andre89lost
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domenica 11 ottobre 2009
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davvero bello!!
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che dire un ottimo film! colpi di scena a no finire e azione al massimo. Un film che entra nel vivo fin dal primo minuto e non perde mai il suo ritmo frenetico.
Ci sono anche due attori LOST quindi motivo in più per vederlo :D
voto: 8
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i'para
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martedì 31 marzo 2009
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la solita americanata
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Do due stelle a questo film solo e soltanto perchè l'inizio è molto originale: lo stesso episodio viene visto sotto molti aspetti diversi e all'inizio è difficile capire bene tutto e restano molti dubbi allo spettatore, che non può far altro che restare incollato allo schermo. Col passare dei minuti però, quando tutto inizia a schiarirsi, ci si rende conto che il film è diventato un banale thriller americano come tanti altri: ci sono i buoni, gli americani ovviamente, con un presidente buono e onesto che si differenzia dai suoi consiglieri guerrafondai e corrotti, mentre i cattivi non possono che essere degli arabi, brutti, sporchi, meschini, e chi più ne ha più ne metta. Il regista, sicuramente un repubblicano amante di del nostro amico George Bush, si è lasciato prendere la mano soprattutto quando, nella scena della fuga sul camion, per mettere in luce la cattiveria dei terroristi arabi (che banalità, ragazzi.
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Do due stelle a questo film solo e soltanto perchè l'inizio è molto originale: lo stesso episodio viene visto sotto molti aspetti diversi e all'inizio è difficile capire bene tutto e restano molti dubbi allo spettatore, che non può far altro che restare incollato allo schermo. Col passare dei minuti però, quando tutto inizia a schiarirsi, ci si rende conto che il film è diventato un banale thriller americano come tanti altri: ci sono i buoni, gli americani ovviamente, con un presidente buono e onesto che si differenzia dai suoi consiglieri guerrafondai e corrotti, mentre i cattivi non possono che essere degli arabi, brutti, sporchi, meschini, e chi più ne ha più ne metta. Il regista, sicuramente un repubblicano amante di del nostro amico George Bush, si è lasciato prendere la mano soprattutto quando, nella scena della fuga sul camion, per mettere in luce la cattiveria dei terroristi arabi (che banalità, ragazzi...), fa uccidere l'uomo che stava dietro a sorvegliare il presidente: ma questa azione non è da cattivi, è da stupidi, visto che è proprio grazie al fatto che il terrorista dietro era morto che il presidente è riuscito a liberarsi alla fine. Un vero terrorista non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Nel complesso, un'americanata come tante altre, con due soli pregi: l'inizio e il grande Forrest Whitaker, che non capisco come mai si sia abbassato a partecipare a un film di livello tanto infimo.
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carly
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martedì 31 marzo 2009
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non sottovalutare questo film
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"Prospettive di un delitto" è un film con aspetti molto interessanti, da non sottovalutare.
La perfezione nell'archittettare il piano dei terroristi, far coincidere gli avvenimenti, e collegarli tra di loro, l'inseguimento in macchina con grandi effetti speciali....lo considero un buon film. Personalmente questa pellicola lo metto in paragone con un'altro film: "Rapina a mano armata" di Stanley Kubrick. Sò bene che la vicenda è diversa, e nel film di Stanley vengono utilizzati i flashback, però far coincidere gli avvenimenti in un modo sincronizzato, e la perfezione nei piani dei malviventi,mi fa pensare a un piccolo collegamento. Finisco dicendo che questo film non è da bocciare, ma da premiare ( almeno un premio alla sceneggiatura).
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"Prospettive di un delitto" è un film con aspetti molto interessanti, da non sottovalutare.
La perfezione nell'archittettare il piano dei terroristi, far coincidere gli avvenimenti, e collegarli tra di loro, l'inseguimento in macchina con grandi effetti speciali....lo considero un buon film. Personalmente questa pellicola lo metto in paragone con un'altro film: "Rapina a mano armata" di Stanley Kubrick. Sò bene che la vicenda è diversa, e nel film di Stanley vengono utilizzati i flashback, però far coincidere gli avvenimenti in un modo sincronizzato, e la perfezione nei piani dei malviventi,mi fa pensare a un piccolo collegamento. Finisco dicendo che questo film non è da bocciare, ma da premiare ( almeno un premio alla sceneggiatura).
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andrea
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mercoledì 26 novembre 2008
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vantage point
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In Spagna, il Presidente degli Stati Uniti sta per firmare un trattato con i leader dei cinque continenti quando, durante un discorso ufficiale, viene colpito da un proiettile e subito scoppia il panico. Otto persone tra loto perfettamente sconosciute hanno assistito all'attentato da otto prospettive diverse. Ma la situazione precipita dopo lo scoppio di una bomba... Paura di attentati è il tema trattato da Prospettive di un Delitto, prodotto seriale, diretto con sufficiente maestria dal regista televisivo Pete Travis. La trama, su una sceneggiatura di Barry L. Levy ricrea un'atmosfera comune per poi farla cadere in un film di accusa politica rivolto specialmente al pubblico Americano. La pellicola di Travis, non manca neanche di idee difatti, contrapponendo una trama action a un riavvolgimento delle sequenze per guardare da una nuova soggettiva l'attentato al Presidente, riesce a non risultare una pellicola banale con la solita trama di routine condita con i medesimi personaggi stereotipati e poco credibili.
