, sarà fondamentale, ma Silente non potrà evitare un destino certamente inclemente, ma in fondo da lui stesso programmato. Ron ed Hermione si dichiareranno pronti ad affiancare per l’ennesima volta il loro fedelissimo amico nell’ultima avventura. È uno dei capitoli meno convincenti e più svenevoli della saga tratta dal fenomeno letterario che spopolò in tutto il pianeta a cavallo fra i due millenni, e i difetti che gli si possono imputare senza pericolo di scivolare in ingenerosità sono un eccessivo avvicinamento ai film per adolescenti e l’aggiunta di qualche battuta spiritosa in più che non fa altro che aggiungere una leggerezza stucchevole al sesto adattamento dai libri della Rowling. I corridoi di Hogwarts pieni di coppiette che si sbaciucchiano e palpeggiano non sono certo all’altezza degli altri episodi, il cui livello di oscurità e suspense metafisica è ben lontano, sebbene in alcune scene il pathos e la cupezza riescano ad andare a braccetto in modo sufficientemente efficace e penetrante. Tra le non numerose note positive, si possono annoverare una scena che sintetizza magistralmente il contenuto del Quidditch (con un R. Grint assolutamente protagonista), le discese nel Pensatoio che trasportano nel passato di Silente con una virata al color seppia assai eloquente, le lezioni nel laboratorio di Lumacorno (il premio Oscar J. Broadbent, molto più sagace e bizzarro che in altre interpretazioni, ma ugualmente funzionale) e un finale apocalittico con un combattimento a sfondo fiammeggiante in una grotta marina e un’illuminazione del cielo notturno grazie al potere delle bacchette. Un’aggiunta totalmente cinematografica che è assente nel testo scritto è l’attacco alla Tana, la casa dei Weasley, da parte dei Mangiamorte, che la consegnano in pasto ad un incendio demolitore. Poi viene dato troppo spazio ad alcuni personaggi (Bellatrix in particolare, cui giova la faccia muliebre e minacciosa di H. B. Carter), mentre altri si ritrovano uno spazio espressivo eccessivamente esiguo (Hagrid, Remus Lupin e Ninfadora Tonks). Alla sua seconda esperienza con la trasposizione filmica della serie letteraria, Yates si conferma come il regista meno adatto fra quelli che hanno lavorato ai film del maghetto più celebre della letteratura mondiale, non solo anglosassone: le sue pecche si rivelano specialmente in una regia che privilegia con troppo autocompiacimento le tematiche ormonali da teen-ager e la ricerca liberamente sfrenata di una vena dark che poi manca di realizzarsi, mentre avrebbe dovuto puntare più sulla tensione narrativa usufruendo dei canoni magici proposti dall’autrice e osservare con occhio più arguto i rapporti interiori fra i caratteri, rilevandone le metamorfosi di personalità e le motivazioni che li spingono a comportamenti ora avventati ora giudiziosi. E Malfoy è davvero così cattivo? La pellicola non tocca i picchi dei predecessori, e si classifica come uno dei peggiori adattamenti fantasy della seconda metà dello scorso decennio. Peccato.
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no_data
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domenica 28 aprile 2013
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non il miglior potter, ma non demoliamolo
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E' probabilmente il capitolo meno riuscito della saga, ma non lo si può certo definire un film di livello mediocre (è di molte spanne sopra rispetto ai film di Twilight comunque). Una cosa da rimproverare a Yates c'è. Anzi più di una. Tralasciando l'eccessivo uso di "teen houmor", la pecca più grave della produzione è stata quella di cambiare molti eventi rispetto al romanzo, di cui alcuni di questi piuttosto importanti, ma già a livello di sceneggiatura una eccessiva sforbiciata sotto la regia di Yates c'era già stata nel capitolo precedente. E chi ha letto il libro, noterà che la parte finale è molto più frettolosa del previsto, come se Yates non avesse avuto il tempo necessario di chiuderlo in quelle due ore e mezza di durata prevista (film girato e pronto per le sale nel 2008 ma poi rimandato a luglio 2009 per questioni di incasso).
