jack
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domenica 7 dicembre 2008
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disney torna sopra la sufficienza, era ora
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Il quarantottesimo lungometraggio dei Walt Disney Studios è il secondo, dopo “I Robinson”,ad uscire da quando John Lasseter, fondatore della Pixar, ha preso le redini creative della Disney. E' noto che Bolt ha avuto una gestazione difficile, con cambio di regia e di script in corso, dovuti proprio all’intervento di John Lasseter,che ha tolto il progetto a Chris Sanders (Lilo e Stitch) per divergenze creative.La trama: Bolt (voce di John Travolta nell’originale, da noi un buon Raul Bova) è un cane dotato di superpoteri con i quali protegge la piccola Penny durante la ricerca del padre della bambina, rapita dal malvagio dr. Calico. Solo che Bolt è l'unico ad ignorare di essere la star di una serie televisiva di successo: ogni sera, Bolt viene lasciato solo sul set affinchè non scopra di essere in una finzione, finchè, quando per la prima volta un episodio della serie viene concluso con un cliffhanger (Penny rapita) invece che con un lieto fine, Bolt fugge dal set nel tentativo di salvare la sua padrona.
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Il quarantottesimo lungometraggio dei Walt Disney Studios è il secondo, dopo “I Robinson”,ad uscire da quando John Lasseter, fondatore della Pixar, ha preso le redini creative della Disney. E' noto che Bolt ha avuto una gestazione difficile, con cambio di regia e di script in corso, dovuti proprio all’intervento di John Lasseter,che ha tolto il progetto a Chris Sanders (Lilo e Stitch) per divergenze creative.La trama: Bolt (voce di John Travolta nell’originale, da noi un buon Raul Bova) è un cane dotato di superpoteri con i quali protegge la piccola Penny durante la ricerca del padre della bambina, rapita dal malvagio dr. Calico. Solo che Bolt è l'unico ad ignorare di essere la star di una serie televisiva di successo: ogni sera, Bolt viene lasciato solo sul set affinchè non scopra di essere in una finzione, finchè, quando per la prima volta un episodio della serie viene concluso con un cliffhanger (Penny rapita) invece che con un lieto fine, Bolt fugge dal set nel tentativo di salvare la sua padrona. Al primo tentativo di utilizzare i suoi superpoteri, Bolt perde i sensi picchiando la testa e al risveglio si ritrova dall'altra parte degli Stati Uniti, solo e inconsapevole di essere un normalissimo cane e terrorizzato dal…polistirolo che crede essere la causa del suo indebolimento. Il viaggio di ritorno porterà la dolorosa conoscenza della verità e la scoperta di quanto bella sia la vita di un cane normale. Gli immancabili compagni di viaggio sono Mittens, una gatta sveglia e saccente che Bolt fa prigioniera credendola alleata del dottor Calico e Rhino, un criceto teledipendente un pò psicolabile grandissimo fan di Bolt (convinto anche lui di avere di fronte un supercane).
La struttura della trama e la risoluzione finale non provano neanche a discostarsi dalla tradizione disneyana, e immancabile anche il numero musicale centrale, poco riuscito a dire il vero, che accompagna la sequenza "on the road" e lancia la seconda parte del film. Nonostante tutto proceda sui soliti binari il film è godibilissimo e raggiunge tutti i bersagli (tranne quello di commuovere, forse, vista la prevedibilità).
Ruba la scena fin dalla sua prima apparizione il criceto Rhino, vera anima comica del film, una sorta di Trekkie di Bolt, irresistibile nella sua palla di plastica (geniale la sequenza in cui, infervorato, canticchia la colonna sonora) e vagamente inquietante come tutti i monomaniaci. Gli intenti satirici e parodistici nei confronti dei film d’azione, dei film sui supereroi e sugli zombie di questa o quell’altra serie televisiva costituiscono un sottotesto gradevole per gli spettatori adulti e attenti, aumentando la dose di divertimento.
Colpisce la sequenza nella roulotte, dopo le riprese, in cui Penny tenta di tranquillizzare Bolt mentre lui, convinto di doverla proteggere, non riesce neanche a mangiare. Si prova davvero pena per un essere sfruttato a fini di lucro e si fa fatica ad empatizzare con Penny, che si dispererà lungo tutto il film di aver perso Bolt, ma che comunque è complice del raggiro nei suoi confronti. La cura Lasseter funziona, dunque, anche se per il momento la distanza dalla qualità dei lavori Pixar resta abissale, non tanto a livello tecnico quanto artistico. Notevole la differenza di qualità dell’animazione, per fluidità e dettagli, rispetto a I Robinson,soprattutto nella spettacolare sequenza iniziale ed anche la struttura narrativa è molto più coerente. Consigliato.
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(di cinzia)
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houssy
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venerdì 2 gennaio 2009
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bolt: c'è cuore e tanto basta
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Dannato Topo. In un momento di crisi del cinema d'animazione dove solo la Pixar sembrava essere un faro di speranza pronto a guidare gli spettatori, dispersi in una fitta nebbia piena zeppa di panda, squali ed altri animali assortiti, ecco uscire il nuovo film Disney. Pur essendo lontano milioni di anni luce dai classici, questo Bolt risulta essere una spanna superiore agli altri cartoni in circolazione. La ragione è semplice, ha un cuore. Come mi è capitato di dire ormai diverse volte i film devono avere cuore e anima, non basta azzeccare due battute divertenti, bisogna che lo spettatore sia rapito e coinvolto dalle vicende che vede sul grande schermo, al punto di viverle. Bolt compie il miracolo e riesce là dove altri prodotti simili falliscono, nell'immedesimazione, nell'empatia.