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In Spagna, il Presidente degli Stati Uniti sta per firmare un trattato con i leader dei cinque continenti quando, durante un discorso ufficiale, viene colpito da un proiettile e subito scoppia il panico. Otto persone tra loto perfettamente sconosciute hanno assistito all'attentato da otto prospettive diverse. Ma la situazione precipita dopo lo scoppio di una bomba... Paura di attentati è il tema trattato da Prospettive di un Delitto, prodotto seriale, diretto con sufficiente maestria dal regista televisivo Pete Travis. La trama, su una sceneggiatura di Barry L. Levy ricrea un'atmosfera comune per poi farla cadere in un film di accusa politica rivolto specialmente al pubblico Americano. La pellicola di Travis, non manca neanche di idee difatti, contrapponendo una trama action a un riavvolgimento delle sequenze per guardare da una nuova soggettiva l'attentato al Presidente, riesce a non risultare una pellicola banale con la solita trama di routine condita con i medesimi personaggi stereotipati e poco credibili. La trama appassiona, il ritmo è sostenuto e le interpretazioni sono corrette anche se la pellicola pare più un prodotto tv che un film per il grande schermo. Location Europee e troupe straniera; il cast invece è pieno di famosi divi Americani. Dalla guardia del corpo mai stonante Dennis Quaid, l'esordiente Matthew Fox, i premi Oscar Forest Whitaker e William Hurt e, in una piccola parte, anche Sigourney Weaver. Un buon film che sa come raccontare una storia già trattata da altre sceneggiature rendendo il contenuto semplice allo spettatore e ben dosato con le scene d'azione. Consigliato.
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jubruko
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venerdì 10 ottobre 2008
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buono all'inizio si perde sul finale
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inutile qui commentare la storia (qualcuno lo ha già fatto prima di me) evidenzio solo l'eccessivo riprodurre la stessa scena (soprattutto il discorso del sindaco di Salamanca che si ripete all'infinito e diventa insopportabile) e la corsa finale tra auto, auto del poliziotto e ambulanza che risulta davvero non credibile. C'è il momento in cui l'agente segreto USA in auto viene travolto da un TIR e schiacciato contro il cavalcavia, che ne esce indenne, mentre il cattivo alla guida dell'auto rubata alla polizia, sbanda, impatta lateralmente sul guard-rail che muore lì. Insomma a parte il finalone con l'ambulanza in cui gli spietati killers mandano tutto all'aria per una bimba in mezzo alla strada (non credibile visto quello di cui erano stati capaci prima), rasenta l'assurdo nella sintesi della storia.
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inutile qui commentare la storia (qualcuno lo ha già fatto prima di me) evidenzio solo l'eccessivo riprodurre la stessa scena (soprattutto il discorso del sindaco di Salamanca che si ripete all'infinito e diventa insopportabile) e la corsa finale tra auto, auto del poliziotto e ambulanza che risulta davvero non credibile. C'è il momento in cui l'agente segreto USA in auto viene travolto da un TIR e schiacciato contro il cavalcavia, che ne esce indenne, mentre il cattivo alla guida dell'auto rubata alla polizia, sbanda, impatta lateralmente sul guard-rail che muore lì. Insomma a parte il finalone con l'ambulanza in cui gli spietati killers mandano tutto all'aria per una bimba in mezzo alla strada (non credibile visto quello di cui erano stati capaci prima), rasenta l'assurdo nella sintesi della storia. L'unico un po' convincente è forse William Hurt.
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gatsby
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sabato 4 ottobre 2008
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la mia prospettiva del delitto
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Ieri sera sono andata a vedere al cinema “Prospettive di un delitto”, action movie di recente fattura con protagonisti quali William Hurt, Dennis Quaid, la paresi facciale di Forest Whitaker e il lostiano Matthew Fox (ancora grazie a Madre Natura!).
Ad una prima analisi della trama potrebbe sembrare un banale film d’azione: presidente americano viene assassinato durante un summit con l’aggiunta di due attentati contro la popolazione civile. Una volta visto il film ci si accorge che la banale trama beneficia enormemente di uno stratagemma narrativo (noto niente popo di meno che al Gabriel Garcia Marquez di “Una morte annunciata”) ovvero il singolo evento drammatico rielaborato successivamente attraverso la prospettiva dei vari protagonisti; in questo caso: la giornalista della GNN (che fantasia ‘sti americani!) interpretata da Sigourney Weaver, l’agente della sicurezza Dennis Quaid, il presidente William Hurt e gli attentatori.
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Ieri sera sono andata a vedere al cinema “Prospettive di un delitto”, action movie di recente fattura con protagonisti quali William Hurt, Dennis Quaid, la paresi facciale di Forest Whitaker e il lostiano Matthew Fox (ancora grazie a Madre Natura!).
