Tropic Thunder

Tropic thunder e' una enorme pallina da flipper, sparata da un mortaio dentro un labirinto di citazioni e derivazioni cinematografiche che tutte sfiora e nessuna centra in pieno. Primo campanello: "Mash" e la guerra dissacrata, appena toccato e poi via verso "Animal House" e il demenziale in cui forse Jack Black per la prima volta azzecca la sua migliore interpretazione Belushiana ( ma belushi era belushiano sempre, qui siamo piu' dalle parti di suo fratello povero ma comunque diligente), un rimbalzo ed e' subito "l'aereo piu' pazzo del mondo" in salsa war movie con citazioni da Platoon, Apocalipse now e via col liscio, per precipitare poi inevitabilmente verso la buca finale, le manopole tentano di rimettere in gioco la pallina, ma ormai e' sfuggita e la partita si conclude con un filino di dispiacere, Ma non poi tanto, probabilmente l'obiettivo piu' centrato e' quello della satira alle tipologie divistiche, al cinismo di registi e produttori, ai falsi eroi di guerra e non, e' una satira della satira, con cui ci si diverte tentando di far passare allo spettatore se non tutto almeno lo spirito cialtronesco con cui si e' manipolata l'intera sostanza dell'operazione. E qualcosa passa. Mi sembra di aver visto tra gli sceneggiatori il nome di Ethan Coen. E' uno dei due geniali fratelli? Se si, la buona riuscita in toto del film, allora si spiega. Prendi Stallone, Rober De Niro e Lino Banfi, mettili alla berlina per tutto il film, falli redimere tutti nel finale, e il gioco e' fatto. Ma il balletto di uno strepitoso Tom cruise, a livelli estremi di cinismo e cattivera, in fondo l'unico vero vincitore dell'intera partita, ti fa capire che satira c'e' stata,e che ti dice che vince sempre chi sta dietro lo schermo e schiaccia i bottoni, ma soprattutto chi scaricherebbe sua nonna nella giungla per vincere un oscar, figuriamoci tre sfigati senza talento.