salinoch
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mercoledì 24 ottobre 2007
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anche agli stati uniti crescono i peli sul pube
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Se l'autore del film in questione si lancia durante il Dave Letterman Show in una serissima digressione sulla modalità di formazione adolescenziale d'oltreoceano, puntellando con cura le correnti sociologiche che nella narrazione trovano la propria esplicitazione, io ascolto. Ascolto storie di uno sconcertante parallelismo formativo. Crescono anche lì, mi viene da pensare.
Ad ogni modo, certe cose vanno prese con le molle. E' infatti certo che per digerire il film, se non addirittura per estrapolarne il giusto senso, quello veramente sotteso, bisogna avere un capicità intellettuale propriamente ostetrica. Il turpiloquio, la ridondante presenza del sesso (meramente e premeditatamente pretestuosa) come costante nella crescita generazionale, il pene (che, ringraziando il cielo, non per tutti è soltanto un "cazzo") sono tutti elementi di una sconcertante funzionalità.
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Se l'autore del film in questione si lancia durante il Dave Letterman Show in una serissima digressione sulla modalità di formazione adolescenziale d'oltreoceano, puntellando con cura le correnti sociologiche che nella narrazione trovano la propria esplicitazione, io ascolto. Ascolto storie di uno sconcertante parallelismo formativo. Crescono anche lì, mi viene da pensare.
Ad ogni modo, certe cose vanno prese con le molle. E' infatti certo che per digerire il film, se non addirittura per estrapolarne il giusto senso, quello veramente sotteso, bisogna avere un capicità intellettuale propriamente ostetrica. Il turpiloquio, la ridondante presenza del sesso (meramente e premeditatamente pretestuosa) come costante nella crescita generazionale, il pene (che, ringraziando il cielo, non per tutti è soltanto un "cazzo") sono tutti elementi di una sconcertante funzionalità. Infatti il film funziona. Due ragazzi (tre, ma non tutti concordano) strisciano fuori da una muta di comoda quotidianità e se la strappano a vicenda. Un'amicizia che scopre le carte e splende genuina. Finanche un latente versante di commento critico (nel senso kantiano): il film si chiude in un centro commerciale, con il laconico spartiacque di una scala mobile. C'è chi lo trova ridicolo. Attenzione: l'ipertrofia e l'iperbole non significano soltanto esagerazione.I due ragazzi del film diventano adulti: auguriamo sinceramente ai distributori italiani, responsabili dei danni collaterali provocati dal titolo d'importazione, di fare altrettanto.
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(di liuk)
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mikelangelo
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lunedì 22 giugno 2009
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supercattivi, ma in fondo buoni
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Superbad, ribattezzato in Italia con un poco felice Suxbad-Tre metri sopra il pelo, a mo' di sfottò a tutto quel filone di commediole mocciane e mocciose, è un film da guardare con una certa attenzione. Per essere più precisi, con molta attenzione. I protagonisti sono tre sfigati in piena crisi ormonale che stanno per finire il liceo. Seth (Jonah Hill) è un ciccione amante del porno che non può resistere un minuto senza parlare di sesso evitando accuratamente l'uso di eufemismi. Evan, interpretato da Michael Cera (ricordate Juno?) è un ragazzo timido e riservato che fatica non poco a confrontarsi con l'universo femminile, ed infine Foggel (Christopher Mintz-Plasse in una performance da stending ovation) è un assurdo nerd con gli occhialini cerchiati il cui destino sembra condannarlo ad una verginità ultracentenaria.
