anonimo
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domenica 9 novembre 2008
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un film vergognosamente pornografico
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"Redacted" di Brian De Palma è un film gravemente pornografico, e usa la pornografia forse peggiore di tutte: la pornografia della guerra, spettacolarizzata attraverso uno stile eccentrico e originale, imperdonabilmente creativo. Il tutto è gratuito: De Palma, cinicamente, mangia sulla guerra in Iraq, specula sulla tragedia, ne fa merce e spettacolo, utilizzandola come pretesto per uno stile. E nella sua (fasulla) critica non è neanche minimamente anti-americano. Che vergogna.
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(di marezia)
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babylon
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venerdì 31 ottobre 2008
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ve l'immaginate un film italiano così?
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Il film è forte, duro, secco. De Palma riesce a coniugare quel tipo di sperimentalismo linguistico tipico dei suoi esordi con un'indignazione morale che spesso non traspare dietro i suoi film più genialmente formali. Ma vorrei anche fare un'osservazione a margine: dai registi statunitensi ci arrivano anche queste denunce durissime, dal cinema italiano mai. Nessun film sui nostri crimini di guerra, sulle mostruosità che gli italiani hanno fatto in Africa o in Jugoslavia. Esiste un documentario inglese della Bbc sui criminali di guerra italiani mai processati, ma documentati al Foreign Office: la tv italiana non ha mai voluto mandare in onda neppure quello! Preferiamo inventarci la balla degli italiani brava gente e raccontarcela tra noi.
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Il film è forte, duro, secco. De Palma riesce a coniugare quel tipo di sperimentalismo linguistico tipico dei suoi esordi con un'indignazione morale che spesso non traspare dietro i suoi film più genialmente formali. Ma vorrei anche fare un'osservazione a margine: dai registi statunitensi ci arrivano anche queste denunce durissime, dal cinema italiano mai. Nessun film sui nostri crimini di guerra, sulle mostruosità che gli italiani hanno fatto in Africa o in Jugoslavia. Esiste un documentario inglese della Bbc sui criminali di guerra italiani mai processati, ma documentati al Foreign Office: la tv italiana non ha mai voluto mandare in onda neppure quello! Preferiamo inventarci la balla degli italiani brava gente e raccontarcela tra noi. A me piace parlare di cinema in sé, ma credo che ogni tanto dobbiamo riflettere anche su questo: dopo oltre sessant'anni dalla fine della seconda guerra mondiale e del colonialismo, il cinema italiano continua a tacere sui nostri crimini. De Palma e il cinema americano, invece, sanno farlo: vi immaginate come verrebbe accolto un nostro film sulle violenze dei soldati italiani in Somalia negli anni '90?
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readcarpet
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sabato 20 settembre 2008
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redacted
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“Redacted visually documents imagined events before, during and after a 2006 rape and murder in Samarra”.
Immaginate un americano. Immaginatelo sull’attenti all’alzabandiera, con il suo God bless America, il suo facciamo del bene all’umanità, il suo però abbiamo fatto uccidere Saddam, il suo commuoversi ad ogni arrivo di salme di soldati americani (perché la vita è quello che abbiamo di più prezioso, no?).
Immaginatelo gonfio d’orgoglio mentre ascolta il discorso del suo Presidente: dice che non si piegheranno mai alla volontà del terrorismo. L’americano pensa di fare parte del popolo paladino della democrazia, il popolo (e l’esercito) che portano pace, nonostante siano necessari mezzi drastici (seppur poco risolutivi) come la guerra.
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“Redacted visually documents imagined events before, during and after a 2006 rape and murder in Samarra”.
Immaginate un americano. Immaginatelo sull’attenti all’alzabandiera, con il suo God bless America, il suo facciamo del bene all’umanità, il suo però abbiamo fatto uccidere Saddam, il suo commuoversi ad ogni arrivo di salme di soldati americani (perché la vita è quello che abbiamo di più prezioso, no?).
Immaginatelo gonfio d’orgoglio mentre ascolta il discorso del suo Presidente: dice che non si piegheranno mai alla volontà del terrorismo. L’americano pensa di fare parte del popolo paladino della democrazia, il popolo (e l’esercito) che portano pace, nonostante siano necessari mezzi drastici (seppur poco risolutivi) come la guerra. L’americano è pronto a fare questo sacrificio in nome dei (suoi) alti valori.
Immaginate questo americano convinto che a combattere in Iraq vengano mandati i migliori giovani d’America, tutti rigorosamente volontari, neanche minimamente condizionati nella loro scelta da altre forme di necessità. L’americano ha ragione di essere orgoglioso dell’esercito che si immagina, non credete?