Ad una prima analisi della trama potrebbe sembrare un banale film d’azione: presidente americano viene assassinato durante un summit con l’aggiunta di due attentati contro la popolazione civile. Una volta visto il film ci si accorge che la banale trama beneficia enormemente di uno stratagemma narrativo (noto niente popo di meno che al Gabriel Garcia Marquez di “Una morte annunciata”) ovvero il singolo evento drammatico rielaborato successivamente attraverso la prospettiva dei vari protagonisti; in questo caso: la giornalista della GNN (che fantasia ‘sti americani!) interpretata da Sigourney Weaver, l’agente della sicurezza Dennis Quaid, il presidente William Hurt e gli attentatori. Questa tecnica consente allo spettatore di assistere al compilarsi lento di un puzzle sicuramente avvincente che porta ad una conclusione sicuramente scontata ma ugualmente partecipata. Nel complesso un film che rivedrei anche volentieri e che mi è piaciuto molto.
Ma visto che io riuscirei a trovare un difetto anche in una sfera, ecco ciò che non ho tanto apprezzato:
-in primo luogo, l’idealismo americano: se noi italiani quando facciamo film sui nostri governanti li rendiamo sempre corrotti, gli americani hanno il problema opposto. Quanti presidenti americani sarebbero disposti a rischiare la propria vita quando hanno a disposizione dei sosia?William Hurt a quanto pare lo è, salvo poi farsi manovrare da quegli imbroglioni dei suoi assistenti: ???
- in secondo luogo: la prospettiva degli attentatori non è altro che la conclusione del film. Ossia dal punto di vista dei terroristi si passa magicamente al risolversi del tutto. Peccato.
- in terzo luogo: come in ogni film d’azione non si può e deve pretendere molto dalla sceneggiatura ma il ha scatenato un coro di risatine nell’intero cinema!
PARTICOLARE INTERESSANTE: assolutamente favoloso l’inseguimento in macchina di Dennis Quaid per le vie di una fittizia Salamanca (in realtà Messico), probabilmente gli artisti di “Squadra speciale Cobra 11” hanno fatto da modello.
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cinofilo_bau
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mercoledì 17 settembre 2008
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senza fine
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Troppo di tutto, a cominciare dai flash back. Il troppo...storpia.
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alehandro
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sabato 13 settembre 2008
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ma
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io possiedo VANTAGE POINT in umd e devo dire che adesso che l'ho rivisto bene non è male.tutti deicono che se il film è cosi è per il regista.NNNNNOOOOO perchè ha una sceneggiatura che volgarmente detto fa "cagare"percio se volete prenderlo non è un film da dvd-dvd ex noleggio,ma da UMD(poi inciso da dio su umd)perchè è un buon film ma formalmente na cazzata.LE PROSSIME USCITE UMD SONO:WALK HARDfilm da 3 dtelle e mezzo,WATER HORSEcarinissimo,21anche lui carino
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andrea
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venerdì 5 settembre 2008
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no stoppin' action
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Raramente capita di guardare un film in cui l'azione sia la vera protagonista di scena. Nell'ultima stagione i film con vere scene d'azione sono stati pochi tra i quali Jason Bourne e Crank; questo Vantage Point è nella lista tra i migliori nel suo genere. L'idea dell'effetto di 'riavvolgimento' è più che buona e rende davvero l'idea degli 8 punti di vista citati nello slogan di lancio del film. Poche pecche che ammaccano la pellicola come la sceneggiatura e la regia, non inesperta, ma ancora alle prime armi. Un thriller sottovalutato, anche deriso dal pubblico Americano come se fosse una banalità; invece tiene forte in sospeso, il montaggio è frenetico e velocissimo, le pause sono poche, tutto è in movimento tanto che sembra un trailer per il grande schermo.
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Raramente capita di guardare un film in cui l'azione sia la vera protagonista di scena. Nell'ultima stagione i film con vere scene d'azione sono stati pochi tra i quali Jason Bourne e Crank; questo Vantage Point è nella lista tra i migliori nel suo genere. L'idea dell'effetto di 'riavvolgimento' è più che buona e rende davvero l'idea degli 8 punti di vista citati nello slogan di lancio del film. Poche pecche che ammaccano la pellicola come la sceneggiatura e la regia, non inesperta, ma ancora alle prime armi. Un thriller sottovalutato, anche deriso dal pubblico Americano come se fosse una banalità; invece tiene forte in sospeso, il montaggio è frenetico e velocissimo, le pause sono poche, tutto è in movimento tanto che sembra un trailer per il grande schermo. Discreti i personaggi, forse non approfonditi nel migliore dei modi, tra cui fanno voce in capitolo Dennis Quaid, Mr. Lost Matthew Fox, Woman Alien Sigourney Weaver, William Hurt e il bravissimo Forest Whitaker reduce dall'Oscar dall'ultimo Re di Scozia. Complessivamente un buon prodotto che non cade nel banale, anzi che racconta eventi che ormai accadono ogni giorno(gli attentati terroristici, purtroppo).
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mile
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martedì 2 settembre 2008
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assolutamente da vedere!!!!
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Bello, che dire? Da guardare!!
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