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E' probabilmente il capitolo meno riuscito della saga, ma non lo si può certo definire un film di livello mediocre (è di molte spanne sopra rispetto ai film di Twilight comunque). Una cosa da rimproverare a Yates c'è. Anzi più di una. Tralasciando l'eccessivo uso di "teen houmor", la pecca più grave della produzione è stata quella di cambiare molti eventi rispetto al romanzo, di cui alcuni di questi piuttosto importanti, ma già a livello di sceneggiatura una eccessiva sforbiciata sotto la regia di Yates c'era già stata nel capitolo precedente. E chi ha letto il libro, noterà che la parte finale è molto più frettolosa del previsto, come se Yates non avesse avuto il tempo necessario di chiuderlo in quelle due ore e mezza di durata prevista (film girato e pronto per le sale nel 2008 ma poi rimandato a luglio 2009 per questioni di incasso). Insomma Yates in tutta la durata del film se l'è presa comoda, soprattutto nel triangolo Ron-Hermione-Lavanda, mentre nel finale è come se andasse a 200 all'ora in autostrada per la gran fretta. Peccato.
Un plauso invece alla stupenda fotografia di Bruno Delbonnel che avrebbe meritato l'oscar, alle ottime musiche di Nicholas Hooper, a tutto il cast in particolare al bravissimo Jim Broadbent che doppiato da Carlo Valli è tra i personaggi più memorabili e simpatici di tutta la saga e naturalmente anche alla produzione, che seppur il calo degli standard ha comunque realizzato un'opera in grado di affascinare e intrattenere. 2,27 come voto è troppo poco, siamo sul livello dei migliori film di Seagal e Van Damme qui. Sicuramente meriterebbe almeno più di 3.
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emiliano
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venerdì 24 luglio 2009
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harry potter inutile, irrilevante, deteriorato
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L'Ordine della Fenice rappresentò dopo quattro discrete trasposizioni cinematografiche il primo passo falso della lunga storia di Potter. Poteva sembrare un incidente di percorso e invece con l'avvento del Principe Mezzo Sangue si capì che era l'inizio della decadenza, non solo della qualità, ma più precisamente delle idee. I popolari romanzi della Rowlingh, scritti con pazienza e soprattutto passione, non soffrivano certo di problemi come l'invecchiamento evidente e non più dissimulabile dei protagonisti, la loro stanchezza, il cambio continuo di regista e il conseguente modificarsi dello stile narrativo. Dunque la caduta della serie cinematografica non è certo responsabilità dell'originale autrice.
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L'Ordine della Fenice rappresentò dopo quattro discrete trasposizioni cinematografiche il primo passo falso della lunga storia di Potter. Poteva sembrare un incidente di percorso e invece con l'avvento del Principe Mezzo Sangue si capì che era l'inizio della decadenza, non solo della qualità, ma più precisamente delle idee. I popolari romanzi della Rowlingh, scritti con pazienza e soprattutto passione, non soffrivano certo di problemi come l'invecchiamento evidente e non più dissimulabile dei protagonisti, la loro stanchezza, il cambio continuo di regista e il conseguente modificarsi dello stile narrativo. Dunque la caduta della serie cinematografica non è certo responsabilità dell'originale autrice. Ogni film ha tralasciato molto delle opere letterarie, mantenendo però sempre un ritmo sostenibile, che ha saputo rimanere elevato e gradevole almeno fino all'episodio 5.
