Torno a vivere da solo

Era l'anno 1982 quando un giovane regista(Marco Risi)produceva il film che sarebbe poi diventato il vero e proprio cult degli anni 80"Vado a vivere da solo".Il protagonista del film era un attore agli esordi cinematografici Jerry Calà,nei panni di uno studente fuori corso destinato ad essere un eterno mammone.Il film è focalizzato sotto l'ottica della Milano da bere,con il problema della difficoltà di trovare una casa che non sia affittasi.Riallacciato ai temi caldi della famiglia è anche questo nuovo sequiel dove non c'e' più il giovane timido che si affaccia alle responsabilità della vita ma un uomo sposato che vuole invece regredire al suo stato di libertà,ormai stanco della routinè quotidiana e delle insoddisfazione familiari.Jerry Calà non ricopre il ruolo del donnaiolo per eccellenza ed è per questo che il film non vuole mettere in primo piano la bellezza del vivere da soli o del mantenimento della propria libertà.Infatti il film si concentra su 2 punti fondamentali:il problema del divorzio e le difficoltà dei figli che sono le uniche persone che pagano per l'egoismo dei propri genitori.Jerry Calà eguaglia in regia il suo maestro Marco Risi e anzi in un certo senso lo supera completando il film degli anni 80.In effetti dopo la regia di Vita Smeralda che non aveva nè un filo conduttore nè un cast cinematografico all'altezza per sostenere una commedia del genere,questo film si presenta completo sotto molteplici punti di vista.Considerando non solo un cast eccezionale ma soprattutto i contenuti del film posso affermare che Jerry Calà abbia dato una continuità e una organicità particolare al suo prodotto e ogni scena è ben collegata con le altre e non sfocia mai in sketch volgari.Insomma come Marco Risi aveva predetto che l'oriente avrebbe fottuto l'occidente e aveva profetizzato la situazione attuale italiana che vede trentenni e quarantenni al sicuro sotto il tetto della casa dei genitori,cosi Jerry Calà rispolverando temi vecchi e collegandoli con della buona musica anni 80 ha messo in primo piano il problema di una società troppo legata all'apparire e non all'essere.La morale del film è forte ma mitizzata dal fatto che il film è una commedia e per giunta sotto Natale(tempo dei cinepanettoni)ed è per questo che forse si guarda il film, (come è giusto che sia) con una visuale dall'alto senza troppo impegno.Certamente il film denuncia lo status dell'eterno bambino poichè come dice Jerry Calà nell'ultima battuta"è vero che si nasce soli e soli si muore,ma cercare anche di viverci..". In conclusione è una commedia ben riuscita,un mix di risate,divertimento che ci riportano molto alla commedia sexi all'italiana che è fondamentale recuperare per dare quel tocco stile anni 80.