Ora potete smettere di immaginare l’americano. Ah, dimenticavo, si fa chiamare americano, ma si dovrebbe dire statunitense; eccesso di protagonismo, forse. Per fortuna non sono tutti così.
“Redacted visually documents imagined events before, during and after a 2006 rape and murder in Samarra”.
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freaks
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domenica 24 agosto 2008
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capolavoro
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Uno dei film americani più importanti degli ultimi anni! Grande DE Palma. Questo è cinema: sperimentale, originale, provocatorio, coraggioso. Imperdibile. In Italia tanto per cambiare non si è visto nei cinema.
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polio
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giovedì 7 agosto 2008
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polio
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gli americani sono grandi.maledetti iracheni e quelle bambine dovevano ucciderle subito.poveri soldatini
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al_pacino89
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martedì 22 luglio 2008
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congratulazioni a de palma & info su alcne musiche
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Il film è geniale e la musica sopratutto rende l'idea perfetta che De Palma, ricordiamo com uno dei registi che hanno fatto la storia di Hollywood, riesce a trasmetterci.
per questo mi appello a chiunque riesca a trovarmi quella traccia di archi e violini, la cerco da più di una settimana ma non ho trovato nulla...gradirei il vostro aiuto...
Giovanni Tommaso Olivieri
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(di macs)
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giuseppe
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lunedì 23 giugno 2008
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un film scomodo per le sale americane
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Sconvolgente, geniale, scomodo. Vittime di guerra raccontato con lo stile di Arancia Meccanica, con tanto di soldati frustrati dalla paura di morire in qualsiasi momento e il conseguente fanatico razzismo contro le genti locali. Lo stupro collettivo, conseguenza di questa vita all'insegna della morte, è inevitabile. L'opera di De Palma è resa più affascinante e realistica dalla scelta di girare il film in prima persona con una videocamera aggiungendo spezzoni di telegiornali e filmati di internet (simboli della nostra quotidiana esistenza). Grandissimi gli attori, tutti sconosciuti (con qualche star di Hollywood il risultato sarebbe stato inferiore) ma sia i personaggi che la trama in sè sembrano scopiazzati da Vittime di guerra e in effetti lo sono.
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Sconvolgente, geniale, scomodo. Vittime di guerra raccontato con lo stile di Arancia Meccanica, con tanto di soldati frustrati dalla paura di morire in qualsiasi momento e il conseguente fanatico razzismo contro le genti locali. Lo stupro collettivo, conseguenza di questa vita all'insegna della morte, è inevitabile. L'opera di De Palma è resa più affascinante e realistica dalla scelta di girare il film in prima persona con una videocamera aggiungendo spezzoni di telegiornali e filmati di internet (simboli della nostra quotidiana esistenza). Grandissimi gli attori, tutti sconosciuti (con qualche star di Hollywood il risultato sarebbe stato inferiore) ma sia i personaggi che la trama in sè sembrano scopiazzati da Vittime di guerra e in effetti lo sono. Redacted abbandona quei tratti di retorica del citato film sostituendo il "lieto fine" con un agghiacciante montaggio di foto di guerra con, nel finale, la ragazza stuprata. ASSOLUTAMENTE DA VEDERE!!!!
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claudio bagni
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sabato 3 maggio 2008
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la guerra vista da de palma.
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La guerra vista da De Palma è la stessa di "Vittime Di Guerra", teatro di ingiustizie e di violentissima crudeltà ingiustificata.
Ho trovato molto originale il modo in cui De Palma ha strutturato il film che mostra la realtà vista dagli occhi di un soldato che usa la sua piccola telecamera per realizzare un documentario sull'iraq.
Eccezionale la fotografia curata in ogni dettaglio soprattuto nelle riprese statiche dall'alto che mostrano il tramonto e i colori della città.
Come in vittime di guerra il finale rende ridicoli i soldati che cercano di giustificare i loro comportamenti in guerra.
Trovo inconcepibile che un film di questa portata abbia saltato la sala cinematografica, inoltre spero che il cinema italiano prenda spunto dal modo in cui Brian de Palma renda appassionante un fatto di cronaca così delicato dando un ritmo molto intenso al suo capolavoro.
