nick castle
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lunedì 27 dicembre 2010
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un film simpatico e leggero...
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Per essere un esordio è molto buono, ma preso come film in se, non è un capolavoro. Una pellicola sentimentale simpatica e leggera, che gioca bene le sue carte, scade un po' nel banale (come tutti i film romantici...) e esente non è da noiose lezioni d'amore. Cosa salva? Marc Webb, che propone un modo nuovo di mettere in scena una storia un po' carente di originalità, con qualche semplice trucchetto (flashbach in stile Hollywood degli anni d'oro, citazioni ironiche di vecchi film, split screen originali...). La Columbia vedendo in Webb un regista da prima pagina, lo ha ingaggiato per il reboot di Spider-man. Come storia si poteva fare di più.
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Per essere un esordio è molto buono, ma preso come film in se, non è un capolavoro. Una pellicola sentimentale simpatica e leggera, che gioca bene le sue carte, scade un po' nel banale (come tutti i film romantici...) e esente non è da noiose lezioni d'amore. Cosa salva? Marc Webb, che propone un modo nuovo di mettere in scena una storia un po' carente di originalità, con qualche semplice trucchetto (flashbach in stile Hollywood degli anni d'oro, citazioni ironiche di vecchi film, split screen originali...). La Columbia vedendo in Webb un regista da prima pagina, lo ha ingaggiato per il reboot di Spider-man. Come storia si poteva fare di più...
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francesco2
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giovedì 16 dicembre 2010
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figli e figli(astr)i di tarantino
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Verso la fine degli anni'90 anche certi (Momentanei) estimatori del regista di "Pulp Fiction" si preoccupavano che la nuovissima generazione di "Cineasti" volesse andare oltre coloro che negli '80, come i Coen, avevano parzialmente o totalmente smontato il cinema come lo si conosceva fino ad allora (Unità di Tempo, Luogo, Azione, anche una certa "Compattezza stilistica", espressione magari più ambigua di quanto non possa sembrare). Questi signori o ragazzi erano fratelli del Singer spiazante dei "Soliti sospetti", o addirittura suoi figli minori; perché venivano magari anche dopo di lui, a livello anagrafico, ma anche perché ancora più radicalmente nutrivano la speranza che il cinema potesse nutrirsi della tecnica dei videoclip, delle zoomate "Avanti ed indietro" nella storia, e via discorrendo.
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Verso la fine degli anni'90 anche certi (Momentanei) estimatori del regista di "Pulp Fiction" si preoccupavano che la nuovissima generazione di "Cineasti" volesse andare oltre coloro che negli '80, come i Coen, avevano parzialmente o totalmente smontato il cinema come lo si conosceva fino ad allora (Unità di Tempo, Luogo, Azione, anche una certa "Compattezza stilistica", espressione magari più ambigua di quanto non possa sembrare). Questi signori o ragazzi erano fratelli del Singer spiazante dei "Soliti sospetti", o addirittura suoi figli minori; perché venivano magari anche dopo di lui, a livello anagrafico, ma anche perché ancora più radicalmente nutrivano la speranza che il cinema potesse nutrirsi della tecnica dei videoclip, delle zoomate "Avanti ed indietro" nella storia, e via discorrendo.
Questi timori potevano apparire eccessivi e forse lo erano, ma il regista di questo film sembrerebbe dar loro ragione. Come si può pensare che smontare una storia in tanti pezzi, non dimostrati necessariamente in ordine cronologico, possa garantire originalità? Come si può, quando si inventa un curioso personaggio come la sorella minore, inventare amici a cui non dovrebbe credere nessuno? Come può infilare situazioni come la scazottata col buzzurro di turno o essere valutato interessante (Come fa qualcuno) quando inventa quel parallelo tra realtà ed immaginazione? Non mancano momenti specifici, certo, che possono suscitare interesse. Ad esempio lo scambio di battute sull'amore iniziale, e quello mostrato alla fine del film, sul matrimonio e sull'inopportunità dell'incontro dei due. Né invenzioni visive come il balletto. Ma il film nell'insieme si illude di essere originale -Suppongo- quando mostra lei cinica e lui romantico, tanto che poi si foga in una scena-madre (?) sull'ipocrisia dei cartoncini d'amore di cui lui fa parte, (A proposito, ma questo capufficio è veramente come quelli reali?). E se, sotto sotto, il regista fosse anche lui come questo protagonista durante il suo sfogo?
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dario
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mercoledì 24 novembre 2010
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fresco
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Un film di formazione, di allenamento alla vita. Carinerie a non finire con qualche piccola crudeltà e tanto egoismo. Passaggi delicati e simpatici, ma il gioco diviene presto scontato e quindi comincia presto a girare nella direzione voluta. Bravi gli interpreti. Interessante la regia.
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chiaras79
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venerdì 6 agosto 2010
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(96) minuti di noia
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E' vero, non sono un'amante del genere commedia romantica, ma tra tutti i film almeno piacevoli appartenenti alla categoria questo mi è sembrato tra i più banali (tranne forse il finale) e noiosi, la costruzione in flashback e forward riesce a malapena a spezzare la monotonia della cronaca di un banalissimo rapporto tra due banalissimi giovani che non si capisce perchè si innamorino, come non si capisce perchè si disamorino.
Soprattutto dopo aver letto la miriade di critiche positive, una vera delusione. Non ho interrotto la visione per pura pigrizia.
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spike
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giovedì 5 agosto 2010
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meglio '500 giorni di sole'
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Pellicola molto interessante e a tratti originale. Consigliato a chi vuole vedere una storia d'amore raccontata non in modo classico. Buona la sceneggiatura e la regia. ottime le interpretazioni dei personaggi. Sono perplesso sul titolo del film italiano: in inglese il titolo era '(500) Days of Summer', perchè non tradurlo '(500) Giorni di Sole' creando un simpatico gioco di parole a cui il finale del film avrebbe dato ancora più significato?...
P.S. Ben vengano le rassegne estive che fanno recuperare delle chicche perse durante la stagione.
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liuk©
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venerdì 7 maggio 2010
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atipica commedia
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Un film che esce dai soliti canoni della commedia romantica portando una buona dose di novità, sia narritiva che di plot.
Un ottimo prodotto dunque, da vedere.
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ultimoboyscout
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sabato 1 maggio 2010
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analità è un soprannome fantastico!
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Caspita non sapevo che gli amici facessero tutte quelle cose...vedrò di approfittarne anch'io allora!! Sorprendenti i due protagonisti: Lui, Gordon-Levitt è bravo bravo, lei, Zooey Deschanel è brava e ha due occhi meravigliosi! Il film è gradevole, costruito bene, a tratti banale e leggerino, a tratti qualche spunto di riflessione lo fornisce pure, e per una seratina senza impegno va più che bene. Buono il campionario di canzoni, il finale è carinissimo.
[+] stupendo!!
(di glorietta)
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paride86
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domenica 25 aprile 2010
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bello
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Finalmente una commedia giovanile sui sentimenti priva di stupidità o espedienti stucchevoli!
La storia è quella di un ragazzo che si innamora di una ragazza che non crede nell'amore: la loro storia durerà 500 giorni, durante i quali entrambi dovranno fare i conti con se stessi e con l'"altro".
Nonostante il montaggio confusionario è un film che si lascia guardare facilmente e che non scade mai nella banalità.
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n1ght
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sabato 17 aprile 2010
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bellissima commedia
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Finalmente non le solite smancerie , ma un film divertente anke molto reale!
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