In questo ultimo capitolo i tagli alla trama originale pesano parecchio, anche perché è evidente come Yates non riesca a far sembrare avvincente una storia copiata e ridotta. Sul film aleggia un' aria di superficialità e novità assenti. Molto ormai sa di ripetitivo e il lato horror della saga risulta parecchio emarginato. Ritroviamo i nascenti temi amorosi che stavolta è il caso di dire sono davvero irrilevanti nello sviluppo della storia, anzi si intromettono come non richiesti in mezzo ad essa. Molta stanchezza negli occhi dei personaggi principali anche se è sorprendente come molti dei suoi elementi si accontentino a mala pena di apparire anche solo per pochi secondi. Insomma film un tantino inutile anche se gradevole dal punto di vista delle immagini e delle gag che certo fanno ancora sorridere. Pochissima azione, forse per ragioni di trama. Alla fine quindi si può dire a chiunque non sia stato in grado di vedere questo sesto capitolo che non c'è nulla di cui preoccuparsi, perché non ha perso praticamente nulla. Certo è un peccato che tutto si concluda con un peggioramento che avanza di film in film, ma del resto il cinema ha spesso insegnato che in un grande percorso prima o poi si inciampa. Dopo ci si può rialzare e decidere: o di arrendersi, o di correre zoppicando oppure mettercela tutta per riprendere terreno. Harry Potter è un'icona fantasy che ormai non ha più originalità e lascia davvero pochi dubbi sul suo finale.
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joker 91
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domenica 21 novembre 2010
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il peggiore
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un film decisamente inferiore agli altri fino a questo momento, yates si concentra sull amore e meno su ciò che è la magia ed il film resta in alcune parti veramente lento e soporifero. Da apprezzare la prova bellissima della Watson ed del bravissimo Felton veramente grandioso in un ruolo complessissimo esce a testa alta,per me due grandi futuri per il cinema invece sicuramente meno bravi grint ma soprattutto radcliffe che resta dei giovani ragazzi il peggiore della pellicola. Rickman ed gli altri essendo grandi attori sono tutti bravissimi ed bisogna dire che ci sono comunque delle scene veramente commoventi e bellissime ma nel complesso il film resta evitabile.
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darkenry
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venerdì 16 agosto 2013
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yates migliora ma non del tutto
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Harry Potter e il Principe Mezzosangue è un film fantastico del 2009 diretto da David Yates con Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint e Micheal Gambon.
Dopo aver rilevato al mondo dei maghi la veridicità sul ritorno di Voldemort, Harry Potter inizia il sesto anno di stregoneria ad Hogwarts. In questo capitolo della serie, oltre a dover fare i conti con la propria adolescenza, Harry dovrà aiutare Silente a scoprire un segreto oscuro riguardante il Signore Oscuro e per farlo dovranno rovistare nel passato di colui che non dev'essere nominato.
Questo adattamento cinematografico dell'opera di J.K Rowling risulta migliore rispetto al quinto capitolo (sempre diretto da Yates).
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Harry Potter e il Principe Mezzosangue è un film fantastico del 2009 diretto da David Yates con Daniel Radcliffe, Emma Watson, Rupert Grint e Micheal Gambon.
Dopo aver rilevato al mondo dei maghi la veridicità sul ritorno di Voldemort, Harry Potter inizia il sesto anno di stregoneria ad Hogwarts. In questo capitolo della serie, oltre a dover fare i conti con la propria adolescenza, Harry dovrà aiutare Silente a scoprire un segreto oscuro riguardante il Signore Oscuro e per farlo dovranno rovistare nel passato di colui che non dev'essere nominato.
Questo adattamento cinematografico dell'opera di J.K Rowling risulta migliore rispetto al quinto capitolo (sempre diretto da Yates). Ci sono stati molti miglioramenti per quanto riguarda la regia di David Yates. Intanto a livello visivo si sono visti miglioramenti per quanto riguarda gli effetti speciali e le scenografie (che nell'Ordine della Fenice potevano essere sfruttate meglio) ma soprattutto per la fotografia del film che è stata usata bene e ci ha dato delle inquadrature dei paesaggi veramente belle.
L'unica pecca del film è la sceneggiatura. Si sono basati molto sugli amori giovanili e l'adolescenza tralasciando alcuni dettagli riguardanti il mistero riguardante Voldemort che ha reso un pò più difficile alle persone che non hanno letto i libri della Rowling capire l'intreccio narrativo. L'errore del film è stato anche di aggiungere, nei momenti romantici, delle scene che si possono definire un pò ridicole. Per il resto il film vanta di un ottimo cast di attori tra cui spiccano Helena Bonham Carter, Alan Rickman e Tom Felton. Quest'ultimo se l'è cavata molto egregiamente nel ruolo di Draco Malfoy.
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