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jack scalera
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mercoledì 26 marzo 2008
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il grande fardello di de palma
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Aveva iniziato Spike Lee a raccontare, con il suo splendido La 25° ora, primo film realizzato e uscito poco dopo gli attentati alle Torri Gemelle, il dolore e il disorientamento di una nazione colpita direttamente al cuore con una violenza mai conosciuta prima entro i propri confini. La squadra di registi autori di 11'09''01 ha continuato a sviscerare la questione riflettendo sull’immediata risonanza mondiale avuta dell’attacco e le prime reazioni, mente Oliver Stone l’anno scorso alla Mostra di Venezia ci ha portato direttamente lì dove tutto era cominciato, con il suo World Trade Center. Ma oggi, dopo cinque anni da quel tragico 11 settembre, gli occhi del mondo e dei mass media si sono spostati a scrutare quei conflitti che sono la conseguenza più o meno diretta di quegli attentati.
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Aveva iniziato Spike Lee a raccontare, con il suo splendido La 25° ora, primo film realizzato e uscito poco dopo gli attentati alle Torri Gemelle, il dolore e il disorientamento di una nazione colpita direttamente al cuore con una violenza mai conosciuta prima entro i propri confini. La squadra di registi autori di 11'09''01 ha continuato a sviscerare la questione riflettendo sull’immediata risonanza mondiale avuta dell’attacco e le prime reazioni, mente Oliver Stone l’anno scorso alla Mostra di Venezia ci ha portato direttamente lì dove tutto era cominciato, con il suo World Trade Center. Ma oggi, dopo cinque anni da quel tragico 11 settembre, gli occhi del mondo e dei mass media si sono spostati a scrutare quei conflitti che sono la conseguenza più o meno diretta di quegli attentati. La guerra in terra araba ricorda sempre più per dinamiche e numero di vittime il fardello del Vietnam protagonista di numerosi film d’oltreoceano fino al decennio scorso, a testimoniare e tentare di sedare una ferita che bruciava ancora dopo tanto tempo. Adesso è l’Iraq il nuovo Vietnam. Con le dovute differenze certo, ma con in comune la tremenda sensazione di trovarsi di fronte una guerra terribile e in più sbagliata. C’è da stupirsi forse che la denuncia più forte in questa direzione venga da Redacted, ultimo lavoro presentato a Venezia da Brian De Palma, in cui il regista statunitense racconta, ispirandosi a un fatto realmente accaduto, lo stupro di una ragazza irachena da parte di alcuni soldati americani. Marines che sembrano gli stessi ragazzi che vengono reclutati senza troppi scrupoli all’uscita dei supermercati in Fahrenheit 9/11 di Michael Moore, catapultati adesso in una terra sconosciuta, circondati da una popolazione dove tutti sembrano essere potenziali attentatori, o comunque nemici. Chi in Iraq c’è andato per rincorrere i propri sogni e chi per scappare dai propri incubi, ognuno con la propria storia ma nessuno con la pretesa di esser venuto a combattere davvero per una giusta causa. Questi soldati sono una miscela letale di ignoranza e ingenuità pronta ad esplodere in violenza ed orrore, monete di scambio preferite in tutte le guerre del mondo, appena gli viene a mancare l’unico piccolo faro che avevano trovato in un deserto infinito. Film ineccepibile dal punto di vista morale e ad alto tasso di antimilitarismo: se anche a Hollywood qualcosa si muove in questa direzione vuol dire che la questione negli Stati Uniti si è fatta bella tosta e la partita è aperta. Last but not least una considerazione prettamente sulla regia. De Palma è un Maestro, ha diretto film come Scarface, Blow Out, Gli Intoccabili e Carlito’s Way solo per dirne alcuni, considerati veri e propri cult da più generazioni di spettatori. Da un regista così, vicino ormai ai settanta, ti aspetteresti la riproposta dei suoi celebri virtuosismi di macchina e di narrazione, oltre la solita abbuffata di citazioni e rimandi alla storia del cinema. Invece De Palma cambia tutto, mescolo finzione e spezzoni documentari, favorendo una narrazione piana e fluida preferendo destinare la sua esperienza per la difficile coesione dei diversi firmati video, riuscendoci in modo nuovo e intelligente. Se è vero che l’arte non è tanto raccontare fatti o cose nuove quanto raccontarli in maniera innovativa, Brian De Palma ha scritto un’altra pagina importante per la storia della Settima Arte. Non perdetevelo.
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zeit geist
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venerdì 21 marzo 2008
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zeitgeist
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il 2000 è passato da più di un lustro ormai. i nostri film d'azione sono miami vice, i nostri noir inland empire e i nostri film di guerra redacted. moralmente siamo messi male, ma artisticamente stiamo proprio bene!
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