figliounico
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domenica 2 luglio 2023
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horror sociologico
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Fantascienza sociologica di Darabont, il regista de’ Il miglio verde, con una classica location da horror zombiesco, il supermercato de’ L’alba dei morti viventi del 2004, questa volta assediato da creature mostruose partorite dalla tecnologia militare. Darabont analizza le dinamiche relazionali all’interno del piccolo gruppo di persone asserragliato, come se fosse il prototipo del primo nucleo umano da studiare in laboratorio, ma non rinuncia alla spettacolarizzazione con effetti speciali digitali che ripropongono tuttavia il campionario tipico dei mostri dei B movie di fantascienza degli anni ‘70 come L’invasione dei ragni giganti di Bill Rebane del 1975. Nonostante l’impegno nello script i dialoghi appaiono troppo concettuali rispetto ai personaggi in scena, la vecchietta arzilla, il campagnolo ottuso, l’avvocato di colore razionalista, la bigotta visionaria, tutti caratterizzati grossolanamente in tipi umani bidimensionali su cui spicca il protagonista che non va oltre lo spessore di un eroe da fumetto.
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Fantascienza sociologica di Darabont, il regista de’ Il miglio verde, con una classica location da horror zombiesco, il supermercato de’ L’alba dei morti viventi del 2004, questa volta assediato da creature mostruose partorite dalla tecnologia militare. Darabont analizza le dinamiche relazionali all’interno del piccolo gruppo di persone asserragliato, come se fosse il prototipo del primo nucleo umano da studiare in laboratorio, ma non rinuncia alla spettacolarizzazione con effetti speciali digitali che ripropongono tuttavia il campionario tipico dei mostri dei B movie di fantascienza degli anni ‘70 come L’invasione dei ragni giganti di Bill Rebane del 1975. Nonostante l’impegno nello script i dialoghi appaiono troppo concettuali rispetto ai personaggi in scena, la vecchietta arzilla, il campagnolo ottuso, l’avvocato di colore razionalista, la bigotta visionaria, tutti caratterizzati grossolanamente in tipi umani bidimensionali su cui spicca il protagonista che non va oltre lo spessore di un eroe da fumetto. La parte migliore del film, nella quale Darabont crea un clima di attesa che potrebbe preludere ad un horror psicologico, poi svilito dalla apparizione delle vespe giganti, è il breve antefatto, girato nella villetta in riva al lago dopo la tempesta con la famigliola che avvista la nebbia proveniente dalle montagne senza avvertirne la pericolosità letale. Darabont si riscatta in parte con il finale non convenzionale, negando ai sopravvissuti l’ovvio lieto fine che il pubblico si aspetta in questo genere di film.
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paolp78
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venerdì 2 giugno 2023
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darabont fa ancora centro con king
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Il regista americano di origini ungheresi Frank Darabont ha diretto quattro lungometraggi nella sua carriera, di cui ben tre sono tratti da opere di Stephen King: ognuna di queste tre pellicole conserva la forza narrativa e ripropone gli aspetti psicologici delle opere di King da cui sono tratte, risultato nient’affatto scontato e non sempre raggiunto nelle numerosissime altre trasposizioni cinematografiche dei romanzi e racconti del “Re del terrore”. Il sodalizio tra questi due grandi autori è quindi estremamente fortunato e foriero di opere di notevolissimo livello artistico e di grande capacità di attrazione per il pubblico.
Il film può essere classificato come un horror fantascientifico per via delle creature mostruose provenienti da un universo parallelo che caratterizzano la storia, tuttavia questi esseri alieni a ben vedere non sono semplicemente il nemico da combattere, bensì sono un fattore della struttura narrativa, funzionale ad innescare complesse dinamiche personali tra i vari personaggi che entrano in relazione, aspetto quest’ultimo che costituisce il vero elemento narrativo di maggior interesse, che alimenta e tiene viva l’opera con rinnovato impulso sino in fondo.
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Il regista americano di origini ungheresi Frank Darabont ha diretto quattro lungometraggi nella sua carriera, di cui ben tre sono tratti da opere di Stephen King: ognuna di queste tre pellicole conserva la forza narrativa e ripropone gli aspetti psicologici delle opere di King da cui sono tratte, risultato nient’affatto scontato e non sempre raggiunto nelle numerosissime altre trasposizioni cinematografiche dei romanzi e racconti del “Re del terrore”. Il sodalizio tra questi due grandi autori è quindi estremamente fortunato e foriero di opere di notevolissimo livello artistico e di grande capacità di attrazione per il pubblico.
Il film può essere classificato come un horror fantascientifico per via delle creature mostruose provenienti da un universo parallelo che caratterizzano la storia, tuttavia questi esseri alieni a ben vedere non sono semplicemente il nemico da combattere, bensì sono un fattore della struttura narrativa, funzionale ad innescare complesse dinamiche personali tra i vari personaggi che entrano in relazione, aspetto quest’ultimo che costituisce il vero elemento narrativo di maggior interesse, che alimenta e tiene viva l’opera con rinnovato impulso sino in fondo.
Il film è decisamente appassionante e presente numerosi aspetti di interesse per lo spettatore che resta totalmente avvinto dalla storia.
