santiago
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giovedì 6 marzo 2008
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onesto action-thriller tecnicamente interessante
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Per scrivere la trama è bastato probabilmente un biglietto del tram: il Presidente degli Stati Uniti è vittima di un attentato; la sua eroica scorta deve scoprire chi c'è dietro. Ovvero, se cercate riflessioni metafisiche, citazioni dotte, critica sociale o colpi di scena, non è il film che fa per voi.
Il principale, e forse unico, motivo di interesse risiede nel buon lavoro artigianale dei tecnici che mettono in piedi un curioso gioco degli specchi: la stessa scena vista (e ripetuta) attraverso gli occhi dei diversi protagonisti. Un gioco ad incastro insolito e ben realizzato.
Le scene d'azione sono sufficientemente coinvolgenti e il montaggio serrato scandisce bene le varie fasi della (scarna) trama.
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Per scrivere la trama è bastato probabilmente un biglietto del tram: il Presidente degli Stati Uniti è vittima di un attentato; la sua eroica scorta deve scoprire chi c'è dietro. Ovvero, se cercate riflessioni metafisiche, citazioni dotte, critica sociale o colpi di scena, non è il film che fa per voi.
Il principale, e forse unico, motivo di interesse risiede nel buon lavoro artigianale dei tecnici che mettono in piedi un curioso gioco degli specchi: la stessa scena vista (e ripetuta) attraverso gli occhi dei diversi protagonisti. Un gioco ad incastro insolito e ben realizzato.
Le scene d'azione sono sufficientemente coinvolgenti e il montaggio serrato scandisce bene le varie fasi della (scarna) trama. Peccato che i colpi di scena risultino alquanto "telefonati".
Sigourney Weaver è sprecatissima in quello che è poco più di un cameo nè c'era bisogno di chiamare William Hurt, ottimo "Mefistofele" in Mr. Brooks, a vestire i panni di un Presidente quanto mai bolso. Dennis Quaid sembra decisamente più a suo agio nel ruolo dell'agente di scorta - ma è inevitabile che torni alla mente il malinconico Horrigan di Clint Eastwood in Nel Centro del Mirino - mentre lo stesso non si può dire di Matthew Fox, che proprio non ha la presenza per la parte dell' "ambiguo". Completa un cast inutilmente prestigioso il sempre ottimo Forest Whitaker, pur costretto a qualche momento imbarazzante.
Prospettive di un Delitto non è un brutto film, anche se i nomi ingolosiscono più del dovuto, solo non bisogna chiedergli di essere più di quel che è: un buon lavoro artigianale.
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momy
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giovedì 6 marzo 2008
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senza suspance
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un film che vi fara' passare semplicemente 1 ora e 30 minuti. Molto americano, scene in cui invece di essere appiccicati alla poltrono, riderete col vicino.
un po una delusione
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gian78
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mercoledì 5 marzo 2008
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adrenalina
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a me non è dispiaciuto, bella l'idea delle diverse prospettive...peccato la finale, banele e troppo irrealista.....americanata gradevole
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domenico padre
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martedì 4 marzo 2008
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chi semina troppo raccoglie poco
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I ripetuti ritorni alle ore 12 non sono niente male. In fondo la scenografia dell'attentato sulla piazza è ben costruita e meritava, in fondo, di essere rivista più volte, e meglio se da diversi punti di osservazione. Come d'oltronde il regista ha fatto! Bello! Con questo però si è giocato l'asso nella manica. Non resta granché, poi. Non è infrequente: quando si semina troppo si raccoglie poco. E' il nostro caso. A metà del film si scivola sulle banalità, sul dejà vu, sul ripetitivo e banale. Si tocca con mano la difficoltà di tirar fuori un altro asso dalla manica, che in effetti non c'è. Per non parlar della fuga in autoambulanza (e della macchina che la insegue) più adatta forse ad una play station che ad un film di un certo spessore, come nelle premesse.
