Nel 2019 un’epidemia ha trasformato quasi tutti gli esseri umani in vampiri. Gli ultimi superstiti cominciano però a scarseggiare, e così il loro sangue, unico cibo per le creature della notte. Uno scienziato deve decidere se lavorare a un surrogato del sangue o a una cura per il vampirismo…
Questo ennesimo film di vampiri potrebbe essere benissimo riassunto con uno dei suoi stessi slogan pubblicitari: unite Matrix con 28 giorni dopo e otterrete Daybreakers. Tanto nella forma quanto nei contenuti, la peculiarità di questa pellicola è proprio la mescolanza – volutamente incompleta perché rispettosa degli ingredienti classici – di alcune delle caratteristiche distintive della fantascienza e dell’orrore. Quelli che sono i luoghi comuni più noti sui vampiri vengono evidenziati nei primi minuti, evitando che queste banalità tornino fuori in seguito e fornendo così all’insieme un prologo molto efficace, che riesce a mostrare anche la società distopica in cui si svolge la vicenda. I registi sono anche responsabili (non esclusivi) degli effetti speciali, e si vede da come questi sono usati molto bene al servizio nella narrazione. Le scene migliori sono proprio quelle che vi fanno ricorso, come l’incontro dei fratelli Dalton con il primo subsider o l’esperimento di Edward nella cisterna, momenti in cui il lato puramente spettacolare e quello narrativo della pellicola trovano un ottimo equilibrio. Il cast di richiamo fa il proprio dovere senza grossi problemi, ma anche senza grosse sorprese, fatta eccezione forse per il cattivo di Sam Neill. la regia dei bros. è solidissima, scene d’inseguimento adrenaliniche montate alla perfezione, neanche un momento di stasi e assente anche la solita storiella d’amore fra i protagonisti.
Trovate eccezionali ed azzeccatissime, come la cura per ridiventare umani: fantastica.
Di questi tempi di remake bisogna apprezzare sopratutto queste trovate quantomeno originali.
Effetti speciali veramente molto buoni (non fatevi trarre in inganno con la prima scena, veramente obliosa da videogioco, man mano che si va avanti la cosa si fa più seria! ). Bella fotografia che varia dal blu scuro della città dei vampiri ai colori caldi e afosi del deserto. Nel complesso si assiste a una proiezione piacevole, di una durata sopportabile, e che ha il grosso pregio di riuscire a restituire ai vampiri il loro ruolo storico di creature mostruose e abominevoli. In aggiunta vi dico che gli amanti del gore avranno di che divertirsi.
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