Ottimo il cast corale di cui non fanno parte star hollywoodiane di prima grandezza. Nella parte del protagonista c’è Thomas Jane; nelle altre parti di primo piano si ricordano Laurie Holden, Marcia Gay Harden, Toby Jones, Frances Sternhagen ed infine due fedelissimi di Darabont, William Sadler e Jeffrey DeMunn, che si ricordano entrambi anche negli altri due adattamenti delle opere di King diretti dal regista di origini ungheresi (“Le ali della libertà” e “Il miglio verde”).
Diversamente da quanto fatto nelle precedenti pellicole, Darabont adotta una tecnica di ripresa del tutto originale ed inconsueta, caratterizzata dall’uso costante di telecamere mobili, ed il continuo ricorso a zumate e primi piani molto stretti. Francamente questa soluzione non mi ha entusiasmato, tuttavia dopo un po’ ci si abitua e se ne apprezza gli effetti visivi che conferiscono alla mesa in scena un carattere particolarmente frenetico, adatto al film.
Lo sconvolgente finale è estremamente difficile da digerire: al riguardo è curioso sapere che il racconto di Stephen King si conclude in tutt’altro modo e che fu invece Darabont a concepire e scrivere il beffardo epilogo che troviamo messo in scena nella pellicola cinematografica.
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steffa
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domenica 21 maggio 2023
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film trash
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lu pichi
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venerdì 17 dicembre 2021
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film mediocre
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Film horror che in generale può passare anche se aveva tutte le premesse per diventare di prim'ordine, malauguratamente ho visto pellicole Thriller con molta più suspense di questo, qui siamo sul regolare, sul minimo indispensabile per un horror, alcune scene sono surreali come quando il protagonista dopo una battaglia epica con il mostro torna sporco di sangue e insieme ad altri testimoni lo racconta agli altri e nessuno gli crede, su tutti un suo vicino che si mette a ricacciare attriti vecchi per screditarlo, mi sarei aspettato una cosa più reale se fosse successo veramente e ti arrrivano 5 persone totalmente spaventate e tremanti il deneficio del dubbio gli va concesso, andando avanti nel film una signora diventa una santona e vuole fare sacrifici umani con una leggerezza disarmante, con certe scene siamo veramente scivolati nel B movie, anche il finale che e molto tragico e volendo è pure bello mi ricorda il finale di "Rats - Notte di Terrore" B-Movie e film definito (s)cult degli anni 80^, dove il finale tragico vuole lasciare lo spettatore stupito e farlo riflettere seppur diversamente da questo film, cioè non so, a me non mi ha entusiasmato.
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Film horror che in generale può passare anche se aveva tutte le premesse per diventare di prim'ordine, malauguratamente ho visto pellicole Thriller con molta più suspense di questo, qui siamo sul regolare, sul minimo indispensabile per un horror, alcune scene sono surreali come quando il protagonista dopo una battaglia epica con il mostro torna sporco di sangue e insieme ad altri testimoni lo racconta agli altri e nessuno gli crede, su tutti un suo vicino che si mette a ricacciare attriti vecchi per screditarlo, mi sarei aspettato una cosa più reale se fosse successo veramente e ti arrrivano 5 persone totalmente spaventate e tremanti il deneficio del dubbio gli va concesso, andando avanti nel film una signora diventa una santona e vuole fare sacrifici umani con una leggerezza disarmante, con certe scene siamo veramente scivolati nel B movie, anche il finale che e molto tragico e volendo è pure bello mi ricorda il finale di "Rats - Notte di Terrore" B-Movie e film definito (s)cult degli anni 80^, dove il finale tragico vuole lasciare lo spettatore stupito e farlo riflettere seppur diversamente da questo film, cioè non so, a me non mi ha entusiasmato. Avevo molte aspettative perchè è tratto da un libro di Stephen King e perchè me lo immaginavo tipo "Christine - la maccchina infernale" di John Carpenter invece non è così. E' un film da vedere senza pretese, allora può piacere.
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dandy
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martedì 30 novembre 2021
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discreto e da rivalutare.
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Terzo adattamento di un'opera di Stephen King da parte del regista,dopo "Le ali della libertà" e "Il miglio verde".Rispetto a questi due il film non è superiore,si limita a mostrare la classica situazione estrema che tira fuori il peggio da certi individui e il meglio da altri,con puntuale riflessione sul fanatismo religioso e la follia militare.Ma lo fa con indubbia competenza,gestendo bene i clichè,mantenendo la tensione costante ed evitando di strafare nei rimandi(Carpenter,Romero,Lovecraft).Gli effetti digitali un pò risentono del budget limitato,ma non manca qualche tocco gore e momento repellente(la puntura ai danni della cassiera,il ritrovamento di Brent in farmacia).