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I ripetuti ritorni alle ore 12 non sono niente male. In fondo la scenografia dell'attentato sulla piazza è ben costruita e meritava, in fondo, di essere rivista più volte, e meglio se da diversi punti di osservazione. Come d'oltronde il regista ha fatto! Bello! Con questo però si è giocato l'asso nella manica. Non resta granché, poi. Non è infrequente: quando si semina troppo si raccoglie poco. E' il nostro caso. A metà del film si scivola sulle banalità, sul dejà vu, sul ripetitivo e banale. Si tocca con mano la difficoltà di tirar fuori un altro asso dalla manica, che in effetti non c'è. Per non parlar della fuga in autoambulanza (e della macchina che la insegue) più adatta forse ad una play station che ad un film di un certo spessore, come nelle premesse. La figura del Presidente (quello vero)mal si adatta al ruol; viene presentato come un quaquaraquà alla De Filippo. Per non parlare dei presunti servizi segreti, e peggio ancora delle guardie del corpo: a dir poco dilettanti. Come rendere il tutto credibile è stato uno forzo non riuscito. Un telefilm di bassa mecelleria. Peccato che le premesse e le promesse siano state tradite. Alla prossima e porta pazienza. In giro che anche di peggio.
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ocenic
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martedì 4 marzo 2008
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carino
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a parte qualche scena troppo ripettuta il film mi è piaciuto molto, anche se cmq rimane sempre una americanata ma intrigante!
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lara
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martedì 4 marzo 2008
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il trailer ha più trama del film!!!
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comincia il film...al cinema stiamo tutti silenziosi per carpire i dettagli...
inizia l'azione e agli spettatori - della prospettiva del primo personaggio - è dato vedere solo le espressioni del viso...della prospettiva, cioè di ciò che capiscono o vedono, nulla...
pensavamo ce lo avrebbero fatto "scoprire", tenendoci attenti e incollati allo schermo...e invece già dal primo flash back ci svelano praticamente tutto e...tocca rivedere addirittura otto volte gli stessi minuti. nelle prospettive promesse le variazioni non sono così grandi, non fosse per le discrasie temporali (lieve quando - nella prospettiva del poliziotto spagnolo - passa troppo poco tempo rispetto alle precedenti scene tra il suo fermo/"interrogatorio" e la bomba, ENORME quando nella prospettiva del capo dei terroristi invertono l'ordine degli incontri che egli compie - bar, telefonata al "cecchino", incontro con il cineamatore per distoglierlo.
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comincia il film...al cinema stiamo tutti silenziosi per carpire i dettagli...
inizia l'azione e agli spettatori - della prospettiva del primo personaggio - è dato vedere solo le espressioni del viso...della prospettiva, cioè di ciò che capiscono o vedono, nulla...
pensavamo ce lo avrebbero fatto "scoprire", tenendoci attenti e incollati allo schermo...e invece già dal primo flash back ci svelano praticamente tutto e...tocca rivedere addirittura otto volte gli stessi minuti. nelle prospettive promesse le variazioni non sono così grandi, non fosse per le discrasie temporali (lieve quando - nella prospettiva del poliziotto spagnolo - passa troppo poco tempo rispetto alle precedenti scene tra il suo fermo/"interrogatorio" e la bomba, ENORME quando nella prospettiva del capo dei terroristi invertono l'ordine degli incontri che egli compie - bar, telefonata al "cecchino", incontro con il cineamatore per distoglierlo...quando dovevano essere bar, incontro col cineamatore, telefonata) e per gli errori madornali come i due della cia (uno di colore ed un bianco) che inseguono il poliziotto spagnolo nella prospettiva di questo e in quella del cineamatore e che scompaiono, non ritroviamo più in nessuna scena...mentre li abbiamo lasciati armi in pugno sotto il cavalcavia...dove arriva anche il protagonista...a.k.a. IMMORTALE.
da aggiungere a tutto questo la assoluta mancanza di trama (chi erano i terroristi? perchè lo fanno?), tutto l'"avvincente" del film è dato dagli inseguimenti assordi...soprattutto considerando che la macchina del protagonista è sprovvista di airbag ma è indistruttibile...lui esce vivo e indenne cozzando contro un nuro dopo un urto folle spinto da un tir..........
tralasciando tutto ciò mi chiedo...ma i giornalisti che fine fanno? dal trailer sembrava che fossero coprotagonisti...
ma soprattutto...i due della cia saranno stati ingiottiti da una voragine apertasi in terra, saranno andati a prendere un caffè o a vedere una corrida???...
un consiglio:
NON ANDATELO A VEDERE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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alfred_v
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martedì 4 marzo 2008
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un'americanata banale e già vista
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L'idea delle 8 prospettive prometterebbe un film di qualità... si risolve tutto in un inseguimento banale e con un lieto fine scontato e prevedibile!
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slythematrix
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domenica 2 marzo 2008
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meglio pirandello
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Poteva essere una versione americana di "Così è se vi pare",ma in america la cultura non è ammessa al cinema.
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ciccioformaggio
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domenica 2 marzo 2008
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nakakata
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