Ennesimo film incentrato sulla fuga da un carcere, ma questa volta Rupert Wyatt ha costruito il plot in modo originale, con percorsi narrativi paralleli, che corrono in tempi diversi. Grazie a continui flash back, che ritmano l’azione spezzando il dramma, per poi riprenderlo arricchito da particolari che si sono già svolti nell’altro racconto, si ottiene una visione duale in cui le prospettive temporali si sovrappongono, fino a quando, nelle sequenze finali, le due narrazioni si ricongiungono per sorprendere commuovendo lo spettatore. Ottimo il cast in cui spicca, quale protagonista assoluto, Brian Cox.