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Terzo adattamento di un'opera di Stephen King da parte del regista,dopo "Le ali della libertà" e "Il miglio verde".Rispetto a questi due il film non è superiore,si limita a mostrare la classica situazione estrema che tira fuori il peggio da certi individui e il meglio da altri,con puntuale riflessione sul fanatismo religioso e la follia militare.Ma lo fa con indubbia competenza,gestendo bene i clichè,mantenendo la tensione costante ed evitando di strafare nei rimandi(Carpenter,Romero,Lovecraft).Gli effetti digitali un pò risentono del budget limitato,ma non manca qualche tocco gore e momento repellente(la puntura ai danni della cassiera,il ritrovamento di Brent in farmacia).E il finale crudele e beffardo colpisce:ovviamente il pubblichino sensibile ha gradito poco e il successo non è stato eclatante.Generalmente bistrattato,a torto,è un valido film di genere che meriterebbe il giusto apprezzamento,anche per l'ottima prova di Thomas Jane,attore perlopiù sprecato in flimacci infimi sia come caratterista che come protagonista.
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mr.rizzus
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lunedì 8 marzo 2021
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bellissimo
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nevira
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mercoledì 12 febbraio 2020
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film notevole
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Dramma psicologico ed, horror fantascientifico. Personaggi alla prova di eventi straordinari; creature raccapriccianti e finale imprevedibile; rendono The Mist un piccolo capolavoro. Sceneggiatura intelligente, regia capace e effetti speciali funzionali alla storia.
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lorenzo80
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lunedì 4 settembre 2017
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non un capolavoro,ma di sicuro un buon film horror
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Ho visto finalmente il film su netflix dopo che anni fa avevo letto il racconto di King. Questo film mi ha lasciato molto spiazzato, secondo me è diviso in due, la parte iniziale in cui sembra davvero molto "cheap", quasi un film per la TV, dialoghi un po' troppo teatrali, recitazione da B movie ed effetti speciali fuori tempo anche per il 2007. Poi qualcosa cambia, il regista e tutto il cast mettono il turbo e il tutto diventa molto più avvincente, angosciante, gli attacchi sempre più intensi, vari e frequenti, la sensazione di speranza che va via, che non c'è più nulla da fare di fronte a una mostruosità sconosciuta e sempre più forte, fino alla strepitosa sequenza finale, superiore anche come effetti speciali (avranno cambiato gli animatori?) a tutto il resto del film.
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Ho visto finalmente il film su netflix dopo che anni fa avevo letto il racconto di King. Questo film mi ha lasciato molto spiazzato, secondo me è diviso in due, la parte iniziale in cui sembra davvero molto "cheap", quasi un film per la TV, dialoghi un po' troppo teatrali, recitazione da B movie ed effetti speciali fuori tempo anche per il 2007. Poi qualcosa cambia, il regista e tutto il cast mettono il turbo e il tutto diventa molto più avvincente, angosciante, gli attacchi sempre più intensi, vari e frequenti, la sensazione di speranza che va via, che non c'è più nulla da fare di fronte a una mostruosità sconosciuta e sempre più forte, fino alla strepitosa sequenza finale, superiore anche come effetti speciali (avranno cambiato gli animatori?) a tutto il resto del film. Gli avrei messo 3 stelle, gliene metto 4 proprio per via di quel finale agghiacciante e indimenticabile. Poteva essere un capolavoro, non lo è, ma non è per niente un brutto film.
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acapokkia
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sabato 22 luglio 2017
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semplicemente la cosa più brutta mai vista!
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Non ho mai visto una cosa più stupida, banale, imbecille, priva di senso e per nulla horror di questa sorta di trasposizione cinematografica di Stephen King.Ora le cose sono due: o il caro e vecchio king ha scritto questa stupidità in preda ai fumi dell'alcool o la casa editrice l'ha costretto a digitare migliaia di caratteri solo per mera vendita editoriale. sta di fatto che non so come si sia potuto pur solo immaginare di produrre una cagata del genere!!!
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francismetal
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lunedì 29 maggio 2017
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vale soprattutto per il finale
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Non ho potuto non notare le somiglianze con The Fog di Carpenter, Silent Hill, Alien e tutti i film dove appaiono i tentacoli...
Non vi dico nulla del finale ma è qualcosa che anche se poteva essere evitata, anche se la scollegassimo dal contesto è una cosa azzeccata in generale...
Non posso dirvi nulla per non rovinarvelo... ma quella fine è più che meritata! Che sia d'insegnamento per la vita reale!
Il fanatismo religioso viene mostrato benissimo. La bastardaggine dei miliatri anche.
Ci sono vari sottotemi non approfonditi, come le liti tra i vicini di casa, l'infatuazione extraconiugale, ecc.
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Non ho potuto non notare le somiglianze con The Fog di Carpenter, Silent Hill, Alien e tutti i film dove appaiono i tentacoli...
Non vi dico nulla del finale ma è qualcosa che anche se poteva essere evitata, anche se la scollegassimo dal contesto è una cosa azzeccata in generale...
Non posso dirvi nulla per non rovinarvelo... ma quella fine è più che meritata! Che sia d'insegnamento per la vita reale!
Il fanatismo religioso viene mostrato benissimo. La bastardaggine dei miliatri anche.
Ci sono vari sottotemi non approfonditi, come le liti tra i vicini di casa, l'infatuazione extraconiugale, ecc...
Certamente sarebbe potuto durare molto meno, però è godibile
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