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Superbad, ribattezzato in Italia con un poco felice Suxbad-Tre metri sopra il pelo, a mo' di sfottò a tutto quel filone di commediole mocciane e mocciose, è un film da guardare con una certa attenzione. Per essere più precisi, con molta attenzione. I protagonisti sono tre sfigati in piena crisi ormonale che stanno per finire il liceo. Seth (Jonah Hill) è un ciccione amante del porno che non può resistere un minuto senza parlare di sesso evitando accuratamente l'uso di eufemismi. Evan, interpretato da Michael Cera (ricordate Juno?) è un ragazzo timido e riservato che fatica non poco a confrontarsi con l'universo femminile, ed infine Foggel (Christopher Mintz-Plasse in una performance da stending ovation) è un assurdo nerd con gli occhialini cerchiati il cui destino sembra condannarlo ad una verginità ultracentenaria. I tre amici la cui popolarità è sempre stata sotto lo zero hanno l'occasione di rifarsi quando Jules li invita ad un party, chiedendo loro di comprare gli alcolici. Seth ed Evan si serviranno allora dell'aiuto del più sfigato Foggel, il quale è in possesso di un documento in cui figura come un hawaiano venticinquenne donatore di organi chiamato McLovin, poco importa del primo nome. Da questo punto i tre si troveranno invischiati in tragicomiche situazioni, dalla durata di un'intera notte folle e delirante tra delinquenti cattivissimi, un barbone tanto vecchio quanto arzillo e poliziotti a dir poco dementi che arrivano addirittura a ballare su Fuck The Police degli N.W.A. Solo verso la fine i nostri prodi eroi e gli inconsapevoli spettatori scopriranno la vera natura dei due tutori della legge. Sotto la spessa patina di torpiloquio volgarissimo e quasi sempre fine a se stesso, che potrebbe scoraggiare la visione a vecchie signore benpensanti e non solo, si nasconde un significato e una dolcezza (può sembrare strano, ma è così) stranamente profonda. Con l'ultima scena, dove una scala mobile allontana per sempre Seth ed Evan proiettandoli verso la totale separazione dal gemellaggio liceale e quindi verso la maturità, il film si allontana e di molto ache da tutti gli American Pie e Road Trippin. Non quindi solo una commediola tipicamente americana a sfondo sessuale, ma anche un racconto di formazione in piena regola. Le prove che sono costretti a superare in un breve lasso di tempo e in maniera a volte fortuita a volte non, riusciranno a rendere i tre protagonisti più forti, più astuti, più maturi, quindi più uomini. Si citano a sbaffo i fratelli Coen e Federico Fellini. Tutto merito degli sceneggiatori Rogen e Goldberg particolarmente colti, e del produttore, l'intelligentissimo Judd Apatow, già regista di 40 anni vergine e Molto incinta. Unica vera grande pecca è il doppiaggio, di solito eccellente grazie alla grande scuola di doppiatori italiani, che non rende al massimo alcune battute, quelle di McLovin sopratutto. Se conoscete l'american slang, vi conviene guardare il film in lingua originale, vi divertireste molto, molto di più.
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nick castle
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venerdì 20 maggio 2011
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insospettabilmente interessante...
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Non fate caso al terribile titolo italiano, storpiatura pseudo-comica di Tre metri sopra il cielo. Il film è insospettabilmente valido dal punto di vista artistico, Greg Mottola dopo 11 anni da "L'amante in città", titolo con cui venne definito l'erede di Woody Allen, 11 anni in cui lavorò principilmante in televisione, diviso tra film e serie TV, torna al cinema con un film su comissione, in cui è solo e solamente regista, che stravolge totalmente tutto ciò che era la sua formazione artistica, per approdare su tutt'altro versante, la commedia adolescenziale, non propriamente in stile "American Pie". Perchè sotto una fitta coltre di volgarità e stupidità, si cela una pellicola (termine improprio visto che è stato girato in digitale.
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Non fate caso al terribile titolo italiano, storpiatura pseudo-comica di Tre metri sopra il cielo. Il film è insospettabilmente valido dal punto di vista artistico, Greg Mottola dopo 11 anni da "L'amante in città", titolo con cui venne definito l'erede di Woody Allen, 11 anni in cui lavorò principilmante in televisione, diviso tra film e serie TV, torna al cinema con un film su comissione, in cui è solo e solamente regista, che stravolge totalmente tutto ciò che era la sua formazione artistica, per approdare su tutt'altro versante, la commedia adolescenziale, non propriamente in stile "American Pie". Perchè sotto una fitta coltre di volgarità e stupidità, si cela una pellicola (termine improprio visto che è stato girato in digitale...) interessante, si, volgare, ma che non guasta, che rappresenta con grande efficacia la vita di tre ragazzi alla soglia del diploma, che ancora casti di sesso (morti di figa nel loro gergo!), cercano in ogni modo di partecipare almeno ad una festa per poi scoparsi rispettivamente, due predilette più una insospettabile. Nella difficile situazione di iniziazione i tre metterano a nudo le loro preoccupazioni e pur non scopando matureranno come mai avrebbero pensato, il tutto insieme alla vicenda di due poliziotti che incoscentemente dimostreranno a se stessi di sapersi ancora divertire, se pur in modo immaturo. Greg Mottola con mano ferma dirige in Panavision Genesis HD un film sorprendente, che non è la solita stronzata all'americana, che può non piacere, che avrà sicuramente un pubblico ristretto per via dei messaggi che porta copn se, indirizzati sicuramente a un pubblico giovane sotto i vent'anni, ma che non può non essere obbiettivamente apprezzata. Sicuramente il genere deve essere di gradimento allo spettatore, inutile che uno votato al cinema di alta qualità guardi questo film, che pur essendo valido e discreto, rimane comunque un film limitato nei mezzi e negli intenti. Buone le prove di recitazione di Michael Cera (che emergerà ancora di più l'anno dopo con "Nick & Norah" al fianco della formosa Kat Dennings dal seno generoso) e Jonah Hill, ottimo esordio di Christopher Mintz-Plasse. Buon commento musicale con rimandi al Jazz e Funk anni settanta.
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nick castle
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venerdì 20 maggio 2011
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dimenticavo...
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La sequenza dei titoli di testa è destinata ad entrare nella storia del cinema, è semplice ma allo stesso geniale.
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