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Dannato Topo. In un momento di crisi del cinema d'animazione dove solo la Pixar sembrava essere un faro di speranza pronto a guidare gli spettatori, dispersi in una fitta nebbia piena zeppa di panda, squali ed altri animali assortiti, ecco uscire il nuovo film Disney. Pur essendo lontano milioni di anni luce dai classici, questo Bolt risulta essere una spanna superiore agli altri cartoni in circolazione. La ragione è semplice, ha un cuore. Come mi è capitato di dire ormai diverse volte i film devono avere cuore e anima, non basta azzeccare due battute divertenti, bisogna che lo spettatore sia rapito e coinvolto dalle vicende che vede sul grande schermo, al punto di viverle. Bolt compie il miracolo e riesce là dove altri prodotti simili falliscono, nell'immedesimazione, nell'empatia. La vicenda del cagnolino che attraversa il paese per ricongiungersi alla sua padroncina è sicuramente una storia già sentita (qui però il cane si crede dotato di super poteri, in realtà non sa di essere protagonista di una serie tv) ma alcune cose sono da applauso, i piccioni hanno del geniale e Rino il criceto regala forse i momenti migliori del film. I sentimenti sono la discriminante, personaggi fantastici affollano il mondo dell'animazione ma ricordiamoci che sempre di cartoni animati stiamo parlando, sulla lunga distanza dunque non è utile essere caustici e dissacranti, mettendo in scena un universo di citazioni cinematografiche buone solo per compiacere gli adulti. Questo la casa di produzione del Topo dalle grandi orecchie lo sa bene e anche nei film totalmente a base di computer il sentimento non manca mai, d'altro canto il buon Walt ai suoi tempi ci andava giù pesante, Dumbo, Bambi, Mary Poppins... pensandoci bene credo che con le lacrime che negli anni mi ha fatto versare la Disney potrei riempirci un lago. I vari Kung-fu panda, Shark-tale e Madagascar invece hanno la pretesa di essere superiori e di giocare ad essere quello che non sono, prodotti per un pubblico adulto, colto, raffinato e stanco delle zuccherine storie sfornate da papà Walt. Non voglio dire che l'animazione sia per bambini ma che spesso saranno i bambini a fruirne e quindi bisogna tenerne conto. Ben venga dunque Bolt film d'animazione e d'azione che regala anche qualche lacrima, mettendo a nudo la nostra fragilità, facendoci battere il cuore. Non c'è gara, la Disney vince e stravince. Dannato Topo.
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(di salicepiangente)
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alex41
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venerdì 9 luglio 2010
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la disney in 3d
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La Disney supera i suoi meravigliosi e indimenticabili disegni fatti a mano, e passa alla tecnica al computer. Il risultato? Un film riuscitissimo che mischia azione, sentimento, divertimento e qualche piccola emozione. Molto più figo dei film recenti della Dreamworks, dove il divertimento non è mai troppo banale (per esempio, nella Gang del bosco o Planet 51). Insegna soprattutto una morale sulla vita, cioè che la vita non è come nei film. La Disney supera di nuovo sè stessa, creando un nuovo personaggio che (speriamo) tra qualche anno verrà ricordato per la sua simpatia e il suo carattere eroico. Come sempre, la Disney non delude mai e non lo farà mai.
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ultimoboyscout
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sabato 25 agosto 2012
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i pericoli si mangiano a colazione!
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Bolt è un simpatico cagnolino che non conosce altra realtà al di fuori del set nel quale è impegnato a proteggere dal villain di turno la piccola Penny. Il problema è che, anche a telecamera spente, Bolt si sente speciale credendo di avere ancora tali poteri e catapultato a New York scoprirà di essere normale e dovrà affidarsi ad aiuti esterni, primo fra tutti quello simpatico Rhino, suo grandissimo fan. Il cartoon riflette con una certa intelligenza tipicamente Disney sui supereroi e le loro illusioni, sull'eccessivo spazio che ormai i media hanno nella nostra vita e sulla grande differenza tra essere ed apparire. Parte bene, poi rallenta finendo in calando, l'animazione è di quelle davvero buone ma lo sviluppo ha poche trovate e poca originalità e si avvicina più a un prodotto Dreamworks con un costante ricorso alla caricatura e coi piccioni che appaiono del tutto simili ai pinguini di "Madagascar".
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Bolt è un simpatico cagnolino che non conosce altra realtà al di fuori del set nel quale è impegnato a proteggere dal villain di turno la piccola Penny. Il problema è che, anche a telecamera spente, Bolt si sente speciale credendo di avere ancora tali poteri e catapultato a New York scoprirà di essere normale e dovrà affidarsi ad aiuti esterni, primo fra tutti quello simpatico Rhino, suo grandissimo fan. Il cartoon riflette con una certa intelligenza tipicamente Disney sui supereroi e le loro illusioni, sull'eccessivo spazio che ormai i media hanno nella nostra vita e sulla grande differenza tra essere ed apparire. Parte bene, poi rallenta finendo in calando, l'animazione è di quelle davvero buone ma lo sviluppo ha poche trovate e poca originalità e si avvicina più a un prodotto Dreamworks con un costante ricorso alla caricatura e coi piccioni che appaiono del tutto simili ai pinguini di "Madagascar". Il cartoon è comunque solido e ben riuscito, solidissimo nell'inviare il suo messaggio, col percorso di formazione di Bolt che può essere paragonabile a quello di qualsiasi ragazzino dei nostri giorni. Buono per i grandi ma ottimo per i piccini, "Bolt" fa il pieno di humour anche grazie a dialoghi veloci e ben congegnati e l'intreccio comico sta tutto nel fatto che il povero cagnolino crede di sapere mentre il pubblico sa e tutta la storia si basa su questi due piani.
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